Via Francigena

Cosa mettere nello zaino: le cose che NON possono mancare durante un cammino

Per quanti amano percorrere il cammino e fare attività all’aria aperta, abbiamo pensato di raccogliere i consigli di chi ormai è un veterano o una veterana delle escursioni a piedi o in bicicletta: la voce di chi ha già percorso la Via Francigena sarà certamente utile e darà la giusta spinta per mettersi in cammino. Ecco il primo di una serie di articoli corali realizzati in collaborazione con blogger e ambassador con ampia esperienza di cammini e attività outdoor. Non potevamo che iniziare con un dubbio ricorrente e sempre attuale tra chi si mette in viaggio: “Cosa mettere nello zaino durante un cammino a piedi?”

La parola ai nostri esperti!

Contenuto di “sopravvivenza”

Senza dubbio la parola d’ordine nel riempire lo zaino è “leggerezza”, perché come ci ricorda Andrea Alessandrini, cicloviaggiatore e ideatore del progetto TravelBeer, “portare troppe cose influisce negativamente sulla qualità del cammino o della pedalata: in questo caso, meno cose si portano meglio è!”

È vero poi quanto dice Mattia Fiorentini: promotore del viaggiare come scoperta di sé con il progetto ScomfortZone, nella scelta di cosa mettere nello zaino “siamo sempre combattuti/e, messi nel mezzo tra un ‘potrebbe sempre servire’ e un ‘ma così pesa troppo!!”. Comunque, ci sono degli oggetti di natura quanto mai vitale per la nostra sicurezza, come “Il kit di primo soccorso, che non è più un’opzione, specialmente se si cammina lontano dai centri abitati”. Tra gli oggetti indispensabili per il kit ci sono ago e filo, un coltellino svizzero e una torcia frontale, che come suggerisce Pietro Oberto, ambasciatore dei cammini nel cuneese con i canali social di Vivoecammino, è “utile per camminare se si parte presto al mattino quando è ancora buio, ma anche per muoversi in ostello senza accendere la luce quando gli altri dormono oppure per leggere”.

Secondo Monica Nanetti, giornalista amante dei cammini, ciclista d’esperienza e promotrice del viaggio lento dietro ai profili Se ce l’ho fatta io, da non dimenticare e “sempre tra le cose leggere e poco ingombranti, dato anche che la sicurezza non è mai troppa, un fischietto per richiamare l’attenzione in caso di necessità”.

Le nuove tecnologie aiutano, soprattutto mappe e itinerari tracciati nell’app, come quella progettata dal partner della Via Francigena AllTrails, con cui ci si può facilmente orientare lungo il cammino. Tuttavia, rispetto ai vecchi telefonini, anche i nuovi cellulari hanno un limite: la durata. Ecco quindi che, secondo Annalisa Galloni, guida ambientale ed escursionistica promotrice della Via Francigena in Campania e autrice per WeRoad e Anime Erranti, “serve portare sempre con sè un modello di vecchio stampo, da 10 euro, solo display e con batteria infinita. Oggi, con gli smartphone moderni, rischiamo di ritrovarci spesso con la batteria scarica o con il cellulare che si blocca, o peggio ancora potremmo anche perderlo…è quindi una buona precauzione per i cammini di più giorni, ma anche per i trekking, portare con sé un cellulare extra, di quelli proprio piccoli, che pesano 100 grammi, quelli che si usavano una volta; basta metterci dentro una SIM nuova già attiva per le telefonate, ricaricarlo una sola volta, e poi tenerlo nello zaino. In caso di emergenza potremo accenderlo e telefonare”.

Per rendere il cammino il più confortevole e meno difficoltoso possibile, una buona raccomandazione è sempre quella della cura dei piedi, perciò imita Joanne Roan – camminatrice errante di origine inglese e autrice del blog joanneslongwalk – che porta sempre con sé un rotolo di Leukoplast, per coprire, prima di partire, le parti dei piedi dove tendono a formarsi le vesciche. “Se riesci ad evitare che il pezzo di Leukoplast si attacchi al calzino quando lo sfili la prima sera, rimarrà attaccato alla pelle per diversi giorni proteggendola dalle sfregature”. Spesso liberare i piedi dai calzini e rinfrescarli non basta, ecco quindi che munirsi di raschietto e crema o arnica aiuta a prevenire vesciche e calli.

Per ogni inconveniente dovesse presentarsi, come la rottura della suola di una scarpa o in caso si danneggiasse qualcuno dei tuoi oggetti, non dimenticare di mettere nello zaino il nastro americano con cui si può temporaneamente riparare quasi tutto.

Strumenti essenziali quanto utili

Paiono scontate nel quotidiano, ma in cammino possono rivelarsi una risorsa preziosa: stiamo parlando delle mollette, meglio se accompagnate da un filo o da una corda. Per la guida ambientale e blogger di Meama Jennifer Deckert – che viaggia sempre in compagnia della sua cagnolina Maya – le mollette sono senza dubbio qualcosa da non scordare mai per stendere i panni in camera durante la notte, come le calze, che a volte non fanno in tempo ad asciugarsi completamente, oppure per attaccare gli asciugamani ancora umidi allo zaino per l’asciugatura al sole durante il cammino. Chi ha già fatto un cammino lo sa: i compagni pellegrini si riconoscono subito dai panni stesi sullo zaino!

Un oggetto che non pesa ed è utile è sicuramente la bandana (o buff) da usare in testa oppure al collo: è fondamentale sia per evitare scottature che per coprirsi naso e bocca in caso di polvere. Meglio ancora è portarne due, in modo da coprire sia il collo che la nuca.

Unire l’utile al dilettevole

Ci sono altre due componenti molto utili e leggere da portare in cammino sono. Una è la piccola e leggera borsa di tela, o uno zainetto, di quelli completamente richiudibili e leggerissimi. Un modo pratico per tenere portafoglio, cellulare e felpa, ad esempio quando si va a cena o si fa un giro per borghi e paesi dopo essere arrivati a destinazione, senza doversi portare l’ingombrante e pesante zaino più grande.

L’altra considerazione da fare è avere con sé un sacchetto di tela per fare la spesa, evitando quindi l’uso di quelli di plastica e, in caso di necessità, un contenitore aggiuntivo per acquistare il pranzo al sacco senza consumare plastica. È una delle poche abitudini che Daniela De Sanctisgiornalista appassionata di cammini e blogger per Free Wheels ODV – ha sia nella vita di tutti giorni che in cammino.

La gola dirà sempre la sua

In cammino l’appetito e la fame vanno assecondati – con moderazione dato che non dobbiamo appesantirci, sebbene le tentazioni culinarie tra le proposte locali siano davvero molte. Ci sono momenti o luoghi però in cui la disponibilità offerta potrebbe essere scarsa se non mancare del tutto, come quando ci si ritrova in tratti particolarmente isolati con il buco nello stomaco quando è ormai tutto chiuso. Armarsi di ingegno è la cosa migliore, ma prevenire è meglio che curare: in mancanza di una soluzione migliore, una scorta di un paio di spicchi di aglio e qualche bustina monoporzione di olio d’oliva (di quelli che danno in certi bar/ristoranti) potranno bastare per degli spaghetti aglio e olio. Se poi trovi della verdura ecco che il piatto diventerà più ricco. Ci sono poi tante idee sfiziose e allo stesso tempo nutrienti e veloci per soddisfare l’appetito e il fabbisogno energetico, come quelle che puoi trovare qui.

Avere anche delle bustine di zuppa liofilizzata, in caso capitassi in un paesino dove non ci sono negozi, oppure nei giorni festivi quando tutto è chiuso, può salvare il pasto.

Se al caffè non puoi proprio rinunciare, o sei amante di una buona colazione, allora ecco che diventa indispensabile portare con sé delle bustine di tè e caffè istantaneo e un paio di bustine di fiocchi di avena per la colazione, qualora ti fermassi a dormire in un posto dove non è prevista la colazione e non ci sono bar aperti la mattina presto. Oltre ai pasti principali, fare uno spuntino ogni tanto risolleva il morale, oltre che il brontolio della pancia: ricordati di avere con te una dose preziosa di barrette energetiche e snack, in particolare di frutta secca. Se il peso lo consente, è utile avere il proprio bicchiere o la propria tazza, perché la quotidianità è cara e ad alcune abitudini proprio non possiamo rinunciare. Non averla non rappresenta un problema, ma è pur sempre una coccola per affrontare il lungo viaggio.

Raccomandazioni per chi è in bici

In una borsa ciclistica non possono mancare gli attrezzi necessari in caso di forature come le camere d’aria e una pompetta. Altra cosa che potrebbe essere utile è una falsa maglia per la catena.

Per restare leggeri durante un viaggio occorre procurarsi dei ricambi in modo mirato, dopo aver studiato attentamente il meteo e il clima. In caso di pioggia è fondamentale portare con sé anche i copri-scarpe impermeabili: salvano il viaggio! Non ultime e meno importanti, cosa che vale anche per chi va a piedi: le maglie tecniche, che sono fondamentali!

Lo zaino, la nostra casa in cammino

Lo zaino rappresenta un po’ la nostra “casa” mobile, oltre a riflettere i nostri gusti, pertanto occorre sceglierlo bene. Per un cammino sulla Via Francigena, che si tratti di un breve tratto o di arrivare fino alla fine del percorso, è meglio munirsi di un vero zaino da escursionismo, con misura dello schienale regolabile, dotato di tasche laterali e una tasca con foro per l’acqua, da acquistare insieme a un buon copri zaino impermeabile.

Gli zaini sono diversi, e le versioni disponibili variano da donna a uomo. In particolare, esistono tre tipologie adatte per esperienze ed usi diversi:

  • 35/39 litri (lt). per un’escursione di un giorno;
  • 40-60 lt. per escursioni di più giorni senza tenda, con pernotto in struttura;
  • 60 ed i 100 lt. per lunghi viaggi a piedi, con tenda, fornello e sacco a pelo.

Occhio alla stagione! In inverno è bene averlo più capiente, mentre nel periodo estivo sarebbe meglio fare uso di una versione più leggera caratterizzata da materiali traspiranti, in particolare vicino alla schiena.

Per altri utili suggerimenti sull’equipaggiamento ti suggeriamo di visitare la sezione apposita del nostro sito.

Il nostro partner tecnico Ferrino propone una serie di zaini pensati per trekking, escursioni e cammini, come il modello Finisterre – quello che abbiamo messo in palio per il quiz rivolto a visitatori e visitatrici dello stand di AEVF alla fiera Fa’ la Cosa Giusta 2023. Amiamo questi zaini perché leggeri e allo stesso tempo professionali, studiati per le necessità di chi deve affrontare un itinerario impegnativo. Il marchio ha sede a Torino ma i prodotti sono visibili online e disponibili in diversi punti vendita.

Come sempre, “meno è, meglio è” perciò lo zaino non deve pesare più del 15-20% del tuo peso corporeo. Una raccomandazione importante: nel sistemare gli oggetti nello zaino tieni presente che quelli pesanti vanno messi in alto oppure nel mezzo, mentre quelli appuntiti e duri non vanno messi a contatto con la schiena.

Un ultimo e saggio consiglio

Infine, anche se non tutti possono farlo, quello che consigliamo è di mettere sempre nello zaino ‘un giorno in più’, per poter vivere serenamente e con più calma le sorprese che può regalarci il cammino.

Redazione AEVF
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