La nuova stagione dei cammini in Puglia è frutto di un lavoro di squadra. Dal Gargano al Salento, antichi sentieri e tratturi sono in fase di valorizzazione grazie ad un’azione integrata tra Regione Puglia, associazioni e territorio.
“Il sentiero si fa camminando” scriveva Antonio Marchado, il poeta spagnolo. E così, la scommessa sul turismo lento ha riacceso negli ultimi anni i riflettori sugli itinerari pugliesi dando vita a nuove proposte di recupero e sviluppo.
Angelofabio Attolico, presidente di In Itinere, ha lavorato in prima linea per “South Cultural Routes”, il progetto di valorizzazione del tratto salentino delle Vie Francigene nel Sud messo in campo da Regione Puglia, Puglia Promozione, Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), in collaborazione con le società Itineraria e In Itinere, Associazione “La casa delle comunità ospitanti degli Itinerari Francigeni della Puglia meridionale”, esperti e studiosi del territorio.
“In stretta collaborazione con AEVF e Regione Puglia ho supportato il coordinamento di vari segmenti che hanno lavorato al progetto. A fine febbraio, a Lecce, abbiamo presentato i risultati – racconta Angelo – Abbiamo mappato e georefenziato tutto il percorso della Via Francigena nel Sud dal Gargano a Santa Maria di Leuca iniziando nell’estate 2017”.
Un intenso lavoro preceduto da una fase di ricerca e studio: “La VF in Puglia coincide con due itinerari storici, nel Gargano con la Via Micaelica e in tutto il resto della Puglia con la Via Traiana, a questi percorsi ne sono stati aggiunti altri due: la Via Leucadense e la Via Sallentina – spiega Attolico – per il Gargano e il Salento si sta apponendo la segnaletica verticale e orizzontale”.
Dopo ricognizioni e verifiche dirette sul campo, seguite a contatti con associazioni e residenti dei paesi-punti tappa, il progetto si è concretizzato anche nella messa in opera della cartellonistica verticale e “leggera” (adesivi e vernice) secondo i parametri dell’abaco della segnaletica della Associazione Europea delle Vie Francigene. La Regione Puglia sta strutturando i cammini seguendo gli standard europei del Consiglio d’Europa.
“E’ una soddisfazione perché un’azione così sistematica a sud di Roma non era mai stata fatta. – conferma Attolico – Insieme a Luigi Del Prete e Michele De Giudice, ci adoperiamo da anni su questi tratti e c’è stato un lavoro di preparazione del territorio. Certo, c’è ancora tanto da fare soprattutto sull’accoglienza, ma da qualche parte si doveva iniziare e finalmente adesso c’è un progetto, una base da cui partire“. Un lavoro che ovviamente dovrà essere messo in rete con la progettazione e programmazione delle regioni ed i comuni lungo la Via Francigena nel Sud ed AEVF per la certificazione europea dell’itinerario.
Un grande risultato per il pellegrino e archeologo. Dopo anni di attività all’estero da ricercatore, Attolico è tornato in Italia, trasformando la passione per i cammini in un lavoro. Una scelta di vita che lo ha portato ad investire sul suo territorio, la Puglia. “Due anni fa ho fondato la società cooperativa “In Itinere”, ritornare qui mi ha fatto rivedere la mia posizione rispetto al territorio” spiega.
Dottore di ricerca in archeologia post classica presso l’Università degli Studi di Bari, Angelo è un archeologo accreditato presso il MiBact ed è tra gli autori, nell’ambito dei beni culturali e ambientali, del piano strategico della Cultura della Regione Puglia 2017-2020. Oggi si occupa di ideazione e sviluppo di prodotti turistici culturali, slow e green sia per enti pubblici che privati. Con la sua cooperativa ha ideato, progettato e strutturato il Cammino Materano e la Via Traiana. È cofondatore della rete regionale Cammini di Puglia e di quella nazionale Cammini del Sud.
Attolico è un esperto di viaggi a piedi. Ha percorso in Europa numerosi cammini spagnoli e italiani per poi dedicarsi agli itinerari della sua terra. “Vivere il proprio territorio a 3,5 km mezzo all’ora significa riscoprirlo da capo – conferma – la Puglia è terra di cammini. C’è un lavoro in corso, l’invito rivolto ai camminatori è quello di venire qui con uno spirito pellegrino. E’ importante che ognuno apporti un contributo con la propria esperienza”.
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