Via Francigena

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Esce il romanzo “A un passo dalle stelle”

Esce il romanzo di Daniela Palumbo edito da Giunti Junior (collana EXTRA) dedicato al cammino ad alle sue suggestioni. E’ la storia di un gruppo di adolescenti che va in  vacanza su un tratto della Via Francigena, l’antica via di pellegrinaggio che da Canterbury giunge a Roma. Passo dopo passo, 16 giorni, 16 tappe,  da Lucca a Roma,  con i genitori e due guide del cammino.

“Dunque, i primi dieci giorni non ne potevo più. Avevo male ai piedi, le vesciche che urlavano, lo zaino che pesava, tutti che avevano voglia di chiacchierare. Tranne me. Io stavo ancora litigando con i miei problemi e la mia vita. E con un cammino che mi dava solo altri dolori. Poi è successo qualcosa. Non so esattamente cosa. Mi alzavo la mattina e mi sentivo bene, la testa libera e il cuore in pace. Studiavo la tappa e non vedevo l’ora di cominciare a camminare, fare incontri, assaporare lo scorrere del tempo in un modo che non credevo potesse esistere: senza rincorrerlo, senza metterci dentro desideri e preoccupazioni, solo felice di viverlo. Camminando. Allora ho pensato a tutti quelli come me, che sono passati e passeranno sulle strade, dentro i letti dell’accoglienza, sotto il sole, la pioggia, la luna e l’ombra degli alberi di questo pellegrinaggio… Il cammino ci fa uguali. Ci spoglia di quello che è in più, te ne sei accorta?”

 


 

2016, Anno Nazionale dei Cammini

Questa è la storia di un gruppo di adolescenti che va in  vacanza su un tratto della Via Francigena, l’antica via di pellegrinaggio che da Canterbury giunge a Roma. Passo dopo passo, 16 giorni, 16 tappe,  da Lucca a Roma,  con i genitori e due guide del cammino. Camminare è lentezza, è silenzio, è fatica. Camminare stanca, ma tappa dopo tappa il cammino si rivela per ognuno dei componenti del gruppo un’esperienza potente capace di mettere in atto trasformazioni profonde, di creare situazioni inaspettate e far nascere amicizie e nuovi amori. È l’educazione sentimentale del cammino.

Il romanzo A un passo dalle stelle affronta il tema del silenzio e dell’ascolto in un momento in cui il rumore di fondo di una società sempre connessa si sostituisce alla comunicazione autentica, creando un vuoto di cui i ragazzi sentono sempre più forte il peso.

 

Il libro. Una coppia con due figli, Giacomo, quindici anni e Matteo, sedici. La famiglia di Giorgia, che è stata adottata e ha cominciato a chiedere di conoscere i genitori di origine. Poi Viola, a cui il padre ha promesso che la raggiungerà. E infine Leonardo, che deve riallacciare i rapporti con il figlio Gus. Tra loro non si conoscono, ma in comune hanno il proposito di percorrere a piedi un breve tratto della via Francigena, da Lucca a Roma, con due guide, Fabien e Gaia e la speranza che il cammino li aiuti a raggiungere quello che cercano. Una sera Giorgia trova una lettera in un libro. Chi può averla messa proprio lì? A scrivere è un ragazzo, Alessio. Racconta di aver lasciato la lettera fra le pagine del libro sperando che qualcuno la trovi… Inizia così un dialogo a distanza fra i due ragazzi attraverso le lettere che Alessio lascerà a Giorgia in ogni tappa. Le parole del cammino tappa dopo tappa diventano un appuntamento a cui Giorgia non può più rinunciare. 

Daniela Palumbo è nata a Roma. Giornalista, ha cominciato a pubblicare libri per bambini nel 1998 con un testo sulla disabilità. Vive da tanti anni a Milano dove lavora per il mensile Scarp de’ Tenis, storico giornale di strada nato da un progetto della Caritas Ambrosiana. Ha vinto numerosi premi, fra cui il Battello a Vapore nel 2010 con Le Valigie di Auschwitz. Con lo stesso libro vince il Gigante delle Langhe, il premio Laura Orvieto e altri. Nel 2013 riceve il 1° Premio G. Arpino con il libro Il volo del Falco nel mio destino.   www.danielapalumbo.wordpress.com

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Festa dell’Europa, festa dei cammini europei

“Via Francigena, Via di Pace” è il titolo del forum internazionale organizzato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene per festeggiare 15 anni di fondazione. A distanza di pochi giorni, in occasione della Festa dell’Europa del 9 maggio, AEVF vuole ricordare l’importanza del cammino che unisce i popoli europei, dal Nord al Mediterraneo.

“Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” è la definizione della Via Francigena che deriva dal riferimento al “Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa” lanciato nel 1987 a Santiago de Compostela, esattamente due anni prima della caduta del muro di Berlino. Il Cammino di Santiago, primo itinerario culturale europeo, mette in evidenza l’importanza del dialogo interculturale e l’incontro delle tre peregrinationes majores del periodo medievale, Santiago di Compostela, Roma, Gerusalemme. La “Dichiarazione” approvata nella città spagnola il 23 ottobre 1987 insisteva su questi principi: “il senso dell’umano nella società, le idee di libertà e di giustizia e la fiducia nel progresso sono i principi che storicamente hanno forgiato le differenti culture che creano l’identità europea. Questa idea culturale è, oggi come ieri, frutto dell’esistenza di uno spazio europeo carico di memoria collettiva e percorso da cammini che superano distanze, frontiere, incomprensioni”.

Nella “Dichiarazione” è fortemente presente il tema del pellegrinaggio e dei cammini quale metafora della riscoperta delle radici europee. Un invito rivolto a tutte le persone affinché, percorrendoli, pensino ad una società “fondata su tolleranza, rispetto degli altri, libertà, solidarietà”.

Sulla Giornata dell’Europa e sul valore che la lega alla Via Francigena ed ai cammini europei interviene il Presidente dell’Associazione Eiuropea delle Vie Francigene, Massimo Tedeschi:

La Via Francigena, insieme con il Cammino di Santiago, è diventata pioniere del rilancio delle vie di pellegrinaggio: i percorsi verso Roma; i cammini di Sant’Olav, nel Nord Europa; i pellegrinaggi micaelici, tutti insieme nella famiglia allargata degli itinerari culturali europei. Un’Europa costellata di cammini accomunati da una matrice culturale che li unisce pur conservandone la diversità. La Via Francigena, la sua apertura sia verso la sponda meridionale del Mediterraneo sia verso i cammini che provengono da Nord ed Est Europa, sta assumendo un valore altamente simbolico nel processo di costruzione dell’Europa, servirà di riferimento e di esempio per azioni future.

Questo valore è ancora più forte nell’anno del Giubileo indetto da Francesco e nell’anno dei Cammini che il Ministero italiano per i Beni Culturali ha lanciato come segno di rinascita di un modello di turismo slow che tiene insieme persone e territori.

Le Vie Francigene rappresentano un percorso geopolitico che aiuta ad abbattere i muri che separano le culture, favorendo ponti di dialogo, tolleranza, cooperazione. Jacques Le Goff, grande storico del Medio Evo e grande appassionato di Via Francigena, al quale l’AEVF ha dedicato l’apertura Forum internazionale “Via Francigena, Via di Pace”, la definisce “ponte di culture tra Europa anglosassone ed Europa latina”.

Ancora una volta le parole del grande storico francese rischiarano il momento storico che stiamo vivendo e in cui l’Europa ha bisogno di ritrovare condivisione di valori comuni: “L’Europa si costruisce. E’ una grande speranza che si realizzerà soltanto se si terrà conto della storia: un’Europa senza storia sarebbe orfana e miserabile. Perché l’oggi discende dall’ieri, e il domani è il frutto del passato. Un passato che non deve paralizzare il presente ma aiutarlo a essere diverso nella fedeltà, e nuovo nel progresso. Tra l’Atlantico, l’Asia e l’Africa, la nostra Europa esiste infatti da un tempo lunghissimo, disegnata dalla geografia, modellata dalla storia, fin da quando i Greci le hanno dato il suo nome. L’avvenire deve poggiare su queste eredità che fin dall’antichità, e anzi fin dalla preistoria hanno progressivamente arricchito l’Europa, rendendola straordinariamente creativa nella sua unità e nella sua diversità, in un contesto mondiale sempre più ampio”.

Costruire la Via Francigena contribuisce a costruire l’Europa dei popoli, obiettivo che continuiamo a voler perseguire: ed in effetti questa Europa, che trova la sue radici nella visione dei grandi padri fondatori che nel secolo scorso iniziarono a pensarla e a costruirla, Spinelli, Adenauer, Monnet, Schumann, De Gasperi, è più che mai in cammino, in costruzione, anzi in ricostruzione, e la Francigena può diventare metafora della rinascita dello spirito e delle radici europee.”, conclude Tedeschi

Luca Bruschi

 

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Oasi di pace, casa vacanze La Piantata

La Casa Vancanze La Piantata è una perfetta oasi di pace per coppie o famiglie che vogliono vivere un periodo di vacanza tranquillo e rillassante immersi nella campagna della Tuscia.

Circondato da un giardino con piante aromatiche e da frutto, La Piantata è adatta sia per soggiorni lunghi

sia per un week-end fuori porta.

 

Disponiamo di Due appartamenti a disposizione degli utenti:

 

Santa Cecilia (4 posti letto) composto da due camere, cucina, salottino, ampio balcone e bagno con doccia.

Sant’ Isidoro (2 posti letto) composto da salotto con angolo cottura, camera da letto e bagno con doccia e lavatrice.

 

Alcune mete nei dintorni:

25 km da Lago di Bolsena

2 km Riserva di Monte Rufeno

35 km Orvieto

25 km Terme (Bagni di San Filippo, San Casciano dei Bagni)

20-40 km Giro delle Città del Tufo (Sorano, Sovana, Pitigliano)

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Il Comitato Scientifico Internazionale AEVF si confronta sul Paesaggio Sacro

Si è svolta venerdi 29 aprile a Piacenza, all’interno del Forum “Via Francigena, Via di Pace” dell’Associazione Europea delle Vie Francigena (AEVF), la tavola rotonda dedicata al Paesaggio Sacro.

La  Round  Table sul tema “Sacred Landscape: From Concepts to European Perspectives” coordinata da Gloria Pungetti, professore presso le Università di Cambridge  (Cambridge Centre for Landscape and People) e Sassari, si colloca nel quadro dell’attività di ricerca dell’AEVF e del suo Comitato Scientifico Internazionale. Fiorella Dallari, professore presso l’Università di Bologna (Centre for Advanced Studies in Tourism) e Chair del Comitato Scientifico AEVF, è stata la coordinatrice della sessione.

L’obiettivo è stato quello di mettere a fuoco temi fondamentali come quello del paesaggio sacro, per dare consapevolezza culturale e spirituale alle strade europee dei pellegrinaggi e non solo. In questa ottica, i concetti di  paesaggio sacro, identità e patrimonio sono stati discussi da esperti religiosi e laici, in un confronto tra le differenti prospettive europee.

Sono intervenuti: Maguelonne Dejeant-Pons, Francia, responsabile della Convenzione Europea del Paesaggio (Council of Europe); Christopher Young, UK, esperto internazionale e General Rapporteur of the UNESCO WHC Expert Meeting; Enrico Buergi, Svizzera, Membro della Conferenza della Convenzione Europea del Paesaggio (Council of Europe); William Pettit, UK, Canterbury Cathedral; Padre Nicolino Manca, Italia, PIME; Adele Cesi, Italia, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo MIBACT; Eva Konkony-Gyuro, Ungheria, Professore a University of West Hungary.

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La regione Basilicata aderisce all’Associazione Europea delle Vie Francigne

La regione Basilicata aderisce come socio ordinario all’Associazione Europea delle Vie Francigene, titolare dell’abilitazione di “réseau porteur” del Consiglio d’Europa dal 2007.

La valorizzazione e la promozione di percorsi ed itinerari in Basilicata acquistano efficacia e rilevanza in quanto inseriti in una rete stabile di collaborazione e condivisione dei progetti, esperienza e studi come quella dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.

La Basilicata vuole sviluppare una serie di azioni per lo sviluppo sostenibile dei cammini e dei territori, anche in vista del 2019 che vede Matera Capitale Europea della Cultura, all’interno del progetto legato alla Via Francigena nel Sud che vede coinvolte cinque regioni italiane: Lazio, Molise, Campania, Basilicata e Puglia per un totale di 700km, aprendosi ai Paesi del Mediterrano tra cui Macedonia, Albania, Grecia, Turchia alla volta di Gerusalemme.

La Basilicata ha contribuito ha realizzare il dossier di candidatura per l’estensione della Via Francigena nel Sud elaborato da Società Geografica Italiana per conto della rete AEVF “l’estensione della via Francigena nel sud, verso la Puglia ed i suoi porti d’imbarco nel Mediterraneo, verso la Basilicata ed i due mari su cui si affaccia, verso l’Oriente e la terra Santa, contribuisce a disegnare la via maestra per realizzare un grande prodotto culturale e turistico nazionale e un grand eitinerario eromediterraneo.”


La regione Basilica aderisce anche al Comitato Europeo di Coordinameto Tecnico Regionale (CECTI) della Via Francigena, coordinato da AEVF ed al nascente Comitato di Coordinamento delle Regioni della Via Francigena nel Sud.

Luca Bruschi

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Forum della Via Francigena, orizzonti e prospettive

La Via Francigena è divenuta una realtà internazionale fortemente riconosciuta e in costante espansione, culturale e turistica. Questo grande risultato è il frutto dell’intenso lavoro dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, che ha celebrato il 28-30 aprile con un grande evento i 15 anni di attività: una tre giorni di lavori cui hanno preso parte ospiti internazionali, unitamente ad una delegazione del Governo italiano.

Nella splendida cornice del Teatro Magnani di Fidenza ed a Palazzo Farnese a Piacenza hanno preso il via le IV sessioni del convegno internazionale “Via Francigena, via di pace”: un intenso e costruttivo confronto sul passato, presente e futuro della Via Francigena, itinerario culturale del Consiglio d’Europa.

Un convegno nel quale hanno preso la parola oltre cento persone, provenienti da tutta Europa.

Il convegno è stata l’occasione per annunciare l’avvio ufficiale di una serie di progettualità legate alla Via Francigena:

– l’avvio della candidatura Unesco della Via Francigena attraverso il comitato di pilotaggio che è stato istituito dal Ministero per i Beni Culturali in collaborazione con regioni, enti locali ed AEVF. Un progetto che vede una forte condivisione e partecipazione con l’obiettivo comune di arrivare ad iscrivere il cammino all’interno del Patrimonio Monodiale dell’UNESCO.

– Gli immobili pubblici per incentivare la mobilità dolce sostenibile lungo la via Francigena, promuovendo lo sviluppo turistico, culturale ed economico del territorio italiano. L’iniziativa dell’Agenzia del Demanio per la via Francigena ha l’obiettivo di valorizzare i beni pubblici  con nuovi e innovativi servizi per i pellegrini e i turisti, cosi come incentivare l’imprenditoria giovanile e lo sviluppo di nuovi progetti da parte delle associazioni, anche sfruttando le opportunità dell’art. 24 del D.L. “Sblocca Italia”.

– La scoperta della via Francigena attraverso le linee dei treni secondarie che, per il 90%, sono prossime al cammino della Via Francigena. L’accordo fra AEVF e Trenitalia permetterebbe di dare un forte slancio e impulso alla fruizione della via Francigena attarverso il recupero di storiche linee di treni.

La tre giorni ha evidenziato l’importanza delle varie anime che compongono la Via Francigena, dalle istituzioni alle associazioni, dagli istitututi di ricerca al mondo legati all’imprenditoria. Punto di partenza, è stata la riscoperta della storia, delle origini e delle radici che hanno portato alla candidatura dell’itinerario culturale del Consiglio d’Europa, nel 1994, e dell’Associazione Europea delle Vie Francigene che è stata fondata a Fidenza nel 2001.

Il dinamismo dei comuni per il rilancio della Francigena è legato ad alcuni aspetti: il senso di riscoperta ad una identità e radici del passato; la possibilità di entrare in un circuito culturale europeo; lo sviluppo territoriale e la nascita di una economia sostenibile; la valorizzazione di politiche ambientali caratterizzate da un turismo slow ed autentico.

Oggi le istituzioni e le associazioni hanno una forte responsabilità per lo sviluppo di questa via europea, in particolare per quanto riguarda il senso di ospitalità ed accoglienza verso i pellegrini, viandanti,  visitatori e turisti. Si tratta di un processo partecipativo che sta già oggi coinvolgendo tutto il territorio e le intere comunità, dalle amministrazioni alle diocesi, dalle strutture ricettive a quelle di ristorazione, dal mondo del volontariato ed associazionismo alla rete delle imprese che possono fornire servizi ai camminatori ed ai turisti.

La Via Francigena, come ha ricordato in apertura del Forum il Vescovo di Fidenza Mons. Carlo Mazza, è un volano per far crescere il dialogo interculturale, interreligioso e messaggi di pace che uniscono l’Europa e persone in cammino su questo itinerario culturale: In verità val bene considerare che sulla Via Francigena s’è formato un uomo nuovo, quello che poi si definirà “uomo europeo”. Nel crogiuolo fecondo di incontri, conoscenze, esperienze, si è gradualmente costituito un uomo “cosmopolita”, capace di riunire in sintesi filoni culturali e religiosi in una inedita unità antropologica, caratterizzata dalle dinamiche proprie di un’inculturazione incrociata tra fede, culture, simbologie e linguaggi. Qui in realtà nasce l’Europa della libertà, della solidarietà, della cultura dell’accoglienza di molti popoli. E’ un’Europa “in fieri”, che si attrezza per il futuro.

Luca Bruschi

Gli interventi del Forum sono scaricabili qui

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AEVF rinnova le cariche e si confronta con l’Europa

A conclusione del Forum internazionale “Via Francigena, Via di Pace” (Fidenza 28 aprile/Piacenza 29 aprile 2016)si è svolta a Fidenza il 30 aprile l’assemblea generale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene. All’ordine del giorno il rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2016/2019, l’approvazione del conto consuntivo 2015 e del budget 2016/2018 e l’esito della valutazione del Consiglio d’Europa.

Un’assemblea pubblica super-affollata di soci e amici AEVF che ha confermato il forte e generale interesse per l’Itinerario culturale del Consiglio d’Europa della Via Francigena.
Rinnovo cariche sociali. Il Presidente uscente Massimo Tedeschi e, in nella quasi totalità, i membri uscenti dell’Ufficio di Presidenza sono stati riconfermati all’unanimità dei soci. Il presidente Tedeschi ha confermato anche cinque vicepresidenti: Francesco Ferrari (Vicario), Velia Coffey (Canterbury), Gaetan Tornay (Orsières), Nicola Fantozzi (Altopascio), Renato Trapé (Montefiascone). L’Ufficio di Presidenza sarà composto dai rappresentanti dei Comuni di Canterbury, Romainmotier, Aosta, Ivrea, Santhià, Pavia, Piacenza, Fidenza, Medesano, Pontremoli, Altopascio, Sarzana, Monteriggioni, Siena, Formello, Montefiascone, Roma; delle Province di Pavia, Lodi, Parma, Siena; Aigle; delle Regioni Puglia, Lazio, Toscana, Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta; della Associazione dello Chablais.
 
Valutazione del Consiglio d’Europa. Il Rapporto di valutazione del prof. Pierre Frustier (Università Sorbona di Parigi) ha messo in evidenza i progressi fatti nell’estensione della rete europea e propone quindi di “rinnovare la certificazione di “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” alla Via Francigena e di confermare l’AEVF quale reseau porteur dell’itinerario. AEVF ha, tra i suoi compiti, quello di continuare a mobilitare gli attori non italiani e trasferire le metodologie agli altri partner”.
Queste le raccomandazioni finali.
–    1. Rinforzare il comitato di coordinamento interregionale, strumento di riflessione ed indirizzo comune dove sono presenti le Regioni europee attraversate dalla Via Francigena.
–    2. Sviluppare in modo condiviso e coordinato l’animazione della via, valorizzando il patrimonio materiale e immateriale del percorso.
–    3. Rinforzare l’azione del comitato scientifico e favorire uno scambio studenti/insegnanti per un maggiore scambio di conoscenza tra diverse culture
–    4. Coinvolgere attori istituzionali e non della Via Francigena nel sud.
Soci fondatori di AEVF. Durante l’assemblea è stata consegnata, in segno di ringraziamento, ai 34 firmatari dell’Atto fondativo della Associazione (che allora si chiamava “Associazione dei comuni italiani lungo la Via Francigena secondo l’itinerario di Sigerico”) la foto di gruppo scattata i 7 aprile 2001 dopo la sottoscrizione.
Inoltre, un Attestato di pubblica benemerenza è stato consegnato a William Pettit (città di Canterbury) e a Giovanni D’Agliano (Regione Toscana), due persone che hanno particolarmente contribuito allo sviluppo della Via Francigena in questi anni.
Via Francigena nel Sud. Il 14 aprile 2016 si è svolta a Lussemburgo la seduta del Governing Board dell’Accordo Parziale Allargato sugli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa che ha valutato, tra gli altri Itinerari, la Via Francigena. L’assemblea generale AEVF (organo chiamato ora a  ratificare l’estensione della certificazione di Itinerario culturale del Consiglio d’Europa alla Via Francigena nel sud) ha sottolineato la necessità di un accordo formale tra AEVF, in qualità di reseau porteur della Via Francigena, e le Regioni Lazio, Campania, Molise, Basilicata, Puglia per la creazione di un coordinamento tecnico ed istituzionale che dia impulso alle azioni di realizzazione della Via Francigena nel sud. 
 
Luca Bruschi
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Charity walk UK

Il primo cammino con “raccolta fondi” sulla tratta inglese della Via Francigena, da Canterbury a Dover, si è svolto il 16 aprile ed è stato un vero successo. L’evento è stato organizzato da Julia Peters, rappresentante dell’associazione inglese “Canterbury to Rome” (CPR) e da Martina Gannon (lo scorso anno ha camminato con Julia gli ultimi 100 km della Via Francigena fino a Roma). 44 camminatori hanno interamente percorso le 20 miglia di percorso raccogliendo 2,100£ per il progetto “Save the Chidren.

Tra i partecipanti Brian Mooney, Presidente della CPR, ed altri membri dell’associazione, Velia Coffey, Vice Presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, staff e studenti dell’Università del Kent. L’evento è stato supportato dall’Università del Kent, che ha realizzato magliette e sponsorizzato 10 studenti; la Cattedrale di Canterbury che ha messo a disposizione la credenziale benedicendo i pellegrini alla partenza con Canon Irvine e le chiese di Patrixbourne e Womenswold che hanno organizzato un momento di ristoro lungo il percorso raccontando ai presenti la storia degli antichi edifici.

In una giornata fredda e ventosa, il cammino è iniziato alle 7:45 presso la Cattedrale con grande partecipazione ed entusiasmo da parte dei pellegrini. Il primo step è avvenuto alla chiesa di Patrixbourne, dopo 3 miglia, dove il gruppo è stato gentilmente accolto da volontari della parrocchia con tradizionali biscotti, dolci e tea. Dopo aver ripreso il cammino lungo il terreno umido, la pausa pranzo successiva è avvenuta presso il grazioso pub ubicato lungo il  percorso a Shepherdswell. Da lì il gruppo è ripartito in direzione Dover.

Constatato il successo di questo evento, Julia Peters vuole organizzare una successiva “charity walk” per il prossimo anno con ipotetica data del 7 maggio 2017. Il positivo impatto sullo sviluppo della Via Francigena in Inghilterra include: maggiore conoscenza da parte della popolazione locale; coinvolgimento delle chiese e parrocchie lungo il percorso, anche per accogliere i pellegrini; sensibilizzazione delle autorità locali per un maggiore sistema di servizi e accoglienza per i pellegrini, segnaletica e messa in sicurezza del percorso. Questo evento annuale potrà mantenere alto l’interesse delle istituzioni per una maggiore frizione di questa tratta di percorso.

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Bucey-les-Gy primo comune francese che aderisce all’AEVF

Il Consiglio Municipale di Bucey-les-Gy ha aderito all’Associazione Europea delle Vie Francigene ed è il primo comune francese ad entrare ufficialmente nella rete AEVF. Bucey-les -Gy è un villaggio situato nella Franche-Comté ai piedi dei Monti de Gy, lungo la Via Francigena.

La marcia popolare “Pas à Pas” sulla Francigena del 12 marzo, alla quale hanno partecipato circa 300 camminatori ed AEVF, ha gettato le basi per l’adesione del comune francese, guidato dal Sindaco Emile Ney. Bucey-les-Gy ha voluto cogliere l’opportunità di entarare a far parte di una rete di collettività locali guidate dall’AEVF, réseau porteur del Consiglio d’Europa, con la prospettiva di sviluppare attività legate alla promozione del territorio e valorizzazione culturale.