Via Francigena

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Aeroporti internazionali

  • La Val d’Aosta e il Piemonte sono serviti dall’aeroporto di Torino – Caselle, collegato con la città di Torino dalla linea ferroviaria Torino-Ceres. Tappa Francigena più vicina: Santhià sul percorso principale e Torino sulla variante della Valsusa.

  • In Lombardia tre aeroporti hanno collegamenti internazionali. Tappa Francigena più vicina: Pavia.

    • Milano – Malpensa, da cui si raggiunge la città con la tratta ferroviaria di Trenord Malpensa Express (ogni 15 minuti);

    • Bergamo -Orio al Serio, principale scalo italiano per i voli low cost. È collegato a Milano, Bergamo e Torino tramite navette.

    • Milano – Linate, che serve tratte nazionali ed europee, ed è collegato da autobus urbani alla città di Milano.

  • In Emilia, l’aeroporto di Bologna – Borgo Panigale è tra i principali scali italiani, con destinazioni prevalentemente europee. Si raggiunge la città di Bologna con bus navetta ad alta frequenza. Tappa Francigena più vicina: Fidenza.

  • In Liguria, l’aeroporto di Genova-Sestri Ponente è collegato con le due stazioni ferroviarie della città da bus navetta a cadenza oraria. Tappa Francigena più vicina: Sarzana.

  • In Toscana sono due gli scali aeroportuali internazionali:

    • L’aeroporto di Pisa – San Giusto, è il  principale della regione ed è collegato da navetta con la stazione ferroviaria di Pisa Centrale. Tappa Francigena più vicina, Lucca.

    • L’aeroporto di Firenze Peretola, con destinazioni nazionali ed europee, è collegato al centro città dalla tranvia di Firenze. Tappa Francigena più vicina: San Miniato.

  • Nel Lazio sono due gli scali utili da cui ripartire:

    • L’aeroporto di Roma – Ciampino, con destinazioni europee, è collegato al centro città dalle Ferrovie regionali del Lazio e da autobus urbani.

    • L’aeroporto internazionale di Fiumicino, a 30 km da Roma, con destinazioni verso tutti i continenti. Collegamenti con navetta verso la stazione Termini ogni 15 minuti.
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Punti di partenza consigliati e collegamenti

  • Dal Gran San Bernardo a Piacenza

    Se devi valicare il Passo arrivando dalla Svizzera puoi utilizzare il servizio della St. Bernard Express, che consente anche di caricare le biciclette ed è l’unico modo per raggiungere il colle in bicicletta poichè da Aosta non è possibile caricare le biciclette sugli autobus. Se decidi, invece, di metterti in cammino dal confine, sul passo del Gran San Bernardo, devi sapere che la stazione FS utile è Aosta, e che gli autobus Savda fanno servizio fino al passo solo nel periodo estivo (giugno – settembre); in alternativa puoi utilizzare il servizio taxi e noleggio auto con conducente proposto dalla Regione Valle d’Aosta. Puoi arrivare agevolmente con treni regionali e interregionali a Châtillon, Verrès, Pont-Saint-Martin, Ivrea. Da Santhià a Piacenza, tutti i posti tappa sono serviti dai treni interregionali sulla linea Torino-Milano fino a Vercelli, quindi dai treni locali delle linee Vercelli-Pavia e Pavia-Cremona. Piacenza è collegata dai treni ad alta velocità sulla linea Milano-Bologna.

 
  • Da Piacenza a Lucca

    Parti e arrivi comodamente con treni regionali e interregionali da Fiorenzuola e Fidenza, sulla tratta Milano-Bologna. La linea ferroviaria Pontremolese segue a grandi linee il percorso della Via Francigena attraverso l’Appennino, con fermate a Fornovo, Pontremoli, Aulla, Sarzana. La costa della Versilia è servita dalla linea Genova-Pisa, con treni frequentissimi e con fermate in tutte le località toccate dal cammino, eccetto Camaiore.

 
  • Da Lucca a Siena

    La Toscana è meno servita da tratte ferroviarie importanti, ma i treni locali consentono di arrivare e ripartire da Lucca e Altopascio, sulla linea Viareggio-Firenze, e di raggiungere Monteriggioni e Siena con la linea Empoli-Siena. Dalle stazioni lungo questa tratta è possibile arrivare anche a Gambassi Terme e San Gimignano, con brevi tratte sugli autobus provinciali Trainspa.

 
  • Da Siena a Roma

    Tra Siena e Viterbo i collegamenti sono più difficili, e il consiglio è di partire per l’ultimo, emozionante tratto della Via Francigena proprio da queste due città. Tra Viterbo e Roma una linea ferroviaria ricalca quasi fedelmente il percorso del cammino: trovi stazioni ferroviarie a Vetralla, Sutri e La Storta. Tutte le località sono servite dagli autobus Cotral e, nell’area metropolitana dell’Urbe, dai mezzi dell’Atac.  

In generale per i collegamenti ferroviari nazionali visita il sito di Trenitalia, oppure per i treni di lunga percorrenza ad alta velocità anche il sito di Italo treno

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La Via Francigena a piedi + treno e bus

La presenza di una rete capillare di servizi di trasporto pubblico rende possibile coniugare il cammino con brevi trasferimenti in treno o autobus, che possono agevolare chi ha meno tempo a disposizione, o chi non se la sente di affrontare tappe molto lunghe. Insomma, prendere un mezzo è perfettamente lecito e non toglie nulla alla bellezza dell’esperienza.
Ecco, tratta per tratta, i principali modi per abbreviare e facilitare.

  • Dal Gran San Bernardo a Ivrea
    Nelle prime due tappe, l’autobus SAVDA Aosta Saint-Rhémy-en-Bosses consente di prendere un mezzo da tutti i paesi attraversati dal percorso. Da Aosta a Ivrea la linea ferroviaria Chivasso-Aosta effettua fermate ad Aosta, Nus, Châtillon-Saint-Vincent, Pont-Saint-Martin e Ivrea. È pertanto possibile accorciare la lunga tappa 3 Aosta – Châtillon, partendo da Nus. Inoltre, la SAVDA effettua un regolare servizio sulla tratta Aosta-Pont-Saint-Martin, con fermate in tutti i paesi, lungo la SS26. Tra Pont-Saint-Martin e Ivrea fa servizio la Sadem, con autobus frequenti sempre lungo la SS26.
  • Da Ivrea a Pavia
    Da Ivrea a Piverone fa servizio l’autobus 358 ATAP che li collega in mezz’ora; lo stesso mezzo prosegue fino a Roppolo e Santhià. Da Santhià i treni della linea regionale Vercelli-Pavia fermano in tutte le località del percorso: Palestro, Robbio, Nicorvo, Mortara, Gambolò-Remondò, Tromello, Garlasco, Gropello Cairoli.
  • Da Pavia a Piacenza
    Da Pavia, la linea ferroviaria Pavia-Cremona ha stazioni lungo il percorso a Belgioioso, Santa Cristina e Bissone, Miradolo Terme, Chignolo Po, Lambrinia e Orio Litta. Da Soprarivo, punto di approdo sulla riva destra del Po, l’autobus extraurbano SETA E5 consente di raggiungere Piacenza, evitando un tratto molto trafficato.
  • Da Piacenza a Fornovo
    Da Piacenza la linea ferroviaria Milano-Bologna ha fermate lungo il percorso a Fiorenzuola e Fidenza. Varie linee urbane ed extraurbane SETA servono i paesi lungo la via Emilia, con fermata a Pontenure e Fiorenzuola, consentendo di alleggerire la prima parte molto trafficata della tappa 17 Piacenza – Fiorenzuola d’Arda, tra Piacenza e Pontenure. Tra Fidenza e Fornovo viaggiano i treni interregionali della linea Milano-Livorno.
  • Da Fornovo a Sarzana
    Tra Fornovo e Berceto fanno servizio gli autobus extraurbani TEP. Tra Pontremoli e Sarzana, lungo il tracciato della Via, viaggiano i treni della linea Parma – La Spezia e Milano – Livorno, con stazioni ferroviarie raggiungibili a Pontremoli, Filattiera, Villafranca-Bagnone, Aulla Lunigiana (a 1,5 km dal paese). La lunga tappa 23 Pontremoli – Aulla può essere accorciata con un tratto di treno tra Pontremoli e Filattiera, oppure prendendo un autobus extraurbano CTT Massa-Carrara da Villafranca Lunigiana o da Terrarossa fino ad Aulla. La tappa può anche essere divisa in due, facendo sosta a Filetto.
  • Da Sarzana a Lucca
    Il tratto di Via lungo la Versilia è ben servito dai treni della linea Genova – Pisa, con fermate utili ad Avenza, Massa Centro, Pietrasanta. Per accorciare la lunga tappa 24 Aulla – Avenza gli autobus ATC Esercizio per Marinella di Sarzana, consentono di accorciare, arrivando a Luni da Sarzana. Nella tappa 26 Pietrasanta – Lucca, si può saltare una prima salita, con l’autobus CTT E15 Camaiore – Lucca.
  • Da Lucca a Siena
    Il primo tratto, tra Lucca e Altopascio, è servito dai treni della linea ferroviaria Viareggio – Firenze, che consentono di saltare una tappa in prevalenza su asfalto. Nella successiva tappa, fanno servizio gli autobus Piùbus, linea 20 Altopascio – Fucecchio, con fermate a Galleno e Ponte a Cappiano. Da Fucecchio si raggiunge San Miniato con la linea CTT 290 Empoli – Galleno. La lunga tappa 29 Altopascio – San Miniato può essere accorciata anche facendo sosta intermedia a Ponte a Cappiano. Oltre San Miniato non ci sono molte alternative facili al cammino. La tappa 32 San Gimignano – Monteriggioni può essere divisa in due con sosta a Colle Val d’Elsa, su una variante. Inoltre da San Gimignano un autobus urbano porta a Santa Lucia, con un risparmio di un paio di chilometri di asfalto. Da Colle Val d’Elsa la linea TIEMME 130 Siena – Poggibonsi – San Gimignano ferma a Strove, Abbadia a Isola, Monteriggioni. Da Monteriggioni a Siena, chi vuole risparmiarsi l’attraversamento della periferia, può prendere questo mezzo che ferma in località La Colonna, sulla via Cassia (SR2).
  • Da Siena a Viterbo
    Da Siena a Buonconvento la Via Francigena è parallela alla linea ferroviaria Siena – Grosseto, con fermate utili a Ponte a Tressa, Monteroni d’Arbia e Buonconvento, località servite anche da mezzi urbani ed extraurbani da Siena. È così possibile accorciare la tappa 34 Siena – Ponte d’Arbia, partendo da Isola d’Arbia. Oppure si può dividerla in due con sosta a Luciniano d’Arbia. Le tappe successive a Buonconvento hanno collegamenti con gli autobus Tiemme: è possibile evitare la salita a San Quirico con il bus da Torrenieri. Il nostro consiglio è poi di dividere in due la lunga tappa 36 San Quirico d’Orcia – Radicofani, con sosta intermedia a Castiglione d’Orcia o in una delle molte aziende agrituristiche presenti a metà del percorso, in prossimità della via Cassia. La successiva tappa 37 Radicofani – Acquapendente può essere accorciata prendendo un autobus Cotral da Centeno, ed evitando così alcuni chilometri pericolosi di via Cassia (SR2). La variante via Proceno è più lunga, ma consente di suddividere il cammino in due tappe, facendo sosta a Proceno. Anche nelle tappe successive gli autobus Cotral consentono di accorciare il cammino: passaggi facilitanti si trovano tra Acquapendente e San Lorenzo Nuovo, oppure all’ingresso di Montefiascone: la fermata utile si trova al Ponte della Regina, sulla via Cassia (SR2). Da Montefiascone si affianca al percorso anche la ferrovia Viterbo – Attiliano, che collega il paese con Viterbo.
  • Da Viterbo a Roma
    L’ultimo tratto della via Francigena è servito dalla ferrovia Viterbo – Roma. con fermate a Vetralla, Capranica, La Storta, Roma San Pietro. La tappa 42 Vetralla – Sutri si può accorciare con un bus Cotral da Capranica. Lo stesso si può fare nelle tappe successive, trovando fermate a Monterosi, Campagnano di Roma, Formello, La Storta. La tappa 44 Campagnano di Roma – La Storta può essere divisa in due sostando a Formello o a Isola Farnese. Nell’ultima tappa la ferrovia Viterbo – Roma affianca il percorso, con la possibilità di tagliare un tratto trafficato tra La Storta e La Giustiniana.

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La via Francigena “facile”

Se è la prima volta che ti metti in cammino, ti consigliamo di partire per gradi, scegliendo quei tratti della Via che non presentano particolari difficoltà, in termini di lunghezza e dislivelli. E poi di alleggerire alcune tappe più impegnative con il trasporto pubblico. Vai alla sezione successiva La Via Francigena a piedi + treno e bus, per i dettagli.
Ecco i nostri suggerimenti:

 
  • Dal Passo del Gran San Bernardo a Piacenza

    • Nella bassa valle della Dora puoi scegliere di percorrere il tratto tra Verrès e Santhià. Cammini per quattro giorni, con sosta a Pont-Saint-Martin, Settimo Vittone o Ivrea e Viverone o Roppolo. Sono tappe molto gradevoli, tra i vigneti, con vista sulle Alpi e tutte su belle mulattiere.

    • Da Santhià a Pavia il territorio pianeggiante rende agevoli anche le tappe più lunghe. Sono cinque i giorni di cammino, ma meglio evitare il periodo estivo.

    • E se vuoi solo un assaggio di Via Francigena, basta un giorno per camminare sull’argine del Po, privo di traffico, tra Orio Litta e Piacenza. Si può scegliere se stare in riva sinistra, sulla ciclopedonale, oppure se attraversare il Po in battello, allo storico guado tra Corte Sant’Andrea e Soprarivo. Un autobus extraurbano consente anche di raggiungere il centro storico di Piacenza in sicurezza.

 
  • Da Piacenza a Siena

    • Da Pontremoli a Sarzana si attraversa in due lunghe tappe un territorio collinare ricco di storia e di memorie del pellegrinaggio. Il nostro consiglio è di suddividere la tratta su tre giorni e di accorciare il percorso con il trasporto pubblico.

    • Uno dei tratti più emozionanti e facili della Via Francigena si percorre tra Lucca e Siena. Sono sei giorni di cammino su strade bianche, attraversando luoghi memorabili: San Gimignano, Monteriggioni e il paesaggio della collina senese. Alcune tappe sono lunghe, ma è possibile accorciarle con i mezzi pubblici e con soste intermedie, prevedendo un paio di giorni di cammino in più. 

  • Da Siena a Viterbo

    • Il cammino tra Siena e Viterbo non ha particolari difficoltà, e offre vedute meravigliose sulla val d’Orcia, il lago di Bolsena, e il paesaggio agricolo della Tuscia. Richiede sette giorni, ma vista la lunghezza e il dislivello di alcune tappe, ti consigliamo di dividere in due con una sosta intermedia quelle più lunghe, in particolare la tappa 36 San Quirico – Radicofani. Conviene anche alleggerire con passaggi in autobus o treno la tappa 34 Siena – Ponte d’Arbia e 37 Radicofani – Acquapendente.

  • Da Viterbo a Roma. La tratta non pone particolari problemi. Alcune tappe possono essere alleggerite con i mezzi pubblici, soprattutto nell’attraversamento della conurbazione romana.
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Italia – La Via Francigena nel Sud

Muovi il primo passo verso Oriente, verso i porti di imbarco per la Terrasanta, sul rettifilo della via Appia Antica, ombreggiata da vetusti pini. Lasci alle tue spalle il colonnato del Bernini e San Pietro e inizi un viaggio nella storia calcando pietre posate oltre duemila anni fa. Oltrepassi le tombe monumentali, le rovine della civiltà imperiale, e Roma e le sue periferie sono ormai un ricordo. Già si profilano all’orizzonte i rilievi dei Colli Albani. Vigne, dolci colline e la vista sui laghi di Nemi e di Albano ti accompagnano nella seconda tappa.

Contempla in silenzio il chiostro dell’abbazia di Valvisciolo, esplora le vie del borgo medievale di Sermoneta, fermati sotto le alte volte dell’abbazia di Fossanova, ai margini della Pianura Pontina, dove il dialetto ti ricorda che la Campania è vicina.

Costeggiando i Monti Ausoni, a Terracina ritrovi le memorie dell’antica Roma e ti affacci al mare. Ritrovi anche la Via Appia, che ti porta, con tratti integri di basolato, fino a Formia, tra gli uliveti ai piedi dei monti Aurunci, e poi – sempre sulle orme delle legioni romane – fino a Santa Maria Capua Vetere.

La vasta conurbazione tra Capua e Maddaloni ricompensa le tue fatiche con la visione della sontuosa Reggia di Caserta, ma la fertile pianura della Campania Felix lascia presto il passo ai primi rilievi dell’Appennino. Da Benevento lasci la Via Appia per la Via Traiana. Su percorsi campestri ritrovi il silenzio camminando sui tratturi dei monti della Daunia, e il mare Adriatico appare in lontananza mentre ti avvicini a Troia. La sua cattedrale è un capolavoro del Romanico.

Ponti romani, pietre miliari, il basolato della via Traiana tra il giallo del grano, le masserie che punteggiano la campagna a perdita d’occhio, scandiscono il tuo cammino sul Tavoliere, dove le vie sembrano puntare all’infinito. Invece la meta è ormai vicina, anche se per il pellegrino medievale Brindisi era solo un punto di passaggio, chiave di volta del viaggio, perché dal suo porto ci si imbarcava, per affrontare un altro viaggio pieno di incertezza e pericoli. La meta finale era di là dal mare, era l’Oriente, la Terrasanta, dove tutto era iniziato. 

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Svizzera

Alle tue spalle hai lasciato il massiccio del Jura, alle cui pendici è Besançon, ma altre montagne ti attendono. I campanacci delle bovine ti danno il benvenuto al primo paese in territorio svizzero, Sainte-Croix, nel cantone di Vaud. Stai seguendo un antico percorso, già utilizzato dai romani nei loro spostamenti verso il nord del continente, oggi itinerario escursionistico segnato come Route 70 e individuato come tracciato ufficiale della via Francigena.

Non sappiamo se al tempo di Sigerico il distretto di Lavaux, affacciato sul lago Lemano, fosse già coltivato a vigneti terrazzati, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Di sicuro l’arcivescovo pellegrino si è fermato a Losanna, città adagiata sul versante assolato del suo lago, che merita la sosta, anche solo per una visita alla bella cattedrale gotica.

Imboccando il solco della valle del Rodano lasci la riviera del lago, con le sue celebri località turistiche e mondane: Vevey e Montreaux. Il paesaggio si fa solenne e ritrovi silenzio e spiritualità nella grande abbazia di Saint-Maurice, nel Vallese, fondata nel VI secolo e meta costante di pellegrinaggio alle reliquie dei santi. Fermarsi per la notte all’abbazia è un’esperienza da provare.

Le ultime due tappe saranno memorabili, e non solo per la salita – da Martigny a tratti erta. Raggiungere il Colle, il punto più alto dell’itinerario, l’aria fine dei 2000 metri, e poi il maestoso ospizio al Passo, fondato intorno al 1100 da Bernardo d’Aosta: il grande viaggio è giunto a un punto nodale, una svolta, uno spartiacque. Dal versante italiano i fiumi – e le strade – puntano al Mediterraneo.

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Francia

Mentre attraversi il canale della Manica, volgi il tuo sguardo all’indietro e contempla le scogliere di Dover: immagina quale impressione la vista dell’isola che si allontana doveva esercitare sul pellegrino medievale che affrontava un viaggio pieno di incognite.

Rivedrai il mare dopo oltre un mese di cammino e sarà il Mediterraneo. Intanto cammina con passo agile sui percorsi segnati del GR®145, che la Fédération Française de la Randonnée ha individuato come percorso ufficiale della Via Francigena in territorio francese.

La conurbazione di Calais sarà presto un ricordo e ti ritroverai nella tranquilla campagna della Piccardia, su vie campestri con dislivelli trascurabili. La prima meta importante, ormai nella regione della Champagne – Ardenne, è Reims, con la sua cattedrale gotica, dove quasi tutti i re di Francia sono stati incoronati.

Il tuo cammino prosegue nello straordinario contesto dei vigneti dello Champagne e altre ardite cattedrali gotiche, con le loro scintillanti vetrate, ti attendono a Châlons-en-Champagne, che Sigerico ricorda come Chateluns. Segui il corso della Marna, ti porterà in un luogo speciale per la storia di tutta Europa. A Clairvaux, tra Champagne e Borgogna, Bernardo di Chiaravalle fonda la prima abbazia cistercense: il timbro della casa madre sarà tra i più preziosi della tua credenziale.

Sembra non finire mai l’orizzonte di colline e campi coltivati, ma un’altra importante città ti attende. È Besançon, che Sigerico ricorda come Bysiceon. Si dispone su ben sette colli, quasi un’anticipazione della meta finale, Roma. Lasci la capitale della Franca Contea per inoltrarti nel paesaggio alpestre che prelude alle valli della Svizzera e ai passi alpini.

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Inghilterra

Quale modo migliore per incamminarsi sulla via Francigena – sulle tracce dell’arcivescovo Sigerico – che scegliere come punto di partenza del viaggio proprio la sede vescovile delle lontane isole britanniche, da cui il più illustre pellegrino partì, nel 990.

Prenditi il tempo di visitare la cattedrale, mirabile capolavoro di arte gotica, costruita alcune centinaia di anni dopo che Sigerico fece ritorno alla sua sede, sano e salvo, reduce dal lungo e faticoso viaggio fino alla capitale della cristianità. Di questo ritorno ci ha lasciato l’elenco delle 79 tappe, riproposte fedelmente, per quanto possibile, nel percorso moderno che ti accingi a seguire.

Accanto al portico sud della Cattedrale di Canterbury è posta la pietra che indica il chilometro zero dell’itinerario. I primi passi ti portano alla porta Christchurch, e poi all’Abbazia di Sant’Agostino lungo la Pilgrim’s Way, dove per 10 anni Sigerico fu abate.

E poi lasci la città sulla North Downs Way, il percorso escursionistico che coincide con il tracciato francigeno e ti immergi nella verdissima campagna inglese, punteggiata di fattorie e villaggi. Il Kent è stato definito “Giardino d’Inghilterra”, per i suoi orti e per la bellezza del paesaggio rurale.

Due sole tappe – di cammino facile e rilassante – ti portano al mare di Dover, ma avrai tempo di sperimentare l’accoglienza inglese nella sosta a Shepherdswell, tranquillo villaggio che ha come principale luogo di aggregazione il pub, dove non mancherai di brindare al primo giorno di cammino.

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Italia – Le Colline toscane e laziali

Orizzonti vastissimi si aprono dal crinale che si affaccia sulla Valdelsa, dove cammini seguendo fedelmente le orme dell’arcivescovo Sigerico. Ti ritrovi immerso nella solitudine dei campi di grano, contemplando paesi lontani: Castelfiorentino, Gambassi Terme, una costellazione di borghi sui crinali, i casali, le pievi romaniche tra gli ulivi. Svettano le torri di San Gimignano e quelle della cerchia tonda di Monteriggioni, a cui arrivi seguendo strade bianche bordate di cipressi.

Siena è la città emblema della via Francigena, a cui deve la sua fortuna e prosperità. Cammina nel medioevo tra le sue vie, visita l’antico ospitale di Santa Maria della Scala, con il suo pellegrinaio affrescato. Rimettiti in cammino, ma volgi lo sguardo: le torri e il suo inconfondibile profilo ti seguiranno a lungo, mentre cammini sui facili percorsi della val d’Arbia.

La via Cassia sale a un altro spartiacque e attraversa da un capo all’altro San Quirico d’Orcia, alta sul suo poggio. Una nuova alba ti riserva la sorpresa dei paesaggi assoluti della val d’Orcia: un incalzare di dolci colline, il giallo del grano o i campi arati a perdita d’occhio. Affacciati alla balaustra sulla piazza d’acqua di Bagno Vignoni: quelle acque calde erano un toccasana per i pellegrini medievali. Da Vignoni Alto hai notato un paesaggio nuovo, su cui svetta il cono vulcanico del monte Amiata. Non perdere di vista un rilievo che appare all’orizzonte, coronato da una torre isolata. Quella è Radicofani, ed è lì che devi arrivare. Terra di confine tra Ducato di Toscana e Stato della Chiesa, ti accoglie con strade solitarie e ambienti più selvaggi.

Si dirada la presenza umana nella discesa verso la valle del Paglia, sulla vecchia Cassia ancora sterrata. Greggi di pecore, pascoli battuti dal vento e poi la terra scura della Tuscia viterbese prelude ad Acquapendente e ad altre belle città di antichissima origine: Bolsena con le sue memorie etrusche e romane, Montefiascone alta sul lago, Viterbo cinta dalle mura merlate. Vivrai l’emozione di poggiare il piede sul basolato della via Cassia romana, quando mancano ormai meno di 100 chilometri a San Pietro.

Non correre ora che la meta è vicina. Assapora ritmi rilassati sostando sulle piazze barocche di Sutri, Campagnano, Formello. Rinfrescati nelle ombrose foreste nel parco di Vejo, dove stenterai a credere che Roma sia così vicina, e che la silenziosa campagna romana debba lasciare posto alle vie e ai palazzi. Le emozioni dell’ultimo giorno, della breve ultima tappa, resteranno con te per sempre: sei arrivato nella Città Eterna e alle sue bellezze, e con il viso rivolto a San Pietro, il colonnato del Bernini ti abbraccia negli ultimi passi. 

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Italia – L’Appennino e l’Alta Toscana

Il profumo dell’erba medica è intensissimo a inizio estate, sulle colline che, oltre Fidenza, sono il prologo della lunga salita verso il passo della Cisa. La brezza spira sempre sui crinali e la vista spazia sulla pianura che è ormai alle spalle. Durerà almeno tre giorni l’ascesa al colle, segno che le pendenze sono dolci e graduali. C’è tutto il tempo per contemplare l’incanto delle fioriture di aglio orsino sotto i faggi, prima della lunga discesa nella verdissima Lunigiana, verso la costa e il mare.

Il medioevo vive sulle mulattiere dell’alta val di Magra, dove attraverserai borgate di pietra, tra vigne e uliveti. Passa in rassegna i portali di arenaria scolpita dei centri storici che sono figli della Via: Pontremoli, Filattiera, Filetto, Sarzana, dove la montagna è ormai lontana e l’aria del mare porta profumi nuovi. A Luni ritrovi le tracce dell’antica Roma. Tra le sue rovine, in quella pianura fertile e coltivata, immagina un porto pieno di navi, visualizza il pellegrino che, prima dell’anno Mille, si imbarcava diretto alla costa di Francia, ai lontani Pirenei, sulle tracce di San Jacopo. Tra Toscana e Liguria, tra Aulla e la costa, sulla via Francigena si innestano altre tracce, che portano lontano.

Il mar Ligure brilla oltre le spiagge della Versilia, mentre cammini tra le vigne sulle vie a mezzacosta ai piedi delle Alpi Apuane, tra le città del marmo: Carrara, Massa, Pietrasanta, Camaiore. Trascorri una serata in piazza, tra gli artisti, scoprendo nei vicoli laboratori di scalpellini. Riparti per ritrovare boschi ombrosi nella Valfreddana, ultima propaggine della catena apuana. Il percorso spiana nella piana del Serchio, in vista delle mura di Lucca. Concediti il riposo di una sosta, il tuo viaggio è ancora lungo, nuovi paesaggi e incontri ti attendono. Guarda il labirinto, sotto il portico del duomo di San Martino: rispecchia il tuo itinerario, il tuo vagabondare, i tuoi pensieri che divagano nelle ore del cammino.

Si avvicina un passaggio che, intorno all’anno Mille, era tra i più temuti. La piana del Serchio, i boschi delle Cerbaie, i paduli di Porcari e di Fucecchio, aree paludose oggi bonificate – l’Aqua nigra menzionata dall’arcivescovo Sigerico – il passaggio dell’Arno. Tu lo vedi scorrere da un solido  ponte in muratura, e se alzi lo sguardo dagli argini, già vedi svettare la torre di San Miniato. Oltre quel crinale si distende il mare ondulato delle colline toscane.

 

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