Via Francigena

SanthiĆ 

SanthiĆ 

Il paese, il cui nome deriva da Sant’Agata, è collocato in una zona pianeggiante, prima dell’inizio delle montagne. Il paese di Santhià si estende per circa 53 km² ed è collocato nella pianura di Vercelli, nelle vicinanze delle colline moreniche; è un crocevia che collega il suo capoluogo, Biella, Ivrea e Milano. La città è circondata da campi di grano a Nord-Ovest e di riso a Sud-Est. Il toponimo deriva da “Sant’Agata”, la martire di Catania e santa protettrice del paese a cui è dedicata la chiesa, così come decise la regina dei Longobardi Teodolinda. Santhià costituisce un rilevante nodo viario e un fervente centro culturale, in quanto sono attive circa un centinaio di gruppi e associazioni.

Storia

Alcune testimonianze collocherebbero l’origine di Santhià nel 200 a.C., quando era una mansio, ossia un luogo di sosta molto ben organizzato. Sono infatti state rinvenute un’ara di granito del II sec. e parecchi oggetti di bronzo dell’epoca compresa tra il III sec. a.C. e il I sec. d.C. In seguito, dal 581 al 625, tutta la zona di Vercelli, e quindi anche Santhià, fu occupata dai Longobardi; l’origine del nome risalirebbe a questo periodo, quando, per volontà della regina Teodolinda, venne dedicata la nuova chiesa alla martire catanese Agata.

Intorno al 650 Santhià passò sotto il controllo dei Franchi e nell’ ‘800 Carlo Magno consolidò il ruolo del paese, che divenne anche luogo di sosta e ricovero per le milizie di passaggio. Grazie allo sviluppo delle grandi vie di pellegrinaggio, tra cui la Via Francigena, Santhià si sviluppò ulteriormente e si trasformò in un punto di riferimento per i pellegrini in transito, dato che sorsero quattro strutture ospitaliere per i viandanti. Dal X sec.

il territorio appartenne ai vescovi di Vercelli, dal 1243 al 1377 al Comune e poi, sotto i Savoia, diventò capoluogo del “Capitanato di Santhià”; tornò ai Savoia nel 1559, dopo essere stata invasa dai Francesi nel 1554, mentre dal 1798 al 1814 fu annessa alla Francia, così come tutto il Piemonte. Durante quest’epoca fu posta a capo del terzo circondario del Dipartimento della Sesia e come sede di sottoprefettura faceva capo a 22 Comuni. Nel 1814, col ritorno dei sovrani sabaudi, diventò capoluogo di emendamento.

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