Via Francigena

Da sola in cammino sulla Via Francigena: lo zaino per andare e quello per tornare

Nicoletta ha percorso la Via Francigena da sola nel mese di ottobre e mi ha raccontato la sua esperienza in una intervista per la rubrica #storiediragazzeingamba. Alla fine del suo viaggio, che ha raccontato tappa per tappa sul suo profilo social, ha scritto una lista emozionale di ciò che si è portata a casa. Una sorta di zaino al contrario a cui si pensa raramente. Lo zaino per tornare. Che contiene tutto ciò che ci permetterà di continuare il cammino una volta tornate da dove siamo partite. Un bagaglio di esperienze, emozioni, incontri e nuove consapevolezze che hanno il potere di rinnovare il nostro sguardo sul mondo. Come è accaduto a Nicoletta, che dopo l’intervista che ci ha concesso, ha raccolto per noi qualche considerazione

COSA MI PORTO A CASA

di Nicoletta Freschi

Gruppo “Ragazze in Gamba” – Rete Nazionale Donne in Cammino

Viaggiate

che sennò poi finite per credere

che siete fatti solo per un panorama

e invece dentro voi

esistono paesaggi meravigliosi

ancora da visitare.

Gio Evan

Mi porto a casa l’ansia del primo giorno e della mia prima esperienza di cammino in solitaria. L’ansia di dover essere sempre attenta: attenta a dove vado (per non perdermi), attenta a come vado (per non arrivare troppo affaticata), attenta pure a chi incontro (per circondarmi solo di buone persone). Che poi proprio di ansia non si trattava in verità. Non ero ansiosa nel senso negativo della parola, anche perché era un’esperienza troppo bella per rovinarmela con una banale ansia e aveva troppe buone possibilità di una grande riuscita! Più che di ansia si trattava, credo, di eccitazione legata a una sana concentrazione. Un po’ come un bimbo ai primi giorni di scuola, per il quale tutto è nuovo e bello, ma che allo stesso tempo sa che gli conviene essere attento per capire cosa si deve fare e cosa invece è meglio evitare. Prima di ora in cammino non avevo mai provato questa sensazione, perché eravamo sempre in due e in due è più facile sapere cosa fare ed è più gestibile anche, eventualmente, l’errore. Invece adesso mi trovano davvero sola, abbastanza lontana da casa e con tutto l’essenziale chiuso in uno zaino sulle mie spalle. Io con me stessa, il paesaggio nuovo ai miei occhi, i miei piedi scalpitanti e un orizzonte ancora poco chiaro ma proprio per questo così seducente.

E così, passo dopo passo, sono iniziati il mio cammino e questa avventura. E così, passo dopo passo, il paesaggio si è fatto familiare, i piedi ogni giorno più pesanti ma sempre scalpitanti e l’orizzonte una meta assolutamente raggiungibile e ancora tanto seducente.

Mi porto a casa le persone incontrate per strada e che lungo la strada sono diventate pezzi del mio cammino. In particolare mi porto a casa quattro persone perché con queste quattro persone, per il puro caso della vita, ho condensato tanto in poco tempo e in poco spazio.

Alessio con il suo “passo del cameriere” spedito, dritto e veloce, senza la minima esitazione. Alessio che con la sua musica rock e i suoi progetti per il futuro mi ha acceso fiammelle di nostalgia, ma anche buoni propositi.

Karen, originaria della California, con una figlia residente a Roma, un marito a San Diego e tre nipoti dell’età dei miei figli. Karen con il suo bellissimo accento straniero, che ama parlare la nostra lingua e sogna di conoscere l’Italia camminando.

Deborah e Emmanuel, curiosi del mondo e delle persone, sorridenti e in equilibrio fra loro. Deborah e Emmanuel che hanno sempre una parola adatta ad ogni occasione e che si riempiono gli occhi di ogni singolo paesaggio e lo zaino di tracce da custodire con cura per non dimenticare proprio niente.

E poi mi porto a casa la dolcezza di Mario, il gestore del Bar del Pellegrino, che per due spiccioli ci ha messo tutti seduti intorno a un tavolo saziando le nostre bocche affamate. Mario, con la sua voglia di scambiare parole e il sogno di andare in pensione.

Mi porto a casa piccoli piaceri, come il sole che ti acceca gli occhi, i piedi scalzi intirizziti nell’acqua ghiacciata di un fiume, la freschezza dissetante di una birra, l’appetito famelico a cena e il gusto di una doccia bollente. E ancora la dolcezza del silenzio, l’incanto delle parole strascicate dai passi e l’eccitazione scalpitante davanti all’arrivo. Mi porto a casa il blu del cielo e i colori dell’autunno, l’aria frizzante della mattina e quella più pesante del tardo pomeriggio, quando sei affaticato. Mi porto a casa il vento e il tepore sulla faccia, ma per fortuna, a questo giro, non mi porto a casa acqua e fango.

Come in ogni cammino, mi porto a casa le strade, i sentieri, i boschi, i prati e tutti i paesi attraversati. Mi porto a casa i monumenti, molti dei quali semisconosciuti, che ti spingono a saperne di più. Purtroppo mi porto a casa anche le brutture della periferia di Roma, i marciapiedi sporchi e maleodoranti e la triste immagine di una ragazzina che rufola nei cassonetti, perché purtroppo anche questo è stato un pezzo di cammino. Però mi porto a casa anche la vista del cupolone da Monte Mario e il bianco abbagliante del colonnato del Bernini.

Infine, mi porto a casa l’abbraccio di mio marito e dei miei figli scoppiettanti, che, mentre io ero in giro a portarmi a casa tutto questo, sono sempre stati lì a sostenermi e ad aspettarmi. La mia super famiglia che mi ha raggiunto alla meta per festeggiare con me e stringermi forte, perché in fondo posso fare mille cammini e un milione di passi, ma il cammino più bello ed emozionante è quello che faccio ogni giorno con loro e i passi più solidi quelli che posiamo insieme, impronta dopo impronta, con impegno, fatica e dedizione: gli unici passi che mi tengono ben dritta, i soli che mi porteranno davvero lontano.

Oh gente! Siamo arrivati a Roma, è una storia vera!

RUBRICA “STORIE DI RAGAZZE IN GAMBA”

Passi leggeri di semplicità e magia, a cura di Ilaria Canali

La RETE NAZIONALE DONNE IN CAMMINO, con la sua community RAGAZZE IN GAMBA, è nata l’8 marzo del 2019. La sua mission è la promozione dell’empowerment femminile attraverso il camminare. Rappresenta un movimento di cambiamento sociale ed è il punto di riferimento per le donne in cammino di tutta Italia, con migliaia di followers anche dall’estero. È un progetto di comunicazione che promuove i cammini italiani, le esperienze escursionistiche, il mutuo aiuto, la narrazione femminile e la condivisione tanto virtuale quanto reale dei viaggi a piedi. La sua community social, denominata “Ragazze in Gamba”, raccoglie 65,000 persone accumunate dalla condivisione di valori racchiusi in un “Manifesto” il cui valore guida è la libertà. “Just Walk” è il suo slogan. Un invito a mettersi in gioco, semplicemente e rigorosamente in cammino. Il gruppo accoglie anche gli uomini. Email: retedonneincammino@gmail.com

Ilaria Canali
Ilaria Canali
Antropologa culturale. Professionista della comunicazione in Italia e all’Estero, dagli ultimi dieci anni si occupa di promozione dei cammini italiani, del turismo lento e di tematiche di genere e inclusione. È responsabile della Rete Nazionale Donne in Cammino e founder del progetto della community “Ragazze in Gamba”.