Via Francigena

Mortara

Mortara

Centro in provincia di Pavia rinomato per il mercato del riso. Mortara si trova nella Lomellina centro-settentrionale, tra l’Agogna e il Terdoppio, tra le risaie, non lontana da Milano, Novara, Vercelli e Pavia. Il Comune comprende le frazioni di Casoni dei Peri, Casoni di Sant’Albino, Cattanea, Guallina, Madonna del Campo, Medaglia, Molino Faenza. E’ oggi un centro importante per il mercato del riso ed è rinomata per i piatti a base d’oca.

Storia

Secondo fonti storiche l’inizio della storia di Mortara è databile 1600 a.C. Dopo l’occupazione da parte degli Etruschi, i Galli-Celtici si stabilirono nel territorio, chiamando il luogo Montier, che diventerà poi Mortara all’epoca dei Romani. Questi ultimi si insediarono nel I sec. a.C.; sulla parete esterna della basilica di San Lorenzo è presente un miliare risalente all’epoca di Costantino.

Inoltre, la Via delle Gallie attraversava la zona compresa tra Pavia e Cozzo. Furono in seguito i Longobardi ad ottenere il controllo sulla zona e nei pressi di Mortara fu edificata la residenza di caccia Pulchra Silva. Qui nel 773 il re dei Franchi Carlo Magno ebbe la meglio sull’ultimo sovrano dei Longobardi, Desiderio. La tradizione poetica vuole che il luogo dello scontro abbia preso il nome da Mortis Ara (altare della morte) in quanto i morti sarebbero stati 70.000.

L’edificio è situato nei dintorni dell’Abbazia di Sant’Albino, collocata lungo la via Francigena, in passato considerato un santuario e meta di pellegrini francesi che si recavano a pregare sulle tombe di Amico e Amelio, oltre che dei viandanti romei. I due cavalieri franchi morirono nel corso della cruente battaglia e benché fossero stati sepolti in due chiese diverse, il giorno successivo furono ritrovati nello stesso sepolcro, lì dove poi sorse l’edificio religioso.

Con il diffondersi del feudalesimo, Mortara divenne un borgo fortificato e all’inizio del 1100 era compreso tra i confini di Lomello e Novara e dal punto di vista religioso divisa tra la diocesi di Pavia e quella di Novara. Tra il 1525 e il 1713 gli Spagnoli dominarono il territorio della Lomellina. Nel 1706 Mortara fu conquistata dai Savoia e venne così annessa allo Stato Sabaudo; divenne nel 1818 la Città capoluogo della provincia di Lomellina e mantenne questo titolo fino all’Unità d’Italia.

Conobbe in questo periodo un significativo sviluppo: vennero costruiti palazzi, nuove strade, il teatro e il paese divenne un punto di riferimento per l’economia del territorio, in particolare per le attività agricole. Nel corso del Risorgimento italiano, poi, i Piemontesi e gli Austriaci si scontrarono nella zona.

Dopo l’Unità d’Italia perse la funzione di capoluogo, continuò lo sviluppo commerciale ed agricolo e divenne un importante nodo di comunicazione. L’inizio del XX sec. si caratterizzò per le lotte sociali, dopo le quali si costituirono forze politiche e sindacali legate al socialismo, poi al fascismo e infine al comunismo.

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