Grotte di Castro è un comune dell’Alto Viterbese di origini etrusche; nel territorio, è presente l’importante necropoli di Pianezze. Grotte di Castro è un comune dell’Alto Viterbese, noto per la Sagra della Patata, che si tiene ogni anno nella settimana di Ferragosto ed attira numerosi turisti e per la necropoli etrusca di Pianezze. Da alcuni anni, questo piccolo paese ha saputo farsi conoscere anche grazie ad un’altra manifestazione, I sapori del borgo, il cui scopo è proprio quello di far conoscere i sapori ed i luoghi più caratteristici del paese.

Storia

Grotte di Castro fu un centro etrusco di grande importanza che entrò in crisi tra la metà del V e gli inizi del IV sec. a.C. a causa delle difficoltà economiche provocate dall’espansionismo romano. L’abitato potrebbe essere sopravvissuto in epoca romana, anche se in forma dimessa; l’antico insediamento rimase deserto forse già nel VIII sec. d.C., in coincidenza con le devastazioni longobarde, quando la popolazione superstite dovette trasferirsi sulla più sicura rupe che ospita l’attuale paese di Grotte di Castro.

Questi abitanti, in un primo momento dovettero utilizzare come loro dimore delle grotte, in parte già esistenti e in parte appositamente scavate nella roccia tufacea: da qui derivò per il paese l’appellativo Castrum Criptarum. L’originario nucleo abitativo può essere collocato sulle pendici orientali del crinale, dove possiamo oggi ammirare la Basilica di Maria SS. Del Suffragio, di forme tipicamente barocche.
Nel 1077, per la prima volta appare il nome delle Grotte sull’atto di donazione che la Contessa Matilde di Canossa fece alla Chiesa di una parte della Tuscia. Proprio in questo periodo iniziò la costruzione della Chiesa di San Pietro Apostolo. Nel 1119 Grotte fu sottoposto al dominio di Orvieto.

A seguito del saccheggio a cui Arrigo VII sottopose Grotte e i paesi circostanti nel 1186, gli orvietani decisero di fortificare il paese cingendolo di possenti mura intervallate da numerosi fortini: Grotte diventò un vero e proprio castello che aveva due sole porte, una a mezzogiorno, verso il lago, e l’altra a ovest, tra la Rocca e la casa del Podestà. Dopo vari secoli di dispute e episodi bellici, nel XVI sec. Grotte entrò a far parte del Ducato di Castro.

Nel 1537, il Duca Pier Luigi Farnese, avendo acquistato il fondo di Frascati, lo cedette alla Camera Apostolica e ne ricevette in cambio la città di Castro e il Castello delle Grotte. In questo periodo l’antico nucleo medievale presenta un ulteriore sviluppo urbano, come testimoniano alcuni palazzi nobiliari e il Palazzo Comunale. Sotto i Farnese la popolazione trovò un clima di pacifica convivenza e di tranquilla amministrazione, che durò fino a quando Innocenzo X non fece distruggere la città. Da qui in poi, Grotte di Castro entrò nell’orbita della Santa Sede, dalla quale si affrancò solamente con l’arrivo del Regno d’Italia.