Via Francigena

Conferenza MIBACT “I cammini incontrano il Giubileo”. Interviene il Presidente AEVF

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Il Presidente AEVF Massimo Tedeschi è intervenuto nella Conferenza MIBACT  “i Cammini incontrano il Giubileo svoltasi a Roma a Castel S.Angelo sabato 24 ottobre 2015. L’intervento ha sottolineato la dimensione europea dell’Itinerario, riconosciuto nel 1994 Grande Itrinerario Culturale del Consiglio d’Europa

Intervento del Presidente, alla presenza del Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini

“Desidero innanzitutto presentare la via Francigena

La via francigena e’ “itinerario culturale del Consiglio d’Europa” dal 1994 per iniziativa dell’allora ministero del turismo italiano insieme ad alcune regioni.

Proprio in queste settimane il Consiglio d’Europa sta effettuando la valutazione triennale per il mantenimento della certificazione e del logo. Nella definizione stanno due caratteristiche precipue della via Francigena:

  1. Itinerario europeo, 1800 km di Europa da Canterbury a Roma attraverso Inghilterra Francia Svizzera italia e, se vogliamo, Vaticano, poiche’ i pellegrini arrivano in san pietro. Oggi si aggiungono altri 900 km, da Roma a Santa Maria di Leuca, per Gerusalemme, di cui abbiamo chiesto il riconoscimento per promuovere il dialogo euro-mediterraneo.

  2. Itinerario culturale, nella sua accezione piu’ ampia: itinerario storico, itinerario religioso, itinerario ambientale, itinerario del cibo.

 

La via francigena sta conoscendo un boom. Gli incrementi di camminatori e pellegrini (nel 2014 30 mila, in cifra assoluta) sono di almeno un terzo all’anno. Ed ogni camminatore porta con se’ un ulteriore flusso di turismo.

  1. Cosa emerge dalle indagini aevf e tci appena pubblicate online: 1. Il camminatore e’ persona – uomo e donna – di buon livello culturale; 2. E’ persona molto motivata (con motivazione religiosa o spirituale o culturale o ambientale o semplicemente personale); 3. Il budget e’ vario: dalla scelta di massima sobrieta’ alla scelta di alloggio piu’ comodo. E’ quindi un interlocutore molto interessante del turismo culturale.

Quali gli elementi di successo dell’itinerario della francigena?

  1. Innanzitutto la caratteristica europea con i valori propri del consiglio d’europa: conoscenza e dialogo interculturale (“la via Francigena e’ un ponte di culture” dice Jacques Le Goff) e interreligioso (lungo la via si incontrano anglicani, cattolici, ed altre religioni).

  2. Poi c’e’ il lavoro della rete delle istituzioni (locali regionali nazionali europee) e delle comunita’ locali attraversate. L’esperienza di cooperazione di 15 anni di AEVF: 85 comuni (fra cui Canterbury), 12 province (fra cui Bas-Valais e Aigle-Region), 7 regioni (e 2 in arrivo), 1 GAL e’ l’esperienza di collettivita’ territoriali che hanno deciso di inserire il progetto della francigena nella propria offerta turistica (chi non ricorda la pubblicita’ via francigena toscana: dritta al cuore); di farne traino dei cammini regionali (come e’ il caso della via appia o dei cammini di francesco e di benedetto che la regione lazio ha lanciato o della via lauretana in regione abruzzo) e modello di sviluppo sostenibile soprattutto delle aree interne e cosiddette “minori”.

  3. E poi c’e’ il grande impegno delle reti di associazioni di camminatori e di pellegrini, in collaborazione con le istituzioni. Camminatori e pellegrini sono l’anima della francigena che senza di essi sarebbe un’altra cosa: sono loro che fanno la differenza.

  4. Quarto elemento e’ l’economia del cammino che sta portando alla luce un bricolage di modi di fare impresa (gli esempi si sprecano) e nuovi pezzi di mercato: economia cooperativa ed economia civile; ritorno a stili legati al riuso e al non-spreco; micro-produzioni locali e comunitarie; sharing economy e nuove forme di web-imprenditorialità. E’ un modus operandi caratterizzato da senso pragmatico-comunitario; capacità di sviluppare legami locali; valorizzazione della filosofia mutualistica; spinta imprenditoriale orizzontale e democratica

Il 1-2-3 ottobre scorso a pietrarsa si sono svolti “gli stati generali del turismo sostenibile” egregiamente organizzati in cui mibact si e’ proposto come “facilitatore di un percorso comune per fare del nostro patrimonio piu’ prezioso – artistico monumentale ambientale – il motore del turismo sostenibile”.

Trovo che il modello che si sta sperimentando sulla via francigena e sui cammini che sono stati illustrati questa mattina possa costituire un valido prototipo di turismo sostenibile.

La via francigena e’ contagiosa, e’ un modello replicabile.

Attorno al cammino di Santiago – di risonanza mondiale – si e’ sviluppato un fascio di 12 cammini. Allo stesso modo attorno all’asse della francigena, dalla valle d’aosta alla puglia, si possono sviluppare altri cammini che insieme possono arricchire l’offerta di turismo slow ed esperienziale.

Chiudo con una proposta: da cinque anni si svolge con crescente successo di pubblico e di critica il Festival Europeo “via Francigena Collective Project” un cartellone che raccoglie 500 eventi da tutta europa. Propongo che dal 2016, anno del Giubileo, esso si trasformi nel “Festival Europeo dei Cammini verso Roma” nella logica e nella filosofia del turismo sostenibile”

Massimo Tedeschi