Via Francigena

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Via Francigena patrimonio UNESCO. Assessore Cappellini firma il protocollo a San Miniato

Milano, 02 mar 2017 – Sabato 4 marzo a San Miniato (PI) l’assessore Cristina Cappellini firmerà il protocollo per l’inizio dell’iter di candidatura della Via Francigena a patrimonio UNESCO. Procederanno alla sottoscrizione anche gli assessorati delle altre Regioni francigene coinvolte: Valle d’Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Lazio.

In Lombardia il percorso si estende per oltre 130 chilometri. L’itinerario parte da Palestro (PV), famosa per l’omonima battaglia e per la festa di Pentecoste, una tradizione piu’ che millenaria, si prosegue con Robbio, in Lomellina – la cui chiesa di San Valeriano fu utilizzata come hospitium per i pellegrini – per raggiungere Mortara, rinomata per la produzione di riso e del gustoso salame d’oca.

La tappa tocca Tromello per raggiungere poi Garlasco, le cui origini risalgono all’epoca neolitica, e che vanta l’esistenza di uno dei castelli piu’ importanti della zona di cui pero’, oggi, rimane solo il torrione.

PAVIA E LE SUE TORRI – Prima di arrivare a Pavia, capitale del regno longobardo, il percorso transita da Gropello Cairoli. Usciti da Pavia, citta’ delle cento torri, quasi a meta’ del tratto lombardo della Via Francigena, si giunge a Belgioioso e poi a San Giacomo della Cerreta, dove la chiesa dedicata all’omonimo santo costituiva un punto di ritrovo per molti pellegrini e a Chignolo Po, racchiusa tra il placido scorrere del fiume piu’ importante della Pianura Padana, il Po, e il tranquillo corso del Lambro. Antica stazione di posta lungo la Strada Regina che conduce a Piacenza, il centro e’ rinomato per la presenza del suo maestoso castello, considerato una ‘Versailles lombarda’, circondato da uno splendido parco in cui si trova il Tempio di Cerere, risalente al Settecento.

IL LODIGIANO – Attraversato il Lambro si entra in territorio Lodigiano, dove il percorso segue dapprima l’argine del fiume e poi le ‘arginelle’ delle risaie fino a Orio Litta. Da li’ si raggiunge il Guado di Sigerico (dal nome dell’arcicescovo di Canterbury che per primo attraverso’ la Francigena) e, con un traghetto, ci si sposta sull’altra sponda in localita’ Soprarivo da cui si raggiunge a Ponte Trebbia. Oltre il fiume una corsia ciclopedonale conduce alle porte di Piacenza.

 

Fonte: Lnews

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Fare rete nell’accoglienza: l’impegno per l’assistenza ai pellegrini

Fare rete nell’accoglienza: è questo lo spirito che muove le associazioni francesi impegnate nell’assistenza ai pellegrini diretti a Santiago e a Roma. Ne hanno parlato alcuni rappresentanti de “Les Amis des Chemins de Saint Jacques et de Rome PACA – Corse” al quindicesimo Incontro Compostellano in Liguria che si è svolto a Genova lo scorso 25 e 26 febbraio 2017.

L’associazione, fondata nel 1998, conta oggi più di 600 membri suddivisi nei sei dipartimenti della regione PACA, Provence-Alpes-Côte d’Azur ed è all’origine di due cammini che uniscono Arles all’Italia: la GR 653 D che ricalca l’antica strada romana della via Domizia (Monginevro – Arles) e la GR 653 A che ripercorre la via Aurelia (Mentone – Arles).

L’importante per i pellegrini che vanno da un posto all’altro è che ci sia continuità e che le persone disposte ad accoglierli si conoscano – racconta Marc Ugolini, responsabile per le relazioni franco italiane dell’associazione – Ci sono legami con altre associazioni ma la cosa importante per noi è lavorare il nostro campo per essere pronti per quelli che lo attraversano”.

Una volta in contatto con i responsabili dell’associazione, il pellegrino viene seguito passo passo lungo il percorso, entrando in una catena di accoglienza presso famiglie, parrocchie, monasteri che aderiscono all’associazione. Luoghi privati conosciuti solamente tra i volontari. Un’alternativa al sistema di accoglienza tradizionale in parte segnalato sul sito dell’associazione recentemente rinnovato, arricchito di dettagli e informazioni (www.compostelle-paca-corse.info).

Il sito offre dati pratici e chi vuole organizzare il viaggio trova informazioni dirette, ma abbiamo altri dati che sono trasmessi da persona a persona nell’accompagnamento dei pellegrini” conferma Marc Ugolini. La catena di accoglienza messa in pratica dall’associazione francese, è infatti un sistema che viaggia sul passa parola e consente di vivere a pieno lo spirito vero dell’accoglienza, tutelando chi apre le porte di casa all’ospite di giornata. I cammini francesi sono organizzati anche a livello di segnaletica. Le indicazioni sul tracciato, valide in entrambe le direzioni, sono state applicate in accordo con la Fédération Française de la Randonnée Pédestre.

Un linguaggio unico nell’accoglienza e nella segnaletica che diventa fondamentale nell’ottica di un percorso transnazionale come il cammino che unisce Santiago e Roma. Un’esigenza nel fare rete tra associazioni e volontari necessaria ancora di più nei tratti di confine, come quello del versante costiero con l’Italia, dove si spalanca la porta sulla Via della Costa e si incontra la via Francigena

Silvia Iuliano

 

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CREATE A NETWORK OF RECEPTION: THE COMMITMENT FOR THE SUPPORT OF PILGRIMS

To create a network of reception: this is the spirit that moves the French associations that are involved in supporting pilgrims who walk towards Santiago and Rome. Some spokesmen of “Les Amis des Chemins de Saint Jaques et de Rome PACA – Corse” explained it at the 15th Compostellano Meeting in Liguria that took place in Genoa the past 25th and 26th February 2017.

The association was created in 1998 and counts today more than 600 members, divided into the six departments of the PACA (Provence-Alpes- Côte d’Azur) region. It locates at the beginning of two paths that connect Arles to Italy: GR 653 D, that retraces the ancient Roman road via Domizia (Montgenèvre – Arles) and GR 653 A, that traces the via Aurelia (Menton – Arles).

“The important thing for pilgrims that walk from one place to another is to find continuity and that people willing to welcome them know each other – tells Marc Ugolini, manager of the French-Italian connections of the association – There are bonds with other associations, but the important thing for us is to work on our own area to be ready for the people who will cross it”.

Once in contact with the managers of the association, the pilgrim is followed step by step along the path, entering a chain of accommodation services in families, churches, monasteries/cloisters that adhere to the association. These are private locations, only known between volunteers. An alternative to the traditional accommodation system, partially signalled on the website of the association that has been recently renewed and enhanced with details and information (www.compostelle-paca-corse.info).

“The website offers practical information and whoever wants to organise a trip can find direct information, but we also have other data passed down from person to person that accompany pilgrims” confirms Marc Ugolini. The chain of accommodation put into practice by the French association is, as a matter of fact, a system that travels through a word of mouth and allows to fully live the true spirit of reception, safeguarding the people who open the doors of their home to the daily guest. The French routes are also organised at a signage level. The indication along the trace, that are valid for both directions, have been applied according to the Fédération Française de la Randonnée Pédestre.

A unified language for reception and signage that becomes fundamental for a transnational path as the one that connects Santiago and Rome. A necessity to create a network between associations and volunteers that is even more necessary in the border sections, as the one of the coast side that connects to Italy, where it opens up on the Via of the Coast and it encounters the Via Francigena.

Silvia Iuliano

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Créer un réseau d’accueil : l’engagement pour l’assistance des pèlerins

Créer un réseau d’accueil : ceci est l’esprit qui anime les associations françaises engagées dans l’assistance des pèlerins qui se dirigent vers Saint-Jacques et vers Rome. Certains représentants de «Les Amis des Chemins de Saint-Jacques et de Rome PACA –Corse » en ont parlé, au quinzième rendez-vous de Compostelle en Ligurie qui s’est déroulé à Gênes les 25-26 février derniers.

L’Association, fondée en 1998, compte aujourd’hui plus de 600 membres répartis dans les six départements  de la Région PACA, Provence-Alpes-Côte d’Azur et est à l’origine de deux chemins qui unissent Arles à l’Italie : le GR 653 D qui retrace l’antique route romaine de la Via Domizia (Montgenèvre – Arles) et le GR 653 A qui parcourt la Via Aurelia (Menton – Arles).

« L’importance pour les pèlerins qui vont d’un endroit à l’autre est qu’il y ait une continuité et que les personnes prêtes à les accueillir se connaissent – raconte Marc Ugolini, responsable des relations franco-italiennes de l’Association – Il y a des liens avec les autres associations, mais ce qui est important pour nous, c’est de travailler notre champ pour être prêts pour ceux qui le traverseront. »

Une fois en contact avec les responsables de l’Association, le pèlerin est suivi pas à pas le long du parcours, entrant dans une chaine d’accueil auprès des familles, des paroisses, des monastères qui adhèrent à l’Association. Des lieux privés connus seulement par les volontaires. Une alternative au système d’accueil traditionnel en partie signalé sur le site de l’Association récemment rénové, enrichi de détails et d’informations (www.compostelle-paca-corse.info).

« Le site offre des données pratiques et les personnes qui veulent organiser un voyage trouvent les informations directement, mais nous avons d’autres données qui sont transmises de personne à personne pour l’accompagnement des pèlerins » confirme Marc Ugolini. La chaine d’accueil mise en pratique par l’Association française est en effet un système qui se diffuse par le bouche à oreille et qui permet de vivre pleinement le véritable esprit de l’accueil, en protégeant ceux qui ouvrent leur porte à l’invité du jour. Les chemins français sont organisés aussi au niveau de la signalisation. Les indications sur le tracé, valables dans les deux directions, ont été appliquées en accord avec la Fédération Française de la Randonnée Pédestre

Un langage unique pour l’accueil et pour la signalisation qui devient fondamental dans l’optique d’un parcours transnational comme le chemin qui unit Saint-Jacques à Rome. Une exigence de créer un réseau entre les associations et les volontaires nécessaire plus encore dans les tronçons de frontière, comme celui du versant côtier avec l’Italie, où s’ouvre en grand la porte sur la Via della Costa et sur la Via Francigena.

Silvia Iuliano

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Sulle orme di Evliya Çelebi e San Paolo. Camminare tra storia e natura in Turchia.

Comprendere un territorio di antica identità e profonda cultura come la Turchia diventa più semplice se si cammina lungo le sue strade, si incontrano i suoi abitanti e ci si lascia affascinare dai colori che decorano questa terra”. Il racconto di Luca Faravelli.

Luca Faravelli, giovane architetto di 26 anni, lo scorso ottobre ha partecipato insieme ad altri cinque giovani ad un viaggio studio di una settimana in Turchia, all’interno del progetto Europe to Turkey on Foot che ha visto impegnata AEVF per dodici mesi (15 febbraio 2016-15 febbraio 2017). L’esperienza di viaggio si è svolta lungo due cammini: Evliya Celeby Way e St.Paul Trail. Il viaggio ha prodotto un reportage fotografico, due esposizioni e un diario di viaggio.

“Nel percorrerla non si può fare altro che affidarsi a coloro che ne hanno già calcato le pianure, i percorsi ed i paesaggi; peculiarità che unisce due personaggi storici apparentemente senza alcun legame: San Paolo, Apostolo dei Gentili, ed Evliya Çelebi, nobile ottomano, autore di Seyahatname, opera di dieci volumi che descrivono il viaggio di dieci anni da Istanbul a La Mecca. Essi hanno creato, con il loro peregrinare, due Cammini Culturali su cui ho avuto l’onore di imprimere l’impronta del mio scarpone come pellegrino e che possono costituire una naturale estensione della Via Francigena, generando una nuova Via che potrebbe essere definita Eurasia.

Il Cammino di Evliya Çelebi si sviluppa nella parte settentrionale della Turchia e attraversa villaggi dai nomi che paiono tratti da un racconto, Çavuskoy, Babasultan, Karakiraz, luoghi immersi in paesaggi stupendi che possiedono una magia propria; qui si possono incrociare trattori che trasportano intere famiglie, bambini che corrono accanto al sentiero esprimendosi in una lingua sconosciuta e anziani contadini che, benevolmente, offrono del delizioso tè. I villaggi attraversati sono molti su questa rotta e la possibilità di conoscere la popolazione locale rende il viaggio interessante e curioso.

Il Cammino di San Paolo si articola lungo la catena montuosa del Tauro fino a raggiungere il Mar Mediterraneo. Una delle tappe più attraenti è senza dubbio la città di Eğirdir e l’omonimo lago attorno a cui si sviluppa parte del Cammino. All’alba il Sole riverbera sul lago regalando uno spettacolo mozzafiato, poi segue i pellegrini durante tutto il giorno, senza imporsi eccessivamente; un vento gentile e la quota elevata rendono piacevole il viaggio e tutt’altro che faticoso. Il terreno è aspro e impervio ed i villaggi sono pochi e dall’aspetto rurale, dediti alla pastorizia.

Invitati in una veranda impreziosita da una purpurea vite americana ed indirizzati da un pastore nomade a cavallo a ritrovare la via, i giorni sul Cammino di San Paolo trascorrono veloci, fin troppo, e densi di emozioni.

Percorrere i Cammini Culturali in Turchia permette di incontrare spettacolari paesaggi, città e villaggi dall’indubbio valore storico e culturale e regalare un’esperienza che si vorrà ripetere il prima possibile.”

Luca Faravelli



Il progettoFrom Europe to Turkey on Foot (Preparation of a European cultural route between Europe and Turkey)” è stato cofinanziato dal Programma “Civil Society Dialogue IV – Regional Policy and coordination of Structural instruments” ed ha visto cooperare l’Associazione “Turkey’s Culture Routes Society”,  capofila di progetto, con AEVF. In tale contesto, AEVF è stata responsabile del trasferimento di buone pratiche europee lungo la Via Francigena sulla governance di rete, lo sviluppo, la promozione e l’animazione dell’itinerario culturale europeo, avviando una cooperazione con gli itinerari della Turchia e della selezione del gruppo di giovani in viaggio studio in Turchia.

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ALONG THE FOOTSTEPS OF EVLIYA ÇELEBI AND SAINT PAUL. WALKING BETWEEN HISTORY AND NATURE IN TURKEY.

“To understand a territory with an ancient identity and deep culture as Turkey is easier if you walk along its roads, meet its inhabitants and let yourself be charmed by the colours that adorn this land”. The tale of Luca Favarelli.

Luca Favarelli, a 26-year-old architect, took part last October to a study tour to Turkey, together with other five young people, as part of the project Europe to Turkey on Foot, that involved EAVF for 12 months (15 February 2016 – 15 February 2016). The travel experience took place on two paths: Evliya Celeby Way and St. Paul Trail. The journey produced a photography reportage, two exhibitions and a travel journal.

“While walking you can’t do anything but trust the people who already treaded the plans, the paths and the landscapes; a peculiarity that connects the two historical characters who are apparently without any connection: Saint Paul, Apostle of the Kinds, and Evliya Çelebi, a noble Ottoman, author of the Seyahatname, a work in ten volumes that describes the 10-year travel from Istanbul to Mecca. They created, with their pilgrimage, two Cultural Paths on which I had the honor of stamp the track of my boot as a pilgrim and that can constitute a natural extension of the Via Francigena, creating a new Via that can be defined as Eurasia.

The path of Evliya Çelebi develops in the northern part of Turkey and crosses villages with names that seem like they come from a tale, Çavuskoy, Babasultan, Karakiraz, locations that are buried in wonderful landscapes and that possess their own magic; here you can come across tractors that carry whole families, children running along the path, expressing themselves in an unknown language and old farmers that kindly offer delicious tea. The crossed villages are many on this route and the possibility to meet the local population makes the journey interesting and curious.

The path of Saint Paul develops along the mountain chain of Tauro, until it reaches the Mediterranean Sea. One of the most attractive stops is without any doubt the city of Eğirdir and the namesake lake around which part of the path develops. At dawn, the sun reverberates on the lake, giving a breathtaking sight, then it follows the pilgrims during the whole day, without forcing on them too much; a kind wind and the height make the journey pleasant and not at all tiring. The land is uneven and arduous and the villages are few and rural, dedicated to pastoralism.

Invited on a porch, embellished by a purple American vine and sent from a nomadic shepherd on horseback to find your way back, the days along the Path of Saint Paul passes way to fast and are full of emotions.

To walk the Cultural Paths in Turkey allows you to see marvelous landscapes, cities and villages with an undoubtedly historical and cultural value and to live an experience that you will want to do again as soon as possible.”

Luca Favarelli

The Project “From Europe to Turkey on Foot (Preparation of a European cultural route between Europe and Turkey)” has been co-financed by the Program “Civil Society Dialogue IV – Regional Policy and coordination of Structural instruments”. EAVF participated to it as partner, along with the Association “Turkey’s Culture Routes Society”, leader of the project. In this context, EAVF has been responsible of the transfer of good European practices along the Via Francigena about the governance of the network, the development, the promotion and the animation of the European cultural itinerary, as well as of the selection of the young professionals for the study tour.

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Sur les traces de Evliya Çelebi et Saint Paul. Marcher entre histoire et nature en Turquie.

« Comprendre un territoire d’identité ancienne et d’une culture profonde comme la Turquie devient plus simple si on marche le long de ses routes, si on rencontre ses habitants et si on se laisse transporter par les couleurs qui décorent cette terre. » . Le récit de Luca Faravelli.

Luca Faravelli, jeune architecte de 26 ans, a participé en octobre dernier, avec cinq autres jeunes, à un voyage d’étude en Turquie, pour le projet Europe to Turkey on Foot, qui a engagé AEVF pendant douze mois (15 février 2016 – 15 février 2017). Le but de voyage a été consacré  à l’étude et à l’analyse de deux chemins : Evliya Celeby Way et Saint Paul Trail. Un reportage photographique, deux expositions, un carnet de voyage et une étude sur la collaboration entre ces chemins et la Via Francigena sont nés grâce à ce voyage.

« Quand on le parcourt, on ne peut que se fier à tous ceux qui en ont déjà traversé les plaines, les itinéraires et les paysages ; particularités qui unissent deux personnages historiques d’apparence sans aucun lien : Saint Paul, Apôtre des Gentils, et Evliya Çelebi, noble ottoman, auteur de Seyahatname, œuvre en dix volumes qui décrit le voyage de dix ans, d’Istanbul à La Mecque. Ils ont créé avec leurs pèlerinages, deux Chemins Culturels sur lesquels j’ai eu l’honneur de laisser l’empreinte de ma chaussure comme pèlerin et qui peuvent constituer une extension naturelle de la Via Francigena, en générant un nouveau Chemin qui pourrait être défini comme « Eurasie ».

Le Chemin de Evliya Çelebi  se développe dans la partie septentrionale de la Turquie et traverse des villages dont les noms semblent extraits d’un récit, Çavuskoy, Babasultan, Karakiraz, lieux immergés dans un paysage merveilleux qui possèdent une vraie magie ; ici on peut croiser des tracteurs qui transportent des familles entières, des enfants qui courent à côté du sentier, en s’exprimant dans une langue inconnue et des vieux agriculteurs qui, bénévolement, offrent un thé délicieux. Les villages traversés sont nombreux sur cette route et la possibilité de connaitre la population locale rend le voyage intéressant et curieux.

Le Chemin de Saint Paul s’articule le long de la chaine montagneuse du Tauro jusqu’à la Mer Méditerranée. Une des étapes les plus attrayantes est sans aucun doute la ville de Eğirdir et le lac homonyme autour duquel se développe le Chemin. A l’aube, le soleil se reflète sur le lac en offrant un spectacle à couper le souffle, puis il suit les pèlerins durant toute la journée, sans s’imposer de façon excessive ; un vent doux et la partie en altitude rendent le voyage plaisant et tout autre que fatigant. Le terrain est accidenté et difficile et les villages sont rares et d’aspect rural, consacrés au pastoralisme.

Invités dans une véranda enrichie par une vigne vierge pourpre américaine et dirigés par un berger nomade à cheval pour trouver notre route, les jours sur le Chemin de Saint Paul passent rapidement, presque trop, remplis d’émotions.

Parcourir les Chemins Culturels en Turquie permet de découvrir des paysages spectaculaires, des villes et des villages à l’incontestable valeur historique et culturelle et offrir une expérience que l’on voudra répéter le plus tôt possible ».

Luca Faravelli

Le projet Europe to Turkey on Foot (Preparation of a European cultural route between Europe and Turkey)” a été cofinancé par le Programme « Civil Society Dialogue IV –  Regional Policy and coordination of Structural instruments ». AEVF y a participé en tant que partenaire, avec l’Association Turkey’s Culture Routes Society, chef de file du projet. Dans un tel contexte, AEVF est responsable du transfert de bonnes pratiques européennes le long de la Via Francigena sur la gestion du réseau, le développement, la promotion et l’animation de l’itinéraire culturel européen. 

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Atti del Convegno “Via Francigena, Via di Pace

Pubblicati gli Atti del Convegno “Via Francigena, Via di Pace” tenutosi a Fidenza e a Piacenza il 28 e il 29 aprile 2016 in occasione dei 15 anni di attività dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.

Si tratta di un documento interessante sia per gli studiosi sia per coloro che si impegnano quotidianamente sulla Francigena.

Lungo questo grande “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”, da Canterbury a Roma, sino a Santa Maria di Leuca in Puglia, camminano ogni anno migliaia di persone da tutti i continenti, attirate dalla bellezza e dal fascino dei luoghi.  La Via Francigena tocca, in massima parte, territori europei cosiddetti “minori” che consente di riscoprire attraverso una solida rete di istituzioni locali, associazioni, operatori economici, tutti a servizio di pellegrini e camminatori.

“La Via Francigena è figlia del Consiglio d’Europa e dei suoi valori di rispetto, di dialogo, di democrazia. La famiglia della Francigena è inclusiva e pacifica; caratteristiche queste che ne costituiscono l’essenza e la forza, ed un esempio per tutti. Nelle 86 pagine di resoconto dei 74 interventi del convegno trovate la fotografia della bellissima esperienza della nostra Associazione Europea, delle idee e dei progetti che propone, dei solidi legami che ha costruito fra persone e comunità; legami e rispetto reciproco che rimangono e crescono nel tempo. Ringrazio tutti voi che avete accettato di partecipare al Convegno proponendo e condividendo le vostre idee.

La nostra Associazione Europea è in continua crescita, grazie alla convinzione dei territori che vi aderiscono e delle persone che vi dedicano tempo, energia, passione. Ci occupiamo di un progetto destinato a continuare a lungo e a raggiungere nuovi obiettivi. Cito la candidatura UNESCO del tratto italiano, per cominciare, che vedrà la nostra Associazione Europea direttamente impegnata al fianco delle autorità regionali e nazionali. Anche di questo parleremo alla prossima Assemblea generale di AEVF che si terrà venerdì 5 maggio 2017 a Pavia ed alla quale siete tutti invitati” ha detto il Presidente Massimo Tedeschi.

Scarica gli atti del convegno

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RECORDS OF THE CONVENTION “VIA FRANCIGENA, VIA OF PEACE”

The records of the convention “Via Francigena, Via of Peace”, held in Fidenza and Piacenza on 28th and 29th April 2016 on the occasion of the 15th anniversary of activity of the European Association of the Vie Francigene, have been published.

It is an interesting document both for academics and for people who are daily involved on the Francigena.

Every year thousands of people from all the continents walk along this great “Cultural itinerary of the Council of Europe”, from Canterbury to Rome, until Santa Maria di Leuca in Puglia region. They are attracted by the beauty and the charm of the locations. The Via Francigena crosses, for the most part of it, so-called “minor” European territories that can be rediscovered through a strong network of local institutions, associations, economic operators, all at the service of pilgrims and walkers.

“The Via Francigena is the daughter of the Council of Europe and of its morals of respect, dialogue, democracy. The family of the Francigena is inclusive and pacific; these are the characteristics that constitute its essence and strength and an example for everyone. In the 86 pages of report of the 74 convention’s speeches you will be able to find the photography of the wonderful experience of our European Association, of the ideas and the projects that it suggests, of the sturdy bonds that it built between people and communities; bonds and mutual respect that remain and grow with time. I thank you all for having accepted to participate to the Convention, suggesting and sharing your ideas.

Our European Association is in continue growth, thanks to the certainty of the territories that adhere and to the people that commit time, energy, passion. We deal with a project destined to continue for a long time and to reach new purposes. I quote the UNESCO candidacy of the Italian segment, for a start, that will see our European Association directly involved side by side with regional and national authorities. We will also talk about this at the next EAVF’s general assembly that will take place on the 5th May 2017 in Pavia and to which you are all invited” said the President Massimo Tedeschi.

Download the Records of the Convention

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Les Actes du Congrès « Via Francigena, Voie de la Paix »

Les Actes du Congrès « Via Francigena, Voie de la Paix » ,qui a eu lieu à Fidenza et à Piacenza les 28 et 29 avril 2016, à l’occasion des 15 ans d’activités de l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena, ont été publiés.

Il s’agit d’un document qui intéresse autant les scientifiques que ceux qui s’engagent quotidiennement sur la Via Francigena.

Le long de ce grand « Itinéraire culturel du Conseil de l’Europe », de Canterbury à Rome, puis jusqu’à Santa Maria di Leuca dans les Pouilles, marchent chaque année des milliers de personnes provenant de tous les continents, attirés par la beauté et le charme des lieux. La Via Francigena touche, en grande partie, des territoires européens dits « mineurs » que l’on peut découvrir à travers un solide réseau d’institutions locales, d’associations, d’opérateurs économiques, tous au service des pèlerins et des marcheurs.

« La Via Francigena est la fille du Conseil de l’Europe et de ses valeurs de respect, de dialogue, de démocratie. La famille de la Via Francigena est inclusive et pacifique ; caractéristiques qui en constituent l’essence et la force, et un exemple pour tous. Dans les 86 pages de compte-rendu des 74 interventions du congrès, vous trouverez la photographie de la très belle expérience de notre Association Européenne, des idées et des projets importants qu’elle propose, des liens solides entre les personnes et les communautés qu’elle a construit, des liens et du respect réciproque qui restent et grandissent avec le temps. Je vous remercie tous, vous qui avez accepté de participer au congrès en proposant et en partageant vos idées. 

Notre Association Européenne est en continuelle croissance, grâce à la conviction  des territoires qui y adhèrent et des personnes qui y consacrent du temps, de l’énergie et de la passion. Nous nous occupons d’un projet destiné à durer dans le temps et à rejoindre de nouveaux objectifs. Je cite la candidature UNESCO du tronçon italien, pour commencer, qui engagera notre Association Européenne directement aux côtés des autorités régionales et nationales. Nous parlerons de cela aussi à la prochaine Assemblée Générale d’AEVF qui aura lieu le vendredi 5 mai 2017 à Pavie et à laquelle vous êtes tous invités » a dit le Président Massimo Tedeschi.

Télécharger les actes du congrès

 

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