Via Francigena

Slow tech

Redazione AEVF
Redazione AEVF

Lentezza e tecnologia sono due concetti apparentemente antitetici: nell’immaginario collettivo la tecnologia è associata a navicelle spaziali, auto di lusso e treni superveloci, non certo alla tranquilla figura di un viandante che cammina o pedala tranquillo su uno stradello di campagna.


Invece sempre più spesso l’insospettabile viandante utilizza le tecnologie più avanzate per pianificare, gestire e documentare il proprio viaggio. Vediamo come.

La pianificazione del cammino
Internet è ormai la principale fonte di informazioni per qualunque viaggiatore, lo è particolarmente per chi viaggia “fuori dalle piste battute”, come i viaggiatori lenti.
I principali itinerari sono documentati da siti specializzati, mentre le escursioni e i percorsi minori possono essere reperiti in banche dati specializzate.
Un buon punto di partenza per organizzare un viaggio a piedi o in bicicletta può essere Google Earth, che oltre a dare la possibilità di visualizzare in 3D le zone attraversate dall’itinerario comprende il collegamento a due banche dati preziose: Everytrail e Wikiloc. Attivando nella barra di sinistra di Google Earth gli appositi “livelli” nella sezione “galleria”, compaiono sul video le icone che corrispondono ai vari itinerari. Selezionando un’icona è possibile visualizzare le principali caratteristiche tecniche del percorso e vedere la traccia dell’itinerario direttamente sulla mappa. Con un po’ di manualità si possono ricostruire anche lunghi itinerari a tappe.
Un altro strumento utilissimo per la pianificazione sono le mappe Open Street Map (OSM), il progetto libero e gratuito di mappatura del pianeta. Diversamente dalle mappe Google, OSM comprende anche moltissimi sentieri e strade campestri, per cui è uno strumento utilissimo per i camminatori e i bikers che ovviamente preferiscono viaggiare lontano dal traffico automobilistico. La costruzione di percorsi su OSM è molto facilitata da MapSlow (www.mapslow.eu) che consente di selezionare i punti di partenza, arrivo e passaggio di un itinerario, calcola in tempo reale la lunghezza e il profilo altimetrico, e soprattutto consente di stampare mappe in scala molto dettagliata, e il road book con le indicazioni bivio per bivio. È possibile scaricare la traccia GPS del percorso e ricaricarla su un dispositivo portatile.

Lungo il cammino
I dispositivi portatili rappresentano la novità più importante per i viaggiatori lenti. I più “tecnici” si dotano di un GPS da outdoor (i più diffusi e apprezzati sono i Garmin, www.garmin.it), ma la navigazione “satellitare” è ormai alla portata di molti, poiché quasi tutti gli smartphone prodotti negli ultimi anni sono dotati di un GPS a bordo.
Questo consente anche ai meno esperti di visualizzare la propria posizione su una mappa, in presenza di copertura internet. Chi vuole utilizzare al meglio le possibilità dello strumento può invece installare software specifici come ad esempio l’ottimo Motion X GPS o la versione “mobile” di Everytrail (che ad esempio consente di scegliere in banca dati gli itinerari più vicini al punto in cui vi trovate, registrare un percorso, scattare foto geolocalizzate e caricare il tutto in banca dati e condividerlo su Facebook alla fine della gita). Entrambi i software sono dotati della funzione di precaricamento delle mappe a bordo del dispositivo, indispensabile per chi deve camminare in zone prive di copertura internet.
Gli appassionati di fotografia di paesaggio possono sbizzarrirsi con uno dei numerosi software che consentono di riprendere panorami a 360º, con la fotocamera degli smartphone, con risultati sorprendenti. Citiamo tra tutti Dermandar, www.dermandar.com, dotato di un visualizzatore molto bello che può essere inserito in qualunque sito web.
Oltre agli smartphone stanno diffondendosi sempre di più i tablet, primo tra tutti l’iPad. L’uso di un tablet è molto vantaggioso soprattutto per i camminatori, che in soli 500 g riuniscono un GPS, una macchina fotografica, una videocamera, un lettore di e-book su cui possono caricare non solo la guida del percorso ma anche il romanzo da leggere la sera. In presenza di copertura internet possono controllare la posta, navigare, pubblicare  sui social network il diario del viaggio e le fotografie più belle, chiamare la famiglia gratuitamente con Skype e leggere il quotidiano preferito anche se si trovano all’estero.

Dopo il viaggio
Le proiezioni di diapositive con amici che si addormentano nella stanza buia sono ormai un lontano ricordo: le fotografie digitali possono essere condivise sul profilo Facebook o su uno dei siti web specializzati come Flickr, mentre con programmi come Movie Maker è possibile creare dei video con effetti di movimento e transizione, magari accompagnati da una bella colonna sonora.
È sempre Everytrail a proporre una delle visualizzazioni più spettacolari, con uno slideshow in cui le foto geolocalizzate compaiono in sovraimpressione della mappa Google, consentendo agli spettatori di avere una visione completa di un itinerario.

Concludiamo l’articolo con una precisazione apparentemente banale ma doverosa, poiché spesso anche i più esperti commettono l’errore di affidarsi troppo alla tecnologia, trascurando le più elementari regole di buonsenso: un dispositivo elettronico può smettere di funzionare improvvisamente, per un guasto o – più spesso – perché si esauriscono le batterie. È quindi importante essere in grado di orientarsi senza l’uso di un GPS, osservando con attenzione il paesaggio e portando sempre con se una mappa, e informazioni cartacee sul percorso. 

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