Via Francigena

Via della Costa, una scommessa per il futuro nell’era dei cammini

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Redazione AEVF

Nella geografia dei cammini europei c’è un tesoro nascosto. Si chiama Via della Costa e attraversa la Liguria dal confine francese a quello toscano. Un itinerario di circa trecento chilometri a piedi da Mentone a Sarzana. Una terra di mezzo che unisce Santiago di Compostela a Roma e aspetta di essere valorizzata e riconosciuta ufficialmente dalle Istituzioni.

Nell’era dei cammini, la via ligure rappresenta una scommessa. E lo è per diversi motivi: in primis perché è strategicamente importante, si pone come tracciato alternativo a quello che passa dalle Alpi e porta alla scoperta della Liguria, della Costa Azzurra della Via Tolosana, bussando alle porte della Spagna. E’ un ponte tra i cammini francesi di San Giacomo e la via Francigena.

La via della Costa è anche un itinerario unico nel suo genere: grazie ad un clima mite è percorribile praticamente tutto l’anno ed offre un cammino a passo lento, tra la vastità del mare e il suo aspro entroterra. La Liguria è una via di santi di devozione e storia. Un cammino dove passato e futuro si incrociano e il pellegrino ritrova se stesso.

Un percorso dalle potenzialità straordinarie, intuite da Silvio Calcagno e Anna Rocchi nel 2003, durante il cammino a piedi da Imperia a Roma. Un viaggio che ha fatto nascere in loro l’esigenza di creare in Liguria un percorso di pellegrinaggio alternativo alla via Aurelia. E’ nata così la Via della Costa tracciata dai due pellegrini imperiesi che, dopo anni di studio e verifiche, hanno individuato 12 tappe, illustrate sul sito www.viadellacosta.it  e nella guida “Via della Costa. Una balconata tra cielo e mare sulle strade di pellegrinaggio in Liguria” pubblicata da Fusta Editore.

Un cammino descritto anche da Monica D’Atti e Franco Cinti per Terre di Mezzo nel volume “La via della Costa, l’itinerario ligure per la via Francigena” che illustra un percorso di 14 tappe, in parte coincidente con quello di Calcagno e Rocchi, nato dall’esperienza della Confraternita di San Jacopo di Compostella nel 2004 e nel 2008, ispirato per la parte di levante anche al percorso Verdeazzurro.

La Via della Costa non è tracciata come unico cammino e non ha un percorso ufficiale. Chi la percorre può seguire le conchiglie e le frecce gialle bidirezionali (riconosciute nel tratto della Provincia di Imperia), le indicazioni del Sentiero Liguria, i cartelli urbani, i segni bianco e rossi del CAI. Anche sul fronte dell’ospitalità esistono diverse possibilità. Previa verifica, ci si può rivolgere a parrocchie, case religiose o singoli cittadini ma anche B&B e alberghi. Non c’è una rete di accoglienza organizzata, così come avviene oltralpe, lungo i cammini francesi.

Percorso e ospitalità rappresentano quindi due basi fondamentali per il decollo di questo cammino, conosciuto e amato per la sua bellezza ma percorso ancora da pochi pellegrini. All’alba della candidatura della Via Francigena a Patrimonio Unesco, l’appendice ligure necessita allora di un’attenzione istituzionale e di un riconoscimento ufficiale che concretizzi il lavoro, in parte fatto negli anni da pellegrini e appassionati. Il cammino che unisce Santiago, Roma e Gerusalemme passa anche da qui. Nell’era dei cammini, la Via della Costa non può essere dimenticata.

Silvia Iuliano

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