La città di Massa ha origine romana, quando vicino al fiume Frigido sorsero i primi insediamenti. Oggi il turismo costituisce, assieme alle numerose industrie, la principale ricchezza di un territorio che ha saputo coniugare questi due aspetti. La città di Massa ha origine romana, quando vicino al fiume Frigido sorsero i primi insediamenti. Oggi il turismo costituisce, assieme alle numerose industrie, la principale ricchezza di un territorio che ha saputo coniugare questi due aspetti.

Dopo la chiusura delle principali fabbriche operanti nel settore industriale, l’economia locale è basata prevalentemente sul terziario. Anche il settore del turismo rappresenta una fetta dell’economia del territorio, anche se si tratta di turismo stagionale. Il commercio è diffuso soprattutto per quanto riguarda il marmo.

Storia

Massa, situata in una conca tra montagne ripide e rocciose, sorse in epoca Altomedievale, anche se le prime testimonianze abitative risalgono al periodo romano: sono state rinvenute tracce, infatti, nei pressi del fiume Frigido e si trovano riferimenti nella Tabula Peutingeriana.

Il primo documento ufficiale in cui si cita il borgo di Massa Prope Frigidum risale all’882. Nei secoli, il borgo è stato dominio di diverse casate nobiliari, tra cui i Malaspina, i Cybo e gli Este di Modena. Attorno all’anno 1000 iniziò anche la fortificazione del colle, dove sorge l’attuale castello. La città fu in seguito dominata dai pisani e poi dai fiorentini e, infine, il dominio passò alla Repubblica di Lucca, che governò quasi ininterrottamente fino alla fine del XIII sec.

Nel 1315 Massa è nuovamente governata dai Pisani, fino a quando non tornò ad essere dominio dei lucchesi con Castruccio Castracani. Grazie al famoso condottiero lucchese il castello fu fortificato con una robusta cinta muraria, corredata da tre torri, un ponte levatoio ed una zona adibita a dimora. Dal 1342 e per tutto il XV sec. la storia di Massa fu caratterizzata da un’alternanza di vicissitudini politiche e belliche che videro protagonisti potenti milanesi, fiorentini e lucchesi finché, nel 1442, Alberico I Malaspina, dette inizio alla dinastia familiare che governò il Marchesato per circa un secolo. 

Nel corso del XVI sec., padroni incontrastati furono i nobili del potente casato Cybo-Malaspina. Sotto Alberico, la città conobbe un nuovo impulso artistico ed economico, che proseguì anche nei secoli successivi, grazie ai suoi discendenti. Alla fine del XVIII sec., con la Rivoluzione Francese, i signori furono costretti a fuggire e Massa entrò a far parte della Repubblica Cisalpina e poi del Regno Italico. Nel 1806 il distretto di Massa e Carrara fu aggregato al Principato di Lucca; la presenza napoleonica comportò una notevole trasformazione dell’assetto urbano, con la realizzazione dell’attuale Piazza Aranci.

Dopo il Congresso di Vienna, Massa fu restituita ai Malaspina che regalarono un aspetto nuovo, dotandola di importanti opere pubbliche, tra cui un nuovo acquedotto, un ospedale ed una strada di collegamento rapido con la vicina Carrara. Con il plebiscito del 1859 Massa aderì al Regno di Sardegna, dopo aver cacciato la nobiltà. Seguì un periodo di grande sviluppo economico e commerciale ed i confini con Massa si allargarono fuori dalla cinta muraria rinascimentale, la quale venne gradualmente distrutta.

Con l’Unità d’Italia inizia per la città un periodo di grande espansione: lo sviluppo del turismo balneare sul finire dell’800, che vede la nascita di Marina di Massa, dove ancora sono ben visibili le villette liberty che impreziosiscono il litorale e, in epoca fascista, l’insediamento di Colonie marine, alcune delle quali si segnalano anche per l’interessante progettazione architettonica.