Via Francigena

Sarzana

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Situata nel “cuore” della Lunigiana, di cui risulta la capitale naturale, Sarzana si presenta come un moderno centro artigianale, agricolo e turistico con un immenso patrimonio artistico, mantenendo le sue caratteristiche di città murata cinquecentesca. A Sarzana la Storia regna ovunque: le antiche mura di pietra che cingono la città, i vicoli del centro storico, gli antichi portali, i torrioni di pietra, la Cittadella che, voluta da Lorenzo il Magnifico, fu costruita tra il 1488 e il 1492 sui resti della distrutta fortezza pisana di Firmafede.

Antico borgo medievale, fu trasformato nella seconda metà del XV secolo secondo i canoni dell’architettura rinascimentale enunciati da Leon Battista Alberti, in modo da corrispondere al modello di città razionale o città ideale, come Pienza e Sabbioneta. La conservazione della struttura urbanistica della città fu favorita, tra l’altro, dalla particolare cura a ciò riservata dall’amministrazione comunale nel XIX secolo. Una testimonianza significativa è rappresentata, ad esempio, dall’approvazione nel 1838 del “Regio regolamento di ornato”, inteso a “combinare coll’abbellimento dei fabbricati la miglior possibile sistemazione delle strade interne della città”.

Percorrendo via Mazzini (corrispondente al tratto urbano dell’antica via Francigena) con le spalle alla porta Romana si incontra la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Fu edificata sull’area della antica pieve di San Basilio dopo il trasferimento della sede Vescovile da Luni nel 1204. È stata rimaneggiata più volte, non da ultimo verso la metà del secolo XV, durante il pontificato del sarzanese Nicolò V. All’interno, la Croce di Mastro Guglielmo (1138), le due ricche ancone marmoree (1432-1433), scolpite da Leonardo Riccomanni da Pietrasanta, dipinti di Domenico Fiasella, la Pala d’Altare di Giuseppe Maria Crespi (1772) e quella di Francesco Solimena (primo decennio del ‘700).

Non lontano dalla cattedrale di S. Maria si erge la chiesa di Sant’Andrea, il più antico monumento sarzanese (sec. XI), giunto a noi dopo molte trasformazioni, con il portale (sec. XVI) fiancheggiato da cariatidi di provenienza pagana. Molti palazzi gentilizi si affacciano su via Mazzini: palazzo Debenedetti-Podestà, Palazzo Tusini, Palazzo Vescovile, Palazzo Picedi-Benettini con le stupende grate in ferro battuto, Palazzo Magni-Griffi, Palazzo Sartori. In piazza Matteotti il Palazzo Comunale, iniziato dai Fiorentini su disegno di Giuliano da Maiano (1473), al cui interno, sotto un duplice loggiato, vi sono frammenti architettonici romani e stemmi, lapidi, fregi di periodi successivi.

Palazzo Remedi, che si affaccia sulla piazza, è caratterizzato dal portico trecentesco murato. Ristrutturato nel ‘600, presenta un magnifico atrio adornato da statue, busti e tondi. Percorrendo via Bertoloni in direzione di porta Parma, ancora palazzi gentilizi: all’angolo con piazza Matteotti palazzo De Benedetti, più avanti l’elegante palazzo Fiori. All’estremo di via Bertoloni le antiche mura e i torrioni Genovese e San Carlo. Le vie del centro storico che si diramano da via Mazzini sono caratterizzate da moltissime botteghe antiquarie, di restauro, artigianali, piccoli ristoranti e locali tipici.

Storia

La Città di Sarzana si trova sulla parte orientale del fiume Magra, nel punto dove la statale della Cisa si incontra con la via Aurelia. Il nome di Sarzana appare citato per la prima volta in un diploma dell’imperatore Ottone I datato 19 maggio 963, che riconosce al Vescovo di Luni il possesso del “Castrum de Sarzano”, situato approssimativamente dove sorge attualmente la fortezza di Sarzanello; tale “castrum”, castello o, più realisticamente, piccolo borgo fortificato, per la sua posizione strategica doveva avere funzione di controllo sulle importanti strade di fondovalle.

Negli anni successivi, presumibilmente intorno al 1000, venne a formarsi più a valle, all’incrocio dell’Aurelia con la strada per Parma e Piacenza, il vero e proprio nucleo abitato di Sarzana. La nascita e lo sviluppo di Sarzana, che andava assumendo nel tempo sempre maggiore importanza, sono probabilmente da mettere in relazione con la decadenza della vicina Luni, che proprio in quegli anni si andava rapidamente spopolando in seguito alle mutate condizioni geografiche (il mare si era notevolmente ritirato distanziandosi da quello che era stato un grande porto con la formazione di stagni e di paludi apportatori di malaria).

Anche la strada che un tempo passava per Luni, forse proprio a causa di ciò, andò in disuso e venne sostituita con una nuova più a monte. Per tali motivi la gente di Luni preferiva trasferirsi nel nuovo vicino borgo di Sarzana, in rapidissima espansione. Nel 1204 la Sede Vescovile fu trasferita definitivamente da Luni a Sarzana, alla quale i Vescovi garantirono, con il loro potere temporale, una certa indipendenza, prima che la città venisse sottomessa al dominio dei vari signori vicini.

Castruccio Castracani, signore di Lucca, dominò la città dal 1314 al 1328; dopo alterne vicende, che videro i Pisani, i Visconti, i Genovesi ed i Fiorentini contendersi il dominio di Sarzana, questi ultimi, nel 1487, guidati da Lorenzo il Magnifico, ebbero la meglio sui Genovesi. In seguito la città ritornò nuovamente sotto il dominio della “Superba”, prima attraverso il Banco di San Giorgio e poi, nel 1562, direttamente sotto la Repubblica di Genova, sotto cui rimase per due secoli. Con l’annessione della Liguria al Regno di Sardegna, anche Sarzana venne compresa nel territorio sabaudo. Durante il Risorgimento partecipò attivamente alle lotte per l’Indipendenza e l’Unità d’Italia.

Da ricordare, nella storia di Sarzana, la data del 21 luglio 1921, che vide la città insorgere contro le violenze fasciste; piegata ma non vinta, Sarzana rinnovò l’impegno antifascista nella lotta di Liberazione.

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