Via Francigena

Robbio

Robbio

Robbio è situato in Lomellina in provincia di Pavia. L’etimologia del nome potrebbe derivare dall’antico Retovium, nel tempo diventato Redobio e Rodobium o da Roto-bis, che fa riferimento alle due ruote raffigurate anche nello stemma del Comune. Oggi un quartiere intero presenta un aspetto tipicamente medievale: è il risultato di una serie di interventi realizzati nei primi decenni del XX sec.

Storia

Grazie ai reperti rinvenuti, come asce e collari, le origini di Robbio sono da rintracciare nell’età del Bronzo. Sono stati trovati anche monete e monili dell’epoca romana; tra le monete, se ne segnala una d’oro di Costantino ed una saracena del castello. I reperti romani sono conservati nei musei di Novara, Pavia e nel Castello di Scaldasole. I Longobardi, poi, crearono parecchi allevamenti di cavalli, le Fare.

La diocesi di Vercelli, che subentrò al Municipium romano in cui era compreso Robbio, in epoca comunale passò sotto la signoria municipale di Vercelli, che considerò Robbio un avamposto sui propri confini territoriali; per questo conservò un’importante guarnigione militare nel castello.

La fortificazione venne distrutta nel 1200 all’epoca delle lotte tra Guelfi e Ghibellini: la città di Vercelli era in lotta con Pavia, che considerava il proprio confine territoriale sulla Sesia. Il paese di Robbio era collocato lungo un’importante via di comunicazione per le Gallie, la Germania e l’Europa del Nord. I feudatari “de Rodobio” istituirono un monastero che donarono ai monaci dell’ordine cluniacense.

In quel luogo venne così edificata una grande basilica per soddisfare le esigenze liturgiche e religiose delle importanti personalità che percorrevano questa strada. Il monastero subì spesso sacrilegi e fu un luogo di distruzione e omicidi e nel 1216 venne distrutto, come riporta l’iscrizione su un pilastro della chiesa. Nei pressi della piccola chiesa romanica di San Pietro, inoltre, era collocato un hospitium per i pellegrini.

Il Marchese Orsini di Roma fu l’ultimo feudatario di Robbio. Nel corso del Rinascimento si distinse Bartolomeo Marliano, che impose la sua cultura con pubblicazioni e scoperte archeologiche.

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