Via Francigena

Il paesaggio sacro dal concetto alla prospettiva europea. La ricerca scientifica della Via Francigena

Redazione AEVF
Redazione AEVF

 

Durante il Convegno “Via Francigena. Via di Pace” in programma la scorsa primavera, si è svolta la tavola rotonda sul tema ” Sacred Landscape: From Concepts to European Perspectives“,  nel quadro dell’attività di ricerca del Comitato Scientifico dell’ EAVF (Comitato Scientifico AEVF)Il Comitato si è fficialmente insediatosi per la prima volta il 29 gennaio 2016 a Monteriggioni, in occasione del terzo Forum dell’Associazione Europea delle Vie Francigene e del Convegno internazionale “Comuni in cammino. Les Chemins de la Via Francigena – Jubileum 2016″ svoltosi  il 30 gennaio 2016 a Abbadia Isola di Monteriggioni (SI), “sosta” di Sigerico nel suo pellegrinaggio lungo la Francigena. In tale workshop i membri hanno discusso tutti insieme sul tema dei cammini e pellegrinaggi  nell’ambito del patrimonio materiale e immateriale tra ricerca scientifica e progettualità territoriale sulla base delle esperienze condivise. Questo Comitato Scientifico, formato da tredici istituzioni europee (https://www.viefrancigene.org/en/comitato-scientifico), è stato voluto dall’Associazione, alla conclusione dell’esperienza maturata nell’ambito del progetto europeo “Via Francigena and the Pilgrimage Ways. This is Europe” PER VIAM – Pilgrims’ Routes in Action”, e sostenuto  dall’European Universities Network of Knowledge (EUNeK) con il patrocinio del Centre for Advanced Studies in Tourism (CAST) dell’Università di Bologna (UNIBO) e di Almatourism (Almatourism), rivista di UNIBO.

Nel primo workshop di Monteriggioni, tutti i membri del EAVFCS insieme a diversi attori locali, compreso il presidente dell’EAVF, Massimo Tedeschi, e il sindaco di Monteriggioni, Raffaella Senesi, si sono uniti per avviare un’azione congiunta a sostegno  dell’EAVF. Da parte sua, il Comitato Scientifico si è assunto la responsabilità di sviluppare la ricerca sul patrimonio culturale e sociale, sugli itinerari culturali e pellegrinaggi in sintonia con le organizzazioni culturali internazionali, le associazioni dei camminatori e le comunità locali a sostegno di una più ampia e permenente partecipazione sociale. Altro obiettivo è quello di sviluppare in comune progetti dedicati anche al turismo culturale e alle nuove pratiche di comunicazione, sulla base di studi dedicati allo sviluppo territoriale sostenibile delle regioni rurali attraversate dai pellegrini. In quell’occasione sono emersi alcuni temi : i paesaggi sacri europei e  il sistema interregionale europeo con riferimento ai corridoi/buffering degli itinerari (partendo dalla Via Francigena); l’accoglienza, declinata sull’accessibilità per portatori di handicap per le classi giovani a partire dai bambini e dalle famiglie, e su progetti di mobilità privilegiata  con Trenitalia (interrail “francigena ” a scala europea); il Benvenuto Pellegrino con il coinvolgimento delle attività commerciali dei centri storici, dell’artigianato e dell’ospitalità/ristorazione/entertainment tramite aziende agricole dedicate, ristorazione, ostelli, con la riqualificazione e integrazione delle stazioni dismesse e delle case cantoniere (Agenzia del Demanio), senza dimenticare l’immenso patrimonio di edifici sacri in stato di dismissione, abbandono e degrado; il contributo e sostegno a pubblicazioni periodiche e occasionali, nazionali e internazionali, accademiche su riviste e numeri speciali (Almatourism) e professionali con i T.O.; analisi quantitative e qualitative sui pellegrini e camminatori sulla Via Francigena raccolte ed elaborate da un costituendo Osservatorio-laboratorio geo-statistico sostenuto dal CAST. L’obiettivo è di costituire un sistema interregionale europeo sempre più attento ai processi di inclusione sociale e culturale attraverso città e aree rurali europee lungo il corridoio della Via Francigena, per allargarsi al quadro delle strade dei pellegrini in generale.

In  occasione della tavola rotonda “Il paesaggio sacro dal concetto alla prospettiva europea“, svoltasi a Palazzo Farnese di Piacenza nei giorni del 28 e 29 aprile, si è cercato  di mettere a fuoco  temi fondamentali per dare consapevolezza culturale e spirituale alle strade europee dei pellegrinaggi e non solo, partendo dal concetto di  paesaggio sacro in un confronto tra le differenti  prospettive europee e degli organismi come l’UNESCO e la Convenzione europea del Paesaggio. Alla tavola rotonda, coordinata da Gloria Pungetti, membro del Comitato Scientifico dell’EAVF, professore presso l’Università di Sassari e direttore del Cambridge Centre for Landscape and  People dell’Università di Cambridge, e moderata da Fiorella Dallari, responsabile del Comitato Scientifico dell’EAVF, hanno dato il loro contributo esperti religiosi e laici, in un confronto tra le differenti prospettive europee, anche su richiesta anche del Council of Europe Conference on ELC (Convenzione Europea sul Paesaggio). Erano presenti  Maguelonne Dejeant-Pons, presidente di ELC, Christopher Young, esperto internazionale di patrimonio culturale e General Rapporteur di UNESCO WHC Expert Meeting; Enrico Buergi, ex-presidente del Council of Europe Conference on ELC, della Svizzera; William Pettit, rappresentante della Cattedrale di Canterbury; padre Nicolino Manca, del PIME, Italia; Adele Cesi, del Ministero italiano del patrimonio culturale e del turismo; ed Eva Konkony-Gyuro, dell’Università ungherese di West Hungary.

Nell’obiettivo di dare un contributo sulla definizione del concetto di paesaggio sacro, i componenti della tavola rotonda hanno elaborato un quadro di riferimento condiviso, come richiesto dall’ELC, basilare dal punto di vista teorico per avanzare nelle ricerche sempre più marcate, a supporto delle politiche dell’UNESCO nell’iniziativa su tema Heritage of Religious Interest; lo stesso vale per il Consiglio d’Europa con l’Istituto europeo degli itinerari culturali e per la Convenzione europea del paesaggio, in riferimento ai paesaggi, siti e strade che si possono definire sacri. Infatti, in questi ultimi anni sempre più si è diffusa negli organismi internazionali culturali la consapevolezza del ‘gap’ e della sottovalutazione, e quindi del debole riconoscimento di categorie di paesaggio,  sulla base di un approccio integrato.   Verso la fine del 2010 l’ UNESCO con la sua iniziativa dedicata alle Properties of Religious Interest (PRI) ha lanciato  questo strategico concetto attraverso il mondo, in cui i partecipanti alla tavolo di lavoro riconoscono un valido modo  per superare la dicotomia tra patrimonio tangibile ed intangibile in un contesto di sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alle aree industrializzate con una lunga storia come nel bacino mediterraneo, di cui Grecia e Italia costituiscono la culla della civiltà occidentale.

Il termine “Religious property“, nel linguaggio dello studio dell’ICOMOS (Jokilehto, 2005) “, è definito come  “any form of property with religious or spiritual associations: churches, monasteries, shrines, sanctuaries, mosques, synagogues, temples, sacred landscapes, sacred groves, and other landscape features, etc.”. Il termine “Sacred site” comprende quelle aree con uno speciale significato spirituale per le persone e le comunità, mentre l’endiadi “Sacred natural site” corrisponde alle aree di terra e acqua con uno speciale significato spirituale (IUCN/UNESCO, 2008).  L’aggettivo speciale è da attribuire alla percezione della comunità e ad un suo sempre più ampio coinvolgimento. Le 16 categorie di interesse religioso individuate sono stati aggregati per rispondere in modo più efficiente ad un management sostenibile: ambiti archeologici e urbani, paesaggio (nell’accezione di naturale che culturale), monumenti/strutture, e strade (itinerari culturali – strade di pellegrinaggio ; itinerari  culturali dove sono presenti strutture religiose). Sulle indicazioni del WHC (PRI-SM), il Patrimonio religioso ha caratteristiche che lo distinguono da altre forme di patrimonio: le aree religiose costituiscono i luoghi più protetti del pianeta e  e sono di importanza vitale nella salvaguardia della diversità culturale e biologica per le generazioni presenti e future.  Considerando il significato di questo patrimonio  e supponendo che possa essere considerato il più antico e ancora in maggiore parte  ancora “alive”, si può sottolineare l’evidenza di un alto grado di potenziale sostenibile e di valori comuni “permanenti”  rispetto agli altri elementi del Patrimonio.

I concetti chiavi che sono emersi sono la partecipazione sociale, lo scambio interculturale, la memoria condivisa locale e internazionale, il sacred gaze, la consapevolezza sociale e la sostenibilità territoriale dove le strade dei pellegrini rappresento un fenomeno strategico nel ecological- social change che ci aspetta.

Fiorella Dallari – responsabile del Comitato Scientifico dell’EAVF, professore associato di Geografia e ricercatore del Centre for Advanced Studies in Tourism (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna)


 

 

Bibliografia

Cast (2017, in press) Via Francigena: the Long Way of Peace among the European Landscapes. Almatourism, special issue , Vol.8, N.6.

Dallari, F. (2016) The Heritage from Cultural Turn to Inclusive Turn. The Cultural and Sacred Landscapes of the UNESCO List: a Sustainable Track to overcome the Dichotomy between Tangible and Intangible Heritage?. In: Bassa L., Kiss F. (eds.), Proceedings of TCL2016 Conference “Tourism and Cultural Landscapes: Towards a Sustainable Approach, Foundation for Information Society (INFOTA), ISBN 978-615-80061-4-9. Disponibile inhttp://tcl.infota.org/proceedings/articles/Proceedings_TCL2016.pdf  (accesso  15 settembre 2016).

Dallari, F. and Pistocchi, F. (submission) Environment and Sustainability as Related to Pilgrimage. In: Trono, A. and Olsen,  D. Religious Pilgrimage Routes and Trails. CABI: London. pp.15.

Pungetti, G., Oviedo, G., & Hooke, D. (Eds.). (2012). Sacred species and sites:Advances in biocultural conservation. Cambridge University Press: Cambridge.

Trono, A. and Olsen,  D. (submission) Religious Pilgrimage Routes and Trails. CABI: London.

Urry , J. 1990. The Tourist Gaze. London: Sage.

 

Web site

Almatourism. Disponibile in https://almatourism.unibo.it/

Categories. Disponibile in http://whc.unesco.org/en/culturallandscape/#2 (accesso del 6 maggio 2016).

Centre for Advanced Studies in Tourism (CAST). Disponibile in http://www.turismo.unibo.it/it (accesso, 21 settembre 2016)

Comitato Scientifico EAVF (2016). Disponibile in www.viefrancigene.org/en/comitato-scientifico/(accesso, 21 settembre 2016)

Cultural Landscapes. Disponibile in http://whc.unesco.org/en/culturallandscape  (accesso del 6 maggio2016)

European Landscape. Disponibile in http://www.coe.int/en/web/landscape/home (accesso del 6 maggio2016)

European Universities Network of Knowledge (EUNeK). Disponibile in www.turismo.unibo.it/it/network/european-universities-network-of-knowledge-eunek/index.html ( accesso del 6 settembre 2016)

ICHC. Disponibile in www.unesco.org/culture/ich/en/convention (accesso del 6 maggio2016)

IUCN/UNESCO 2008. Guidelines for the Conservation and Management of Sacred Natural Site.  Disponibile in https://cmsdata.iucn.org/downloads/pa_guidelines_016_sacred_natural_sites.pdf (accesso del 6 maggio2016).

Jokilehto J. 2005. The World Heritage List Filling the Gaps – an Action Plan for the Future. Paris: ICOMOS. Disponibile in http://whc.unesco.org/uploads/activities/documents/activity-646-3.pdf  (accesso del 6 maggio2016)

PRI-SM. Disponibile in http://whc.unesco.org/en/religious-sacred-heritage/#prism (accesso, 21 settembre 2016)

Religious Sacred Heritage. Disponibile in  http://whc.unesco.org/en/religious-sacred-heritage/ (accesso del 6 maggio2016)

Università di Bologna (UNIBO) . Disponibile in www.unibo.it

 

 

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