Via Francigena

Porcari

Porcari

Il nome di questo paese deriva probabilmente dagli allevamenti di maiali, diffusi in queste zone sin dall’epoca longobarda. Un tempo si ipotizzava che il nome Porcari derivasse da Portus Carolis, ovvero Porto di Carlo, così come Monte Carlo, il comune limitrofo, poteva derivare da Mons Carolis. Tale teoria era confermata dalla presenza, sin dai tempi antichi e fino al 1855, del Lago di Sesto, sul quale Porcari si affacciava costituendo un porto naturale ed importante.

In realtà, è molto più probabile che il nome derivi dalla presenza di allevamenti di maiali, già in età longobarda. Il primo documento rinvenuto in cui si cita Porcari, risale al 780: si tratta di una donazione di terreni che tre fratelli longobardi fecero al monastero di San Savino, presso Calci di Pisa. Le terre erano proprio situate presso “PORCHARI”. Dal luogo, trasse il nome la nobile famiglia dei Porcari, che si distinse a Lucca e a Pisa, ricoprendo importanti cariche politiche. Di questa famiglia, estintasi intorno al XV sec. per mancanza di discendenti maschi, resta il Palazzo Rosso, notevole anche dal punto di vista costruttivo. Giovanna Porcari, l’ultima discendente, sposò un Di Poggio, appartenente ad una illustre famiglia di mercanti lucchesi.

I Di Poggio dominarono il paese fino alla fine del XIX sec., influenzandone la vita e determinandone le scelte. Il ramo porcarese dei Di Poggio si estinse con la morte di Lelio Ignazio, ultimo discendente senza eredi “perché non trasse moglie”, avvenuta nel 1877. Dei Di Poggio, rimangono in paese vari toponimi (Via Di Poggio, il Poggi, il Poggetto), ed anche un bel palazzo, accanto alla Chiesa parrocchiale, adagiato sul fianco della collina. Il paese si pone all’estremità orientale della meravigliosa Valle delle Sei Miglia, stretto fra due catene di monti e chiuso verso il mare dalle bianche Alpi Apuane: guardiano di una strada che in tempi medievali ebbe una straordinaria importanza, la Francesca Romea.

Ultimo baluardo in difesa di Lucca, l’antico borgo si stringeva intorno ad un importante castello che per ben tre volte fu distrutto. In quel castello Castruccio Castracani, capitano lucchese della nobile famiglia Antelminelli, si preparò ad affrontare i fiorentini che sconfisse duramente nella famosa battaglia dell’Altopascio. Oggi, del castello, rimane qualche brandello di muro sulla collina che sovrasta il paese e che ne è il simbolo.

Storia

Il primo documento reperito fino ad oggi su Porcari è datato 30 Aprile 780: tre nobili longobardi (Gumberto, Ildiberto e Gumbardo), che fondarono l’abbazia di San Sabino presso Calci, lasciarono alla Chiesa la loro curtem ad Porcari. I Longobardi scesero in Italia intorno al 570 agli ordini di re Alboino e s’impadronirono ben presto delle principali città.

In particolare, Porcari era situata ad un crocevia strategico: si trovava infatti lungo la Via Francigena, la strada che collegava l’Europa con Roma, sull’antica Via Cassia e sulle sponde del lago di Sesto, il più grande della Toscana e che permetteva i collegamenti con le città di Firenze, Pisa e Lucca. Inoltre, il colle di Porcari, che sovrastava la valle delle Sei Miglia, fungeva da punto di avvistamento notevole e, come tale, offriva ottime possibilità difensive in caso di attacco. Nonostante fossero considerati barbari, i Longobardi si integrarono ben presto con le popolazioni oggetto di conquista, tanto da contribuire, tra la fine del VII sec. e la prima metà dell’VIII al risveglio economico, artistico e sociale del regno.

Altri documenti intorno all’anno 1000, ci descrivono Porcari formato da un borgo e da un castello posto strategicamente sulla via Francigena, dalla quale si dipartiva la Via Lombarda che andava oltre Segromigno (Gromigno). Dalla Via Francigena si diramava inoltre la strada che conduceva a Vivinaria (Montecarlo). All’epoca esistevano due chiese dedicate a Sant’Angelo e a Santa Maria, mentre forse nei pressi dell’attuale chiesa, vi era quella dedicata a San Giusto.

L’originario castello posto sul monte San Giusto, era imponente ed ospitava una cappella dedicata a Sant’Andrea. Intorno al borgo, fuori delle mura, vi erano almeno 89 case rustiche ed una chiesa dedicata a San Giovanni e altre case rustiche si trovavano nel territorio di giurisdizione di Porcari (Badia Pozzeveri, Gragnano, San Martino, San Gennaro, Petrognano e Tofori).

A Badia Pozzeveri, una chiesa dedicata a Santo Stefano ed un grande monastero dedicato a San Pietro. Il castello di Porcari offriva un rifugio sicuro, per gli abitanti della zona in caso di attacco: era una roccaforte inespugnabile ed ultimo baluardo in difesa della città di Lucca e fu al centro di importanti battaglie. Basti ricordare la più famosa, quella dell’Altopascio del 1325, che vide la vittoria di Castruccio Castracani contro le truppe di Ramon de Cardona generale spagnolo agli ordini della repubblica fiorentina. Fonti storiche confermano che il castello esistette fino al XVII sec.; oggi non resta che qualche muro diroccato in cima alla collina.

(Tratto dall’opuscolo “In viaggio…Porcari” ed. Sviluppo 2000)

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