Via Francigena

Pontenure

Pontenure

Località dalle origini remote, sembra che Pontenure si fosse costituito Libero Comune già nel XIII secolo, quando i Comuni rurali e quelli cittadini affermarono la loro indipendenza. A causa della posizione favorevole, fu spesso oggetto di invasioni. Località dalle origini remote, sembra che Pontenure si fosse costituito Libero Comune già nel XIII secolo, quando i Comuni rurali e quelli cittadini affermarono la loro indipendenza. A causa della posizione favorevole, fu spesso oggetto di invasioni. Il paese sorge sulla riva destra del Nure ed è attraversato nel centro dalla Via Emilia.

Storia

Durante l’epoca romana, già a partire dal III sec. a.C., il territorio si popolò di gente con il sistema della centuriatio, che cedeva terreno ai militari che partecipavano alla conquista romana. Grazie alla fertilità delle sue terre, Pontenure rappresentava certamente un importante centro agricolo: ne sono la prova le varie iscrizioni romane rinvenute a Montanaro, Paderna, Albiano e Pontenure.

Sempre di epoca romana sono i resti di una villa, scoperta nei pressi della cascina San Martino, con mosaici che oggi sono conservati al museo archeologico di Parma. Nel X secolo si parla di Castrum; con questo termine si può intendere un edificio fortificato oppure un centro abitato circondato da mura che servivano a proteggere la popolazione dalle numerose scorrerie dei barbari venuti dal nord. Sembra che Pontenure si fosse costituita in libero comune nel XII sec., allorché i comuni rurali e quelli cittadini affermarono la propria autonomia.

A causa della sua posizione strategica, fu soggetto a molte invasioni e devastazioni, che durarono per molti secoli, fino all’arrivo delle truppe napoleoniche, alla fine del ‘700: il territorio, insieme a tutto il Ducato, finì sotto il dominio francese e immediatamente le coscrizioni e le confische volute da Napoleone impoverirono ancora di più i contadini. L’impero Napoleonico era suddiviso in tanti dipartimenti, le nostre terre furono comprese nel dipartimento del Taro. Questa suddivisione terminò nel 1814, quando Napoleone fu destituito ed il potere venne assunto dalla duchessa Maria Luigia d’Austria. Fino alla metà del secolo si cominciò a notare un lento, ma progressivo miglioramento grazie al buon governo della duchessa.

Alcuni esempi sono l’istituzione della Fiera di San Giacomo, la nomina di un medico chirurgo e di un notaio. Nel 1833 fu approvato il regolamento per la manutenzione delle strade e fu istituito un servizio di diligenza gestita dalla Direzione delle Poste ma adibita anche al trasporto passeggeri. Sempre nel 1833, avvenne la costruzione del ponte sul Nure in sostituzione di quello precedente, ormai insufficiente. Propose anche la costruzione della Ferrovia. Alla morte di Maria Luigia tornò la dinastia dei Borbone, con il duca Carlo II.

Dopo l’Unità d’Italia, la storia di Pontenure si lega alla storia del Paese. Nel periodo della seconda guerra mondiale il paese non subisce distruzioni anche se versa il suo contributo di dolore e di sangue. La resistenza sì sviluppa vivace in tutta la provincia ed anche i Pontenuresi vi parteciperanno numerosi, contribuendo così alla nascita della Repubblica.

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