Via Francigena

Monteriggioni

Monteriggioni

Posta al centro della Toscana, e grazie alla favorevole ubicazione tra la Via Cassia e l’adiacente superstrada Firenze-Siena, Monteriggioni è anche il punto di partenza per conoscere aree limitrofe famose come il Chianti o le Crete senesi.

Territorio di passaggio già da prima dell’anno Mille, Monteriggioniè disseminata di pievi, castelli, borghi medievali, spesso edificati su precedenti insediamenti longobardi. In poco meno di 70 km è possibile scoprire un universo medievale e rinascimentale, abitato e vissuto.


Il castello di Monteriggioni
, quasi intatto dal 1200, è tra i borghi medievali più affascinanti d’Europa, oltre ad essere un luogo dove ancora la gente vive, lavora, celebra e crea. Risparmiato da guerre antiche e moderne, baluardo inespugnabile nel passato e splendore storico nel presente, cantato da Dante, il borgo rimane, con i suoi 560 metri di mura e le sue 14 torri, uno dei posti più affascinanti della Toscana. Una curiosità: la corona formata dalle sue torri e mura era la stessa, rappresentata nelle vecchie 100 lire, che cingeva la testa dell’Italia.

Dante Alighieri e Monteriggioni
Dante Alighieri, allontanandosi dalla sua Firenze dalla quale era stato esiliato, rimase talmente impressionato dalla visione della cinta muraria di Monteriggioni da creare la famosa similitudine tra le torri della cittadina ed i giganti incatenati attorno alla voragine di Malebolge.

“… però che come sulla cerchia tonda 
Montereggion di torri si corona, 
così[n] la proda che ’l pozzo circonda 
torreggiavan di mezza la persona 
li orribili giganti, cui minaccia 
Giove del cielo ancora quando tona.” 
(Inferno, Canto XXXI, versi 40-45)

L’’immagine poetica dell’Alighieri è la sola testimonianza d’età medievale che si conosca, e che stima l’altezza delle mura del castello di Monteriggioni intorno ai 10 metri con un uguale sviluppo in sopraelevazione delle torri. 
Comunque, più delle terzine dantesche, la visione del profilo turrito del castello di Monteriggioni al tramonto suscita un’emozione da provare assolutamente.

Storia

Monteriggioni, antico insediamento prima etrusco e poi romano, è nota fin dal secolo XI come tappa della Via Francigena in Toscana. Durante le guerre contro Firenze, Siena, la nemica di sempre, la trasformò in un’imponente Fortezza a protezione del confine nord, togliendola al Vescovo di Volterra ed all’Abate di Abbadia ad Isola.

Il Castello di Monteriggioni fu edificato a partire dal 1213 sul Monte Ala, intorno ad una preesistente fattoria Longobarda. Venne eretto a spese della Repubblica di Siena che acquistò il terreno dai nobili di Staggia allo scopo di sbarrare la strada ai fiorentini nelle lunghe guerre fra le due città.

Per il possesso di Monteriggioni si combatté tra senesi e fiorentini nel 1244 e nel 1254; nel 1269, dopo la battaglia di Colle (immortalata da Dante Alighieri nel XIII Canto del Purgatorio), i Senesi, vinti, si rifugiarono a Monteriggioni, invano attaccata dai Fiorentini. Singolare caratteristica del castello è che il fossato perimetrale – realizzato tra il 1229 ed il 1230 e di cui rimangono solo pochi resti – sembra venisse riempito di carboni da incendiare al momento dell’assedio.

Dopo la peste del 1349, i senesi tennero a Monteriggioni un capitano con più fanti, allo scopo di ripulire la zona dai malfattori che taglieggiavano la povera gente. Si racconta che gli abitanti, dopo aver sorpreso in flagranza di reato quattro delinquenti, forzando la mano del capitano che era di guarnigione al castello, fecero giustizia sommaria impiccandoli.

Dagli “Statuti del Comune et uomini di Monteriggioni” dell’anno 1380, si apprende che gli abitanti, difensori di Monteriggioni, erano considerati “Cittadini di Siena”.

Il 27 aprile del 1554 il Castello di Monteriggioni venne ceduto a tradimento dal capitano della guarnigione senese, Gioacchino Zeti, al Marchese di Merigliano che, di lì a poco (1555), avrebbe conquistato e soffocato anche la secolare Repubblica di Siena, chiudendo così l’epoca Comunale in Italia.

Dalla Repubblica di Siena il castello passò ai Medici che lo vendettero alla famiglia del Golia di Siena; successivamente passò ai Batta, poi ai Visconti, quindi ai Fabbroni, ai Daddi e, nel 1704, agli Accarigi. L’ultimo degli Accarigi passò il vitalizio alla famiglia Griccioli che, ancora oggi, mantiene possedimenti nel Castello e nelle campagne circostanti 

Come raggiungere il Comune
da Firenze – direzione ROMA – Uscita Firenze Certosa – Autopalio per Siena – Uscita Monteriggioni;
da Roma – Autosole – direzione Firenze – Uscita Val di Chiana – Raccordo autostradale Siena Bettole – Autopalio per Firenze – uscita Roma.

 

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