Francigena: la via delle culture
Il viaggio. Una pratica antichissima
L’etimologia della parola “viaggio” deriva dal latino via. Il termine rimanda all’idea di un cammino lungo una direttrice, un percorso. Gli antichi cammini, come la Via Francigena, un tempo erano percorsi da pellegrini, re e mercanti. Del viaggio si parla anche nella Bibbia. Dio invita l’uomo a dover popolare la terra e Dio viene anche definito come colui che protegge il viaggiatore. Nelle Sacre Scritture più volte si rimanda alla richiesta di protezione da parte di chi sta per intraprendere il viaggio.Il viaggio è percepito come un’esperienza che ci trasforma: questa pratica permette l’incontro di culture diverse e il veicolo di patrimoni culturali inestimabili. Al ritorno dal viaggio non siamo più le stesse persone di quando siamo partite, siamo umanamente e culturalmente più ricche.
Dalle scritture di Sigerico a Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa
La Francigena, così come la conosciamo noi, è stata ricostruita grazie ai diari dell’arcivescovo Sigerico. Moltissimi erano i pellegrini di tutta Europa che usavano questo itinerario per arrivare a Roma e compiere il loro viaggio verso la santa benedizione. Nel 1300, infatti, Papa Bonifacio VIII attraverso la bolla Antiquorum Habet Fida Relatio, proclamò la prima indulgenza plenaria della Chiesa Cattolica. Con il giubileo ci fu un’affluenza imponente di pellegrini verso Roma, a tal punto che il Pontefice concesse l’indulgenza per tutto l’anno e in futuro ogni cento anni.
Il diario di Sigerico
Nel 1994 il percorso ottenne la certificazione di Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, attestazione prestigiosa che comporta alti standard qualitativi di fruizione turistica. La Via Francigena, può essere presa come esempio di un’efficace gestione di sviluppo territoriale ed economico. É riuscita a utilizzare in modo strategico il territorio, mettendo al centro le comunità e il patrimonio culturale, generando al contempo benessere economico e sociale e sviluppando un’efficace filiera turistica.
Il percorso si snoda tra Francia, Inghilterra, Svizzera e Italia, e ogni anno sono tantissimi i pellegrini che intraprendono il cammino, infatti, anche il colosso di prenotazione online Booking, l’ha inserita come uno dei migliori cinque pellegrinaggi in Europa.
La Francigena unisce da nord a sud l’Italia con antichissimi tracciati che possono essere percorsi in bicicletta o a piedi. Da Aosta a Matera sono molti gli itinerari proposti. Sono percorsi immersi nella natura, dove si possono vivere delle esperienze autentiche, incontrando altri pellegrini, visitando città diverse e assaporando i sapori e le tradizioni locali. I pellegrini più audaci, che riescono a fare gli ultimi 100 km a piedi o 200 km in bicicletta, fino a raggiungere San Pietro, ottengono il testimonium, un documento che certifica il pellegrinaggio fino a Roma devotionis causa.
Il testimonium
Via Francigena for future: quale futuro ci aspetta?
La frase caratterizzante lo scorso 2020 è stata quella di evitare gli assembramenti. Cammini come la Via Francigena, rappresentano una delle soluzioni turistiche più ottimali post covid, in quanto offrono il giusto compromesso tra vacanza e sicurezza. Inoltre l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) è molto sensibile al tema della crisi climatica e infatti ha aderito al movimento Global Strike for future con lo slogan Via Francigena for Future. L’intento è di migliorare e accrescere la promozione di tutte quelle pratiche, che possano incentivare comportamenti nei pellegrini più sostenibili, in linea anche con gli obiettivi di Agenda 2030.
Nel 2021 è atteso il grande evento Road to Rome organizzato da AEVF in occasione del ventesimo anniversario della fondazione. Un evento a staffetta per ripercorrere i 3200 km della Via Francigena.
In conclusione, itinerari come la Via Francigena riescono oggi a legare, attraverso la pratica del cammino, storie e luoghi geograficamente lontani sotto un unico patrimonio culturale europeo. Un veicolo di valori tangibili e intangibili, di storie, racconti e incontri lungo i diversi tracciati. Come disse anche lo storico medievalista Jacques Le Goff « la Via Francigena può essere essenzialmente considerata come una via di culture. Impegnarsi per la Via Francigena significa impegnarsi per la realizzazione dell’Europa delle culture.»
Marzia Liuzza