Il percorso della Via Francigena esiste da molti secoli, plasmando l’ambiente circostante ed influenzando il benessere e la qualità della vita di persone e comunità attraversate. Ciò dimostra inconfondibilmente che la sostenibilità è una qualità intrinseca della Francigena: come espresso dal World Tourism Organization (UNWTO), lo sviluppo sostenibile deve sempre tenere pienamente in considerazione il suo impatto, presente e futuro, sull’economia, la società e l’ambiente.
Oggi, la VF unisce l’impatto positivo di un turismo di prossimità con quello di un turismo lento, creando un modello funzionale per un vero sviluppo sostenibile. Da un lato, evidenzia le opportunità e la bellezza di viaggiare in zone rurali, potenziando economie e culture locali e contrastando la tendenza al turismo di massa, il quale si focalizza su poche destinazioni chiave che finiscono per essere sovra sfruttate dall‘eccessivo afflusso turistico. Dall’altro lato, il turismo ’slow’ è pressoché carbon neutral, a zero emissioni, poiché evita l’uso di mezzi di trasporto inquinanti e prioritizza la comunità e l’habitat locale. Visita la nostra pagina sullo sviluppo sostenibile per una descrizione dettagliata!
È una soddisfazione per la Via Francigena osservare che oggi tali valori ambientali sono condivisi e riconosciuti globalmente. Nel contesto dell’urgente appello alla sostenibilità , nel 2015, tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite (UN) si sono riuniti per definire una agenda politica globale, suddivisa in 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, noti come Sustainable Development Goals (SDGs), da perseguirsi fino al 2030 per poi essere rivisitati. Questi obiettivi riconoscono il secolare impatto della Via Francigena sul suo territorio, e l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) si impegna a dar seguito alle priorità definite dalle Nazioni Unite attraverso attività e progetti sui territori attraversati dalla Francigena.
La relazione esistente tra la Via Francigena, AEVF e gli SDGs, nel contesto del settore turistico, rappresenta un modello per il conseguimento di un turismo sostenibile. Prima della pandemia, il settore turistico rappresentava la terza categoria al mondo per introiti da esportazione, rappresentando il 10% del PIL mondiale, il 30% della esportazione di servizi, e 1 posto di lavoro su 10 al mondo; oggi l’intero settore si sta mobilitando per raggiungere nuovamente questi traguardi nonostante le restrizioni esistenti. Ciò rappresenta una grande occasione per ripartire con il piede giusto: il turismo ha il potenziale di contribuire, direttamente o indirettamente, a ciascuno degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Desideriamo qui evidenziarne alcuni, laddove la Via Francigena ha il suo maggior impatto, condividendo un modello di sviluppo ed alcune ‘best practice’ per lo sviluppo di un turismo sostenibile.
SDG n.8: ‘Lavoro dignitoso e crescita economica’: ‘incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti’.
Ogni SDG è composto di una serie di target, ovvero dei sotto-obiettivi che congiuntamente portano al raggiungimento dell’obiettivo maggiore. All’interno di questo obiettivo, il target 8.9 evidenzia il più grande contributo della Via Francigena: ‘concepire e implementare politiche per favorire un turismo sostenibile che crei lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali’. L’AEVF agisce di fatto come promotrice e policymaker nello sviluppo economico e socioculturale della Via Francigena. Il target ufficiale viene quantificato attraverso due indicatori: la crescita del PIL direttamente attribuibile al settore turistico, in proporzione alla crescita del PIL complessivo sul territorio, il numero di posti di lavoro nell’industria turistica, in proporzione al numero di posti di lavoro totali, ed il loro tasso di crescita. L’indicatore di impiego di lavoratori fa anche riferimento alla parità di sessi, specificando il rapporto tra numero di donne e di uomini assunti.
Il flusso di pellegrini lungo la Via Francigena genera benefici economici per le comunità locali attraversate. Ciò viene rilevato in molti studi statistici, ed i dati raccolti da AEVF mettono in luce i positivi impatti finanziari sul territorio. Inoltre, uno studio approfondito di IRPET (Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana) ha dimostrato nel dettaglio come la Via supporti lo sviluppo territoriale nelle aree rurali della regione. Uno alla volta, i viaggiatori rivitalizzano gli insediamenti rurali, incentivando una vivacità economica ed una alta qualità della vita nel territorio. Tali zone rischierebbero altrimenti di diventare ‘città fantasma’ dimenticate da imprenditori ed istituzioni. Moltissime strutture in queste zone (che siano alloggi, supermercati o piccoli bar) giovano del continuo passaggio di camminatori e ciclisti sul percorso della Francigena. Reddito ed occupazione sono diversificati in tutto il settore turistico, includendo ogni tipo di struttura, e crescono in base al numero ed alla frequenza dei pellegrini di passaggio.
I soci ed i partner di AEVF intraprendono azioni centralizzate per massimizzare il beneficio economico nei territori lungo la Francigena: l’esempio più recente è l’iniziativa Sosta&Gusta, che, dal 2017, promuove la gastronomia tipica lungo l’intero tratto italiano. Attraverso questo progetto viene garantita visibilità a tutti i fornitori di servizi enogastronomici e di ristorazione lungo il percorso (con un limite ufficiale di: 1 km dal percorso per i camminatori, 5 km dal percorso per i ciclisti).
SDG n.11: ‘Città e comunità sostenibili’: ‘rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili’.
All’interno di questo SDG, un target chiave è il n. 11.4, che incentiva a ‘potenziare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo’: un target fatto su misura per l’attuale mission di AEVF. Il turismo lento crea spazio per un maggiore scambio sociale e culturale tra i viaggiatori in visita e gli abitanti locali, ponendo le basi per interazioni più profonde ed una maggiore comprensione del patrimonio culturale regionale. Mentre i viaggiatori scoprono culture e territori, la gente del posto ha la possibilità di imparare ed empatizzare con gli stranieri e con le inusuali storie ed esperienze che condividono. I pellegrini hanno modo di visitare siti storici, religiosi, architettonici e monumentali che non si trovano sui comuni circuiti turistici. Valorizzare tale patrimonio è, per esempio, obiettivo primario del progetto europeo rurAllure (2021-2023), di cui AEVF è partner. Il progetto promuove ed incrementa l’attrattività del patrimonio culturale rurale lungo la Francigena, patrimonio che è, al tempo stesso, il più autentico ed il più dimenticato dai circuiti turistici
La Via Francigena non attraversa solamente aree rurali e piccoli villaggi, ma anche grandi aree urbane in cui ricopre l’importante ruolo di ‘corridoio verde’. Il target 11.7 contestualizza il contributo della Via Francigena allo sviluppo urbano sostenibile: essa consente di ‘fornire accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per donne, bambini, anziani e disabili’. Nel 2020, la più recente variante della Via Francigena è stata aggiunta in Emilia-Romagna, lungo la riva orientale del fiume Taro, con il suo ricco patrimonio naturale (Parma, Collecchio e Fornovo di Taro). Il passaggio della Via Francigena all’interno della città di Parma permette ai suoi abitanti di trovare un rapido e facile accesso alla natura che la circonda, accesso necessario alla sostenibilità e resilienza di una grande zona urbana. I percorsi escursionistici urbani fungono da vie di fuga, dando la possibilità ai cittadini di trovare una connessione con il paesaggio selvatico che li circonda, spesso percepito come invisibile e distante.
Consapevolezza e connessione con la natura giocano un ruolo essenziale nell’impatto ambientale della nostra società , poiché influenzano i nostri valori e ciò in cui crediamo, e, di conseguenza, tutte le nostre azioni. Vari progetti di soci e partner di AEVF contribuiscono ad aumentare la consapevolezza ambientale. Un esempio si trova nella provincia di Besançon, lungo il tratto francese della Francigena, che dà un grande spunto per la valorizzazione dell’ambiente sul suo territorio. Il Conservatorio Botanico Nazionale di Franche-Comté, in collaborazione con il Grand Besançon Metropole, sta pubblicando una serie di guide naturalistiche riguardanti la sezione provinciale del cammino, dal nome ‘Biodiversità lungo la Via Francigena’. Le guide invitano il viaggiatore a tenere gli occhi aperti e riconoscere le varie specie di piante ed alberi, le tracce di animali, osservare le caratteristiche e i cambiamenti stagionali, e notare i fenomeni naturali che danno forma all’ecosistema locale.
SDG n.17: ‘Partnership per gli obiettivi’: ‘rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile’.
Il ruolo primario di AEVF è quello di creare partnership e di mediare ed armonizzare gli interessi di un grande numero di stakeholder. AEVF ha più di 200 soci ed è partner di molti comuni, provincie e regioni. Oltre ad unire tutti questi enti pubblici, l’Associazione costruisce solide relazioni con associazioni, istituti accademici ed università , piccole e medie imprese ed istituzioni internazionali come il Consiglio d’Europa e l’UNESCO. Partenariato, dialogo e co-creazione di risultati e progetti sono strategie di governance fondamentali per lo sviluppo sostenibile. Gli oltre 20 anni di ambiziosa e premiante attività di AEVF continuano a testimoniare che questa forma di cooperazione offre soluzioni ‘win-win’, ovvero di successo reciproco tra enti, partner, pellegrini, comunità locali, economia e ambiente. Come definito dal target 17.17, ci proponiamo di ‘incoraggiare e promuovere partnership efficaci nel settore pubblico, tra pubblico e privato e nella società civile basandosi sull’esperienza delle partnership e sulla loro capacità di trovare risorse’.
Miriamo anche, come espresso nei target 17.14 e 17.15, ad ‘accrescere la coerenza politica per lo sviluppo sostenibile’ e ‘rispettare lo spazio politico e la leadership di ogni paese per istituire ed implementare politiche per la lotta alla povertà e per lo sviluppo sostenibile attraverso multi-stakeholder partnerships’.
Per tutti questi motivi, continuiamo ad espandere il network di AEVF: stiamo attivamente cercando nuove opportunità di partnership con chiunque volesse partecipare allo sviluppo sostenibile della Via Francigena.