Via Francigena

Vetralla

Vetralla

Situata su un colle, nei pressi dei Monti Cimini, Vetralla domina austera la valle sottostante offrendone una splendida visione panoramica. Si entra a Vetralla attraverso un breve viale e, lasciati a sinistra la Villa Comunale e il Parco della Rimembranza, si sbocca nella piazza Marconi, dove c’è una fontana del tardo Medioevo. Nel lato d’ingresso sorge la chiesa di San Filippo e Giacomo (secolo XV-XVII). Si imbocca poi la via Roma che conduce alla piazza della Rocca, dove sorgeva la Rocca dei prefetti Di Vico, di cui resta un grande torrione cilindrico merlato. Di qui si continua nella via Cassia Interna dalla quale, a destra, un voltone immette nella piazzetta Franciosoni dove sorge a sinistra il Palazzo Franciosoni, della scuola del Vignola.

Poco dopo si apre la piazza Umberto I, adorna di due fontane settecentesche e sulla quale si prospetta l’elegante facciata del Palazzo Comunale. Di fronte ad esso si leva maestosa l’alta facciata del Duomo (secolo XVIII). Si continua oltre la piazza nella via Cassia Interna incontrando a destra il Palazzo Vinci della scuola del Vignola; a sinistra di fronte il Palazzo Piatti dalla stretta facciata con il grande portale. Dopo un lungo tratto si giunge alla piazza Vittorio Emanuele ove a sinistra vi è la Chiesa di San Francesco (secolo XI) uno dei più importanti monumenti di Vetralla.

Storia

Sul colle roccioso dove oggi sorge Vetralla, durante il periodo etrusco, era ubicato certamente un fiorente villaggio, che si sviluppò a partire da VI secolo a.C. su un precedente insediamento villanoviano. La certezza è data dal ritrovamento di un vasto sepolcreto villanoviano in località Poggio Montano e di varie necropoli etrusche che circondano l’attuale cittadina, soprattutto quella trovata a Cerracchio. Con la conquista romana del territorio il primitivo di Vetralla è abbandonato in favore del vicino centro di Maria in Forcassi. Il nome moderno dell’insediamento, che sorge a Nord-Est dell”attuale Vetralla, conserva l’antica denominazione del luogo, Forum Cassii.

Esso è riportato anche nella famosa Tavola Peutingeriana un antico atlante stradale “europeo” in cui erano riportati gli insediamenti, le mansiones, e le stationes di sosta lungo le antiche strade. Dell’insediamento distrutto all’epoca delle prime invasioni barbariche nulla rimane. Nel periodo medievale fu costruita una chiesetta romanica, S. Maria in Forcassi, anch’essa oggi ridotta in rovina: al suo interno, solo parzialmente coperto dall”originario tetto, sono visibili resti di affreschi trecenteschi. È probabile che dopo la distruzione di Forum Cassii gli abitanti rioccuparono l”antico colle roccioso per la sua più agevole difendibilità.

La presenza della via Cassia costituì nel periodo medievale un fattore importante di sviluppo per Vetralla. Ma la sua posizione strategica fu anche cagione di invasioni e distruzioni. Alla fine del XII secolo Vetralla si trovò nelle scomoda posizione di cuscinetto tra Viterbo e Roma. Le frequenti guerre fra le due città la coinvolsero per più di due secoli e la sua vita civile fu turbata da lotte intestine tra le fazioni fautrici di Roma e di Viterbo. Tra il 1110 e il 1134 subì una prima distruzione ad opera delle milizie viterbesi. Ricostruita, nel 1145 ospitò Papa Eugenio III che proprio a Vetralla bandì ufficialmente la seconda Crociata. Nel 1185 durante la guerra che opponeva le due Città, subì una nuova distruzione.

Il feudo vetrallese appartenne successivamente agli Orsini e dal 1345 e per circa un secolo ai Prefetti Di Vico. Questo fu il periodo di maggiore sviluppo della cittadina; i prefetti infatti la scelsero quale presidio fortificato sulla Cassia per vigilare sui confini meridionali dei loro possedimenti. Nel 1432 Giovanni Di Vico fu però costretto dalle truppe pontificie a rifugiarsi in Toscana. Il 17 febbraio 1432, con bolla Exigit, papa Eugenio IV fece dono definitivo al popolo vetrallese dei possedimenti della selva di Monte Fogliano e dei boschi delle Valli di Pian della Botte e di Monte Panese, beni tolti alla famiglia dei Prefetti di Vico, che se ne era appropriata, dopo un”aspra battaglia svoltasi attorno alla Rocca di Vetralla.

In questa cittadina, da quell”epoca lontana, inizia così la consuetudine, mai abbandonata, di celebrare il giorno 8 maggio, con una cerimonia, la presa di possesso del primo cittadino vetrallese del bosco di Monte Fogliano, per riaffermare su di esso i diritti di proprietà. La cerimonia viene chiamata Sposalizio dell”Albero poiché simbolo è poi divenuta nel tempo una coppia di alberi di alto fusto adornata a festa. La similitudine di questa cerimonia con quella dello Sposalizio del Mare della città di Venezia ha fornito il presupposto per un perpetuo gemellaggio tra le due città. I Di Vico ritornarono temporaneamente a Vetralla ma nel 1435 essi furono definitivamente sconfitti dal cardinale Vitelleschi.

Dopo un breve periodo in cui fu direttamente amministrato dalla Camera Apostolica, il feudo cominciò a passare di mano in mano, seguendo l”evoluzione della politica nepotistica dei Papi rinascimentali. Dapprima fu assegnato agli Anguillara, poi il pontefice Alessandro VI ne fece donazione al nipote Giovanni Borgia. Nel 1529, nonostante l’opposizione dei vetrallesi, papa Clemente VII la concesse al nipote Lorenzo Cjbo. Quest”ultimo fu rimosso nel 1534 da Paolo III che l’affidò al nipote, il cardinale Alessandro Farnese.

Dopo la distruzione del Ducato di Castro (1649), dominio della famiglia Farnese, Vetralla tornò stabilmente nei possedimenti pontifici e il 4 aprile del 1783 ottenne da Pio VI il titolo di “Città”. Alla fine del ‘700, durante le campagne napoleoniche fu prescelta come sede di guarnigioni prima dai Francesi poi dagli Austriaci e dai Russi infine vi si insediarono le truppe napoletane di Gioacchino Murat. Terminata l’avventura napoleonica ritornò allo Stato pontificio, ma in numerose occasioni fu coinvolta nelle vicende del Risorgimento italiano fino alla presa di Roma del 1870.

Come raggiungere il Comune

Autostrada A1, uscita Orte e di qui la Superstrada Orte-Civitavecchia uscita Vetralla Nord. S.S. Cassia, da Roma direzione Viterbo per Monterosi-Sutri-Capranica-Vetralla Da Nord direzione Viterbo e di qui per Vetralla. S.S. Aurelia, da Roma o da Grosseto, si incrocia la S.S. 1 bis a Tarquinia e da qui attraverso Monte Romano si giunge rapidamente a Vetralla.

Aereo, da Roma Fiumicino e/o Ciampino dista circa 90 Km. da Pisa circa 240 Km. da Firenze circa 220 Km.

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