Via Francigena

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In cammino con la Federazione Francese della Via Francigena

AEVF e la FFVF al lavoro insieme per promuovere e animare il tratto francese della Via Francigena.

L’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) e la Federazione Francese della Via Francigena (FFVF) hanno firmato  un accordo di partenariato per la promozione e l’animazione del tratto francese della Via Francigena. Una partnership che mette in rete queste due associazioni complementari con l’obiettivo di lavorare insieme sullo sviluppo della Via Francigena nella parte francese (GR®145).

Le due associazioni operano al servizio delle istituzioni locali e dei pellegrini, fornendo un supporto tecnico e funzionale sul tratto francese del cammino. Quest’anno l’AEVF e la FFVF stanno già lavorando insieme in particolare per preparare l’evento della “Via Francigena Road to Rome 2021. Start again!”, in occasione del 20 ° anniversario AEVF. Le forze sono unite anche per promuovere il libro “Francigena, Parole di pellegrini” realizzato dalla scrittrice e fotografa Céline Anaya Gautier, oltre che per realizzare una mostra fotografica itinerante sulla Via Francigena.

La FFVF è composta da oltre 3.700 volontari e si occupa del coordinamento delle Associazioni Francesi di Pellegrini in 39 dipartimenti, non solo quelli presenti sul percorso francese della Via Francigena. Dal 2007, la FFVF aiuta e accoglie i camminatori-pellegrini sul percorso della Via Francigena nei territori Hauts de France, Grand-Est, Borgogna e Franca Contea. E’ inoltre impegnata a sviluppare e mantenere anche vari percorsi di collegamento per consentire ai camminatori-pellegrini di unirsi alla VF dai loro territori: citiamo ad esempio Ile-de-France, Lorena, Alsazia, Bretagna o altre regioni più a sud della Francia, come Rhône-Alpes e Provence-Alpes-Costa Azzurra

Il sito FFVF: www.ffvf.fr

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AEVF promuove la conferenza “Rigenerare il Turismo Europeo attraverso la Cultura, il Patrimonio e la Creatività”

La conferenza “Rigenerare il Turismo Europeo attraverso la Cultura, il Patrimonio e la Creatività”, che si terrà il 21 e 22 ottobre 2021 ad Atene, in Grecia, è organizzata dall’European Cultural Tourism Network (ECTN) con il supporto di Europa Nostra, dell’European Travel Commission, del Network of European Regions for Competitive and Sustainable Tourism (NECSTouR) e il contributo dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF).

La conferenza affronterà le ultime tendenze nel campo della cultura, del patrimonio e del turismo sostenibile, comprese l’innovazione, la digitalizzazione, la creatività e lo sviluppo di prodotti di turismo culturale. Verrà posta enfasi sull’importante ruolo della cultura, del patrimonio e della creatività nel rigenerare il turismo europeo a seguito della crisi pandemica del 2020-21.

Il tema del turismo a piedi, promosso dall’AEVF, sarà uno dei 6 temi principali dell’evento.

L’evento istituisce il concorso “Destinazione turismo culturale sostenibile 2021”, che prevede una categoria “Turismo a piedi e Viaggio Lento – Sinergie con il Turismo Culturale”, gestita dall’AEVF.

Come candidarsi?
Il modulo di domanda e la dichiarazione richiesta possono essere scaricati in formato Word dal sito web:

www.culturaltourism-network.eu/award-2021.html.

Il modulo di domanda e ladichiarazione devono essere inviati insieme tramite e-mail all’indirizzo awards@culturaltourism-net.eu entro il 1° giugno 2021.

Relatori Cercasi!

Il bando per i relatori è disponibile a questo link. I candidati sono invitati a presentare esperienze rilevanti, condividere le loro migliori pratiche e fornire esempi dettagliati e raccomandazioni concrete per preservare, ripristinare, diffondere e promuovere i valori culturali e patrimoniali, con elementi innovativi per uno sviluppo turistico sostenibile e responsabile. La rigenerazione del settore turistico europeo è una tematica prioritaria nell’edizione 2021 della Conferenza.

L’obiettivo è quello di condurre l’evento in loco ad Atene, tuttavia, a seconda della situazione sanitaria, potrebbe essere organizzato come un evento ibrido con una ridotta presenza fisica ad Atene e un servizio di streaming digitale per la partecipazione online.

Per ulteriori informazioni: http://www.culturaltourism-network.eu/conference-2021.html

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7 anni di accreditamento ERASMUS +: AEVF guida la formazione professionale

Dopo aver vinto due bandi ERASMUS + nel 2019 e nel 2020 (per un totale di 170 giovani partecipanti), l’Associazione Europea delle Vie Francigene ha ottenuto la Carta della Mobilità VET (Vocational Education and Training) ERAMSUS+.

Questa carta permette di ricevere finanziamenti annuali e continui per i prossimi 7 anni del programma ERASMUS + sull’asse K01 nel campo dell’Istruzione e Formazione Professionale (IFP). Uno degli obiettivi dell’Erasmus + consiste nell’aumentare la qualità della mobilità nell’Istruzione e Formazione Professionale e nel sostenere l’internazionalizzazione delle organizzazioni attive nel campo dell’IFP.

L’obiettivo della Carta della Mobilità è incoraggiare le organizzazioni che hanno una comprovata esperienza nell’organizzazione di attività di mobilità di qualità nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale per studenti e personale, a sviluppare ulteriormente le loro strategie di internazionalizzazione europea.

Maggiori informazioni qui: http://www.erasmusplus.it/formazione/risultati/

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BUON VENTESIMO COMPLEANNO, AEVF! UNA BELLA STORIA!

Il 7 aprile 2001 è stata fondata a Fidenza l’Associazione dei comuni italiani lungo la Via Francigena, diventata poi nel 2005 Associazione Europee delle Vie Francigene. Si celebra oggi un traguardo prestigioso, cioè i vent’anni di questa associazione nata dal basso, su base volontaria, che continua a mettere in rete comuni e regioniassociazioni locali e appassionati, operatori culturali e categorie economiche, il mondo della ricerca.  Ne parliamo con il Presidente Massimo Tedeschi che ha avuto l’intuizione e la lungimiranza di mettere insieme un network internazionale oggi più che mai vivo e in grande fermento, sia nei territori attraversati dal cammino, sia nei territori limitrofi.

1) Partiamo dalla storia. Quali sono state le motivazioni che hanno spinto Massimo Tedeschi, allora Sindaco di Fidenza, a fondare il 7 aprile 2001 una rete di comuni, inizialmente nel tratto italiano, sulla Via Francigena? Rimane la convinzione di aver fatto una cosa buona?

R. La motivazione si fondava, allora come oggi, su quello che definirei orgoglio europeo, cioè sulla fierezza di far parte di una comunità, l’Europa, che oggi, certo dopo un lungo percorso nella storia, è arrivata a rappresentare al meglio nel mondo i valori umanistici (democrazia politica, diritti civili, diritti umani, dialogo interculturale, tolleranza), in gran parte poi trasfusi nel Trattato di Londra (città non a caso capitale del Paese culla del pensiero liberale) che ha istituito il 5 maggio 1949 il Consiglio d’Europa. Il Regno Unito è uscito dall’Unione Europea ma non dal Consiglio d’Europa, e così pure la Svizzera continua a farne regolarmente parte (dal 1963).

Tornando al 7 aprile 2001, ricordo che quando fui eletto sindaco (1991) alcuni appassionati, pochissimi, della mia città, Fidenza, e della mia provincia cominciarono a parlarmi di Via Francigena; tema allora sconosciuto alla totalità delle persone. Tuttavia, con l’ottenimento nel 1994 della certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” ed in previsione del grande Giubileo del 2000, il benefico assillo di quei pionieri aumentò. Ebbi poi la fortuna di incontrare l’insigne storico francese del Medioevo Jacques Le Goff (1924-2014). Una prima volta in visita al Duomo il 21 maggio 1998 e una seconda volta, il 21 ottobre 2000, per il conferimento, in un teatro comunale stracolmo – uno dei momenti più belli del mio mandato – della cittadinanza onoraria della città. Sei mesi dopo, il 7 aprile 2001, appunto, con i rappresentanti dei 34 Enti locali, allora solo italiani, che accolsero il mio invito (sui 150 invitati) fondammo l’associazione. A vent’anni di distanza la convinzione di aver avuto un’ottima idea non è cambiata, anzi, è cresciuta.

2) Quali sono i principali risultati che questa associazione ha raggiunto e i principali momenti storici vissuti fino dopo vent’anni di lavoro? Aderiscono oggi ad AEVF 193 comuni, 70 associazioni, oltre 400 operatori privati.

R. Il principale risultato raggiunto in 20 anni di attività è il duplice beneficio, culturale ed economico, che il progetto della Via Francigena, portando migliaia di persone da tutto il mondo a camminare su di essa, ha prodotto nelle piccole comunità disseminate lungo i duemila chilometri del tracciato, ed anche nei dintorni (i chilometri sono divenuti tremila dal 2019 allorquando la certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” è stata estesa al sud Italia, da Roma a Santa Maria di Leuca).

Quando parlo di beneficio economico penso al fatto che, considerate la durata media e la spesa media giornaliera di una persona in cammino, si registra una ricaduta economica di diverse decine di milioni di euro proprio su quei territori in gran parte esclusi dai circuiti turistici.

Quando parlo di beneficio culturale penso all’interscambio e all’arricchimento immateriale che avviene fra le persone quando si incontrano, cioè fra coloro che camminano e gli abitanti dei paesi e delle campagne attraversati: si parlano tutte le lingue, ci si conosce, si ammira l’eccellenza dei vari stili di architettura, si gustano cibi semplici e prelibati, ci si scambia numeri di telefono, ci si dà appuntamento per nuovi incontri.

A quattro anni dalla fondazione, nel 2005, aderì all’associazione il primo comune non italiano, la prestigiosa città di Canterbury, il cui leader allora era Harry Craig; seguì nel 2010 il distretto intercomunale del Basso-Vallese, primo ente svizzero, grazie all’impulso del compianto abate Joseph Roduit (1939-2015) di Saint-Maurice e nel 2016 il primo comune francese, Bucey-les-Gy (solo 600 abitanti, nella regione Borgogna-Franca-Contea), grazie alla lungimiranza dell’allora sindaco Emile Ney, che oggi collabora con noi. Sottolineo l’importanza dell’adesione alla rete, oltre che di 193 Enti locali e 70 associazioni amiche, anche di 400 piccoli imprenditori che forniscono servizi di ospitalità e di ristorazione ai pellegrini. E la rete è in continuo aumento.

3) La pandemia ancora in corso ha sicuramente avuto un forte impatto anche su tutto il sistema del turismo e della fruizione del patrimonio. La Via Francigena, i cammini e l’outdoor sono tuttavia settori destinati a crescere nei prossimi anni proprio grazie alla loro dimensione rurale, di contatto con la natura e di sostenibilità. Può davvero continuare crescere questo segmento legato agli Itinerari culturali e vie di pellegrinaggio?

R. La pandemia ci ha fatto capire, con brutalità, l’enorme importanza del turismo come forma di scambio e di conoscenza e quindi di tutela del patrimonio e di sviluppo culturale ed economico. La Via Francigena e la famiglia degli Itinerari culturali europei possono dare un grande contributo alla ripartenza post-pandemia perché consentono un’esperienza naturale e sociale, di cui la gente sente oggi un bisogno quasi spasmodico, in condizioni sanitarie sicure.

4) Il Cammino di Santiago è stato riconosciuto Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa nel 1987, 7 anni prima della Via Francigena. Anche in termini numerici, il divario tra i due cammini è grande. Cosa manca ancora alla Via Francigena per raggiungere maggiore popolarità internazionale e consolidare la propria identità?

R. Il numero dei frequentatori del Cammino di Santiago è una cifra a cinque zeri, quello dei frequentatori della Via Francigena è una cifra a 4 zeri. Il divario è dovuto al fatto che il governoe la chiesadi Spagna hanno puntato sul Cammino senza disperdere investimenti in mille rivoli. Così facendo sono riusciti a creare una “narrazione” che, attraverso il cinema e la letteratura, ha assunto una reputazione di assoluto rilievo nell’opinione pubblica mondiale.

Un tale investimento culturale e finanziario sulla Via (romea) Francigena non c’è stato, né in Italia né negli altri Paesi attraversati. Si può anche in parte comprendere. A Roma, ad esempio, arrivavano milioni di pellegrini da tutto il mondo e non era quindi facile per le autorità civili e religiose del Paese e della città porre attenzione alle poche migliaia di pellegrini che vi giungevano a piedi lungo la Via romea Francigena.

Tuttavia io penso che, superata la pandemia, il tema si porrà: come dar forza al sistema arterioso delle vie romee affinchè, a sua volta, possa dar sangue all’intero sistema venoso dei cammini – e non vada sprecato – e come riservare un’accoglienza “speciale” a chi arriva a Roma dopo aver percorso a piedi centinaia di chilometri.

5) Dopo 20 anni, AEVF ha deciso di celebrare questo evento storico con una lunga camminata-evento da Canterbury a Santa Maria di Leuca, coinvolgendo tutti i 657 comuni attraversati. Una sfida molto grande, quasi una anticipazione del Giubileo! Come procede l’organizzazione di una iniziativa culturale così grande?

R. Il 30 marzo scorso l’assemblea generale dell’associazione ha deciso di confermare la grande marcia del ventennale “Via Francigena. Road to Rome 2021. Start again!”la cui organizzazione ci sta fortemente impegnando ma che sta riscontrando ovunque grande entusiasmo e collaborazione. Hai ragione: questa marcia è il nostro Giubileo. Partenza il 16 giugno da Canterbury (dove le regole sanitarie consentiranno solo una cerimonia simbolica da parte degli amici inglesi), il 17 giugno da Calais, il 23 luglio arriveremo a Orbe e il 1° agosto entreremo in Italia dal passo del Gran San Bernardo. Il 10 settembre arriveremo a Roma e il 18 ottobre a Santa Maria di Leuca, la nostra Finisterrae.

Questa grande marcia non è una semplice iniziativa, seppur complessa; si tratta di un fatto complesso e profondo perché ci mette tutti in gioco, cioè in cammino, anche fisicamente, e quindi il 18 ottobre, dopo 4 mesi, quando giungeremo a Santa Maria di Leuca saremo cambiati. Avremo messo in pratica i principi della Via Francigena, che ricordavo: l’incontro fra persone di paesi, lingue e storie differenti; il dialogo; lo scambio di idee e di esperienze; il cammino, per chi lo vorrà. Arriveremo quindi cambiati, e migliori, di questo sono convinto.

Intervista di Luca Bruschi, Direttore AEVF

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Cammina con noi

Il gruppo stabile di camminatori dell’evento “Via Francigena. Road to Rome 2021” sarà composto da membri dello staff AEVF, rappresentanti di associazioni locali, giornalisti e blogger. Anche Tu puoi partecipare, con una delle seguenti modalità:

Attenzione: il programma dell’evento potrà essere soggetto a modifiche e/o cancellazioni derivanti dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19.

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Sostieni il progetto

L’evento “Via Francigena. Road to Rome 2021” è organizzato da AEVF assieme a tutti quanti collaborano allo sviluppo della Via. L’evento valorizzerà i principali siti culturali, storici e turistici presenti lungo la Via Francigena

Sostieni il Road to Rome con una (piccola) donazione alla nostra campagna crowdfunding!

Le donazioni raccolte attraverso la campagna di crowdfunding saranno interamente utilizzate per la manutenzione e la promozione della Via Francigena:

  • €1 ogni €10 donati sarà usato per la manutenzione generale del percorso della Francigena, ad esempio per migliorarne la segnaletica, per raccogliere spazzatura e sfoltire la boscaglia, in modo da rendere l’intero sentiero facilmente percorribile per camminatori e ciclisti.
  • Grazie al tuo piccolo ma grande aiuto saremo capaci di promuovere ulteriormente questo importante itinerario culturale.
  • I proventi aggiuntivi verranno usati per creare un breve docufilm dopo l’evento, con lo scopo di promuovere i territori
CLICCA QUI PER FARE UNA DONAZIONE

ULTERIORI INFORMAZIONI SULL’EVENTO E LE TAPPE:
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The Pathfinder prosegue il viaggio lungo l’Italia e la via Francigena

Dal faro di Santa Maria di Leuca verso Finisterre: è “The Pathfinder”, il viaggio che attraversa tutta l’Italia – buona parte lungo la Francigena-  sino al confine in Val di Susa, per poi percorrere le strade della Francia e arrivare in Spagna a Santiago de Compostela. Il Cammino terminerà sulla spiaggia di Finisterre.

Dal 14 aprile nel Lazio dopo più 800 km da Santa Maria di Leuca. Il documentario collaborativo The Pathfinder arriva nel reatino dopo aver interconnesso 8 cammini differenti: un viaggio a passo lento, integrando i territori e le storie delle persone.

Più di 3000 km attraversando tutta l’Italia, camminando lungo la Via Francigena, toccando città e paesi di importanza storico/culturale/turistica come Viterbo, Siena, Lucca, Torino. Attraversando gli Appennini, la pianura padana fino a giungere in Piemonte al Colle del Monginevro al confine con la Francia.
 
In Francia cammineranno sul GR653/GR78 che tocca città come: Apt, Montpellier, Carcassonne, fino ad arrivare a Lourdes e infine Sant Jean Pied du Port piccola cittadina ai piedi dei Pirenei e base di partenza del Cammino di Santaigo.
 
In Spagna, infine, attraverso la bellezza del Cammino di Santiago e il suo richiamo mistico attraverseranno città come Pamplona, Burgos, Leon, Sarria per arrivare a Santiago de Compostela entro il 25 luglio, giorno di ricorrenza del Santo patrono nell’anno del suo Giubileo. Da Santiago pochi giorni dopo riprenderà il cammino verso la costa sino ad arrivare a Finisterre.
 
E’ un documentario collaborativo aperto a tutti (anche a persone con disabilità, amici a 4 zampe). La puntata zero era stata realizzata sulle tappe della Via Francigena Radicofani-Bolsena ai primi di luglio 2020 e ha visto la partecipazione di alcuni “camminatori” abituali tra cui l’ideatore del progetto Riccardo Girardi.
  
Prima di arrivare al Monginevro, al confine con la Francia, saranno interconnessi la Via di Francesco, la Via Ghibellina, il Cammino di San Jacopo in Toscana e ovviamente la Via Francigena. Nei prossimi giorni the Pathfinder sarà ospite delle Pro Loco della Valle Santa per visitare i luoghi di san Francesco.

Un prodotto cinematografico documentaristico, ma anche un progetto che mira ad integrare le esperienze e renderle fruibili a tutti. Sul sito web del progetto è aperta la possibilità di scegliere la tappa o le tappe ove camminare con Miriam e Riccardo (misure covid permettendo), i due esploratori che da più di 50 giorni camminano in italia.

Le dirette e i contenuti video sono disponibili sulla pagina web The Pathfinder e sulla pagina Facebook.

Sostengono il progetto gli sponsor tecnici RRTrek il Rifugio Roma insieme a Ferrino e La Sportiva.
Partner tecnici FederTrek, Associazione Europea delle Vie Francigene, Radio Camino de Santiago, Radio Alma-Memento, Il Cammino Materano, Il Cammino di Francesco, Il Cammino di San Benedetto e il Cammino di San Jacopo in Toscana.

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The Pathfinder prosegue il viaggio lungo l’Italia e la via Francigena

Dal faro di Santa Maria di Leuca verso Finisterre: è “The Pathfinder”, il viaggio che attraversa tutta l’Italia – buona parte lungo la Francigena-  sino al confine in Val di Susa, per poi percorrere le strade della Francia e arrivare in Spagna a Santiago de Compostela. Il Cammino terminerà sulla spiaggia di Finisterre.

Dal 14 aprile nel Lazio dopo più 800 km da Santa Maria di Leuca. Il documentario collaborativo The Pathfinder arriva nel reatino dopo aver interconnesso 8 cammini differenti: un viaggio a passo lento, integrando i territori e le storie delle persone.

Più di 3000 km attraversando tutta l’Italia, camminando lungo la Via Francigena, toccando città e paesi di importanza storico/culturale/turistica come Viterbo, Siena, Lucca, Torino. Attraversando gli Appennini, la pianura padana fino a giungere in Piemonte al Colle del Monginevro al confine con la Francia.

In Francia cammineranno sul GR653/GR78 che tocca città come: Apt, Montpellier, Carcassonne, fino ad arrivare a Lourdes e infine Sant Jean Pied du Port piccola cittadina ai piedi dei Pirenei e base di partenza del Cammino di Santaigo.

In Spagna, infine, attraverso la bellezza del Cammino di Santiago e il suo richiamo mistico attraverseranno città come Pamplona, Burgos, Leon, Sarria per arrivare a Santiago de Compostela entro il 25 luglio, giorno di ricorrenza del Santo patrono nell’anno del suo Giubileo. Da Santiago pochi giorni dopo riprenderà il cammino verso la costa sino ad arrivare a Finisterre.

E’ un documentario collaborativo aperto a tutti (anche a persone con disabilità, amici a 4 zampe). La puntata zero era stata realizzata sulle tappe della Via Francigena Radicofani-Bolsena ai primi di luglio 2020 e ha visto la partecipazione di alcuni “camminatori” abituali tra cui l’ideatore del progetto Riccardo Girardi.

Prima di arrivare al Monginevro, al confine con la Francia, saranno interconnessi la Via di Francesco, la Via Ghibellina, il Cammino di San Jacopo in Toscana e ovviamente la Via Francigena. Nei prossimi giorni the Pathfinder sarà ospite delle Pro Loco della Valle Santa per visitare i luoghi di san Francesco.

Un prodotto cinematografico documentaristico, ma anche un progetto che mira ad integrare le esperienze e renderle fruibili a tutti. Sul sito web del progetto è aperta la possibilità di scegliere la tappa o le tappe ove camminare con Miriam e Riccardo (misure covid permettendo), i due esploratori che da più di 50 giorni camminano in italia.

Le dirette e i contenuti video sono disponibili sulla pagina web The Pathfinder e sulla pagina Facebook.

Sostengono il progetto gli sponsor tecnici RRTrek il Rifugio Roma insieme a Ferrino e La Sportiva.
Partner tecnici FederTrek, Associazione Europea delle Vie Francigene, Radio Camino de Santiago, Radio Alma-Memento, Il Cammino Materano, Il Cammino di Francesco, Il Cammino di San Benedetto e il Cammino di San Jacopo in Toscana.

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AEVF e Diocesi di Piacenza e Bobbio unite per migliorare l’accoglienza pellegrina

Firmata l’intesa che si pone l’obiettivo di accrescere l’offerta dell’accoglienza lungo il cammino, sottolineandone la sua vocazione spirituale.

L’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha l’obiettivo di riunire e coordinare tutti i soggetti coinvolti, ad ogni titolo, nello sviluppo, valorizzazione e comunicazione degli itinerari francigeni, anche al fine di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dei luoghi e dei percorsi di pellegrinaggio.

Per questo motivo nel 2007 il Consiglio d’Europa ha abilitato l’AEVF “Réseau Porteur” della Via Francigena (dal 1994 certificata “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”), ossia organismo ufficiale incaricato per la valorizzazione e lo sviluppo dell’Itinerario lungo i suoi 3.200 Km da Canterbury a Roma, a Santa Maria di Leuca, attraverso cinque Stati e oltre 600 Comuni..

A tal fine AEVF collabora con istituzioni, associazioni e privati per migliorare l’offerta ai pellegrini. Da qui l’accordo, significativo dal punto di vista simbolico e culturale, ma anche operativo, con la Diocesi di Piacenza e Bobbio, che intende affiancarsi all’attività AEVF per garantire la migliore ospitalità sul territorio di competenza, mettendo in luce le eccellenze che la città e il territorio piacentino offrono.

Le azioni saranno condivise con i Comuni lungo il percorso, Provincia, Regione e associazioni del territorio.

La collaborazione riguarderà, nello specifico, le seguenti azioni:

  • Rendere fruibili, per i pellegrini in transito, i luoghi di culto, favorendo l’accoglienza.
  • Promuovere momenti d’approfondimento riguardanti il tema del pellegrinaggio medioevale e la sua attualizzazione legata allo sviluppo dei cammini.
  • Organizzare un servizio di timbratura delle credenziali dei pellegrini e di vendita delle stesse a quanti ne facciano richiesta.
  • Registrazione dei dati dei pellegrini che timbrano o acquistano la credenziale.
  • Diffondere materiale informativo riguardante la Via Francigena e il territorio di Piacenza.

Per AEVF stanno collaborando alle iniziative previste Sami Tawfik, Responsabile Progetti AEVF e Fabio Tamburnotti, rappresentante AEVF per il territorio di Piacenza. Il presidente Tedeschi ha affermato “Ritengo l’accordo sottoscritto con mons. Cevolotto, che ringrazio, molto importante per l’intero itinerario europeo. La Via Francigena è un progetto inclusivo che nasce dalla riscoperta dei pellegrinaggi medievali di cui mantiene una forte impronta. Si tratta di un Itinerario laico, è vero, ma la cui radice religiosa ed il valore spirituale sono molto forti. Formulo l’auspicio che l’accordo possa essere di esempio anche per altre realtà e Diocesi lungo il Cammino, per accrescere e qualificare il sistema dell’accoglienza pellegrina, essendo le Vie Francigene cammini connotati anche da tale forte vocazione spirituale”.

Mons. Cevolotto “la nostra diocesi aderisce volentieri all’accordo di collaborazione proposto da AEVF in coerenza con la tradizione che ci appartiene e che lega il nostro territorio a quello dei “cammini di fede”. Oltre alla Via Francigena che trova a Piacenza uno snodo fondamentale, a Bobbio giunge la Via degli Abati e il cammino di San Colombano, da sempre percorsi dai pellegrini che dal nord Europa e diretti a Roma, sceglievano come itinerari utili a venerare le spoglie dei Santi. Intorno a questi cammini la Chiesa ha organizzato strutture di accoglienza per il ristoro spirituale e materiale. Questa è la vocazione che ancor oggi la nostra diocesi vuole salvaguardare e che attraverso la firma di questo protocollo intende rendere manifesta attraverso segni concreti”.

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AEVF e Diocesi di Piacenza e Bobbio unite per migliorare l’accoglienza pellegrina

Firmata l’intesa che si pone l’obiettivo di accrescere l’offerta dell’accoglienza lungo il cammino, sottolineandone la sua vocazione spirituale.

L’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha l’obiettivo di riunire e coordinare tutti i soggetti coinvolti, ad ogni titolo, nello sviluppo, valorizzazione e comunicazione degli itinerari francigeni, anche al fine di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dei luoghi e dei percorsi di pellegrinaggio.

Per questo motivo nel 2007 il Consiglio d’Europa ha abilitato l’AEVF “Réseau Porteur” della Via Francigena (dal 1994 certificata “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”), ossia organismo ufficiale incaricato per la valorizzazione e lo sviluppo dell’Itinerario lungo i suoi 3.200 Km da Canterbury a Roma, a Santa Maria di Leuca, attraverso cinque Stati e oltre 600 Comuni..

A tal fine AEVF collabora con istituzioni, associazioni e privati per migliorare l’offerta ai pellegrini. Da qui l’accordo, significativo dal punto di vista simbolico e culturale, ma anche operativo, con la Diocesi di Piacenza e Bobbio, che intende affiancarsi all’attività AEVF per garantire la migliore ospitalità sul territorio di competenza, mettendo in luce le eccellenze che la città e il territorio piacentino offrono.

Le azioni saranno condivise con i Comuni lungo il percorso, Provincia, Regione e associazioni del territorio.

La collaborazione riguarderà, nello specifico, le seguenti azioni:

  • Rendere fruibili, per i pellegrini in transito, i luoghi di culto, favorendo l’accoglienza.
  • Promuovere momenti d’approfondimento riguardanti il tema del pellegrinaggio medioevale e la sua attualizzazione legata allo sviluppo dei cammini.
  • Organizzare un servizio di timbratura delle credenziali dei pellegrini e di vendita delle stesse a quanti ne facciano richiesta.
  • Registrazione dei dati dei pellegrini che timbrano o acquistano la credenziale.
  • Diffondere materiale informativo riguardante la Via Francigena e il territorio di Piacenza.

Per AEVF stanno collaborando alle iniziative previste Sami Tawfik, Responsabile Progetti AEVF e Fabio Tamburnotti, rappresentante AEVF per il territorio di Piacenza. Il presidente Tedeschi ha affermato “Ritengo l’accordo sottoscritto con mons. Cevolotto, che ringrazio, molto importante per l’intero itinerario europeo. La Via Francigena è un progetto inclusivo che nasce dalla riscoperta dei pellegrinaggi medievali di cui mantiene una forte impronta. Si tratta di un Itinerario laico, è vero, ma la cui radice religiosa ed il valore spirituale sono molto forti. Formulo l’auspicio che l’accordo possa essere di esempio anche per altre realtà e Diocesi lungo il Cammino, per accrescere e qualificare il sistema dell’accoglienza pellegrina, essendo le Vie Francigene cammini connotati anche da tale forte vocazione spirituale”.

Mons. Cevolotto “la nostra diocesi aderisce volentieri all’accordo di collaborazione proposto da AEVF in coerenza con la tradizione che ci appartiene e che lega il nostro territorio a quello dei “cammini di fede”. Oltre alla Via Francigena che trova a Piacenza uno snodo fondamentale, a Bobbio giunge la Via degli Abati e il cammino di San Colombano, da sempre percorsi dai pellegrini che dal nord Europa e diretti a Roma, sceglievano come itinerari utili a venerare le spoglie dei Santi. Intorno a questi cammini la Chiesa ha organizzato strutture di accoglienza per il ristoro spirituale e materiale. Questa è la vocazione che ancor oggi la nostra diocesi vuole salvaguardare e che attraverso la firma di questo protocollo intende rendere manifesta attraverso segni concreti”.

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