Via Francigena

Come preparare il proprio kit di pronto soccorso

Intraprendere il cammino della Via Francigena è un’esperienza ricca ed appagante, oltre che essere impeccabilmente salutare. Un ardente spirito di avventura, la curiosità e l’entusiasmo di chi desidera intraprendere tale viaggio sono stimoli essenziali, da accompagnare però con una sana dose di prevenzione! Sì, perché oltre alla stanchezza, il brutto tempo e le difficoltà oggettive di un percorso a volte impervio, anche il nostro corpo può giocarci brutti scherzi e causare, nostro malgrado, l’interruzione dell’esperienza. In questo articolo troverete quindi alcuni consigli su come preparare il proprio kit di pronto soccorso.

La prevenzione, va detto, passa anche attraverso le vaccinazioni che, per quanto scontate o previste fin dalla nascita, è bene sapere se sono state “aggiornate”: prima fra tutte l’antitetanica. Ci sono altre vaccinazioni più specifiche per chi cammina nei boschi, piuttosto che in luoghi con presenza di animali selvatici (come l’antirabbica). Per completezza di informazione, vi invitiamo a confrontarvi con il vostro medico.

Mangiare bene per camminare bene

Un primo fattore di prevenzione da considerare è che lungo la strada è molto importante alimentarsi correttamente e regolarmente, con tre pasti giornalieri (una buona colazione in primis), con anche qualche spuntino, senza far mancare frutta e verdure di stagione, principali fonti di zucchero e vitamine (dà più carica una mela che un caffè). È molto importante inoltre bere spesso (soprattutto se si viaggia in estate) e non percorrere più di 15 km senza prima aver bevuto acqua e averne con sé una buona scorta, sempre almeno un litro e mezzo da tenere monitorato.

Il cammino si fa con i piedi

Attenzione a come vi prendete cura dei piedi! Abbiatene cura, non trattateli come una parte del vostro corpo che funge da modalità di viaggio, ma prestate le dovute attenzioni! I vostri piedi devono già aver familiarizzato con le calzature, che quindi non possono essere nuove di zecca. Possibilmente, saranno degli scarponcini che mantengano fermo il piede e che quindi donino stabilità. Ricordate sempre: calzatura a caviglia alta, maggiore stabilità con carichi pesanti sulla schiena.

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Inoltre, per evitare che si creino delle lesioni, è importante indossare calzini senza cuciture ed in cotone, oppure con rinforzi nei punti sensibili. Per prima cosa, evitate che si formino delle vesciche e mantenete i piedi idratati, applicando creme naturali a base di burro di Karitè o vaselina prima di iniziare e a conclusione di ogni tappa, dopo un attento lavaggio del piede.

Prestare attenzione alla pulizia non è un aspetto da sottovalutare, quindi mano ad acqua o salviette, e asciugate bene e all’aria, perché, attraverso l’umidità, la micosi (colonizzazione da funghi, detta anche “piede dell’atleta”) è in agguato. Se si soffre di problemi alle articolazioni, non bisogna dimenticare di portare cavigliere o ginocchiere e bende elastiche che possono agevolare la discesa e aiutare in caso di tendinite al collo del piede (i bastoncini da trekking sono un altro utile supporto).

Rimane fondamentale e fortemente consigliato effettuare qualche esercizio di stretching prima di partire, oltre che prendersi momenti di pausa lungo la tappa. Sono sufficienti esercizi che attivino i muscoli del piede e della gamba, insieme a qualche esercizio per allungare la schiena e sollecitare delicatamente i muscoli posturali.

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Camminare in sicurezza è possibile con il kit giusto

Come creare quindi il vostro kit di primo soccorso? Prima di partire è utile consultare il proprio medico e/o farmacista di fiducia per scegliere cosa mettere nel kit medico. Quanto qui descritto infatti è un’indicazione generale, che certamente non sostituisce il consiglio di un professionista della scienza medica, e che sa come meglio possiate affrontare le vostre problematiche di salute durante il cammino. Ovviamente, durante il viaggio si potrà accedere a farmacie, ai servizi di guardie mediche o a presidi ospedalieri nei centri abitati lungo il percorso.

Oltre alle creme idratanti, cavigliere e salviette sopracitate, ecco una lista completa di cosa inserire nel kit di pronto soccorso con due ordini di priorità:

Priorità 1:
  1. Alcool, disinfettante o acqua ossigenata
  2. Bende, cerotti, scotch medicale e/o garze sterilizzate
  3. Gel igienizzante mani
  4. Compeed per le vesciche, che non vanno mai tolti, dato che una volta svolta la loro funzione si tolgono da soli, altrimenti si rischia di strappare la pelle che serve per far guarire la zona interessata
  5. Bustine di sali minerali (e anche dello zucchero)
  6. Pinzette per togliere schegge o zecche (in questo caso se ci si trova nei pressi di un centro abitato è meglio farsi aiutare da medici o farmacisti). Memo: le zecche vanno tolte tramite rotazione, se si è inesperti meglio lasciarle lì dove sono e farsi aiutare in un centro medico.
  7. Coltellino svizzero
  8. Fischietto: da utilizzare in caso si debba richiedere aiuto. Il segnale d’allarme avviene emettendo 6 fischi in un minuto (1 ogni 10 secondi), seguiti da una pausa di un minuto e poi altri 6 fischi in un minuto (1 ogni 10 secondi)
  9. Accendino
  10. Ago, filo e forbici
  11. Crema protettiva solare
  12. Farmaci secondo le proprie necessità personali
Priorità 2:
  1. Nastro di carta
  2. Cerotto spray da applicare sulle vesciche tra le dita del piede
  3. Betadine per pulire la vescica prima di bucarla con un ago (bruciato) e filo
  4. Farmaci: pomate come l’arnica; antistaminici (soprattutto per i soggetti allergici); enterogermina (per ristabilizzare la flora intestinale); antinfiammatori come la tachipirina, antidolorifici di ibuprofene o ketoprofene (da assumere sempre a stomaco pieno); l’antibiotico cicatrizzante (es. cicatrene)
  5. Ghiaccio istantaneo
  6. Termometro digitale
  7. Spray repellente per gli insetti. Per informazione, in caso di grande antipatia per gli insetti, esiste lo spray permetrina attraverso il quale con un’applicazione sui vestiti hai un effetto repellente che ti dura fino a due settimane, e puoi applicarlo anche a zanzariere, tende, lenzuola, ecc.
  8. Gel per le punture di insetto
  9. Coperta termica
  10. Torcia elettrica o torcia frontale per poter avere illuminazione e allo stesso tempo la libertà di utilizzare le mani per medicarsi

Da dove iniziare per procurarsi il KIT?

Costruire il kit in base alle proprie esigenze è la cosa più conveniente; tuttavia, in commercio ci sono moltissimi prodotti già completi. Tenete presente che dovrà avere una custodia ottimale, quindi morbida e impermeabile. Inoltre, il kit va posizionato in un punto tale che possiate facilmente prenderlo all’occorrenza (solitamente sulla testa dello zaino), anche in situazioni in cui potreste avere poca libertà di movimento.

Inoltre, pensando a cosa mettere nel kit di pronto soccorso, bisogna adattarsi allo scenario che vi si prospetta: non è né una gita in campagna, né una scalata in alta quota, ma un cammino più o meno lungo in cui si possono verificare determinate situazioni. Tenete in considerazione anche l’abilità con cui potrete usare i materiali che lo compongono. Inutile, infatti, è portare con sé degli strumenti che non si è in grado di utilizzare! È bene ricordare che portare troppe cose appesantisce (e non poco) lo zaino; quindi, non occorre avere l’intera farmacia con sé, ma l’essenziale per potersi prendere cura della propria persona in caso di necessità.

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Luca Faravelli
Luca Faravelli
Luca lavora dal 2017 per l’Associazione Europea delle Vie Francigene e ad oggi ricopre il ruolo di project manager. Ha collaborato in numerosi progetti rivolti alla valorizzazione culturale e al miglioramento dei servizi per i fruitori dell’itinerario, a piedi ed in bicicletta. Architetto e Guida Ambientale Escursionistica, amante del trekking e della scoperta della natura, in ogni sua forma.