Via Francigena

Categorie
blog-import

In cammino con…Massimo Tedeschi, Presidente AEVF

Intervista con il Presidente AEVF Massimo Tedeschi per parlare della Via Francigena all’interno del Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa: passato, presente, futuro.

Breve introduzione della Via Francigena

La Via Francigena, itinerario di 1800 chilometri da Canterbury (Kent, GB) a Roma (Lazio, IT), venne dichiarata “Itinerario culturale CoE” nel 1994. Per 7 anni non vi fu nessuna attività di valorizzazione dell’itinerario di un qualche rilievo. Per questo motivo il 7 aprile 2001, io allora ero sindaco di Fidenza (Emilia-Romagna, Italia), invitai i Sindaci dei Comuni della Via Francigena a costituire una Associazione di promozione dell’itinerario europeo. Furono 33 i colleghi che accolsero l’invito. Costituimmo l’Associazione nella mia città ed io venni eletto presidente. Oggi aderiscono ad AEVF 120 Enti locali e regionali e 80 associazioni nei quattro Paesi attraversati (Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia); AEVF svolge azione di impulso nei confronti di istituzioni pubbliche (locali, regionali, nazionali, europee) ed associazioni del volontariato per valorizzare l’itinerario in tutta Europa.

AEVF ha consolidato un efficace modello di governance, che le è valsa (2007) l’abilitazione a rete portante (réseauporteur) della Via Francigena. L’esperienza maturata da AEVF, cui non è mai mancato il prezioso supporto dell’Istituto Europeo degli Itinerari culturali di Lussemburgo, costituisce esempio e riferimento europeo per lo sviluppo, la tutela, la salvaguardia e la promozione delle Vie Francigene. Centinaia sono i comuni e i borghi, di pianura, di collina e di montagna, uniti dal filo rosso della Via Francigena, rappresentanti di una Europa dei popoli portatrice di ideali di pace, rispetto e democrazia; luogo ove le identità nazionali danno forza e valore al confronto delle culture e al radicamento dell’identità europea.

 Come veniva percepito il Programma quando l’itinerario è stato certificato e come viene percepito ora?

La forza del “Programma degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa” è cresciuta grazie all’attività degli Itinerari culturali più dinamici come il nostro. Ma ritengo che dovrebbe crescere molto di più poiché rappresenta un mezzo molto importante della costruzione europea in una fase molto difficile del nostro continente e del mondo intero. Nella “Dichiarazione” del 1987, rilasciata a Santiago di Compostela, c’è un forte richiamo alpellegrinaggio ed ai cammini come metafora della riscoperta delle radici europee. E’ un invito rivolto a giovani e meno giovani a percorrere a piedi i cammini d’Europa affinché, percorrendoli, possano essere richiamati al valore di società “fondate su tolleranza, rispetto degli altri, libertà, solidarietà”. Non dobbiamo lasciar cadere questo richiamo. Si poteva infatti fare molto di più se la potenzialità del “Programma” fosse stata supportata da adeguata consapevolezza e azione politica.

Nel 2010 si ebbe la svolta con una ritrovata cooperazione Consiglio d’Europa/Commissione e Parlamento europeo. La direzione poi di Stefano Dominioni ha impresso ulteriore impulso, dando visibilità e visione al “Programma”. Resta da compiere un passo decisivo: superare lo scollamento con i Governi nazionali incardinando finalmente il “Programma” nelle politiche nazionali e regionali dei Paesi aderenti; cosa che oggi non avviene, con grave danno della sua efficacia e delle sue prospettive, nonostante il GoverningBoard dell’Accordo Parziale Allargato sia formato dai rappresentanti di tutti i Governi nazionali aderenti.

Quali sono i maggiori risultati raggiunti dalla Via Francigena? Quali sfide e prospettive della Via Francigena nell’Europa di oggi?

Lungo la Via Francigena, da Canterbury a Roma, camminano ogni anno decine di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, attirate dalla bellezza di paesaggi, borghi e cattedrali, dalla storia, dal cibo e dalle culture di importanti Paesi europei quali Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia. Un risultato straordinario al quale AEVF ha contribuito.

Il flusso di pellegrini e camminatori risveglia l’orgoglio delle comunità ospitanti e genera una nuova economia di beni e di servizi che, insieme con la realizzazione delle infrastrutture di supporto, contribuisce allo sviluppo dei territori, dando impulso all’iniziativa privata e creando nuove opportunità di lavoro. La Via Francigena tocca territori cosiddetti “minori” ma essa non è itinerario “minore” né itinerario locale o regionale, e nemmeno nazionale: è itinerario europeo. La famiglia della Via Francigena è inclusiva e pacifica; caratteristiche queste che ne costituiscono l’essenza e la forza, e un esempio per tutti.

Il “Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa” fu lanciato, con molta tempestività, dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Santiago di Compostela due anni prima della caduta del Muro di Berlino. Anche per questo oggi esso è divenuto strumento significativo di riflessione e di cooperazione tra istituzioni, associazioni e imprenditoria. Ritroviamo in tutto ciò un’Europa che amiamo, l’Europa della Francigena e delle persone.

Potresti condividere un evento particolarmente significativo nella storia della certificazione europea della Via Francigena?

Il 22 febbraio 2010 a Montefiascone (Lazio, Italia) si svolse una straordinaria assemblea generale della nostra Associazione cui parteciparono il Presidente Antonio Tajani, allora Commissario Europeo al Turismo, e Silvia Costa, divenuta Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo. Essi toccarono con mano la forza della Francigena e non a caso, infatti, quell’anno seguirono due fatti rilevanti: la Giornata Europea del Turismo, il 29 settembre, interamente dedicata agli Itinerari e la stipula, il giorno 8 dicembre, dell’Accordo Parziale Allargato sugli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa cui aderiscono oggi ben 28 Stati europei. Il “Programma” ricevette quell’anno una grande accelerazione che portò a proficue collaborazioni con Commissione e Parlamento Europeo, Comitato delle Regioni, Congresso dei Poteri Locali, UNESCO, UNWTO.

Categorie
blog-fr-import

En Chemin avec…. Massimo Tedeschi, Président de l’AEVF

Interview du président de l’AEVF, Massimo Tedeschi, pour parler de la Via Francigena dans le Programme des itinéraires culturels du Conseil de l’Europe : passé, présent, futur.

Brève introduction de la Via Francigena

La Via Francigena, itinéraire de 1.800 km de Canterbury (Kent, GB) à Rome (Latium, IT), fut déclarée « Itinéraire culturel du Conseil de l’Europe » en 1994. Durant 7 ans, il n’y eut aucune activité importante de valorisation de l‘itinéraire. Pour cette raison, le 7 avril 2001, j’étais alors maire de Fidenza (Emilie-Romagne, Italie), j’invitais les maires des communes de la Via Francigena pour constituer une Association de promotion de l’itinéraire européen. 33 collègues acceptèrent l’invitation. Nous avons formé l’Association dans ma ville et j’en fus élu président. Aujourd’hui, 120 Organismes locaux et 80 associations adhèrent à AEVF, des quatre Pays traversés (Angleterre, France, Suisse, Italie) ; AEVF effectue des actions d’impact auprès des institutions publiques (locales, régionales, nationales, européennes) et des associations de volontaires pour valoriser l’itinéraire dans toute l’Europe.

AEVF a consolidé un modèle efficace de direction, qui lui a valu en 2007 l’habilitation de réseau porteur de la Via Francigena. L’expérience acquise par AEVF, à qui le précieux support de l’Institut Européen des Itinéraires culturels du Luxembourg n’a jamais manqué, constitue un exemple et une référence européenne pour le développement, la tutelle, la sauvegarde et la promotion des Chemins de la Via Francigena. Des centaines de communes, de bourgs, de plaines, de collines et de montagnes, unis par le fil rouge de la Via Francigena, représentants d’une Europe des peuples, porteuse d’idéaux de paix, de respect et de démocratie ; des lieux où les identités nationales donnent force et valeur aux confrontations des cultures et à l’enracinement de l’identité européenne.

Comment avez-vous perçu le programme quand votre itinéraire culturel a été certifié et comment le percevez-vous maintenant ?      

La force du « Programme des itinéraires culturels du Conseil de l’Europe » a grandi grâce aux activités des itinéraires culturels les plus dynamiques comme le nôtre. Mais je trouve qu’il devrait grandir beaucoup plus étant donné qu’il pourrait constituer un instrument très important de la construction européenne, dans une phase très difficile pour notre continent et pour le monde entier. Dans la « Déclaration » de 1987, faite à Saint Jacques de Compostelle, il y a un fort appel au pèlerinage et aux chemins comme métaphore de redécouverte des racines européennes. C’est une invitation adressée aux jeunes et aux moins jeunes à parcourir à pied les chemins d’Europe afin que, en les parcourant, ils puissent être rappelés aux valeurs de la société « fondée sur la tolérance, le respect des autres, la liberté et la solidarité ». Aujourd’hui, nous ne devons pas laisser tomber cet appel. Nous aurions pu faire déjà beaucoup plus jusqu’à aujourd’hui, si la potentialité du « Programme » eut été supportée par une conscience adéquate et des actions politiques.

Toutefois, en 2010, il y eut un premier tournant, avec à nouveau une coopération entre le Conseil de l’Europe, la Commission et le Parlement européen.  La direction de Stefano Dominioni a donné une dernière poussée, en donnant de la visibilité au « Programme ». Il reste à effectuer le pas décisif : dépasser le décalage avec les Gouvernements nationaux en fondant finalement le « Programme » des politiques nationales et régionales des Pays adhérents ; chose qu’aujourd’hui encore n’a pas eu lieu, avec des altérations de son efficacité et de sa prospective, bien que le Governing Board de l’Accord Partiel Elargi soit formé par des représentants de tous les Gouvernements nationaux adhérents.

Quels sont les résultats les plus importants atteints par la Via Francigena ? Quels sont les défis et les perspectives de la Via Francigena dans l’Europe d’aujourd’hui ?

Le Long de la Via Francigena, de Canterbury à Rome, chaque année des dizaines de milliers de personnes marchent, venant du monde entier, attirées par la beauté des paysages, des bourgs et des cathédrales, par l’histoire, par la nourriture et par les cultures d’importants Pays européens qui sont l’Angleterre, la France, la Suisse et l’Italie. Un résultat extraordinaire auquel AEVF a beaucoup contribué. 

Le flux de pèlerins et de marcheurs réveille la fierté des communautés d’accueil et génère une nouvelle économie de biens et de services qui, avec la réalisation des infrastructures de support, contribue au développement des territoires, en donnant une impulsion à l’initiative privée et en créant de nouvelles opportunités de travail. La Via Francigena touche des territoires dits « mineurs » mais ce n’est pas un itinéraire « mineur », ni un itinéraire local ou régional, et pas non plus national : c’est un itinéraire européen. La famille de la Via Francigena est inclusive et pacifique ; caractéristiques qui en constituent l’essence et la force, et un exemple pour tous.

Le « Programme des Itinéraires culturels du Conseil de l’Europe » fut lancé, avec beaucoup d’opportunité, par le Comité des Ministres du Conseil de l’Europe à Saint Jacques de Compostelle, deux ans avant la chute du Mur de Berlin. Pour cela aussi, aujourd’hui, c’est devenu un instrument significatif de réflexion et de coopération entre les institutions, les associations et l’entreprenariat. Nous retrouvons dans tout cela une Europe que nous aimons, l’Europe de la Francigena et des personnes.

Pourriez-vous partager un évènement spécifique d’une importance particulière dans l’histoire de la certification européenne de la Via Francigena ?

Le 22 février 2010, à Montefiascone (Latium, Italie) a eu lieu l’extraordinaire Assemblée Générale de notre Association à laquelle participèrent le Président Antonio Tajani, alors Commissaire Européen au Tourisme et Silvia Costa, devenue Présidente de la Commission Culture du Parlement Européen. Ils touchèrent du doigt la force de la Francigena et pas par hasard, car en effet, cette année suivirent deux faits importants : la Journée Européenne du Tourisme, le 27 septembre, entièrement consacrée aux itinéraires, et la stipulation, le 8 décembre, de l’Accord Partiel Elargi sur les Itinéraires Culturels du Conseil de l’Europe auquel adhèrent aujourd’hui 28 Etats européens. Le « Programme » reçut cette année-là une grande accélération qui conduisit aux fructueuses collaborations avec la Commission et le Parlement Européen, le Comité des Régions, le Congrès des Pouvoirs Locaux, UNESCO et UNWTO.     

 

Categorie
news-import

Da Aquileia a Belgrado sulle orme dei viaggiatori romani

 

Da Aquileia a Belgrado sulle orme dei viaggiatori romani. E’ il cammino che dal 2 al 28 settembre porterà l’archeologa pellegrina milanese, Sara Zanni, lungo l’antico itinerario che collegava la città del Friuli Venezia Giulia a Singidunum, sulle sponde del Danubio.

Molto di più di un semplice viaggio. L’iniziativa fa parte del RecRoad Project (Reconstructing Roman Roads, finanziato dall’Unione Europea con il programma di Ricerca e Innovazione ‘Horizon’ 2020 ndr) e punta alla ricostruzione di uno degli assi viari principali dell’Impero, studiandone le conseguenze sul paesaggio sotto diversi punti di vista.

Dopo un lavoro di due anni di interpretazione di  foto aeree, immagini satellitari, cartografie storiche e altre fonti, dati archeologici di vario tipo, andremo a riscoprire questa strada a piedi, raccontandola alla gente che ci vive ed è lì – racconta l’archeologa Zanni –  è un po’ un restituire. Il patrimonio archeologico è di tutti e vogliamo comunicarlo, lasciarlo a chi vive in quelle terre o lo scopre in viaggio o per turismo”.

Per farlo, Sara Zanni, percorrerà a piedi l’itinerario da Aquileia a Belgrado, attraversando Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia e Serbia. Un cammino aperto a tutti. Chi vorrà potrà infatti unirsi alla missione dell’archeologa anche solo per qualche tappa.  Per motivi logistici e organizzativi, il gruppo alla scoperta di questo itinerarium non potrà superare 10 persone al giorno. Tutte le informazioni raccolte e generate all’interno del progetto saranno raccolte in un sistema geografico e pubblicate in un atlante online.

Per informazioni visitare il sito https://reconstructingromanroads.wordpress.com/

Silvia Iuliano

 

Categorie
news-import

Camminata sulla Via Francigena in Hauts-de-France

Il 12 e 13 maggio si è svolta una camminata simbolica sulla Via Francigena che ha unito, nei suoi 2 giorni e 40 km di cammino, i dipartimenti di Pas de Calais e quello della Somme, partendo da Bapaume e giungendo a Doingt-Flamicourt.L’evento è iniziato a Bapaume con il saluto e l’incoraggiamento del sindaco della cittadina francese, Jean-Jacques Cottel. Ha poi proseguito attraverso gli splendidi paesaggi della Regione Hauts de France, visitando diversi paesi, tra cui Peronne, cittadina in cui è presente, all’interno del castello medioevale, l’Historiale della Grande Guerra, museo di recente realizzazione.

Hanno partecipato all’evento più di cento persone che si sono unite, con i loro zaini, alle personalità rappresentative dei vari dipartimenti e associazioni del territorio: Brigitte Boursin, vicesindaco di Villers au Flos, Gérard Parsy, sindaco di Sailly Saillisel, Régis Gourdin, sindaco di Bouchavesnes-Bergen, Etienne Deffontaines, sindaco di Allaines, Thérèse Dheygers, sindaco di Péronne, Michel Lamur, sindaco di Doingt-Flamicourt e la sua giunta; Bernard Sandras, direttore dell’ufficio del turismo dell’Alta Somme e le sue collaboratrici Alexia et Emilie.

Importante inoltre la presenza di Daniel Pipart, Président de le comité Régional de la Randonnée Pédestre de Picardie, Maryse Fagot, consigliere regionale della regione Hauts de France, Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene ed i suoi collaboratori Christian Shuelé, dalla Svizzera, e Luca Faravelli, dall’Italia.

La Regione de Hauts de France ospita le prime tappe della Via Francigena nel territorio francese, conferendole un’importanza strategica lungo il percorso. Come si è potuto notare durante la visita e l’evento, le iatituzioni locali, associazioni e cittadini accolgono con desiderio di partecipazione questo impegno che la Via Francigena affida a loro.

Luca Faravelli

Categorie
news-fr-import

Randonnée itinérante sur la Via Francigena dans la région de Hauts-de-France

Nous avons vécu ensemble les 12 et 13 mai l’inauguration de la jonction de la Via Francigena entre le Pas de Calais et la Somme. Une centaine de randonneurs ont parcouru pendant ces 2 jours les 40 km qui relient Bapaume à Doingt-Flamicourt.
Les responsables du Comité Régional de la Randonnée Pédestre des Hauts de France et des Comités Départementaux du Pas de Calais et de la Somme ont remercié pour la participation, par présence, investissement dans l’organisation, la préparation et le déroulement de cette manifestation.

Nous avons été très sensibles à l’accueil chaleureux des mairies et des élus locaux : Jean-Jacques Cottel, Député-Maire de Bapaume, Brigitte Boursin, Maire Adjointe de Villers au Flos, Gérard Parsy, Maire de Sailly Saillisel, Régis Gourdin, Maire de Bouchavesnes-Bergen, Etienne Deffontaines, Maire d’Allaines, Thérèse Dheygers, Maire de Péronne, Michel Lamur, Maire de Doingt-Flamicourt et ses Adjoints; Bernard Sandras, Directeur de l’Office de Tourisme de la Haute Somme et ses collaboratrices Alexia et Emilie.

Soulignons aussi la présence de Maryse Fagot, Conseillère Régionale des Hauts de France, Massimo Tedeschi, Président de l’association européenne de la Via Francigena et ses collaborateurs Christian Shuelé pour la Suisse et Luca Faravelli pour l’Italie.

Ceci nous encourage à poursuivre le périple comme l’ont souhaité plusieurs d’entre vous pour developper l’itinéraire européen de la Via Francigena

Daniel Pipart
Président de le comité Régional de la Randonnée Pédestre de Picardie

 

Categorie
news-import

L’Europa e la riscoperta degli itinerari culturali

Intervista con Stefano Dominioni, direttore dell’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali di Lussemburgo. Il programma degli itinerari, all’interno del quale fa parte la Via Francigena dal 1994, festeggia nel 2017 i trent’anni.
 
1987-2017: si celebrano i trent’anni del Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa. 
A settembre 2017, a Lucca, festeggiamo i 30 anni del Programma con un grande forum internazionale, momento di scambio e dialogo tra tutti gli attori coinvolti nella valorizzazione e promozione degli Itinerari. Nel 1987 il Consiglio d’Europa lanciò il Programma degli Itinerari Culturali per creare percorsi fisici che mettessero in evidenza il patrimonio culturale e storico europeo. Gli obiettivi principali del programma erano, e restano, la promozione della consapevolezza di una identità comune e di una cittadinanza europea; la promozione del dialogo interculturale ed ecumenico attraverso la lettura della storia europea; la tutela del patrimonio culturale e del patrimonio naturale e paesaggistico e la creazione di programmi di turismo sostenibile.
Si incominciò con un Itinerario spirituale e religioso, il Cammino di Santiago di Compostela. Il programma è stato ampliato nel tempo e ora sono più di 30 gli Itinerari certificati, tra i quali la Francigena, che si snodano in più di 50 Paesi d’Europa. Tocchiamo più di 800 milioni di europei. 
Pellegrinaggio e moderno turismo slow, quali sono le connessioni?
Il pellegrinaggio ha avuto un ruolo determinante nella costruzione dell’identità del nostro continente e nelle sua strutturazione fisica perché i viaggi verso Compostela, Roma e Gerusalemme, mete delle tre peregrinationes maiores della cristianità nel Medioevo, hanno disegnato il continente, investendo i cammini di pellegrinaggio del ruolo di spazi di libera circolazione di persone, saperi e idee.
Oggi il turismo lento e di qualità che privilegia località meno note a mete più conosciute, va sempre più di moda in Europa. E’ in atto la riscoperta di percorsi “alternativi” che consentono un maggiore contatto con luoghi secondari, poco frequentati. Una tendenza che porta alla riscoperta dei cammini e che coincide con un turismo culturale rispettoso dell’ambiente. Si tratta di un turismo non di massa e sostenibile che cerca percorsi lontani dalle grandi mete turistiche e privilegia il contatto col territorio, muovendosi anche nelle zone rurali. 
Perche l’Europa ha bisogno della riscoperta degli Itinerari culturali?
Lo spiega bene l’aforisma di Sant’Agostino per cui “il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina”. Questa citazione spiega perfettamente il perchè la promozione degli antichi Itinerari vuole rappresentare anche un deterrente all’ignoranza e alla crisi di valori che si esprime spesso in forme violente come il terrorismo. Questi tracciati non avevano soltanto un’identità locale, ma già europea ante litteram. Quella identità di cui fortemente si avverte oggi il bisogno e che il Consiglio d’Europa – nato nel 1949 per promuovere democrazia, diritti dell’uomo e cultura europea, intende riscoprire.
 
Maggiori info sul programma: http://culture-routes.net/
Categorie
news-fr-import

L’Europe et la redécouverte des itinéraires culturels

Interview de Stefano Dominioni, Directeur de l’Institut Européen des Itinéraires Culturels du Luxembourg. Le programme des itinéraires, dont fait partie la Via Francigena depuis 1994, fête en 2017 ses 30 ans.

1987-2017 : nous fêtons les trente ans du Programme des Itinéraires culturels du Conseil de l’Europe.

En septembre 2017, à Lucques, nous fêterons les 30 ans du Programme avec un grand forum international, un moment d’échange entre tous les acteurs impliqués dans la valorisation et la promotion des itinéraires. En 1987, le Conseil de l’Europe lança le Programme des Itinéraires Culturels pour créer des parcours concrets qui ont mis en évidence le patrimoine culturel et historique européen. Les objectifs principaux du programme étaient, et sont encore, la promotion de la conscience d’une identité commune et d’une citoyenneté européenne ; la promotion du dialogue interculturel et œcuménique à travers la lecture de l’histoire européenne ; la tutelle du patrimoine culturel, naturel et paysager et la création de programmes de tourisme durable.

On a commencé avec un itinéraire spirituel et religieux, le Chemin de Saint Jacques de Compostelle. Le Programme a été élargi dans le temps, et aujourd’hui, il compte plus de 30 itinéraires certifiés (parmi lesquels la Francigena) qui se développent dans plus de 50 Pays d’Europe. Nous touchons plus de 800 millions d’européens.

Pèlerinage et tourisme moderne lent, quelles sont les connexions ?

Le pèlerinage a eu un rôle déterminant dans la construction de l’identité de notre continent et dans sa structuration physique car les voyages vers Compostelle, Rome et Jérusalem, buts des 3 peregrinationes maiores (pèlerinages majeurs) de la chrétienté au Moyen-âge, ont dessiné le continent, en donnant aux chemins de pèlerinage un rôle d’espace de circulation libre de personnes, de savoirs et d’idées.

Aujourd’hui, le tourisme lent et de qualité, qui privilégie des localités moins connues à celles plus célèbres, est de plus en plus à la mode en Europe. La redécouverte de parcours « alternatifs » est en marche, des parcours qui permettent un contact plus important avec des lieux secondaires, peu fréquentés. Une tendance qui amène à la redécouverte des chemins et qui coïncide avec un tourisme culturel respectueux de l’environnement. Il s’agit d’un tourisme, non pas de masse, mais durable, qui cherche des parcours loin des grandes destinations touristiques et privilégie le contact avec le territoire, en se déplaçant aussi dans les zones rurales.

Pourquoi l’Europe a besoin de la redécouverte des Itinéraires culturels ?

L’aphorisme de Sant’Agostino l’explique bien « le monde est un livre et ceux qui ne voyagent pas ne connaissent qu’une seule page ». Cette citation explique parfaitement pourquoi la promotion des antiques parcours représente aussi une lutte contre l’ignorance et la crise des valeurs, qui s’expriment souvent de manière violente, comme le terrorisme par exemple. Ces parcours n’avaient pas seulement une identité locale, mais déjà européenne avant l’heure. Cette identité dont on ressent aujourd’hui le besoin et que le Conseil de l’Europe – né en 1949 pour promouvoir la démocratie, les droits de l’homme et la culture européenne – compte redécouvrir. 

Plus d’informations sur le programme : http://culture-routes.net/

Categorie
news-import

Pieve Sprenna, Un soggiorno rilassante e indimenticabile in campagna. Buon Vino, buon cibo, una calda atmosfera

Un Agriturismo rilassante ed indimenticabile in campagna. Per farvi sentire a casa,
e condividere bellezza di questa terra e la magnificenza della natura … trascorrerai un soggiorno unico.Questo agriturismo con piscina privata a tre livelli di profondità circondato da una pineta rinfrescante e profumata, ha messo tutta la sua passione e la cura nella realizzazione dei prodotti offerti ai propri ospiti. Il ristorante a conduzione familiare vi delizierà con ricche colazioni a buffet, dolce e salato, torte di marmellata, frutta di stagione.

Maggiori info:

VF35 – 10 BUONCONVENTO LOC. PIEVE SPRENNA – AGRITURISMO PIEVE SPRENNA

Categorie
news-fr-import

Pieve Sprenna, un séjour reposant et inoubliable à la campagne. Bon vin, bonne nourriture et une atmosphère chaleureuse.

Un Agritourisme relaxant et inoubliable à la campagne. Pour vous faire sentir comme à la maison, vous faire partager les beautés de cette terre et la splendeur de la nature… vous passerez un séjour unique. Cet Agritourisme, avec piscine privée à 3 niveaux de profondeur entourée par une pinède rafraichissante et parfumée, a mis toute sa passion et son attention dans la réalisation des produits offerts à ses hôtes. Vous vous régalerez au restaurant familial avec de riches déjeuners buffet, sucré et salé, tartes à la confiture et fruits de saison.

Plus d’informations :

https://www.viefrancigene.org/fr/resource/accomodation/4112/

Categorie
news-import

Sulla tappa 34, San Quirico D’Orcia, vi aspetta un Sorriso

Segnaliamo tra le nuove strutture di accogliena sostenitrici della Via Francigena “La locanda del sorriso“; è un piccolo e grazioso B&B al centro della val d’Orcia, in specifico a San Quirico d’Orcia , a 20 metri dalla piazza del paese, lungo la via Francigena.

E’ composta da tre camere, una diversa dall’altra per colore e numero di persone che possono pernottarci.

E’ la proprietaria Manuela che vi aspetta per accogliervi al meglio, col sorriso, serve colazioni, vi assiste per garantire il migliore dei soggiorni.

Per info e dettagli:

VF34 – 90 SAN QUIRICO D’ORCIA – LOCANDA DEL SORRISO B&B