Via Francigena

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Pausa al B&B Montonero

Situato nella caratteristica campagna vercellese, immersi nella natura e nel mondo agricolo, a pochi minuti dalla città, o circa un’ora di cammino per i pellegrini, si possono godere gli ampi spazi della fattoria, cortile e giardino.

L’alloggio mette a disposizione un ambiente accogliente e confortevole adatto sia a soggiorni brevi che prolungati. La casa è particolarmaente adatta a chi cammina sul grande itinerario cultural-religioso della via Francigena. Per l’accoglienza dei pellegrini è dedicata una speciale tariffa di € 20 per notte. Prima colazione sempre inclusa.

B&B Montonero

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Itinerari culturali e sviluppo dei cammini. Call internazionale per il XXXII Congresso Geografico Italiano

Geografie variabili nel quadro europeo e mediterraneo degli itinerari culturali. Rivoluzioni (trans)disciplinari, metodologie di analisi e politiche territoriali su viaggi e cammini. Call per il XXXII Congresso Italiano di Geografia (7-10 giugno 2017) per la quale è possibile presentare un abstract.

COORDINATORI: Simone Bozzato, Università di Roma Tor Vergata; Fiorella Dallari, Università di Bologna Alma Mater; Pierluigi Magistri, Università di Roma Tor Vergata; Alessia Mariotti e Chiara Rabbiosi, Università di Bologna Alma Mater; Anna Trono e Fabio Pollice, Università del Salento

ABSTRACT: Il patrimonio culturale può assumere un ruolo pregnante per favorire nuove forme di benessere territoriale e partecipazione sociale, stimolando una serie di relazioni che mettono al centro produzione e occupazione, dialogo inter e multiculturale, in un approccio sostenibile. In questo contesto, lo sviluppo di itinerari culturali (tema a cui attori pubblici e privati, locali e internazionali, sono sempre più attenti) si identifica senza eccezione nel cammino, o in forme di mobilità lenta e di ospitalità diffusa. Nell’analisi del rapporto fra produzione di patrimonio e pratiche turistiche di viaggi e cammini religiosi emerge, poi, una complessa relazione fra territorio, identità e sviluppo locale. Questo fenomeno, ormai presente in tutto il mondo, si configura come un’esigenza strutturale nella costruzione di un modello di sviluppo per il nostro Paese come per il resto del mondo.
La sessione proposta parte dalla convinzione che gli itinerari culturali nel loro complesso non siano una pratica di turismo “minore” di poco valore e definita come una prospettiva secondaria per territori deboli e fuori dai sentieri battuti. In realtà è ormai un tema centrale che vede la Geografia di oggi capofila di un movimento scientifico-culturale di sempre maggiore rilievo a livello nazionale e internazionale e che, uscendo dal campo della ricerca pura, si sposta progressivamente nei tavoli di programmazione di sviluppo con un respiro de rescaling e di sostenibilità in collegamento diretto con Consiglio d’Europa e Unesco.
L’obiettivo è di focalizzarsi sulle problematiche della progettazione e valorizzazione degli itinerari culturali alla luce di una aumentata eterogeneità degli attori che partecipano alla costruzione del patrimonio contemporaneo che li sottende, in una logica di futuro. A dei livelli diversi, il processo di selezione, conservazione e valorizzazione di oggetti designati come patrimoni e messi in valore dagli itinerari culturali, integrano più frequentemente delle forme di expertise sia da parte di professionisti, ricercatori e istituzioni, sia da parte di nuovi attori della società civile. Sempre più spesso questi processi sono concepiti, teorizzati e praticati come una co-costruzione che implica un’eterogeneità di attori territoriali e aspira alla massima partecipazione sociale.

Si apre pertanto lo spazio per un dibattito sia intra-disciplinare che trans-disciplinare, o meglio inclusivo. Da un lato è necessario riuscire a far dialogare i diversi linguaggi geografici, i suoi approcci teorici nonché quelli metodologici; dall’altro è indispensabile confrontarsi e tessere ponti con saperi diversi, per far evolvere progettazioni cariche di valore sostenibile nei territori interessati e formare nuove professionalità che abbiano aspettative reali e concrete di territorializzare le proprie competenze.
Con riferimento a questo dibattito, la sessione invita contributi che discutano gli itinerari culturali in relazione alle sfide poste dalla transettorialità e interdisciplinarietà implicita alla co-costruzione dei patrimoni, in particolare in relazione a:

  • ruolo degli immaginari geografici
  • partecipazione sociale negli itinerari culturali
  • contaminazioni tra economie della cultura e economie del turismo culturale sostenibile
  • politiche e iniziative inclusive di patrimonializzazione di fronte ad attori precedentemente non legittimati
  • patrimonio sacro tra dismissione, abbandono e futuro
  • controversie e negoziazioni tra attivisti, abitanti, istituzioni
  • nuove pratiche creative per la scoperta dei territori minori
  • cammini romei
  • letture di genere degli itinerari culturali
  • gestione degli itinerari tramite organizzazioni sinergiche e sistemiche
  • casi significativi di percorsi/progetti con un recupero e riuso aderente al paesaggio e ad un disegno territoriale
  • itinerari culturali in contesti di progressivo abbandono edilizio o di spopolamento stagionale e in sofferenza

LINGUE: Italiano, inglese, francese e spagnolo

PAROLE CHIAVE: Itinerari culturali; metodologia; immaginari geografici; turismo sostenibile; disegno del territorio

Scadenza per l’invio di proposte di abstract: 15 Febbraio 2017

  • Comunicazione accettazione abstract e finalizzazione programma sessioni: 15 Marzo 2017
  • Scadenza per le iscrizioni ordinarie: 15 Aprile 2017
  • Scadenza per l’invio dei contributi per la pubblicazione finale: fine Maggio 2017
  • Congresso: 7-10 Giugno 2017

Maggiori info sul sito del Congresso Geografico

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Sosta da B&B Chez Raz

A tre km dal centro di Velletri e 40 km dal centro di Roma, situato in cima ad una collina circondata da vigne, oliveti ed orti, Chez Raz b&b si trova al primo piano della nostra casa.

In Primavera ed estate c’è la possibilità di dormire nella nostra Yurta ed utilizzare il bagno e la doccia esterni. (Chiediamo un offerta e dovete portare il vostro sacco a pelo).

B&B Chez Raz

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Nuovi comuni francesi aderiscono all’AEVF

Tre nuovi comuni aderiscono alla rete europea dell’AEVF. Da settembre si sono uniti all’Associazione Europea delle Vie Francigene: Ornans, Bouconville-Vauclair e Ville Sous la Ferté.

Aumenta la rappresentanza di comuni francesi nel progetto europeo della Via Francigena: oggi sono sei i comuni che si mettono in rete con i 120 comuni soci AEVF. Ornans dans le Doubs è situata nella regione Bourgogne Franche-Comté, Buconville-Vauclair, si trova nel dipartimento dell’Aisne, nella regione Hauts de France, infine Ville Sous La Ferté, comune del dipartimento dell’Aube, regione Grand Est

 

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Walkers in Progress

Dall’unione di idee tra Associazione Free Wheels onlus e Radio Francigena, Radio ufficiale dei Cammini, nasce il nuovo progetto intitolato “Walkers in Progress” (https://www.facebook.com/walkersinprogress/) con l’obbiettivo di raccogliere informazioni sui punti critici (non in sicurezza e non transitabili da tutti, pensate anche alle persone con esigenze speciali) lungo i cammini italiani.

Una volta raggiunta una quantità importante di Video e/o Foto, testimonianza inequivocabile della situazione reale del luogo, si cercherà di portarli ad un livello istituzionale perché chi di competenza “faccia qualcosa”, come da slogan.

In allegato il progetto dettagliato

 

Per informazioni:
FREE WHEELS ONLUS
info@freewheelsonlus.comwww.freewheelsonlus.com (in costruzione)
cel. +39 340 3914360 – Facebook/Twitter/Instagram/YouTube Free Wheels onlus

RADIO FRANCIGENA
info@radiofrancigena.comwww.radiofrancigena.com
Facebook/Twitter/YouTube Radio Francigena

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Una sosta da Simona e Santi

Si vuole dare ospitalità familiare a chi durante il Cammino vuole mantenere la semplicità che lo caratterizza ospitando e rifocillando anche animali  di ogni genere al seguito. Prediligendo una chiamata a conferma,si fornisce pasto caldo o freddo e la possibilità di accamparsi in tenda. Su richiesta si concede l’utilizzo di tende da tre, quattro posti di nostra proprietà. Ci stiamo anche organizzando per poter liberare una stanza con bagno per offrire la possibilità di dormire sotto un tetto. 

Una sosta da Simona e Santi

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Vademecum degli standard europei del percorso della Via Francigena – Itinerario culturale del Consiglio d’Europa

Il Vademecum stabilisce gli standard qualitativi comuni e condivisi essenziali per garantire la sicurezza e la fruibilità dell’itinerario, fornendo le linee guida per la fase di progettazione e realizzazione del percorso, la manutenzione, posta della segnaletica e per l’organizzazione dell’accoglienza.

 La Via Francigena, Itinerario culturale del Consiglio d’Europa, è una grande infrastruttura culturale e turistica che si articola lungo un percorso fisico transnazionale marcato da pregevoli testimonianze storico-artistiche e da comunità vive che animano i luoghi da essa attraversati. L’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), organo abilitato dal Consiglio d’Europa per la valorizzazione dell’itinerario europeo, ha il compito di mettere in rete i soggetti interessati, sviluppando sinergie multilivello e strumenti condivisi che mirano alla crescita sostenibile dei territori coinvolti. 

Itinerario storico di dialogo e di incontro tra i popoli, la Via Francigena rappresenta anche oggigiorno veicolo di preservazione e valorizzazione delle identità culturali, divenendo un vero prodotto turistico che necessita opportune azioni programmatiche.

Questo Vademecum stabilisce gli standard qualitativi comuni e condivisi essenziali per garantire la sicurezza e la fruibilità dell’itinerario, fornendo le linee guida per la fase di progettazione e realizzazione del percorso, manutenzione e posta della segnaletica, per l’organizzazione dell’accoglienza, all’interno di un sistema di programmazione e valorizzazione partecipata, rispettoso del principio di sussidiarietà tra i livelli di responsabilità coinvolti.

Il presente documento è frutto del lavoro congiunto di AEVF con le Regioni europee aderenti al Comitato Europeo di Coordinamento Tecnico Interregionale della Via Francigena, in stretta collaborazione con associazioni nazionali e locali quotidianamente coinvolte nella valorizzazione del percorso europeo.

Il Vademecum è scaricabile qui di seguito:

 

 

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La grande bellezza della Via Francigena. Migliaia di pellegrini attirati dal cammino europeo.

Chi sono i viandanti in cammino sull’itinerario della Francigena? Cosa cercano? Come sta funzionando il sistema dell’accoglienza lungo il percorso? La Via Francigena si trova oggi al centro di una grande rinascita culturale.

Il 20 novembre si è chiuso il Giubileo della “Misericordia” e volge al termine l’anno nazionale italiano dedicato ai “cammini”. Il 2016 ha sicuramente dato una grande visibilità a tutta la rete dei cammini facendo brillare ancor di più la Via Francigena, la quale si inserisce all’interno del programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa.  Oggi parlare di Francigena significa riferirsi ad un progetto lungimirante che sta generando nei territori una grande opportunità di sviluppo: sociale, culturale, economico e legato al turismo sostenibile.

Il numero dei pellegrini e viandanti è in forte aumento, come dimostrano il numero di credenziali distribuite dall’Associazione Europea delle Vie Francigene (oltre 10.000), l’accesso al portale per scaricare le mappe, la vendita delle nuove guide con il percorso principale, l’aumento dei pernottamenti nei luoghi di sosta. La stima di coloro che hanno camminato sulla Via Francigena nel 2016, almeno per qualche giorno, è di circa 40.000.

IDENTIKIT DEL VIANDANTE. CHI SI METTE IN CAMMINO SULLA VIA FRANCIGENA. Dai dati che AEVF oggi dispone, si possono evidenziare alcuni elementi riguardo la provenienza, motivazione, destinazione, aree maggiormente frequentate.

La metà dei camminatori proviene dall’Italia, a testimonianza di come il turismo green e slow sia diventato una tendenza positiva che coinvolge tutte le generazioni: principalmente per motivi di salute e benessere, culturali, per ritrovarsi e per ricercare un “proprio cammino”, per scoprire un’Europa minore fatta di centinaia di borghi e realtà autentiche. Poco più della metà sono uomini. Molte persone si mettono in cammino in solitaria o in piccoli gruppi. Tante sono le donne che decidono di partire sulla Via Francigena da sole, anche per la motivazione che si tratta di un cammino abbastanza sicuro che si può affrontare con una certa tranquillità.

Si tratta di persone di media ed elevata cultura, ben disposte verso un cammino che può riservare imprevisti ma che sempre è in grado di regalare emozioni, autenticità e calore umano. Mediamente sono persone molto curiose di scoprire, conoscere o approfondire le culture locali. Si tratta di un percorso che induce alla riflessione ed alla condivisione, ma anche alla tolleranza ed al dialogo verso chi ci sta intorno e la natura, spesso talmente affascinante da sovrastarci. Tra le motivazioni principali e ricorrenti ci sono quelle della ricerca personale, spiritualità, sfida con sé stessi, oppure legate al semplice “voler star bene”, godendosi un viaggio che ci avvicina alle persone, tradizioni locali, natura ed i prodotti tipici del territorio. La motivazione legata alla religione rappresenta circa il 15%.

La fascia maggiormente presenze è quella dai 40 ai 60 anni, cosi come quella over 65. Il dato induce a riflettere sul fatto che questa categoria dispone di uno dei valori più importanti e preziosi della nostra socità, e cioè il tempo, cosi come un buono stato di salute fisica ed una certa disponibilità economica. In aumento il numero di giovani, anche under 18. Il tempo di percorrenza medio sul cammino varia da 7 giorni a due settimane. Da sottolineare che negli ultimi 3 anni oltre la metà dei camminatori sulla Via Francigena sceglie il tratto toscano come “destinazione”, in quanto maggiormente strutturato con accoglienza, segnaletica, percorso in sicurezza. Questo significa che un pellegrino su due oggi cammina lungo i 380km di percorso in Toscana, senza arrivare a Roma. Se nei prossimi anni seguiranno investimenti adeguati (dall’infrastruttura alla promozione) lungo tutto il percorso, dall’Inghilterra all’Italia, sicuramente si potrà immaginare lo stesso successo in Champagne-Ardenne o Nord-Pas-de-Calais, oppure in Valle d’Aosta, Piemonte o Lazio tanto per fare alcuni esempi.

Quali sono le principali città scelte per la partenza? Losanna, Pavia, Fidenza, Lucca, Siena. Si tratta di località simboliche o facile da raggiungere, anche per quanto riguarda il trasporto delle biciclette in treno.

La Via Francigena comincia ad essere conosciuta anche fuori dall’Italia. La dimensione europea del cammino, che coinvolge anche Svizzera (cantoni Vallese e Vaud), Francia (Bourgogne-Franche-Comté, Grand Est e Nord-Pas-De-Calais) e Inghilterra (Kent), così come il riflesso del cammino spagnolo di Santiago, sta aumentando la popolarità dell’itinerario francigeno. Oggi lungo i 1.800km di percorso capita spesso di incontrare pellegrini europei, ma anche provenienti dal Brasile o sud America, Canada o Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda oppure Asia, come Giappone e Corea del Sud. Lo stesso vale lungo la Via Francigena nel Sud, itinerario che da Roma prosegue in direzione Santa Maria di Leuca sul quale già oggi camminano pellegrini. Occorre sottolineare che tale percorso è in attesa della certificazione ad itinerario culturale europeo, cerificazione finale che, dopo il parere favorevole del Consiglio d’Europa, spetta all’AEVF. Oggi la Via Francigena nel Sud non presenta ancora una fruibilità completa e infrastrutturazione costante, ma regioni del Sud, comuni e associazioni stanno lavorando fortemente in questa direzione.

Da segnalare l’aumento dei cicloturisti, oggi il numero oscilla tra il 15 e 20%. Un fenomeno in grande crescita, anche grazie all’importante lavoro di segnalazione “leggera” che è stata fatta su tutta la ciclovia nel tratto italiano nei mesi scorsi: il percorso ciclabile della Via Francigena è stato tracciato da SloWays in collaborazione con Slow Travel Network e l’Associazione Europea delle Vie Francigene

LA COMUNICAZIONE E LA PROMOZIONE. L’attenzione mediatica intorno alla Via Francigena è in grande aumento. Basta leggere gli accessi dal portale che nel 2016 andrà a superare un milione di visitatori. All’interno di esso si trovano le informazioni sul percorso, ospitalità, eventi. E’stata creata una rete di strutture private Visit Via Francigena che mette in rete duecento soggetti. La comunicazione poi avviene attraverso al rivista semestrale Via Francigena and the European Cultural Routes, il festival europeo Via Francigena Collective Project (oltre 700 eventi in rete nel 2016) e, soprattutto, grazie alle centinaia di iniziative che a livello locale si svolgono sulla Via Francigena lungo tutto l’asse europeo, declinate in ambito spirituale, culturale, turistico, sportivo, gastronomico. Importante anche l’eco che corre sulle frequenze web della Radio Francigena, strumento molto popolare in grado di attirare target eterogenei verso i cammini.

Un caso emblematico che sottolinea il livello di interesse intorno al cammino è il bel film-documentario “I volti della Via Francigena”, realizzato dal regista-pellegrino Fabio Dipinto. Il film, patrocinato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene e sostenuto attraverso un’azione di crowfunding, è oggi nelle principale sale cinematografiche italiane e sta riscuotendo grande successo di pubblico e di critica.

Da sottolineare, in termini di supporto alla popolarità della Via a livello internazionale, gli importanti articoli usciti sul New York Times in settembre e sulla CNN in ottobre, cosi come il film-documentario della TVsud coreana in corso di montaggio.

L’ACCOGLIENZA. Non è possibile parlare di sviluppo della Via Francigena senza una adeguata accoglienza pellegrina, talvolta anche spartana. Accogliere un viandante significa conoscere il mondo che ruota intorno al cammino, ai suoi valori, ideali e bisogni. Spesso basta poco per aprire la porta ad un pellegrino, qualsiasi sia la motivazione che lo ha messo in viaggio: un sorriso, una doccia con acqua calda, un letto e un pasto condiviso. Il 2015-2016 ha visto il forte incremento di strutture per escursionisti lungo la Via Francigena, molte inaugurate in Toscana che ha inserito l’implementazione della ricettività pellegrina all’interno delle politiche di sviluppo territoriale. Un esempio significativo sui numeri e l’accoglienza di queste strutture: l’ostello di Gambassi Terme nel 2016 ha registrato circa 5.000 camminatori transitati con la credenziale. Ottimo il rapporto qualità-prezzo: costo 12€, colazione 3€, cena 8€. Nel comune di Gambassi sono comunque diverse le strutture ricettive, come B&B, case private o alberghi, che ospitano i pellegrini a tariffe agevolate offrendo un confort maggiore.

Questo è un altro dei temi che emerge dall’indagine sui fruitori della Via Francigena. Circa un viandante su tre preferisce dormire in strutture in grado di offrire maggiori servizi rispetto all’ostello. Anche in questo caso, è fondamentale il senso dell’accoglienza che viene offerto verso la tipologia del “turigrino”: non significa, appunto, che sia un turista da spennare! Sicuramente si tratta di dati significativi che sottolineano come un itinerario europeo possa sviluppare e promuovere una micro-economia locale, mettendo in rete le strutture di accoglienza (nelle diverse forme), la ristorazione ed i bar, gli operatori culturali e le categorie turistiche che offrono servizi, come il trasporto zaino per chi lo richiede.

Tornando all’accoglienza povera a “donativo”, emerge un ulteriore dato, questa volta non positivo. In crescita il numero di pellegrini che non lascia un contributo, spesso fondamentale per poter assicurare l’accoglienza: dal letto all’acqua calda, dalla pulizia all’eventuale cena condivisa. Se è vero che le strutture a donativo sono ben consapevoli della scelta etica legata a questo tipo di accoglienza, della quale ne condividono i valori di gratuità e reciprocità, è vero anche che alcune di esse sono state costrette a chiudere oppure faticano a continuare ad offrire il servizio. E’ evidente che serve un maggiore senso di attenzione verso chi ospita, così come si rende necessaria la condivisione di un codice etico di comportamento da parte del pellegrino che, per natura, dovrebbe avere un atteggiamento sobrio e rispettoso.

SEGNALETICA E MANUTENZIONE. Segnaletica costante e  manutenzione  lungo tutto il percorso è un elemento imprescindibile per il successo della via. Oggi il cammino non è ancora segnalato con continuità regolare nel tratto francese, mentre la situazione è buona in Inghilterra, Svizzera ed in Italia. La recente pubblicazione della guida di “Terre di Mezzo” con il percorso principale nel tratto italiano è sicuramente un bel risultato per la fruizione della via. Si sta lavorando per realizzare la guida ufficiale anche nel tratto “Canterbury-Passo del Colle San Bernardo”. E’ stato approvato lo scorso 11 novembre a Bard (AO) il nuovo vademecum sugli standard comuni del percorso ed il manuale della segnaletica nel tratto italiano: è un altro passo in avanti, al quale dovranno però seguire la regolare manutenzione lungo il percorso.

Come sta la Via Francigena oggi? Bene, possiamo dire. C’è ancora tanto lavoro da fare per renderla sempre più al servizio di chi cammina, mantenendo la dimensione culturale di questo itinerario. Occorre sicuramente una maggior consapevolezza dei territori per poter cogliere in pieno il grande potenziale che la Via Francigena genera attraverso questo flusso di camminatori i quali, come abbiamo visto, provengono da ogni parte del mondo con intercedere lento. Occorre altresì che l’itinerario della Via Francigena venga inserito con forza all’interno di tutte le politiche di sviluppo regionale e nazionale nei quattro paesi attraversati, arrivando anche a definire una Authority europea per lo sviluppo di questo cammino.

E’ un grande patrimonio che si trova sotto i nostri piedi, davanti ai nostri occhi, nelle comunità locali attraversate: un “bene culturale complesso” così bello da valorizzare e promuovere, anche per le generazioni future e per far ripartire metaforicamente l’Europa. In cammino.

Luca Bruschi