Via Francigena

L’utopia della Francigena

Redazione AEVF
Redazione AEVF

A seguito dell’estensione della certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” alla Via Francigena nel Sud, avvenuta giovedi 30 aprile a Roma, si amplia notevolmente il progetto di sviluppo della Francigena. Da Canterbury a Roma, fino alla Puglia attraverso Lazio, Campania, Molise e Basilicata. Con uno sguardo verso il Mediterraneo e Gerusalemme.

Una opportunità di sviluppo dei territori, di dialogo interculturale e di turismo autentio per scoprire un itinerario che lega importanti mete di spiritualità internazionali. Ne parliamo con il Presidente AEVF Massimo Tedeschi per parlare delle prospettive future legate alla Via Francigena.

 

La Via Francigena, da Canterbury a Roma, ottenne il riconoscimento di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” nel 1994. La nostra Associazione venne fondata a Fidenza il 7 aprile 2001 e divenne reseau porteur della Via Francigena il 9 febbraio 2007. Molte persone hanno creduto nel progetto e molta strada hanno percorso insieme in questi anni superando testardamente indifferenza, miopia e a volte persino ostilità.

Oggi la Via Francigena è un itinerario europeo riconosciuto ed apprezzato da istituzioni pubbliche, associazioni, università, scuole, operatori della cultura e da migliaia di persone in tutto il mondo.

E’ un progetto di cultura – un “ponte di culture” come la definisce il grande Jacques Le Goff con mirabile sintesi – e di turismo ma è diventata qualcosa di più: un modello, una filosofia di sviluppo sostenibile che suscita l’estro creativo e l’iniziativa di molti.

Il 19 marzo 2015 a Roma l’Assemblea generale AEVF ha approvato l’estensione della certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” alla “Via Francigena nel Sud” da Roma alla Puglia, puntando a Gerusalemme. Una decisione motivata dall’ambiziosa strategia di connettere cinque grandi centri di cultura e di spiritualità di influenza e di prestigio planetari – Canterbury, Santiago di Compostela, Roma, Istanbul, Gerusalemme – invitando persone di ogni età, di ogni razza, di ogni religione a camminare insieme, in pace. Dialogo fra culture, dialogo fra religioni: l’utopia della Via Francigena.

Gerusalemme, città delle tre grandi religioni monoteiste, la vorremmo infatti raggiungere riscoprendo la Via Egnatia, antica via romana tra Roma e Costantinopoli, attraverso Albania, Macedonia, Grecia, Turchia. Un filo geografico che mette in relazione storia e cultura del mondo euro-mediterraneo.

E che lungo la Via Francigena si svolga storia e cultura di valore universale è dimostrato da due grandi anniversari che si festeggiano in questo anno 2015 – 800 anni della Magna Charta Libertatum, di cui una copia venne rilasciata a Canterbury (Kent); 1500 anni dell’abbazia cattolica di Saint-Maurice (Vallese) – a cui si aggiunge il lavoro, insieme con le istituzioni pubbliche preposte, per il riconoscimento della “Via Francigena” quale patrimonio mondiale UNESCO.

L’interesse e la simpatia di migliaia di persone in tutto il mondo ci motivano e ci spingono ad impegnarci sempre più. Il prossimo anno festeggeremo il 15° compleanno della Associazione: lo faremo insieme, persone, associazioni, istituzioni, imprenditori, appassionati. In questi anni AEVF ha costruito relazioni di qualità, capacità di progettazione, di comunicazione, di promozione, collaborando al miglioramento dei servizi offerti a chi cammina e consentendo alle comunità locali di farsi protagoniste di un concetto nuovo di sviluppo, in sintonia col contesto europeo e mondiale.

AEVF vuol condividere tutto ciò con tutti coloro che ne accolgono la filosofia inclusiva e pacifica poiché questa è l’essenza e la forza della Francigena: creare rispetto e costruire legami solidi tra comunità e persone, che rimangano e crescano nel tempo.