Il progetto CON-TATTO, organizzato dal Rotary 2031 e dall’Asl Città di Torino, ha visto 12 pellegrini affetti da autismo vincere una grande sfida: arrivare a Roma a piedi ed incontrare il Papa. Il progetto affronta più tematiche: l’impresa sportiva e salutare della camminata, la ricerca scientifica condotta dal Dott. Keller, applicando i social skill training che solitamente vengono fatti negli ambulatori in un contesto itinerante e in continuo mutamento, e il racconto della Via Francigena, valorizzando la sua storia, i luoghi visitati e i bellissimi panorami.
Il racconto è presentato nel docufilm “Sul Sentiero Blu”, diretto da Gabriele Vacis e prodotto da Indyca di Michele Fornasero, e alla fine di febbraio è andato in rassegna nei grandi cinema italiani. I registi sono diventati parte del team per costruire un film in cui il pubblico può al tempo stesso sensibilizzarsi sull’autismo e godersi i paesaggi incantevoli della Francigena.
‘Vivere il cammino guardando il mondo con gli occhi dei nostri ragazzi, credo sia stata l’emozione più grande di questa esperienza, perché non camminavo per me, ma per loro, io e gli altri accompagnatori abbiamo dedicato a loro tutta la nostra esperienza, vederli crescere e guadagnare ognuno le proprie vittorie personali non ha davvero eguali’ ha commentato Luca Rivoira, volontario che ha accompagnato il gruppo a piedi.
“Mentre alcuni si preoccupano di cosa può cambiare in peggio, pensiamo che sia il momento di chiedersi cosa può cambiare in meglio: uniamoci e agiamo per il pianeta”, si legge sul website ufficiale di Zurich. La Compagnia, leader nel settore assicurativo, fa luce sul grande impatto che possono avere le proprie scelte di investimento sulla sostenibilità globale. Operando in un settore trasversale che sposta grandi liquidità monetarie da un mercato all’altro, ogni decisione di investimento indurrà importanti effetti nel percorso verso uno sviluppo sostenibile.
E così, tra i tanti settori in cui investe, Zurich sceglie di sostenere anche il turismo responsabile, diventando partner ufficiale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) per la forte affinità dei rispettivi universi valoriali. Una partnership che mira a sviluppare il turismo sostenibile, con un focus particolare nel territorio dell’Aggregazione Centro Sud della Via Francigena in Regione Toscana. Intraprendere la Via Francigena è prima di tutto un’esperienza di condivisione, confronto e solidarietà per coloro che hanno scelto di mettersi in cammino e Zurich vuole idealmente accompagnarli nel territorio.
L’attenzione di Zurich per questo territorio toscano, che segue il sentiero della Via Francigena da Fucecchio e Santa Croce sull’Arno a Gambassi Terme, ha portato alla realizzazione di strumenti utili per il pellegrino in viaggio e di attività di promozione della Via Francigena, incentivando l’educazione ambientale, il turismo sostenibile e migliorando la percorribilità dell’itinerario attraverso nuove segnaletiche.
Giovanni Giuliani, Amministratore Delegato di Zurich Italia, ha così commentato l’iniziativa: “Sosteniamo il turismo responsabile e consapevole perché crediamo che sia il modo migliore per accompagnare il viaggiatore in un percorso slow alla scoperta dell’unicità e delle bellezze del nostro Paese. Con l’AEVF condividiamo valori importanti, come l’impegno, la passione, la determinazione nel raggiungimento degli obiettivi, anche quando il cammino non sembra facile”.
Siamo quindi emozionati di annunciare che nel corso del 2022, attraverso i nostri canali social, vi informeremo sulle nuove importanti attività e progettistiche intraprese con il supporto di questo grande stakeholder!
Jean-Claude Paperin, vicepresidente della FFVF, Pascale Fleuriot, membro dell’associazione Voie de Sigéric (affiliata alla FFVF) e Jacques Chevin, rappresentante dell’AEVF incaricato per lo sviluppo del tratto francese e svizzero della Via Francigena, hanno presenziato allo stand comune dell’itineraio francigeno ed hanno avuto l’opportunità di incontrare il pubblico oltre che molti dei 170 espositori del salone.
La FFVF è una federazione di associazioni tra pellegrini in Francia che lavorano per supportare il pellegrinaggio lungo la Via Francigena, in particolare aggiornando la lista delle ospitalità disponibili. Lo stand della Via Francigena che presediavano era situato vicino a quello della FFRandonnée del Dipartimento della Marna, un partner importante per l’AEVF e per lo sviluppo della Via Francigena GR®145 in Francia. La FFRandonnée è infatti responsabile della manutenzione della segnaletica e del percorso della Via Francigena GR®145 in Francia.
A nome dell’AEVF, Jacques Chevin ha incontrato altri attori attivi sul territorio importanti per lo sviluppo della Francigena, come ad esempio albergatori, uffici turistici, ma anche l’Agenzia di sviluppo turistico della Marna.
Ilaria Canali gestisce il gruppo delle “Ragazze in Gamba” e la Rete Nazionale Donne in Cammino, e quotidianamente passano davanti ai suoi occhi centinaia di racconti di donne in cammino. Il suo gruppo ha raggiunto delle interazioni mensili di oltre 300 mila post. La sua dedizione alla lettura di ogni messaggio le danno modo di comprendere alcuni aspetti del senso del cammino importanti per le donne: ‘perché camminiamo, come ci piace camminare, cosa cerchiamo, cosa desideriamo sperimentare, dove andiamo, che destinazioni cerchiamo?‘.
Sono molte le guide escursionistiche, i responsabili di strutture di accoglienza pellegrina e tour operators che dicono che sono le donne a camminare di più. Abbiamo dati, per esempio, dal Cammino di San Vili e dal Cammino di Dante e le statistiche del 2021 della Compagnia dei Cammini che chiariscono come l’identikit del camminatore sia sempre più declinato al femminile. Anche il Road to Rome 2021 dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, a cui ha partecipato la Rete Nazionale Donne in Cammino ma anche il gruppo Ragazze in Gamba, ha visto una forte partecipazione da parte di donne di ogni età e provenienza.
IL SONDAGGIO CHE MANCAVA
Da quando Ilaria ha lanciato il progetto della Rete Nazionale Donne in Cammino, nel 2019, ha iniziato a percepire chiaramente la necessità di fare una fotografia del fenomeno della crescita esponenziale di interesse dimostrata dalle donne nei confronti del camminare e del turismo lento. I dati a riguardo, spesso richiesti dai gionalisti, non esistevano, e mancava una ricerca specifica sul tema. Già nel maggio 2019 Ilaria ha smosso le acque in un incontro all’Università di Bologna organizzato nel quadro del Festival del Turismo Responsabile IT.A.CÀ. Da allora ha intrapreso un percorso di sensibilizzazione nel mondo dei cammini italiani su quanto fosse importante colmare questa lacuna con un sondaggioad hoc. Negli ultimi 3 anni ha quindi studiato attentamente le interazioni e i racconti che animano il gruppo delle Ragazze in Gamba e ha creato oltre cento sondaggi nel gruppo su singole questioni, intervistando centinaia di donne e raccogliendo moltissime storie.
Ecco quindi la prima ricerca di tal genere in Italia, che Ilaria ha anche presentato nella trasmissione GEO su RAI 3 (vedi l’intervento). I futuri risultati della ricerca saranno utili per completare la scrittura di un libro che Ilaria sta scrivendo per l’editore Altreconomia, che sarà dedicato ai cammini italiani in un’ottica femminile: una “Guida Sentimentale ai Cammini d’Italia. Per donne che non si fermano mai”.
Per figurare nel libro di prossima pubblicazione come sostenitore della ricerca, scrivi a: retedonneincammino@gmail.com
Il progetto della Rete Nazionale Donne in Cammino vuole migliorare il presente e plasmare il futuro con uno stile di vita sostenibile e comportamenti virtuosi, in un cambio di paradigma culturale in cui il ruolo delle donne sia centrale. La sua mission è l’empowerment femminile attraverso il camminare, il quinto obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dando voce e visibilità alle storie di donne in cammino, esempi di ispirazione, forza, emancipazione e determinazione. Con un’audience organizzata in un ecosistema social che supera le 130mila persone, la Rete Nazionale Donne in Cammino, con la sua community delle Ragazze in Gamba, rappresenta un esempio per il perseguimento di vari obiettivi della Agenda 2030 delle Nazioni Unite: la salute, combattendo la sedentarietà, la sostenibilità, promuovendo la modalità di spostamento che meno inquina al mondo, con un impatto zero sull’ambiente, e infine la valorizzazione dei territori, poiché stimola a visitare posti nuovi e scoprire siti di cultura.
L’Agenzia del Demanio ha messo sul mercato una selezione di beni situati lungo itinerari storico religiosi, ciclovie e in prossimità della costa italiana attraverso una serie di bandi di concessione e di valorizzazione.
L’iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio italiano associato a cultura, turismo e mobilità dolce lungo l’intera penisola, incentivando attività di animazione sociale e culturale dei territori e l’offerta di servizi di supporto al turismo lento.
Tra i beni proposti ce n’è uno proprio lungo la Via Francigena nel Sud, a Terracina (Lazio). Si tratta dell’Ex Dogana Torre di Badino, un edificio storico che risale al 1610, già progettato nell’ambito del sistema difensivo dello Stato Pontificio, dal Circeo a Terracina, e voluto da papa Pio V nel 1567. Il porto di Badino, verso cui si affaccia il palazzo, offre molti servizi collegati alla nautica da diporto. Il canale di Badino consente di raggiungere facilmente le Isole Pontine, Ischia, Capri e Procida!
Questa meravigliosa città di mare, oltre ad offrire diverse occasioni per sport acquatici (vela, kitesurf, diving e pesca), è dotata di una Beach Arena dove si svolgono diverse competizioni nazionali e internazionali, mentre il lungomare è interamente attraversato da una pista ciclabile. Terracina non è solo attraversata dalla Via Francigena, ma anche dalla Via Appia e dalla Ciclopista del Sole, rendendola un importante punto d’incrocio per i pellegrini, i camminatori e i ciclisti.
Il bando è aperto e c’è tempo fino al 19 Maggio 2022 per partecipare alle gare!
Interazione, connessione, condivisione, esperienza, scoperta, opportunità. Questi gli spunti emersi il 24 febbraio durante il Virtual World Cafè organizzato da MOHU – Centre for Advanced Studies in Mobility & Humanities dell’Università di Padova.
Un brainstorming con studenti e studentesse del Master in Mobility Studies raggruppati in 5 gruppi, che hanno condiviso le proprie idee con 5 esperti dei più svariati ambiti.
Tra questi, SimonaSpinola, referente per la comunicazione di AEVF, che ha condotto l’aula alla scoperta degli itinerari culturali in tutta la loro varietà, per riflettere insieme ai presenti su come anche la mobilità legata ai cammini generi opportunità sotto molteplici punti di vista. Dalla scoperta del patrimonio culturale, alla valorizzazione dei piccoli borghi lontani dai classici circuiti turistici, lo slow tourism è una fonte inesauribile di scoperte per chi sceglie la mobilità a piedi o su due ruote. Ne è una testimonianza tangibile la Via Francigena, che da anni connette comuni, istituzioni e associazioni locali per creare un’identità europea comune.
Le aule virtuali, moderate dai docenti del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità, hanno offerto un pomeriggio interattivo all’insegna di uno scambio arricchente per tutte le parti coinvolte. Oltre allo slow tourism e agli itinerari culturali, i partecipanti si sono confrontati con Christophe Gay del Mobile Lives Forum per parlare di mobilità e transizione sostenibile come stile di vita da implementare; con Elena Muscarella, di Fondazione Acra, per portare l’esperienza di Migrantour, camminata urbana interculturale che mette a confronto turismo e migrazioni; con Laura Ronzon, del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, per riflettere sul peso del patrimonio scientifico e tecnologico e con Kirsten Rüther, docente di riferimento del programma dottorale Mobile Cultural Studies dell’University of Vienna, per analizzare le implicazioni della mobilità nella società odierna.
Un ringraziamento a tutti i partecipanti e in particolare a Chiara Rabbiosi, ricercatrice esperta di geografie del consumo e del turismo, per aver coinvolto AEVF. Perché la mobilità è un valore da portare avanti passo dopo passo, anche e soprattutto lungo la Via Francigena.
Giovedì 20 gennaio 2022, la Regione Borgogna-Franche-Comté ha invitato l’AEVF a discutere e confrontarsi sulla Via Francigena, indicata dalla Regione come un itinerario d’eccellenza nel suo Piano per gli itinerari turistici.
Hanno partecipato rappresentanti della Regione e dei dipartimenti del Doubs e dell’Haute-Saône, nonché il Comitato Regionale del Turismo e i Comitati Dipartimentali del Turismo di questi territori.
L’AEVF, rappresentata dal presidente Massimo Tedeschi, dal consigliere Emile Ney, dal direttore Luca Bruschi e dal referente tecnico per la VF in Francia e Svizzera Jacques Chevin, ha presentato la struttura dell’associazione ed i suoi partner in Francia, con particolare riferimento alla FFRandonnée e la Féderation Française Via Francigena (una rete che riunisce pellegrini e volontari) con cui l’AEVF ha firmato accordi di collaborazione.
L’AEVF ha informato sulle attività e studi realizzati in Italia dalla Regione Toscana, molto attiva sul percorso della Via Francigena. La Regione Borgogna-Franche-Comté vuole impegnarsi con i due dipartimenti interessati a realizzare un piano d’azione regionale per sviluppare questo percorso da un punto di vista della infratstrutturazione, del turismo e dello sviluppo socio-economico.
L’AEVF era rappresentata dal presidente Massimo Tedeschi, dal consigliere Emile Ney e dal delegato per lo sviluppo della VF in Francia e Svizzera Jacques Chevin. Lo scopo di questo incontro è stato quello di discutere il percorso storico della Via Francigena, che si separa dal GR®145 a Mamirolle per attraversare i comuni di Hôpital-du-Gros-Bois, Étalans, Fallerans, Vernierfontaine, Les Premiers Sapins (Nods), Aubonne e Saint-Gorgon-Main prima di tornare sul GR®145. Questo percorso è chiamato “storico” perché la più antica fonte della Via Francigena che abbiamo, il diario di viaggio del vescovo Sigerico, menziona il villaggio di Nods come la sua 58a fermata sulla via del ritorno da Roma a Canterbury.
Attualmente questo tratto non è ufficialmente riconosciuto e non esiste una segnaletica ufficiale. L’incontro ha quindi permesso a tutti gli attori istituzionali e associativi di scambiare i loro punti di vista e di capire meglio le potenzialità dell’itinerario in vista di un riconoscimento ufficiale da parte di tutti.
Il 18 febbraio l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha preso parte a Venezia all’incontro internazionale sugli itinerari culturali in Italia del Consiglio di Europa.
L’incontro è stato organizzato dalla Presidenza Italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e dalla rappresentanza italiana dell’organizzazione con sede a Venezia, diretta da Luisella Pavan-Woolfe, già ambasciatrice dell’Unione Europea a Strasburgo.
All’evento hanno partecipato istituzioni, autorità e rappresentanti di itinerari culturali, con l’obiettivo comune di analizzare sfide e opportunità delle rotte culturali che attraversano l’Europa, definite “soluzioni tangibili per il settore turistico compromesso dalla pandemia” da Filippo Maria Carnici, Vice Presidente dell’Ateneo Veneto che ha ospitato il convegno.
Lo sviluppo sostenibile e la ripresa del turismo nella fase post-covid sono gli aspetti messi in risalto da Stefano Dominioni, Direttore dell’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali, che ha ricordato come “il Consiglio d’Europa riaffermi i valori della partecipazione e della cittadinanza democratica di un’Europa condivisa, che appartiene a tutti: ne è un esempio illustre la Via Francigena, che attraverso il lavoro congiunto di autorità, comuni e territori contribuisce a plasmare un’identità europea comune”.
Lo ha confermato Massimo Tedeschi, Presidente AEVF, che nella sessione dedicata all’identità europea tra patrimonio e memoria ha ricordato come lo storico viaggio intrapreso da Sigerico fino a Roma sia una continua opportunità per abbattere stereotipi e creare un senso di appartenenza comune: “rilancio, Europa e patrimonio materiale ed immateriale, ovvero le persone e le loro idee, sono stati i cardini di Via Francigena. Road to Rome 2021, la staffetta europea con cui abbiamo festeggiato i 20 anni dell’Associazione”.
Il programma degli itinerari culturali, avviato dal Consiglio d’Europa nel 1987 con la Dichiarazione di Santiago, è una garanzia di eccellenza che offre un modello di gestione culturale e turistica transnazionale, favorendo sinergie tra autorità e stakeholders a livello europeo e collaborando alla creazione di uno spirito comunitario. Dei 45 itinerari certificati, ben 29 passano in Italia, come ha ricordato ai presenti la direttrice dell’Ufficio di Venezia Luisella Pavan-Woolfe, che ha evidenziato l’importanza di Venezia, centro accademico e polo culturale di rilievo in tutta Europa, attivamente coinvolta nelle attività del Consiglio d’Europa legate alla promozione del patrimonio culturale e della libertà di espressione. “Gli itinerari culturali possono creare e diffondere continui scambi di idee e best practice anche grazie ai fondi europei, come testimonia il progetto europeo “rurAllure” finanziato da Horizon 2020, nato con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio rurale dei cammini europei”.
L’identità europea, la memoria e il patrimonio sono state le tre parole chiave della giornata, che ha visto tra i protagonisti Via Francigena e Cammino di Santiago accanto alla Rotta dei Fenici, alla Via Romea Germanica, ad Atrium, dedicato all’architettura dei Regimi Totalitari, alle Vie Europee di Mozart, all’itinerario del Patrimonio Ebraico e a quello delle Città Termali Storiche fino all’itinerario della Liberazione d’Europa e a quello dei Giardini Storici. “Non basterebbe una vita per percorrere tutti gli itinerari presentati oggi”, ha concluso il convegno Roberta Alberotanza, membro della Task Force per la Presidenza Italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, prima di accompagnare i presenti alla scoperta della mostra itinerante dedicata ai 29 itinerari del Consiglio d’Europa con membri di rete italiani.
Il 18 febbraio 2022 esce in tutte le edicole il nuovo numero della rivista ‘Viaggi e Cammini’, ben nota rivista italiana pubblicata da Sprea Editori e interamente dedicata al cammino e al pellegrinaggio.
In questo numero sarà presente un articolo riguardante il patrimonio termale lungo la Via Francigena, oggetto di ricerca del progetto europeo ‘rurAllure’, di cui AEVF è uno dei partner principali. Lo staff di AEVF che si sta dedicando al progetto, infatti, ha preparato l’articolo insieme ai partner delle università di Madrid e di Venezia. Questo progetto internazionale ha proprio l’obiettivo di far conoscere e valorizzare il patrimonio che si trova lungo i grandi cammini europei, incluso, in particolare, il patrimonio termale lungo le 3 grandi Vie che portano a Roma (ovvero Via Romea Strata, Via Romea Germanica e Via Francigena).
Non tutti sanno che sono moltissimi i siti termali lungo la Francigena in Italia – alcuni liberamente accessibili, altri con accesso a pagamento. Non solo questi siti sono ottimi punti per una sosta lungo il cammino di un viaggiatore, ma sono anche di grande valore e interesse storico-culturale, poiché gli stessi etruschi e romani amavano frequentarli.
Scoprili tutti nella rivista, che può essere acquistata in tutte le edicole italiane. Altrimenti, è possibile ordinane una copia cliccando qui.
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EAVF General Assembly, Pavia (Italy) | 20 October 2023