Via Francigena

Giovani, occupazione e micro-economia per lo sviluppo sostenibile della Francigena e dei territori

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Redazione AEVF

Si assiste oggi ad un forte incremento dell’ imprenditoria privata e dell’impegno dei giovani a sostegno della Via Francigena. La condizione di partenza per far decollare i progetti rimangono la fruibilità del percorso e la sua accoglienza.

Nel 2011 è stato presentato al Parlamento Europeo di Bruxelles il primo studio sull’impatto che le PMI hanno sugli itinerari culturali, prendendo la Via Francigena come uno dei 5 itinerari di riferimento insieme ad Hansa, Rotte delle Olive, Transromanica e El Legado Andalusi. Tale Studio, realizzato all’interno dl Programma Congiunto fra Consiglio d’Europa e Commissione Europea, ha messo in evidenza il potenziale che la Via Francigena e gli itinerari culturali hanno nello sviluppo locale dell’economia dei territori, sottolineando l’importanza di preservare i valori che stanno alla base del Consiglio d’Europa in termini di integrazione culturale, tolleranza, condivisione, patrimonio architettonico e paesaggio.

Oggi, dopo tre anni, si torna a parlare di micro-economia dei territori lungo la Via Francigena, soprattutto in riferimento al flusso di pellegrini che negli ultimi anni si è messo in cammino sull’itinerario nelle sue varie tratte. Chi per un fine settimana, chi per una settimana intera o per dieci giorni, chi lungo tutto il tratto italiano, chi addirittura partendo da Inghilterra, Francia e Svizzera in direzione Roma, o verso Sud in direzione Puglia. Il fenomeno è legato alla rinascita del turismo lento, autentico, emozionale, di qualità e rappresenta per le nuove generazioni una concreta opportunità di mettere a servizio dell’itinerario la propria professionalità.

 

Fruibilità dell’itinerario, conditio sine qua non per sviluppare progetti sulla Via Francigena

Come è stato recentemente dimostrato nell’incontro di Lucca il 21 giugno 2014 in occasione dell’inaugurazione della messa in sicurezza dei 380 km del percorso toscano e della completa attuazione del Master Plan della Regione Toscana, condizione fondamentale affinché un itinerario possa generare economia su scala locale e regionale è la completa fruibilità del percorso. Parliamo quindi di infrastrutture e servizi di ospitalità e accoglienza (con particolare riferimento a quella “povera” preferita dal pellegrino), di sicurezza, informazione e segnaletica lungo l’itinerario. Solo su questo approccio si possono basare politiche territoriali in grado di sviluppare una micro-economia della Francigena creatrice di start up d’impresa giovanile e di occupazione.

Già oggi registriamo attività specifiche legate allo sviluppo e promozione della PMI della Via Francigena. Non a caso gran parte in Toscana, regione che dal 2009 ha investito notevoli risorse sulla Via Francigena grazie ad un indirizzo politico chiaro e condiviso. Diversi sono gli operatori economici privati che si sono attivati sulla Francigena in diversi campi: Itineraria, Novasol, BBS, Historia, Tour Operators.

 

La Commissione Europea, cooperazione pubblico-privato: la linea dei nuovi bandi transfrontalieri

La Commissione Europea (con il sostegno del Parlamento Europeo) attraverso la DG Turismo e Impresa dal 2011 ha lanciato diversi bandi per promuovere la creazione di prodotti turistici tematici di sviluppo di itinerari culturali attraverso la cooperazione tra istituzioni pubbliche e partner privati. Le calls europee hanno favorito il dialogo transfrontaliero fra itinerari culturali (è stata avviata una importante cooperazione fra Via Francigena, Federazione Europea di Santiago de Compostela, Itinerario di Saint-Michel, rete europea delle Città Storiche Termali, Via di Sant’Olaf). Dal 2012 viene anche promosso dalla Comissione Europea (in collaborazione con l’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali di Lussemburgo) l’evento annuale Crossroads of Europe che vede protagonisti itinerari culturali e operatori turistici del settore.

 

PMI e operatori culturali a servizio della Via Francigena

Si contano significative concrete esperienze di coinvolgimento di stakeholders privati:

  • Centro Commerciale Naturale “Via Francigena Fiendly“, creato a San Miniato (Pi) nel 2012. Esso mette in rete soggetti privati e imprenditori del centro storico a servizio di pellegrini e camminatori, con particolare predisposizione all’accoglienza del pellegrino.

  • Educational e blogger tours, sostenuti da istituzioni pubbliche e operatori economici privati. L’obiettivo è far conoscere a 360° il territorio, dal percorso alle eccellenze culturali e gastronomiche del tratto francigeno attraverso media tradizionali e social networks. Si citano ad esempio quelli realizzati recentemente in Provincia di Siena e in area piemontese.

  • Coinvolgimento di associazioni giovanili per l’ospitalità negli ostelli. L’esempio più significativo è quello di Formello (Roma), bellissimo ostello inaugurato nel maggio 2013 che può dare accoglienza fino a 16 persone, gestito da una associazione giovanile locale in collaborazione con il Comune.

  • Strutture di ristorazione dedicate alla Via Francigena: sul percorso si trovano numerosi luoghi di ristorazione che offrono ai camminatori le tipicità dei piatti tradizionali a prezzi contenuti. In alcuni casi, ad esempio ad Orio Litta la “Vecchia Trattoria Francigena” e a Fidenza la “Taverna del Pellegrino”, le strutture si caratterizzano con il simbolo pellegrino “romeo”.

  • Ospitalità Francigena è la denominazione di un consorzio costituito fra imprese ricettive di quattro regioni: Lombardia, Liguria, Toscana, Puglia. Una rete di imprenditori che offre ospitalità e servizi ai fruitori della Francigena e si rivolge a target differenziati.

  • Club di ProdottoTerre Francigene Piacentine” è una rete di 60 imprenditori piacentini, sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna, nei campi dalla ristorazione all’artigianato, all’ospitalità, ai consorzi alimentari.

  • La Rete d’impresa “Puglia Francigena“, “club di prodotto” che riunisce importanti organizzazioni profit e non profit nella realizzazione del primo grande circuito di esperienze ed emozioni lungo la direttrice Sud, da Roma verso Gerusalemme.
  • Gli “animatori della Via Francigena” è un progetto formativo della rete SER.AL. Lanciato in fase di start up in provincia di Frosinone e Latina (Lazio). Venti i giovani del corso di formazione che li ha portati ad interagire con il territorio, cooperando con istituzioni locali ed operatori privati. Nel corso dell’anno sarà avviato il primo Master sugli Itinerari Culturali.
  • Artigianato artistico della Francigena. Diversi sono i prodotti tipici di artigianato lungo la Via: il cuoio a San Miniato, il cristallo a Colle val d’Elsa, la ceramica ad Acquapendente.

  • Prodotti e tipicità alimentari lungo la Via Francigena. Si segnala il progetto nazionale di Radio RAI e CIVITA denominato Bisaccia del Pellegrino” e, a scala locale, l’iniziativa di trekking urbano del Comune di Siena (#SienaFrancigena), che coinvolge produttori locali e, come partner, l’Orto de’ Pecci. Prodotti DOP, IGP e alimenti genuini come elemento per raccontare e scoprire l’autenticità della Francigena.

  • Visit Francigena è la sezione promozionale del sito ufficiale AEVF dedicato a strutture e operatori che vogliono promuoversi all’interno della rete internazionale francigena.

  • In ambito di comunicazione si evidenziano esempi di successo che vedono un forte partenariato pubblico-privato e la regia dell’Associazione Europea delle Vie Francigene: rivista Via Francigena and the European Cultural Routes (main partner il Consorzio del Parmigiano-Reggiano); festival Via Francigena Collective Project che raccoglie oltre 350 eventi in tutta Europa; mappatura dell’itinerario laziale realizzata da Google. Ad essi si aggiunge l’editoria di guide e riviste specializzate di settore, mostre, concorsi fotografici e letterari di carattere locale, regionale, nazionale. E’ recente l’interesse di media nazionali ed europei per la creazione di documentari, fiction, telling stories, film sulla Via Francigena.

  • Guide turistiche, ambientali ed accompagnatori sono in aumento dalla Valle d’Aosta alla Puglia.

  • Servizi di trasporto zaino e bagagli, molto richiesti da camminatori e pellegrini,sono stati avviati da cooperative e reti di operatori locali – quali i taxisti – e da associazioni.

  • Tour operators europei e nord-americani propongono pacchetti sulla Via Francigena, declinandola sotto diversi profili, culturale, ambientale, cicloturistico, ecc. Da segnalare l’attività di Cammini d’Europa che, attraverso il progetto europeo CERTO (partner AEVF), ha realizzato innivativi tour box per promuovere le vie di pellegrinaggio europee come Francigena, Cammino di Santiago e Via di Sant’Olaf

  • L’applicazione di nuove tecnologie a servizio della Via Francigena è in forte aumento, dalle App legate a specifiche aree geografiche che mettono in rete beni culturali, turismo lento, gastronomia, architettura e paesaggio ai nuovi social media che in modo dirompente stanno favorendo la promozione della Francigena attraverso reti e communities virtuali.

  • Si moltiplicano infine le compagnie teatrali lungo la Via Francigena, come quella di Jobel Teatro che da diversi anni promuove performance e eventi teatrali legati al cammino. Molte attività artistiche, siano esse legate al teatro, musica, poeasia o letteratura sono racchiuse in significativi Festivals.

  • Il Consorzio Vie Sacre, al quarto anno di organizzazione dell’omonima esposizione internazionale alla quale AEVF viene regolarmente invitata a partecipare: l’appuntamento che mira, con crescente successo, a posizionare il brand Italia alla luce dei percorsi e delle manifestazioni del sacro.

Francigena, laboratorio a cielo aperto dell’imprenditoria giovanile

L’elenco delle attività francigene vede il mondo giovanile direttamente interessato. Come è stato sottolineato in occasione del convegno di Lucca del 21 giugno 2014, la Via Francigena può diventare un laboratorio in grado di attirare e formare giovani, dando spazio alla loro creatività. Si tratta di favorire, attraverso specifici bandi pubblici, la realizzazione di start up che possano mettere i giovani in condizione di avviare la propria impresa.

Le città che stanno caratterizzando il proprio DNA culturale con la Via Francigena, grazie alla forza propulsiva dell’Itinerario in termini di identità, patrimonio, crescita sociale, dialogo interculturale, offrono una grande opportunità di sviluppo della creatività giovanile. I territori possono giocare un ruolo molto importante per favorire la messa in rete dell’humus imprenditoriale, creativo e giovanile attirando sulla propria area energia positiva e fiducia a favore della Francigena.

Un positivo concreto esempio lo troviamo a Le-Puy-en-Velay (20 mila abitanti, Auvergne), bella cittadina francese che ha radicato lo sviluppo locale attorno ai Cammini di Santiago. Ad oltre 2.000 km da Santiago di Compostela, il flusso di camminatori che attraversa la città ha portato alla creazione di diverse decine di posti di lavoro nell’ospitalità, nell’artigianato, nei media, nella formazione e nei servizi.

Il tema dell’occupazione giovanile oggi è più che mai al centro delle politiche europee (in discussione presso Parlamento di Strasburgo e Bruxelles), nazionali e regionali. La Via Francigena e gli itinerari culturali, posso diventare ottime piattaforme sperimentali per attirare giovani e generare flussi occupazionali intorno a temi culturali, delinati in tutte le loro molteplici forme di sostenibilità.

Luca Bruschi