Via Francigena

La scelta delle scarpe

Durante un lungo cammino i piedi sono sollecitati in modo anomalo. E’ quindi importante scegliere correttamente la scarpa più adatta. Una volta risolto il problema dello zaino, come dobbiamo scegliere le scarpe, altro accessorio fondamentale per il cammino?

La scelta dipende dalla stagione e del percorso che scegliamo: se dobbiamo percorrere l’intero itinerario e quindi valicare le Alpi al Passo del Gran San Bernardo, uno scarponcino alto impermeabilizzato è una scelta quasi obbligata.

Esistono in commercio degli scarponcini da trekking molto leggeri e comodi, che rispetto alle calzature basse hanno il vantaggio di sostenere la caviglia, molto sollecitata dal peso dello zaino, prevenendo storte e problemi ad articolazioni e tendini soprattutto nei tratti più sconnessi. Inoltre gli scarponcini impermeabili consentono di affrontare i (rari) guadi e proteggono il piede da pioggia e fango. Se la qualità è buona lo scarponcino vi accompagnerà volentieri anche sugli sterrati leggeri e sull’asfalto.

La scarpa bassa da trekking, soprattutto se molto traspirante (e quindi non impermeabile), è una soluzione migliore per i periodi più caldi, evitando la sudorazione eccessiva che facilita la formazione di vesciche. Tuttavia non sostiene la caviglia e quindi è meno adatta ai tratti più impegnativi del percorso, deve essere tolta per attraversare i guadi e non protegge bene dalla pioggia.

I sandali da trekking sono utilissimi per chi indossa abitualmente un’altra calzatura per camminare, e quindi sono adatti ai momenti di relax, per fare la doccia, o per attraversare i guadi. Alcuni pellegrini li utilizzano anche per camminare durante il giorno: se i sandali sono di qualità e sono già stati usati per lunghe camminate, possono essere un’ottima scelta; altrimenti è meglio evitarne l’uso per non rischiare vesciche. Inoltre i sandali non proteggono il piede da urti accidentali contro pietre e ostacoli, e quindi non sono adatti ai tratti di sentiero sconnesso.

Meglio evitare altri tipi di calzature, e in particolare le cosiddette “scarpe da ginnastica”, ovvero calzature progettate per altri sport e non espressamente per la camminata: potrebbero avere suole troppo sottili, o troppo morbide, o non sostenere adeguatamente la caviglia. Ciò vale anche se nell’uso quotidiano trovate comode queste scarpe. Usare una scarpa per fare due passi comporta una sollecitazione minima rispetto alla percorrenza di 25 km al giorno per più giorni.

Dove acquistare le scarpe

Per l’acquisto conviene scegliere un negozio specializzato, in cui i commessi abbiano la competenza tecnica adeguata per consigliarvi. Portate con voi un paio di calze da trekking o indossate quelle che il negozio vi mette a disposizione, e dedicate molto tempo alla prova, confrontando vari modelli, indossandoli a lungo, camminandoci. Alcuni negozi sono dotati di una pedana che simula una discesa, in cui potrete verificare se la misura è corretta o “toccate in punta”.
Tenete conto che in genere il piede si gonfierà, soprattutto se farà molto caldo, e che le calze da trekking sono imbottite. Scegliete quindi una scarpa abbondante, almeno una misura in più di quella che portate abitualmente.

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Evitate scarponi troppo rigidi, adatti a un uso in alta montagna. Comunque tenete presente che al momento della prova in negozio una scarpa ben strutturata potrebbe apparire rigida, mentre dopo un uso prolungato non ci farete caso.
Non cercate il risparmio: un paio di scarpe di qualità costa almeno 100 Euro, ma sono soldi ben spesi. Scarpe economiche potrebbero trasformare il vostro cammino in un supplizio.
Dopo l’acquisto, indossate a lungo le scarpe prima della partenza. Prima in casa, poi per qualche breve passeggiata, poi per cammini sempre più lunghi. Non arrischiatevi ad usare scarpe nuove, sia pure apparentemente comode, senza un adeguato rodaggio.

Le calze

La scelta delle calze è importante quasi quanto quella delle scarpe.
Bisogna utilizzare calze speciali anti-vescica, con punta e tallone rinforzati. Costano in genere un po’ di più delle calze normali, ma la differenza in termini di confort vale la spesa.
Vi consigliamo in particolare calze in lana merinos, per l’estate ne esiste una versione leggera.
E’ bene portare con se tre paia di calze, in modo da averne sempre un paio asciutto.

La cura dei piedi

Il principale problema creato da scarpe e calze sbagliate è la formazione di vesciche sui piedi, che possono risultare molto fastidiose e dolorose. Meglio quindi evitarne o limitarne il più possibile la formazione.
Le vesciche in genere si formano a causa dello sfregamento della pelle sulla scarpa, e sono facilitate dal sudore e dall’umidità.
Una prima regola utile può essere quella di mantenere i piedi i più asciutti possibile: ad esempio vanno evitati bagni ai piedi durante il cammino, che ammorbidiscono la pelle e la rendono più vulnerabile. Ciò anche se fa molto caldo, e non è facile resistere alla freschezza di una fontana o di un torrente.

Se possibile bisogna evitare di bagnarsi i piedi anche durante i guadi, ed è bene asciugare con cura la pelle prima di rimettere le scarpe.
Un’ottima abitudine è quella di togliersi scarpe e calze durante ogni sosta, anche se molto breve: ciò consente alla pelle dei piedi di “respirare” e di asciugarsi. Se avete bisogno di camminare, ad esempio per entrare in un bar, potrete indossare i sandali a piedi nudi.
A volte le vesciche si formano anche tra le dita, a causa dello sfregamento. Possono essere evitate spalmando un po’ di vaselina tra le dita, per evitare l’attrito.

Il pediluvio serale è invece molto salutare, soprattutto se dopo aver lavato accuratamente i piedi spalmate sulla pelle una crema speciale contro l’affaticamento. L’operazione va ripetuta la mattina successiva, appena svegli. I risultati sono sorprendenti.

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Conclusioni

I piedi sono la parte del corpo più sollecitata, la principale fonte di fastidio e dolore, e non a caso sono l’argomento principale dei discorsi dei pellegrini.
La qualità delle scarpe e delle calze è fondamentale per prevenire la gran parte dei problemi che potrete avere lungo il cammino: non badate a spese quindi, e dedicate tempo ed attenzione alla scelta degli articoli più adatti a voi.

Alberto Conte
Alberto Conte
Alberto Conte si occupa da più di 20 anni della divulgazione del viaggio lento, a piedi e in bicicletta, collaborando con alcuni tra i principali enti di promozione turistica italiani nella progettazione di itinerari e nella promozione dei territori. È presidente dell’Associazione Movimento Lento, e fondatore e direttore della società ItinerAria.

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