Via Francigena

Via Francigena: buone pratiche per lo sviluppo territoriale

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Redazione AEVF

La Via Francigena come modello sostenibile per lo sviluppo dei territori. Buone pratiche che coniugano cultura, turismo e sport in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigena.

Il continuo affermarsi del Turismo Lento, a piedi, in bicicletta e a cavallo, non ha potuto che incoraggiare la proliferazione mediatica, e quindi di impiego turistico, dei Cammini d’Europa, tra cui la Via Francigena. Dichiarata Itinerario Culturale Europeo nel 1994, la Via Francigena attraversa quattro Stati (Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia), partendo da Canterbury (EN) e giungendo a Roma (IT), diventando connettore culturale, politico e soprattutto locale. La Via Francigena si rafforza, giorno dopo giorno, proprio per la relazione che questa ed i suoi pellegrini instaurano con il territorio, i suoi abitanti e le comunità locali attraversate: un’accoglienza spesso cordiale e calorosa che favorisce lo scambio interculturale. Attenzione particolare viene riposta nella cura del percorso: messa in sicurezza, posizionamento della segnaletica e ospitalità per i pellegrini.

L’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), nata nel 2001 ed oggi in rete con 135 enti locali/regioni europee, è l’organismo del Consiglio d’Europa preposto alla valorizzazione del percorso. Tra i compiti dell’AEVF c’è quello di far dialogare tutte le anime di un territorio: istituzioni; associazioni; categorie economiche, culturali e turistiche; università. Oggi, proprio grazie a questa attiva cooperazione, la Via Francigena è popolata e resa viva. L’itinerario europeo della Francigena sta entrando in modo crescente all’interno delle politiche di sviluppo territoriale a livello nazionale, regionale, locale favorendo investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture; in questo contesto si innestano le diverse associazioni sparse sul percorso europeo che, attraverso la passione dei volontari,  animano il cammino; così come i partner privati che sono in grado di offrire servizi ai pellegrini e viandanti. Gli istituti di ricerca e le università, infine, entrano in questa rete europea promuovendo studi, analisi, ricerche e pubblicazioni.

Essendo notevolmente cresciuta la visibilità della Via Francigena negli ultimi anni, numerosi soggetti privati si sono aggregati per offrire accoglienza, ristorazione, equipaggiamento, gadget, guide e promozione, organizzazione di attività ed educational tour viaggi e attività lungo il percorso. Citiamo ad esempio i nostri expert partner SloWays, Walden Viaggi, Idea Marketing. La stretta collaborazione che si è instaurata tra le istituzioni locali, associazioni e privati ha generato negli ultimi anni la nascita di interessanti eventi sportivi/trekking presenti lungo tutti i 1800 km della Via. Alcuni esempi: in Francia, la camminata-evento annuale “Pas à Pas” dal 2011 coinvolge la popolazione locale, turisti e associazioni al fine di conoscere il percorso in Franche-Comté-Bourgogne. Ogni anno 400 camminatori si riuniscono per fare a piedi 15-20km di percorso, coinvolgendo anche le singole amministrazioni locali. In prima linea i sindaci camminano a fianco dei pellegrini; lo stesso effetto ha avuto il “Samedi de Quasimodo”, un evento annuale itinerante, la cui prima edizione fu nel 2002, finalizzato a mettere in rete istituzioni locali e cittadini per monitorare il percorso, farlo conoscere e sensibilizzare le amministrazioni alla messa in sicurezza del percorso. Tutto questo avviene camminando, in mezzo alla natura delle Alpi Svizzere; in Italia, l’ormai affermato evento “European Francigena Marathon” che si svolge dal 2012 nel Lazio coinvolge oltre duemila persone ogni anno. Si tratta di un cammino lungo 42,195 km (la distanza di una maratona) lungo il quale è possibile conoscere il percorso, degustare prodotti tipici, stare in mezzo alla natura, camminare in libertà. Questi eventi, pubblicati sui canali di comunicazione AEVF (in tre lingue), raggiungono un numero altissimo di appassionati. Sul sito essi vengono promossi all’interno di un Festival europeo che mette in rete oltre 700 eventi tra aprile e ottobre.

Ognuno di questi eventi diventa propulsore per nuove attività che nascono in loco, incentivando la nascita di punti di accoglienza e di ristoro: si porti ad esempio il piccolo borgo italiano di Orio Litta, di 2000 abitanti, che negli ultimi dieci anni ha visto turisti da tutto il mondo attraversare le sue strade, mangiare nei suoi ristoranti e trovare sistemazione nei suoi ostelli. Ognuna di queste attività facilita anche l’attenzione delle comunità locali verso la salvaguardia dell’ambiente: sono nate negli ultimi anni numerose iniziative di sensibilizzazione ambientale dove gruppi di persone si ritrovano per camminare, fare pulizia lungo il percorso e curare la manutenzione della segnaletica: un esempio recente è “I love Francigena”, una serie di giornate di cammino lungo il percorso, ad iscrizione libera e gratuita, che interagisce con i residenti, i pellegrini ed i turisti delle regioni toccate ed educa alla custodia del luogo.

Il territorio attraversato dalla Via Francigena viene valorizzato enfatizzandone autenticità e ruralità, panorami, altrimenti, difficilmente percepibili. La relazione che si crea tra il fruitore della Via e la Via stessa, permette di estraniarsi e prendere tempo per sé mettendo in stretta relazione corpo e mente. Si stanno diffondendo lungo il cammino anche pratiche di yoga e meditazione, oppure pratiche sportive che coniugano il benessere con la lentezza. E’ in fase di start up un progetto che lega il cammino con le località termali lungo la Via Francigena, invitando i viandanti ad usufruirne durante la propria esperienza di viaggio. L’acqua (in questo caso termale) diventa elemento per rigenerasi, purificarsi e rimettersi in forma dopo un lungo cammino.

Luca Faravelli