Via Francigena

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La nuova guida ufficiale della Via Francigena

Nell’anno del Giubileo e nell’anno che l’Italia dedica ai cammini si sono accesi i riflettori sulla Via Francigena, “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa. Milleottocento chilometri da Canterbury a Roma, per proseguire poi verso il Sud Italia, il Mediterraneo, Gerusalemme.

È in questa significativa concomitanza che nasce la prima “Guida ufficiale” della Via Francigena a piedi, frutto dell’impegno e della cooperazione fra Associazione Europea delle Vie Francigene – réseau porteur della Via Francigena, incaricata dal Consiglio d’Europa della tutela e della valorizzazione dell’itinerario -, Regioni Valle d’Aosta, Piemonte Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio e Casa editrice “Terre di mezzo” di Milano.

La Guida è pensata e realizzata per coloro che, da camminatori e pellegrini, vogliono scoprire il tratto italiano dell’Itinerario europeo, dal passo del Gran San Bernardo a Roma -ha detto il Presidente AEVF Massimo Tedeschi

 Un viaggio di quasi mille chilometri attraverso storia e paesaggio italiano, cuore della Via Francigena “ponte di culture”, per dirla con Jacques Le Goff, fra Europa anglosassone ed Europa latina e mediterranea. 

La Via Francigena del terzo millennio è via di pace, incontro, tolleranza, dialogo, fra culture, religioni, Stati”

A tutti, un sincero e cordiale augurio di buon cammino!

 


GLI AUTORI
Roberta Ferraris, Luciano Callegari, Simone Frignani

LA GUIDA
Guida per tutti: pellegrini, trekker, viandanti o semplici curiosi
La guida è acquistabile online sul sito di Terre di Mezzo.
Dal 14 luglio presente nelle librerie e sul sito AEVF
Prevista la versione in inglese entro fine 2016.

 

 

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VI Advisory Forum sugli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa

Dal 26 al 27 ottobre si svolgerà a Vilnius (Lituania) il VI Advisory Forum sugli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa, intitolato “Expanding the Cultural Routes of the Council of Europe: challenges and opportunities”

 

In allegato il Programma delle giornate

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12 mamme inglesi percorrono la Via Francigena per finalità sociali

L’Amministrazione comunale di Siena incontra a Palazzo Pubblico il gruppo di 12 mamme inglesi che, dallo scorso 17 ottobre, sta percorrendo la Via Francigena per raccogliere fondi da destinare al Centro per la riabilitazione di ragazzi con disturbo dello spettro autistico, gestito dall’Associazione italiana per l’assistenza ai bambini autistici con sede a Firenze.
Le risorse raccolte saranno utilizzate per un progetto rivolto ai pazienti in età adulta, una volta che i loro genitori non potranno più assisterli in forma diretta.

Nella foto in allegato, l’accoglienza riservata a Palazzo Pubblico dall’assessore al Turismo, Sonia Pallai, al gruppo di 12 mamme inglesi

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Volontari per la mappatura del percorso toscano attraverso tecnologia Google Trekker

Nell’ambito delle azioni volte a migliorare l’accessibilità e la fruibilità della Via Francigena, Regione Toscana comunica che nel prossimo mese di novembre è prevista una azione di mappatura del percorso toscano attraverso la tecnologia messa a disposizione da Google, attraverso un dispositivo che consentirà di mappare e quindi “fotografare” a piedi l’intero cammino e renderlo poi disponibile su Google Street View, analogamente a quanto già disponibile per i maggiori centri abitati (e che non saranno quindi oggetto di nuove riprese).

Toscana Promozione Turistica si avvarrà della collaborazione di FEISCT, Federazione Europea itinerari storici culturali e turistici, per l’individuazione dei “trekker” che percorreranno a piedi le 15 tappe toscane, la determinazione delle tempistiche e per il raccordo con i 38 Comuni attraversati dalla Via Francigena.

Per gli interssati si comunica che è possibile percorrere anche solo alcune tappe del percorso toscano e che è previsto un rimborso spese giornaliero. E’ possibile realizzare il percorso anche in più persone ed è prevista una assistenza tecnica e logistica lungo il percorso.
Si rende noto che una specifica formazione è prevista il giorno lunedì 24 ottobre presso l’ostello del pellegrino di Camaiore alle ore 15.30.

 

INFO E CONTATTI
Sabrina Busato, FEISCT
cell. 371 1790154
feisct@libero.it

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Concorso di Idee per la realizzazione del Timbro Credenziali di Veio

L’associazione Valorizziamo Veio indice un concorso di idee per la realizzazione del timbro per le Credenziali del Pellegrino presso il Borgo di Isola Farnese e Veio.

E’ possibile partecipare fino alle ore 12:00 del 30 gennaio 2017.

Regolamento e locandina in allegato.

 

INFO E PARTECIPAZIONE
valorizziamoveio@gmail.com

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Weekend all’UNA Golf hotel di Cavaglià, con tour in e-bike tra le colline e le risaie

Un’idea per godervi i primi weekend di autunno? Esplorate in E-Bike le meraviglie naturali del biellese: quattro giorni tra le dolci colline piemontesi e i boschi della Serra Morenica, fino agli splendidi panorami del lago di Viverone. E se alla bicicletta volete alternare un po’ di relax, niente di meglio di una partita di golf o una passeggiata tra le magiche vie di Torino, raggiungibile in meno di un’ora.
Scopri i dettagli del tour!

 

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Il paesaggio sacro dal concetto alla prospettiva europea. La ricerca scientifica della Via Francigena

 

Durante il Convegno “Via Francigena. Via di Pace” in programma la scorsa primavera, si è svolta la tavola rotonda sul tema ” Sacred Landscape: From Concepts to European Perspectives“,  nel quadro dell’attività di ricerca del Comitato Scientifico dell’ EAVF (Comitato Scientifico AEVF)Il Comitato si è fficialmente insediatosi per la prima volta il 29 gennaio 2016 a Monteriggioni, in occasione del terzo Forum dell’Associazione Europea delle Vie Francigene e del Convegno internazionale “Comuni in cammino. Les Chemins de la Via Francigena – Jubileum 2016″ svoltosi  il 30 gennaio 2016 a Abbadia Isola di Monteriggioni (SI), “sosta” di Sigerico nel suo pellegrinaggio lungo la Francigena. In tale workshop i membri hanno discusso tutti insieme sul tema dei cammini e pellegrinaggi  nell’ambito del patrimonio materiale e immateriale tra ricerca scientifica e progettualità territoriale sulla base delle esperienze condivise. Questo Comitato Scientifico, formato da tredici istituzioni europee (https://www.viefrancigene.org/en/comitato-scientifico), è stato voluto dall’Associazione, alla conclusione dell’esperienza maturata nell’ambito del progetto europeo “Via Francigena and the Pilgrimage Ways. This is Europe” PER VIAM – Pilgrims’ Routes in Action”, e sostenuto  dall’European Universities Network of Knowledge (EUNeK) con il patrocinio del Centre for Advanced Studies in Tourism (CAST) dell’Università di Bologna (UNIBO) e di Almatourism (Almatourism), rivista di UNIBO.

Nel primo workshop di Monteriggioni, tutti i membri del EAVFCS insieme a diversi attori locali, compreso il presidente dell’EAVF, Massimo Tedeschi, e il sindaco di Monteriggioni, Raffaella Senesi, si sono uniti per avviare un’azione congiunta a sostegno  dell’EAVF. Da parte sua, il Comitato Scientifico si è assunto la responsabilità di sviluppare la ricerca sul patrimonio culturale e sociale, sugli itinerari culturali e pellegrinaggi in sintonia con le organizzazioni culturali internazionali, le associazioni dei camminatori e le comunità locali a sostegno di una più ampia e permenente partecipazione sociale. Altro obiettivo è quello di sviluppare in comune progetti dedicati anche al turismo culturale e alle nuove pratiche di comunicazione, sulla base di studi dedicati allo sviluppo territoriale sostenibile delle regioni rurali attraversate dai pellegrini. In quell’occasione sono emersi alcuni temi : i paesaggi sacri europei e  il sistema interregionale europeo con riferimento ai corridoi/buffering degli itinerari (partendo dalla Via Francigena); l’accoglienza, declinata sull’accessibilità per portatori di handicap per le classi giovani a partire dai bambini e dalle famiglie, e su progetti di mobilità privilegiata  con Trenitalia (interrail “francigena ” a scala europea); il Benvenuto Pellegrino con il coinvolgimento delle attività commerciali dei centri storici, dell’artigianato e dell’ospitalità/ristorazione/entertainment tramite aziende agricole dedicate, ristorazione, ostelli, con la riqualificazione e integrazione delle stazioni dismesse e delle case cantoniere (Agenzia del Demanio), senza dimenticare l’immenso patrimonio di edifici sacri in stato di dismissione, abbandono e degrado; il contributo e sostegno a pubblicazioni periodiche e occasionali, nazionali e internazionali, accademiche su riviste e numeri speciali (Almatourism) e professionali con i T.O.; analisi quantitative e qualitative sui pellegrini e camminatori sulla Via Francigena raccolte ed elaborate da un costituendo Osservatorio-laboratorio geo-statistico sostenuto dal CAST. L’obiettivo è di costituire un sistema interregionale europeo sempre più attento ai processi di inclusione sociale e culturale attraverso città e aree rurali europee lungo il corridoio della Via Francigena, per allargarsi al quadro delle strade dei pellegrini in generale.

In  occasione della tavola rotonda “Il paesaggio sacro dal concetto alla prospettiva europea“, svoltasi a Palazzo Farnese di Piacenza nei giorni del 28 e 29 aprile, si è cercato  di mettere a fuoco  temi fondamentali per dare consapevolezza culturale e spirituale alle strade europee dei pellegrinaggi e non solo, partendo dal concetto di  paesaggio sacro in un confronto tra le differenti  prospettive europee e degli organismi come l’UNESCO e la Convenzione europea del Paesaggio. Alla tavola rotonda, coordinata da Gloria Pungetti, membro del Comitato Scientifico dell’EAVF, professore presso l’Università di Sassari e direttore del Cambridge Centre for Landscape and  People dell’Università di Cambridge, e moderata da Fiorella Dallari, responsabile del Comitato Scientifico dell’EAVF, hanno dato il loro contributo esperti religiosi e laici, in un confronto tra le differenti prospettive europee, anche su richiesta anche del Council of Europe Conference on ELC (Convenzione Europea sul Paesaggio). Erano presenti  Maguelonne Dejeant-Pons, presidente di ELC, Christopher Young, esperto internazionale di patrimonio culturale e General Rapporteur di UNESCO WHC Expert Meeting; Enrico Buergi, ex-presidente del Council of Europe Conference on ELC, della Svizzera; William Pettit, rappresentante della Cattedrale di Canterbury; padre Nicolino Manca, del PIME, Italia; Adele Cesi, del Ministero italiano del patrimonio culturale e del turismo; ed Eva Konkony-Gyuro, dell’Università ungherese di West Hungary.

Nell’obiettivo di dare un contributo sulla definizione del concetto di paesaggio sacro, i componenti della tavola rotonda hanno elaborato un quadro di riferimento condiviso, come richiesto dall’ELC, basilare dal punto di vista teorico per avanzare nelle ricerche sempre più marcate, a supporto delle politiche dell’UNESCO nell’iniziativa su tema Heritage of Religious Interest; lo stesso vale per il Consiglio d’Europa con l’Istituto europeo degli itinerari culturali e per la Convenzione europea del paesaggio, in riferimento ai paesaggi, siti e strade che si possono definire sacri. Infatti, in questi ultimi anni sempre più si è diffusa negli organismi internazionali culturali la consapevolezza del ‘gap’ e della sottovalutazione, e quindi del debole riconoscimento di categorie di paesaggio,  sulla base di un approccio integrato.   Verso la fine del 2010 l’ UNESCO con la sua iniziativa dedicata alle Properties of Religious Interest (PRI) ha lanciato  questo strategico concetto attraverso il mondo, in cui i partecipanti alla tavolo di lavoro riconoscono un valido modo  per superare la dicotomia tra patrimonio tangibile ed intangibile in un contesto di sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alle aree industrializzate con una lunga storia come nel bacino mediterraneo, di cui Grecia e Italia costituiscono la culla della civiltà occidentale.

Il termine “Religious property“, nel linguaggio dello studio dell’ICOMOS (Jokilehto, 2005) “, è definito come  “any form of property with religious or spiritual associations: churches, monasteries, shrines, sanctuaries, mosques, synagogues, temples, sacred landscapes, sacred groves, and other landscape features, etc.”. Il termine “Sacred site” comprende quelle aree con uno speciale significato spirituale per le persone e le comunità, mentre l’endiadi “Sacred natural site” corrisponde alle aree di terra e acqua con uno speciale significato spirituale (IUCN/UNESCO, 2008).  L’aggettivo speciale è da attribuire alla percezione della comunità e ad un suo sempre più ampio coinvolgimento. Le 16 categorie di interesse religioso individuate sono stati aggregati per rispondere in modo più efficiente ad un management sostenibile: ambiti archeologici e urbani, paesaggio (nell’accezione di naturale che culturale), monumenti/strutture, e strade (itinerari culturali – strade di pellegrinaggio ; itinerari  culturali dove sono presenti strutture religiose). Sulle indicazioni del WHC (PRI-SM), il Patrimonio religioso ha caratteristiche che lo distinguono da altre forme di patrimonio: le aree religiose costituiscono i luoghi più protetti del pianeta e  e sono di importanza vitale nella salvaguardia della diversità culturale e biologica per le generazioni presenti e future.  Considerando il significato di questo patrimonio  e supponendo che possa essere considerato il più antico e ancora in maggiore parte  ancora “alive”, si può sottolineare l’evidenza di un alto grado di potenziale sostenibile e di valori comuni “permanenti”  rispetto agli altri elementi del Patrimonio.

I concetti chiavi che sono emersi sono la partecipazione sociale, lo scambio interculturale, la memoria condivisa locale e internazionale, il sacred gaze, la consapevolezza sociale e la sostenibilità territoriale dove le strade dei pellegrini rappresento un fenomeno strategico nel ecological- social change che ci aspetta.

Fiorella Dallari – responsabile del Comitato Scientifico dell’EAVF, professore associato di Geografia e ricercatore del Centre for Advanced Studies in Tourism (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna)


 

 

Bibliografia

Cast (2017, in press) Via Francigena: the Long Way of Peace among the European Landscapes. Almatourism, special issue , Vol.8, N.6.

Dallari, F. (2016) The Heritage from Cultural Turn to Inclusive Turn. The Cultural and Sacred Landscapes of the UNESCO List: a Sustainable Track to overcome the Dichotomy between Tangible and Intangible Heritage?. In: Bassa L., Kiss F. (eds.), Proceedings of TCL2016 Conference “Tourism and Cultural Landscapes: Towards a Sustainable Approach, Foundation for Information Society (INFOTA), ISBN 978-615-80061-4-9. Disponibile inhttp://tcl.infota.org/proceedings/articles/Proceedings_TCL2016.pdf  (accesso  15 settembre 2016).

Dallari, F. and Pistocchi, F. (submission) Environment and Sustainability as Related to Pilgrimage. In: Trono, A. and Olsen,  D. Religious Pilgrimage Routes and Trails. CABI: London. pp.15.

Pungetti, G., Oviedo, G., & Hooke, D. (Eds.). (2012). Sacred species and sites:Advances in biocultural conservation. Cambridge University Press: Cambridge.

Trono, A. and Olsen,  D. (submission) Religious Pilgrimage Routes and Trails. CABI: London.

Urry , J. 1990. The Tourist Gaze. London: Sage.

 

Web site

Almatourism. Disponibile in https://almatourism.unibo.it/

Categories. Disponibile in http://whc.unesco.org/en/culturallandscape/#2 (accesso del 6 maggio 2016).

Centre for Advanced Studies in Tourism (CAST). Disponibile in http://www.turismo.unibo.it/it (accesso, 21 settembre 2016)

Comitato Scientifico EAVF (2016). Disponibile in www.viefrancigene.org/en/comitato-scientifico/(accesso, 21 settembre 2016)

Cultural Landscapes. Disponibile in http://whc.unesco.org/en/culturallandscape  (accesso del 6 maggio2016)

European Landscape. Disponibile in http://www.coe.int/en/web/landscape/home (accesso del 6 maggio2016)

European Universities Network of Knowledge (EUNeK). Disponibile in www.turismo.unibo.it/it/network/european-universities-network-of-knowledge-eunek/index.html ( accesso del 6 settembre 2016)

ICHC. Disponibile in www.unesco.org/culture/ich/en/convention (accesso del 6 maggio2016)

IUCN/UNESCO 2008. Guidelines for the Conservation and Management of Sacred Natural Site.  Disponibile in https://cmsdata.iucn.org/downloads/pa_guidelines_016_sacred_natural_sites.pdf (accesso del 6 maggio2016).

Jokilehto J. 2005. The World Heritage List Filling the Gaps – an Action Plan for the Future. Paris: ICOMOS. Disponibile in http://whc.unesco.org/uploads/activities/documents/activity-646-3.pdf  (accesso del 6 maggio2016)

PRI-SM. Disponibile in http://whc.unesco.org/en/religious-sacred-heritage/#prism (accesso, 21 settembre 2016)

Religious Sacred Heritage. Disponibile in  http://whc.unesco.org/en/religious-sacred-heritage/ (accesso del 6 maggio2016)

Università di Bologna (UNIBO) . Disponibile in www.unibo.it

 

 

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I mille volti della Via Francigena, da Brizzi all’abate Roduit

Dal 13 ottobre il film-documentario sulla Via Francigena al cinema, con regia di Fabio Dipinto. COLLE SAN BERNARDO – Anche dallo schermo del cinema la via Francigena – come spiega una pellegrina – ti avvolge, ti trascina e ti apre. Perché il camminare invita alla riflessione, al ritorno alla lentezza, alla luce e alla calma interiore e mai si torna come si è partiti. Arriva nelle sale il 13 ottobre, distribuita da Cineama, I volti della via Francigena, docufilm del 27enne filmmaker torinese Fabio Dipinto.

Un’operazione fresca e coraggiosa che si propone di raccontare il cammino che attraversa l’Italia grazie alle persone che ne sono ogni giorno protagoniste “perché – come spiega Don Giovanni, prete ospitaliere tra i volti del film – le montagne non si incontrano ma le persone sì”. E così pellegrini, ospitalieri, traghettatori, volontari, storici e religiosi raccontano la loro Francigena, senza fretta e senza filtri, in una sorta di film corale di 55 minuti nato da oltre 40 ore di riprese realizzate in 6 settimane di cammino effettuate dallo stesso regista.

    “Camminare è un’attività profondamente democratica – dice nel film lo scrittore Enrico Brizzi – la fatica è uguale per tutti, non importa che tu sia un notaio oppure una persona alla ricerca di un lavoro. Si condivide tutto da pari a pari, ti invita a fraternizzare con gli sconosciuti e a conoscere meglio chi era già tuo amico. La salita è uguale per tutti, la sete è uguale per tutti, la meraviglia è uguale per tutti. In un certo senso non ci può essere niente di più giusto e onesto”.

    “Il cammino inevitabilmente cambia – spiega Alberto Conte fondatore del Movimento Lento – e direi che inevitabilmente cambia in meglio le persone. Non è possibile tornare da una commino uguali a come si è partiti”. Ma il cammino cambia anche chi lungo la via Francigena ci abita, come spiega un altro dei volti della via Carla: “Scrivo tutti i giorni, scrivo le persone che camminano e le loro storie”.

    “Prendersi il tempo per fare questo cammino – riflette in un altro dei punti del film l’abate Joseph Roduit della millenaria abbazia di Saint-Mauriceè, recentemente scomparso – è molto importante. Specialmente nel nostro mondo di oggi. Tutto va in fretta e là bisogna andare al passo del pellegrino”.

    “Dopo Sei vie per Santiago – afferma Terenzio Cugia, ad di Cineama – abbiamo scelto un altro film sullo stesso argomento che ci riguardasse più di vicino e che facesse riflettere su un itinerario tanto sconosciuto quanto affascinante e su quanti passi avanti ci sono ancora da fare in Italia per quanto riguarda sia i cammini che le strade ciclabili”.

    “La fatica del cammino – dice Sandro Polci, direttore festival vie Francigene – non è hi-tech ma hi-touch. La senti nelle gambe, nei polpacci e nei piedi, ti cambia e ti trasforma. E come si dice nel film nel sudore: perché “il sudore del pellegrino non puzza mai, ha l’odore del cammino, ha l’odore dello spirito…”.

Fonte: ANSA cultura

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Nuova segnaletica della Via Francigena nel tratto viterberse

Nuova segnaletica sulla Francigena viterbese. Tolti i vecchi segnali grazie al Cai e alla Camera di commercio.

VITERBO – Novità sulla segnaletica della via Francigena viterbese. È cominciata lunedì 3 ottobre 2016, una nuova avventura per il Cai di Viterbo: gli operatori sentieri della sezione, infatti, hanno messo in opera la nuova segnaletica della via Francigena sui primi 4 chilometri del tratto da Viterbo a Vetralla.

La nuova segnaletica, concordata tra il Cai di Viterbo e la Regione Lazio, sarà conforme alle indicazioni dell’associazione europea delle Vie Francigene, e sostituirà tutta la segnaletica presente attualmente ad eccezione di quella classica in acciaio verniciato fornita a suo tempo dalla stessa Regione Lazio. La nuova segnaletica sarà costituita da cartellini in alluminio verniciato di dimensioni e colori secondo lo standard Club alpino italiano con il pellegrino nero in campo bianco. Il rinnovamento della segnaletica sarà possibile in virtù di un accordo di collaborazione tra Camera di commercio di Viterbo, che fornirà i nuovi cartelli, e sezione di Viterbo del Cai che provvederà alla messa in opera grazie all’impegno dei propri soci volontari.

Questa importantissima attività, che verrà portata avanti per tutti i 180 chilometri della via Francigena nella provincia di Viterbo, darà un volto nuovo al tracciato e contribuirà a rendere il percorso più sicuro per i pellegrini. Con l’occasione verrà tolta la segnaletica dai tratti dismessi dalla Regione Lazio e dai Comuni cosicché non ci saranno possibilità di equivoci per i camminatori.

Fonte: Viterbo News