Via Francigena

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Cammina con noi

Il gruppo stabile di camminatori dell’evento “Via Francigena. Road to Rome 2021” sarà composto da membri dello staff AEVF, rappresentanti di associazioni locali, giornalisti e blogger. Anche Tu puoi partecipare, con una delle seguenti modalità:

  • Gestisci il tuo cammino in autonomia in concomitanza allo svolgimento dell’evento. Consulta la pagina percorso e prenota le strutture di accoglienza su Visit Vie Francigene. Ricordati di prenotare le strutture con largo anticipo e di verificare le possibilità di movimento in riferimento all’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Ti invitiamo ad informarci della tua presenza (martina.dagostino@viefrancigene.org).
  • Cammina con le associazioni localiconsulta il calendario dell’evento e contatta le Associazioni Amiche AEVF per verificare se queste organizzano iniziative e per aggregarti al cammino.
  • Desideri un viaggio organizzato dove pernottare in strutture alberghiere? Compila il modulo, trasmetteremo la tua richiesta a Sloways, Tour operator partner AEVF, che può aiutarti nell’organizzare il tuo Cammino.

Attenzione: il programma dell’evento potrà essere soggetto a modifiche e/o cancellazioni derivanti dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19.

 

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Sostieni il progetto

L’evento “Via Francigena. Road to Rome 2021” è organizzato da AEVF assieme a tutti quanti collaborano allo sviluppo della Via. L’evento valorizzerà i principali siti culturali, storici e turistici presenti lungo la Via Francigena

Sostieni il Road to Rome con una (piccola) donazione alla nostra campagna crowdfunding!

Le donazioni raccolte attraverso la campagna di crowdfunding saranno interamente utilizzate per la manutenzione e la promozione della Via Francigena:

  • €1 ogni €10 donati sarà usato per la manutenzione generale del percorso della Francigena, ad esempio per migliorarne la segnaletica, per raccogliere spazzatura e sfoltire la boscaglia, in modo da rendere l’intero sentiero facilmente percorribile per camminatori e ciclisti.
  • Grazie al tuo piccolo ma grande aiuto saremo capaci di promuovere ulteriormente questo importante itinerario culturale.
  • I proventi aggiuntivi verranno usati per creare un breve docufilm dopo l’evento, con lo scopo di promuovere i territori

CLICCA QUI PER FARE UNA DONAZIONE

 

 

ULTERIORI INFORMAZIONI SULL’EVENTO E LE TAPPE:

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In cammino con..l’astronauta Maurizio Cheli

Quando la NASA gli ha proposto di portare un ingrediente dall’Italia, Maurizio Cheli non ha avuto dubbi. E così nel 1996, il Parmigiano Reggiano è arrivato nello spazio insieme al primo Mission Specialist italiano a bordo dello Space Shuttle Columbia STS-75.

L’astronauta emiliano, originario di Zocca, ha vissuto 16 giorni di spedizione gustando il famoso ed inconfondibile re dei formaggi. “Alla NASA, durante la fase di addestramento viene curata anche l’alimentazione. Per gli astronauti non americani c’è una tradizione che permette di portare qualcosa del proprio Paese. Per me la scelta è stata automatica. – aggiunge Cheli – Il Parmigiano Reggiano è arrivato nello spazio sotto forma di piccoli cubetti ed è finito presto: pur essendo della mia dotazione, anche gli altri miei colleghi l’hanno mangiato” spiega divertito l’astronauta.

Da allora il Parmigiano Reggiano è rimasto tra le stelle, diventando un alimento ufficiale nella dieta degli astronauti in missione sulla Stazione spaziale Internazionale. Un record ad alta quota ma non l’unico. Insieme al formaggio più veloce del mondo, Cheli ha ripetuto un’altra grande impresa: la scalata dell’Everest. Dopo anni di preparazione e attesa, il 17 maggio 2018, l’astronauta emiliano ha raggiunto la vetta più alta della terra.

“Mentre ero nello spazio ho avuto la possibilità di fotografare l’Everest e quando ho visto la foto mi sono detto “Prima o poi ci salirò sopra”. E’ stato un sogno rimasto dentro di me – racconta l’astronauta – poi due anni anni fa ho cominciato ad allenarmi sulle Alpi e nella fase di addestramento ho conosciuto la guida che mi ha accompagnato”.

Quale emozione le ha regalato questa esperienza?: “La spedizione sull’Everest è durata 47 giorni. Siamo arrivati sulla vetta all’alba trovando delle condizioni meteo perfette, mi sono messo a piangere – confida Cheli – sono entrambe esperienze che si vivono con tutti i sensi, ti coinvolgono completamente. Vedi il mondo da un’altra prospettiva. Per me è stata una conquista anche se in assoluto non ho fatto niente di eroico, non sono né il primo né l’ultimo. Era una sfida con me stesso, l’aria e la quota sono un po’ il mio mondo”.

Un’impresa vissuta insieme alla guida alpina François Cazzanelli e un altro fedele compagno di viaggio. “Una spedizione sull’Everest ha tanti tratti in comune con una spedizione nello spazio – spiega l’astronauta – anche in questo caso il Parmigiano è stato un prodotto perfetto. Mi ha sfamato e dato l’energia quando sono arrivato al campo 4, ad otto mila metri di altitudine. Oltre ad essere molto buono, la sua densità di energia per chilo è enorme e si presta molto per ambienti particolari”.

Rimanendo con i “piedi per terra” quale potrebbe essere la prossima avventura?: “Magari un cammino. Potrei percorrere la Francigena italiana – annuncia Cheli – sono un patito del Gran San Bernardo, lo faccio ogni anno in bicicletta e sono molto interessato”.

Dopo lo spazio e l’Everest, Cheli potrebbe essere il primo astronauta a percorrere la Via Francigena. Un cammino stellare tra gusto e tradizione con il Parmigiano Reggiano nello zaino. 

Silvia iuliano

L’articolo è tratto dall’ultimo numero della rivista ufficiale AEVF “Via Francigena”. La rivista, edita dallo Studio Guidotti è consultabile gratuitamente online al sito www.rivistaviafrancigena.it e sarà acquistabile sullo shop online. Tante notizie, informazioni e testimonianze da leggere a passo lento in inglese, francese e italiano.

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In cammino con..Angelofabio Attolico, la nuova stagione dei cammini in Puglia

La nuova stagione dei cammini in Puglia è frutto di un lavoro di squadra. Dal Gargano al Salento, antichi sentieri e tratturi sono in fase di valorizzazione grazie ad un’azione integrata tra Regione Puglia, associazioni e territorio.

Il sentiero si fa camminando” scriveva Antonio Marchado, il poeta spagnolo. E così, la scommessa sul turismo lento ha riacceso negli ultimi anni i riflettori sugli itinerari pugliesi dando vita a nuove proposte di recupero e sviluppo.

Angelofabio Attolico, presidente di In Itinere, ha lavorato in prima linea per “South Cultural Routes”, il progetto di valorizzazione del tratto salentino delle Vie Francigene nel Sud messo in campo da Regione Puglia, Puglia PromozioneAssociazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), in collaborazione con le società Itineraria e In Itinere, Associazione “La casa delle comunità ospitanti degli Itinerari Francigeni della Puglia meridionale”, esperti e studiosi del territorio.

“In stretta collaborazione con AEVF e Regione Puglia ho supportato il coordinamento di vari segmenti che hanno lavorato al progetto. A fine febbraio, a Lecce, abbiamo presentato i risultati – racconta Angelo – Abbiamo mappato e georefenziato tutto il percorso della Via Francigena nel Sud dal Gargano a Santa Maria di Leuca iniziando nell’estate 2017”.

Un intenso lavoro preceduto da una fase di ricerca e studio: “La VF in Puglia coincide con due itinerari storici, nel Gargano con la Via Micaelica e in tutto il resto della Puglia con la Via Traiana, a questi percorsi ne sono stati aggiunti altri due: la Via Leucadense e la Via Sallentina – spiega Attolico – per il Gargano e il Salento si sta apponendo la segnaletica verticale e orizzontale”.

Dopo ricognizioni e verifiche dirette sul campo, seguite a contatti con associazioni e residenti dei paesi-punti tappa, il progetto si è concretizzato anche nella messa in opera della cartellonistica verticale e “leggera” (adesivi e vernice) secondo i parametri dell’abaco della segnaletica della Associazione Europea delle Vie Francigene. La Regione Puglia sta strutturando i cammini seguendo gli standard europei del Consiglio d’Europa.

E’ una soddisfazione perché un’azione così sistematica a sud di Roma non era mai stata fatta. – conferma Attolico – Insieme a Luigi Del Prete e Michele De Giudice, ci adoperiamo da anni su questi tratti e c’è stato un lavoro di preparazione del territorio. Certo, c’è ancora tanto da fare soprattutto sull’accoglienza, ma da qualche parte si doveva iniziare e finalmente adesso c’è un progetto, una base da cui partire“. Un lavoro che ovviamente dovrà essere messo in rete con la progettazione e programmazione delle regioni ed i comuni lungo la Via Francigena nel Sud ed AEVF per la certificazione europea dell’itinerario.

Un grande risultato per il pellegrino e archeologo. Dopo anni di attività all’estero da ricercatore, Attolico è tornato in Italia, trasformando la passione per i cammini in un lavoro. Una scelta di vita che lo ha portato ad investire sul suo territorio, la Puglia. “Due anni fa ho fondato la società cooperativa “In Itinere”, ritornare qui mi ha fatto rivedere la mia posizione rispetto al territorio” spiega.

Dottore di ricerca in archeologia post classica presso l’Università degli Studi di Bari, Angelo è un archeologo accreditato presso il MiBact ed è tra gli autori, nell’ambito dei beni culturali e ambientali, del piano strategico della Cultura della Regione Puglia 2017-2020. Oggi si occupa di ideazione e sviluppo di prodotti turistici culturali, slow e green sia per enti pubblici che privati. Con la sua cooperativa ha ideato, progettato e strutturato il Cammino Materano e la Via Traiana. È cofondatore della rete regionale Cammini di Puglia e di quella nazionale Cammini del Sud.

Attolico è un esperto di viaggi a piedi. Ha percorso in Europa numerosi cammini spagnoli e italiani per poi dedicarsi agli itinerari della sua terra. “Vivere il proprio territorio a 3,5 km mezzo all’ora significa riscoprirlo da capo – conferma – la Puglia è terra di cammini. C’è un lavoro in corso, l’invito rivolto ai camminatori è quello di venire qui con uno spirito pellegrino. E’ importante che ognuno apporti un contributo con la propria esperienza”.

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In cammino con..Raphaël Farquet, l’ex guardia svizzera lungo la Francigena per solidarietà

In cammino sulla Via Francigena per i bambini malati di cancro: è il pellegrinaggio di Raphaël Farquet, ex guardia svizzera pontificia che sta percorrendo il tratto italiano dell’itinerario di Sigerico.

Il suo è un viaggio speciale che ha preso il via a luglio 2017 in Svizzera, a pochi km da casa, a Sion, capoluogo del Cantone Vallese. Arriverà a Roma ad ottobre 2019 dopo aver percorso le tappe in due anni.

Quello di Raphael è infatti un pellegrinaggio che unisce lavoro, famiglia e impegno sociale. Il pellegrino svizzero cammina per l’ARFEC (Association Romande des Familles d’Enfants atteints d’un Cancer), un’associazione che ha sede a Losanna e aiuta le famiglie con bambini malati di cancro.

“Quando si incontra questa malattia la vita cambia improvvisamente. Questa associazione, da 31 anni, mette in campo delle attività a sostegno delle famiglie con aiuti economici, campi estivi, incontri e accompagnamento – racconta Raphaël – diverse persone che conosco hanno combattuto questa battaglia. L’abate Joseph Roduit dell’abbazia di Saint-Maurice (tra gli intervistati de “I volti della Via Francigena” documentario film di Fabio Dipinto ndr) si è dato molto da fare per la Francigena, nel 2015 è morto di cancro”.

Il cammino di Raphaël è un viaggio di beneficenza raccontato anche su Facebook attraverso la pagina “Via Francigena pour l’Arfec”. L’obiettivo principale è quello di raccogliere fondi per l’associazione ma, per il pellegrino svizzero, la Francigena, ha un doppio significato“Ho scelto di fare questo cammino per festeggiare i 20 anni di giuramento. Ho prestato servizio a Roma per due anni e ora vivo e lavoro in Svizzera dove ho famiglia – aggiunge Raphaël – non potendo assentarmi da casa per tante settimane, ho deciso di percorrere le tappe della Francigena in due anni”.

Ad agosto 2017 ha percorso il versante svizzero, attraversato il Colle del Gran San Bernardo, camminando lungo un tratto dell’itinerario in Valle D’Aosta e in Piemonte. A gennaio ha ripreso la Francigena da Vercelli a Piacenza e nei giorni scorsi è tornato in Italia per percorrere la tappa fino a Fidenza, dove è stato accolto dallo staff dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) insieme al presidente Massimo Tedeschi. Un incontro di amicizia che ha unito la Francigena svizzera e italiana, grazie all’impegno del vicepresidente AEVF Gaëtan Tornay (Région Bas-Valais).

Affronterò il Passo della Cisa nei prossimi mesi. In questi giorni ho cercato di percorrere il tratto da Sarzana a Massa ed avrei voluto proseguire fino a Lucca/San Gimignano ma, a causa dell’impraticabilità di alcuni tratti, ho deciso di fermarmi e rinviare questa parte di cammino” spiega il pellegrino. Il maltempo di queste settimane ha creato diverse criticità lungo alcune tappe, soprattutto tra Emilia Romagna e Toscana. Nonostante difficoltà e deviazioni di percorso, il pellegrino svizzero continua ad affrontare questo viaggio con grande entusiasmo.

La bandiera dell’associazione per cui cammina continuerà a sventolare sul suo zaino. E’ il motore di questa avventura che lo porterà entro il 2019 a Roma. “Nonostante io abbia le scarpe sempre bagnate, questo cammino mi piace – afferma, scherzando Raphaël – Ritrovarsi da solo è fantastico, è un’esperienza che fa riflettere sulla vita. Lo faccio anche come pellegrino cristiano cattolico che dovrebbe andare almeno una volta nella vita da casa a Roma. Ma prima di tutto cammino per le famiglie che hanno i bambini malati di cancro”.

Silvia Iuliano

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In cammino con..Paolo Solei, l’artista innamorato della Francigena

E’ stato tra i primi sostenitori della Via Francigena e, da quando nel 2016 ha smesso i panni da funzionario pubblico, ha riscoperto la lentezza, dedicandosi alla sua grande passione. La nostra rubrica ci porta “In cammino con..” Paolo Solei, nome d’arte di Paolo Bongini. 

L’artista ed ex dirigente del Turismo della Regione Toscana, lo scorso 27 gennaio, ha ricevuto il premio Sigerico dedicato a tre personalità che si sono distinte nella tutela, valorizzazione e promozione della Via Francigena. Il riconoscimento, istituito dall’amministrazione comunale di Monteriggioni e consegnato anche all’europarlamentare Silvia Costa e al presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), Massimo Tedeschi, ha ricordato il contributo importante di Bongini allo sviluppo dell’antico itinerario di Sigerico.

L’architetto livornese, è stato infatti tra i redattori del documento di proposta per il riconoscimento della Via Francigena fra gli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa. Un lungo cammino iniziato negli anni Novanta. “Ero venuto a sapere che ricorrevano i mille anni dal viaggio di Sigerico. – spiega – A Santiago c’era una grande attività legata ai cammini e già circolavano alcune ricerche sul fatto che il diario dell’arcivescovo di Canterbury fosse a livello europeo la prima testimonianza scritta e documentata di un percorso così lungo. Questo ci piacque molto. Nel 1993 uscì un bando per gli Itinerari Culturali della Commissione Europea, mi misi in contatto contatto con la collega Maura Tesini dell’Emilia Romagna e iniziammo a lavorare con le altre Regioni del percorso costruendo un progetto presentato alla Commissione Europea e finanziato nel ’94. Così venne formato il primo comitato scientifico internazionale impegnato nella redazione del dossier che servì a presentare al Consiglio d’Europa la candidatura, poi accordata”.

Tanti piccoli e grandi passi che hanno portato alle creazione di un nuovo prodotto turistico culturale. E’ stata questa infatti l’intuizione dell’ex dirigente della Regione Toscana. Una visione sostenuta con tenacia attraverso vari progetti e la partecipazione a bandi nazionali che hanno dato l’input, insieme alla collaborazione con AEVF, alla costruzione di un percorso culturale, una scommessa per i territori e il turismo.

Paolo Solei lavora ancora per il futuro dell’itinerario. Il suo amore per questo cammino è per lui fonte di ispirazione. “La Via Francigena è parte integrante del paesaggio della Toscana e ora che faccio l’artista anche io ho riscoperto la lentezza” conferma. Ne sono una testimonianza le 50 litografie donate all’Associazione Europea delle Vie Francigene e ispirate all’antico cammino. Un’opera in bianco e nero, presto acquistabile online, frutto della visione dell’artista lungo una tappa della Francigena in Val d’Orcia.

Essendo innamorato della Francigena mi sono ispirato e ho colto l’occasione del Forum di Monteriggioni per fare questa donazione il cui ricavato finanzierà le attività dell’Associazione Europea delle Vie Francigene” spiega il pittore. Un esempio di generosità e di condivisone dell’arte, nell’ottica di una Francigena creativa. E’ questa l’iniziativa che Solei propone per l’antico itinerario. 

Ho condiviso questo progetto a Monteriggioni. Sarebbe bello creare dei laboratori attorno agli artisti che vivono e si ispirano all’itinerario europeo realizzando installazioni, mostre itineranti, illustrando libri e racconti. – spiega Solei, impegnato in questi giorni con la sua mostra a Firenze dedicata ai Colori del Carnevale – Si potrebbe lanciare la Biennale della Francigena magari partendo da Monteriggioni, l’inizio di un percorso dove gli artisti possano ritrovarsi”.

Silvia Iuliano

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In cammino con..Marco Maccarini. Un viaggio social da Ambasciatore della Francigena

Ci ha raccontato la Francigena con leggerezza, facendoci sognare il cammino. Con i suoi videoclip ci ha fatto sorridere e scoprire a passo lento un pezzo d’Italia. Il protagonista della nostra rubrica “In cammino con..” è Marco Maccarini, il volto televisivo, la scorsa estate, ha conquistato il pubblico con #quasiquasifaccioungiro: un trekking di 400 km e 20 giorni lungo la Via Francigena toscana.

Dopo il cammino di Santiago e l’esperienza in Liguria da Sarzana a Mentone, il conduttore televisivo ha rimesso i panni del pellegrino, scoprendo volti e paesaggi di uno dei tratti più suggestivi dell’antico itinerario di Sigerico, da Pontremoli a Radicofani. “Camminare sulla Francigena è stato bellissimo, è stata una splendida scoperta – afferma Maccarini – ho raccontato questa esperienza in modo leggero ma con un messaggio ben preciso: il cammino è alla portata di tutti”.

Grazie al suo racconto social, migliaia di persone sono entrate a contatto con la Via Francigena e c’è chi ha deciso di partire, cambiando destinazione per mettersi in cammino. Per molti è stata una prima volta e per altri ancora un tuffo nella memoria. Un viaggio social che, lo scorso 25 novembre ad Abbadia a Isola, gli è valso il riconoscimento di Ambasciatore della Francigena, consegnato dall’Associazione Toscana delle Vie Francigene.

“Ho ricevuto la targa con piacere – conferma – sono ambasciatore praticamente quasi tutti i giorni quando incontro le persone e parlo di quest’esperienza bellissima a chi mi chiede consigli. E’ bello diffondere il “verbo” francigeno e anche a chi è titubante dico di provare e andare. E’ più difficile pensarlo che farlo”.

Nella calda estate, #quasiquasifaccioungiro ha portato in cammino migliaia di italiani con tre milioni di visualizzazioni. A seguire le avventure di Marco è statoin media un pubblico nazionale, femminile dai 25 ai 35 anni, ma non sono mancati anche i follower dall’estero. Munito di smartphone e creatività, il pellegrino presentatore, ha raccontato le tappe dell’itinerario coinvolgendo alcuni amici speciali: da Maccio Capatonda a Corrado Fortuna a Frankie Hi-Nrg mc per citarne alcuni. Ma oltre al virtuale, la Francigena è stata soprattuto un’esperienza umana.

Sono rimasti tutti contenti di questo assaggio di Francigena – conferma Maccarini – ricordo la tappa con Maccio Capatonda. Arrivati sopra Lucca, abbiamo deciso di proseguire. Abbiamo camminato in mezzo ai boschi per un’oretta in silenzio e poi chiacchierato e condiviso riflessioni profonde. Alla fine di chilometri ne abbiamo fatti altri quindici. E’ stato un momento dal punto di vista umano molto intenso. Lui ha capito il valore del cammino”.

Un’avventura in compagnia di vecchi e nuovi amici. Durante il suo trekking, Maccarini ha ricevuto un forte sostegno e ha conosciuto molte persone del posto. Un cammino che si è trasformato in festa. Il 22 luglio, terminata la Francigena, ha festeggiato il suo compleanno con una camminata collettiva a Gambassi Terme. 

“E’ stato bello ritrovare le persone che ho conosciuto e mi hanno supportato – aggiunge – A me piace scoprire il mio Paese e ritengo che camminare sia il miglior modo per farlo. La Via Francigena ha grandi potenzialità perché è un fascio di vie, qualcosa di diverso dal cammino di Santiago. Ho percorso alcune varianti e questo mi ha permesso di esplorare anche l’entroterra toscano, un valore aggiunto della Francigena”.

C’è già un prossimo cammino italiano? “Sto valutando alcune possibilità – conferma – di sicuro l’esperienza del cammino te la porti sempre dietro. Io sono convinto di una cosa: se tutti camminassero il mondo sarebbe migliore”.

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In cammino con..Annalisa La Fiura, da Fidenza a Roma per ritrovare se stessa

Mi avevano detto che il cammino cambiava in meglio una persona ma non me l’aspettavo così. E’ stata un’esperienza indescrivibile. Adesso dico a tutti “andate, anche da soli e non abbiate paura dei vostri limiti”. Annalisa La Fiura ha 36 anni, vive a Fidenza ed è la protagonista di questa intervista per la rubrica “In cammino con..”.  La sua storia è infatti un esempio di forza e determinazione da raccontare. 

Lo scorso 11 settembre, la pellegrina di origine palermitana, ha percorso il suo primo cammino a piedi fino a Roma. Un viaggio fisico ma soprattutto mentale iniziato con il coraggio di chiudere la porta di casa e, zaino in spalla, fare il primo passo sulla Francigena, nonostante una disabilità del 75%.

Annalisa è affetta da fibromialgia e artrosi in tutte le parti del corpo. Convive con i dolori e 12 ernie nella colonna vertebrale ormai da otto anni. La malattia non ha spento la curiosità e l’anima di questa ragazza che, contro ogni parere, ha deciso di mettersi in cammino. “Questo viaggio era in cantiere da circa due anni – racconta Annalisa – ma volevo valutare i risultati degli esami, delle visite. L’ultimo anno è stato molto difficile, è mancata anche una mia cara amica, proprio lei in qualche modo mi ha dato una spinta. Così, ad un certo punto, ho detto “basta, adesso vado”.

Annalisa era abituata a vedere passare i pellegrini sotto casa, li guardava con una certa curiosità. Fidenza è infatti una delle tappe dell’antico itinerario di Sigerico in Emilia Romagna. Ma fino ad allora non si era mai interessata esplicitamente della Francigena. Poi è scattato qualcosa.

Ho deciso di percorrere la Francigena perché avevo bisogno di un momento per me stessa, anche a livello spirituale – spiega l’intervistata – inoltre amo tutto quello che è natura, legato all’arte ma soprattutto perché camminare mi fa stare bene. E’ più doloroso per me stare tante ore seduta. Così ho raccolto tutte le informazioni sul sito dell’Associazione Europea delle Vie Francigene e sono partita”.

Tra alti e bassi, Annalisa ha trascorso i suoi giorni più belli sulla Francigena. Spesso in solitudine, altre volte in compagnia di pellegrini conosciuti in cammino, dormendo negli ostelli a donativo o nei parrocchiali.  “Ho avuto i momenti in cui ero scoraggiata, le salite erano faticose ma quello che mi dava la forza era arrivare in cima e vedere un panorama immenso – confida – ci sono stati giorni in cui alla sera andavo a dormire piena di dolori ma poi il riposo notturno mi aiutava e al mattino ero pronta a ripartire”.

Il corpo e la mente di Annalisa erano diventati suoi alleati in cammino e, passo dopo passo, il 9 ottobre, la pellegrina di Fidenza è arrivata a Roma.Quando raccontavo ai miei amici pellegrini la mia condizione fisica, rimanevano a bocca aperta – commenta – io non so come sia stato possibile. Forse perché camminando la muscolatura si è rafforzata, rilassata. Forse perché mi sono messa alla prova da sola. Sta di fatto che, da quando sono tornata, sto meglio”.

Dalla allora Annalisa ha continuato a camminare ma soprattutto ha iniziato occuparsi della Francigena. Nei giorni scorsi ha aiutato nell’ospitalità anche Christine Timmermans la pellegrina belga in cammino verso la Grecia, accolta dal popolo dei camminatori del web.

“Alla domenica quando posso vado a camminare e percorro altri piccoli tratti della Francigena – aggiunge – ho deciso di offrire la mia disponibilità come volontaria per questo cammino. Ma nel cuore ho già altri due viaggi da fare nei prossimi due anni: partire da casa fino a La Verna per fare il Cammino di Francesco e poi, naturalmente, andare a Santiago”.

Buon cammino Annalisa!

Silvia Iuliano