Negli ultimi anni, il numero di persone che scelgono di viaggiare in bicicletta lungo la Via Francigena è in costante crescita. Un trend che riflette il boom del cicloturismo a livello europeo, con oltre 23 milioni di viaggi in bici all’anno nell’UE, secondo dati della European Cyclists’ Federation, e un impatto economico complessivo stimato in 44 miliardi di euro.
Chi sono i cicloviaggiatori della Francigena?
Sono adulti, spesso tra i 35 e i 60 anni, viaggiano in piccoli gruppi o in coppia, e cercano esperienze autentiche e a contatto con il territorio. Molti percorrono l’itinerario per motivi culturali, spirituali o sportivi, con un’attenzione crescente alla sostenibilità ambientale. Secondo una ricerca del CBI Netherlands, questi viaggiatori preferiscono avere il supporto di operatori specializzati per l’organizzazione del percorso, della logistica e del trasporto bagagli.
Cosa cercano lungo il cammino?
Chi sceglie la bicicletta per percorrere la Via Francigena ha bisogno di:
- Ospitalità bike-friendly, con strutture dotate di ricovero bici, kit di riparazione e colazioni energetiche.
- Servizi di trasporto bagagli e noleggio bici.
- Punti di ristoro veloci e locali, come piccoli bar, agriturismi o food truck.
- Segnaletica chiara e informazioni aggiornate sul percorso ciclabile.
La Via Francigena, attraversando 4 Paesi (Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia), è un itinerario ideale per il cicloturismo culturale, con paesaggi suggestivi e un patrimonio storico diffuso – come dimostrano i dati raccolti nel 2024. Il tratto italiano, in particolare, è sempre più attrezzato per i cicloviaggiatori, grazie a una app dedicata ma anche a progetti come Detour, un progetto triennale finanziato dall’Unione Europea che promuove accessibilità, innovazione e inclusività lungo le vie storiche, supportando la promozione e il finanziamento di piccole e medie imprese legate allo sviluppo imprenditoriale dell’itinerario.
Un’opportunità per territori e imprese locali
Investire nell’accoglienza dei cicloviaggiatori significa generare sviluppo locale. Lo dimostrano esempi virtuosi come la Rota Vicentina in Portogallo, che ha diversificato il proprio target includendo anche i cicloturisti, raggiungendo 15 milioni di euro di ricavi e creando 1.400 nuovi posti di lavoro in settori come noleggio bici, ristorazione leggera e guide turistiche.
Anche in Italia crescono le imprese locali che offrono servizi dedicati ai viaggiatori su due ruote, spesso in collaborazione con i cammini ufficiali.
Verso una Francigena sempre più bike-friendly
In occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta (3 giugno 2025), è importante ricordare come l’integrazione del cicloturismo nei grandi itinerari culturali sia una leva fondamentale per un turismo più lento, consapevole e sostenibile.
Progetti europei, strategie nazionali e iniziative locali devono lavorare insieme per migliorare infrastrutture, formazione e accoglienza. Perché la bici non è solo un mezzo di trasporto, ma uno strumento di connessione tra persone, paesaggi e culture.


Credits: qualche scatto della biciclettata lungo la Via Francigena verso Ostuni in Puglia durante il progetto HIKE, settembe 2024