Via Francigena

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10 luoghi da non perdere sulla Via Francigena laziale a nord di Roma

Lungo l’antica via di pellegrinaggio oltre alle attrattive spirituali si possono incontrare luoghi di grande interesse storico-culturale e paesaggistico. In questo articolo vi presentiamo 10 luoghi da non perdere nel tratto laziale, nell’ordine in cui li incontrerete percorrendo l’itinerario dal confine con la Toscana fino a Roma.

1. Il Castello di Proceno

Edificio storico che domina l’abitato del primo comune che la Via Francigena attraversa entrando nel territorio laziale, è proprietà della famiglia Cecchini dal 1644, luogo che oggi ospita una struttura di recettività alberghiera.

2. La Cripta del Santo Sepolcro ad Acquapendente

Consacrata nel 1149, è un luogo di grande fascino al cui centro una doppia scalinata scavata nella roccia permette di raggiungere il sacello, che nelle forme riproduce la copia più antica al mondo del sepolcro di Gesù, tanto che Acquapendente è chiamata la Gerusalemme d’Europa.

3. La basilica di Santa Cristina a Bolsena

Risalente al XI secolo, oltre a custodire le reliquie della Santa divenne famosa per il miracolo eucaristico avvenuto nel 1263: mentre un sacerdote stava celebrando la messa, al momento della consacrazione l’ostia avrebbe sanguinato. Da allora l’episodio viene celebrato nella festa del Corpus Domini.

4. Il panorama dalla Torre del Pellegrino a Montefiascone

Ripaga della fatica che comporta la salita fino alla sommità della Rocca dei Papi, che domina il centro storico. Da qui si può ammirare una bella vista sul lago di Bolsena e su gran parte del territorio della Tuscia.

5. Il quartiere San Pellegrino di Viterbo

Uno dei quartieri medioevali più grandi d’Europa. E’ un bellissimo esempio di edilizia del XIII secolo, un dedalo di vicoli con torri, archi ed edifici medievali.

6. Le torri d’Orlando a Capranica

Un complesso costituito da due monumenti funerari di epoca romana del I sec. a.C. e di una torre campanaria appartenente ad una chiesa benedettina del X secolo. E’ un luogo di pace reso ancora più suggestivo dalla presenza di alcune grandi querce sotto le quali, secondo la leggenda, il paladino Orlando amava sdraiarsi per riposare.

7. L’anfiteatro romano di Sutri

Uno degli edifici storici più sorprendenti dell’intera Via Francigena: si tratta di un anfiteatro da più di 9000 posti completamente scavato nel tufo all’interno di una collina, riscoperto solo in tempi recenti. Venne infatti riportato alla luce solo tra il 1835 e il 1838 dalla popolazione locale.

8. Il Santuario della Madonna del Sorbo a Formello

Venne costruito nel XV secolo sulle rovine di un castello che dominava le valli del Sorbo, come luogo di pellegrinaggio dedicato alla Madonna, che secondo la leggenda fece ricrescere la mano a un pastore che l’aveva persa.

9. L’area archeologica di Veio

Città etrusca che fu celebre rivale di Roma per il controllo del Tevere, conserva monumenti di rilievo come il Santuario di Portonaccio e le più antiche tombe dipinte d’Etruria: la Tomba dei Leoni Ruggenti e la Tomba delle Anatre.

10. Monte Ciocci a Roma

Area verde che rientra nel Parco di Monte Mario. Qui per la prima volta i pellegrini in arrivo a Roma scorgono in lontananza il “cupolone” di San Pietro, e possono comprendere il motivo per cui nel medioevo questo luogo era chiamato Mons Gaudii, il “monte della gioia”.

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Homeless, Fearless, Borderless: la vita nomade di Ciriaca+Erre

Ciriaca+Erre è un’artista italo-svizzera di origini materane. Dal 22 aprile 2022, giornata mondiale della Terra, ha cominciato una vita da nomade e pellegrina, tornando ad abitare il pianeta come la sua casa. Partita a piedi senza soldi, dalle caverne della mia città di origine, Matera, si è diretta in Africa – nella caverna dove l’Homo sapiens è sopravvissuto all’era glaciale. Ha così dato vita alla sua ultimissima performance, che unisce l’arte alla vita: ‘2 years, 2 weeks, 2 days, Homeless Fearless Borderless’. Un viaggio lento, di consapevolezza, a ritroso nella storia umana.

Ciriaca ha scoperto la passione per i viaggi a 18 anni, attraversando l’India. La sua pratica artistica passa dalla pittura alla fotografia e l’istallazione urbana, dalla performance ai video. Ha vinto premi importanti ed esposto in diversi musei, gallerie ed istituzioni, dall’Italia alla Svizzera e fino all’Inghilterra. Ha esposto alla Biennale di Venezia, a New York, Los Angeles, Mosca e Berlino, ma ha sempre cercato di portare attivamente l’arte anche fuori dai musei. Ha realizzato diverse opere sui diritti umani e sui diritti delle donne per le quali si è spinta in Africa alla ricerca di remoti villaggi dove tutt’ora vengono isolate le donne condannate come streghe.

Ecco la nostra intervista con Ciriaca+Erre:

Come nasce questo progetto?

‘Nasce durante la pandemia in risposta alla paura che ha dominato il mondo e ai confini che sono diventati sempre più soffocanti fino a esiliarci nelle nostre case. Nasce per ritrovare coraggio e fiducia in se stessi, negli altri e nella vita, superando confini intimi e sociali. Nasce per tornare ad abitare il pianeta come la nostra vera casa. Nasce al fine di “esperire” la vita come un viaggio di consapevolezza, ispirandomi al libro “Siddhartha” del premio Nobel Hermann Hesse, che quest’anno compie 100 anni, scritto proprio laddove ho vissuto gli ultimi anni in Svizzera.

Nasce dal desiderio di vivere con un ritmo più lento in contrapposizione ad un mondo che, dopo la pandemia, è tornato ad accelerare come se nulla fosse successo. In tutto questo c’è l’idea di vivere il presente giorno per giorno, di lasciare andare e di semplificare.

Questa performance nasce come evoluzione di un’altra mia azione performativa realizzata alcuni anni fa al Museo della Permanente a Milano, in cui ho donato oltre 500 oggetti personali dall’80% dei miei vestiti, motorino, bicicletta, sedie e quant’altro. Già allora sentivo che un giorno sarei andata oltre e avrei lasciato andare tutto.

Mi ci è voluto un anno per prepararmi psicologicamente, più che fisicamente, per cambiare completamente la mia vita. Naturalmente non si può essere mai realmente pronti per un progetto del genere…perché, come nella vita, si impara strada facendo. La vita è un viaggio nella consapevolezza’.

Quali sono i valori aggiunti di affrontare questo viaggio da sola?

‘Un viaggio in solitaria è un grande atto di fiducia in se stessi. Sicuramente una grande sfida ma anche una grande opportunità. Questo è un viaggio solitario ma anche di connessione con me stessa, con gli altri e con la natura.

Intraprendere questo viaggio da sola come donna è per me molto significativo, dal momento che la mia ricerca artistica ha toccato spesso temi legati ai diritti delle donne e la loro storia. In questo viaggio, tra l’altro, una delle tappe fondamentali è anche la visita all’ultima comunità matriarcale al mondo in Cina.

Viaggiare da soli ti permette di crescere, avere fiducia in te stesso e nelle tue forze, affrontando le tue paure. Ti permette di aprirti ad un dialogo interiore molto prezioso, spalancando paesaggi interni ed esterni che potranno sorprenderti. Viaggiando da soli l’intuito e l’istinto si risvegliano: scopriamo che siamo molto più forti di quello che crediamo o che gli altri credono. Naturalmente ci sono momenti di stanchezza e di sconforto, nei quali il compagno di viaggio che ci darà supporto e motivazione per tirare fuori la resilienza…siamo noi stessi.

Viaggiare da soli è anche una scelta di libertà significativa. Ma la libertà porta con sé un grande peso, quello della responsabilità. Poter scegliere di cambiare, di sbagliare, di rispettare i nostri ritmi, cosa mangiare, dove andare, cosa vedere, quando fermarsi, dà un senso di libertà meravigliosa. Noi siamo artefici delle nostre scelte e di conseguenza ci prendiamo anche la responsabilità di esse.

In questo viaggio io non mi sento sola – mi sento di tornare a fare parte di un tutto. Devo dire che a volte mi è capitato di sentirmi più sola di così, stando in mezzo a molte persone o con le persone che amo’.

Qual è il tuo obiettivo?

‘L’obiettivo è unire la Vita all’Arte, per tornare ad “essere” prima di “fare”, che è tra le cose più difficili del nostro tempo che ci vuole uniformare come produttori e consumatori. L’obbiettivo è riportare l’arte e la cultura, che sono un patrimonio dell’umanità, sulle strade. Così come voleva anche la filosofa e matematica Ipazia dell’antica Grecia.

Attraverso questo progetto cerco l’utopia ed una vita più autentica.

Sono alla ricerca di nuovi modi di vivere in armonia con la natura, con se stessi e con gli altri, ispirandomi alla prima comunità utopica ecologica e vegetariana Europea nata in Svizzera nei primi anni del ‘900, sul Monte Verità.

L’obiettivo è una sorta di marcia per la pace e per il pianeta.

In questo pellegrinare cerco “l’umanità” nel senso più elevato del termine. Per non dimenticare che questo nome, che ci siamo attribuiti, condensa valori significativi e imprescindibili come solidarietà, empatia e fratellanza, che stiamo perdendo di vista.

L’obiettivo è anche ricordarci che siamo tutti migranti, come si evince dalla scoperta del cosiddetto gene del viaggiatore (DRD4-7R) presente nel 20% della popolazione. L’evoluzione umana è iniziata con la migrazione a piedi dall’Africa: siamo tutti migranti. Voglio ricordare che un tempo i pellegrini e i viaggiatori non venivano lasciati morire ma accolti nelle proprie case e gli veniva donato un piatto caldo.

Ho cominciato a camminare perché è un atto che fa parte della nostra natura e della storia dell’uomo, quanto lo sono il pensiero e la parola. È un’atto “simbolico”, rivoluzionario e pacifico al tempo stesso. Ogni volta che facciamo un passo per avanzare, lasciamo il nostro baricentro, un equilibrio prestabilito per ritrovarne un altro. Ed è questo che fa il pensiero e l’arte, mette in discussione qualcosa di prestabilito’.

Quali tratti della Francigena hai percorso?

‘Ho cominciato il mio cammino proprio dalle caverne di Matera, la mia città di origine, che è parte della Via Francigena. Ahimè, ho dovuto intraprendere subito una deviazione verso la Puglia per visitare una delle prime comunità utopiche, dove la proprietà privata non esiste, e che fa parte della mia ricerca.

Ho potuto riprendere la Via Francigena nel Sud, in Puglia, passando dalla significativa tappa di Monte Sant’Angelo, e da lì verso Roma, con alcune necessarie deviazioni per portare avanti la mia ricerca.

Da Roma ho percorso il cammino della “Via di Francesco”: avrei desiderato arrivare in Svizzera sulla Via Francigena ma ho dovuto fare un altro percorso che toccava dei luoghi significativi per il mio progetto.

Ho ripreso con grande gioia la Via Francigena da Vileneuve, in Svizzera. Ho ripreso con un significativo cammino della pace insieme ad un monaco buddista giapponese che ha fatto cammini in tutto il mondo, venuto appositamente da Londra.

Sono tuttora sulla Via Francigena francese, diretta a Canterbury. Sentirò moltissimo la mancanza di questo percorso storico che riprende i passi degli antichi pellegrini quando lo avrò completato. Un percorso tenuto in vita nei giorni nostri da chi come me ha a cuore un modo diverso, lento ed ecologico di viaggiare.

In questi cammini a piedi ho avuto modo di incontrare persone straordinarie da tutto il mondo con un grande spessore umano. Attraversare questi piccoli paesini, abitati da poche decine o centinaia di abitanti, e trovare accoglienza in famiglie o comuni che sono sensibili all’accoglienza dei pellegrini, è davvero prezioso. Sapere di ripercorrere i passi degli antichi pellegrini è emozionante’.

Ciriaca+Erre

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Pas de Calais: un piano strategico partecipato per la Francigena

L’Agglomerazione di comuni “Bethune -Bruay Artois Lys Romane” in Pas de Calais, Francia, sta predisponendo il Piano Strategico 2023-2025 dedicato alla Via Francigena, una risorsa importante per il turismo sostenibile e verde del territorio.

Insieme, immaginiamo la Via Francigena di domani” è il titolo dell’incontro che si è svolto a Allouagne (comune che ha aderito a AEVF nel 2022), nel nord della Francia, Pas de Calais, alla presenza di stakeholders locali: amministrazioni comunali, uffici del turismo, università, associazioni, categorie economiche.

Cinque atelier partecipati hanno offerto interessanti spunti per lavorare insieme sulla ricerca, cooperazione, animazione, gestione dei servizi e valorizzazione turistica della Via Francigena che si conferma un importante volano per lo sviluppo del territorio da un punto di vista culturale e economico. È stato richiamato dagli organizzatori l’importante evento “Road to Rome 2021. Start again!”, il cui passaggio nel Pas de Calais ha riacceso fortemente l’interesse verso la Via Francigena ed ha consentito agli enti locali di lavorare in sinergia, anche con la prospettiva di candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.

In sintesi, l’itinerario di Sigerico è al centro dello sviluppo strategico in un’area geografica di 250 km,  percorribile a piedi in dodici tappeda Calais ai Pays de Saint Omer, passando per il territorio  di Béthune-Bruay fino ad Arras.

I rappresentanti di AEVF

All’incontro è intervenuto il Direttore AEVF Luca Bruschi che ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa  che si potrebbe replicare in ognuna della 60 province attraversate dalla Via Francigena. Bruschi ha ricordato che i risultati di questi atelier saranno inseriti all’interno del Piano Strategico triennale al quale sta lavorando AEVF per tutto il percorso.

È intervenuto anche Jacques Chevin, responsabile AEVF per lo sviluppo della Via in Francia e Svizzera, che ha animato e coordinato l’atelier della coperazione.

Insieme, immaginiamo la Via Francigena di domani” è il miglior slogan per far continuare a crescere la conoscenza dell’itinerario che, nel 2024, festeggerà i 30 anni della sua certificazione da parte del Consiglio d’Europa.

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Explor Games®: Sigerico nel paese dei quattro fiumi

A giugno 2022, la Comunità di Comuni dei quattro fiumi (CC4R) ha lanciato l’app “Sigerico nel paese dei quattro fiumi”. Si tratta di un gioco Explor Games®, che vuole far scoprire il patrimonio culturale, storico e naturale del territorio dei quattro fiumi. Il gioco si basa principalmente sull’importante storia che lega la Via Francigena al fiume Saône.

Gli Explor Games® sono giochi d’avventura in cui i giocatori sono gli eroi! In un sapiente mix tra una caccia al tesoro classica e una caccia all’enigma digitale, i partecipanti alternano continuamente mondo reale e virtuale, gioco e contenuto informativo.

Per giocare è sufficiente avere uno smartphone o un tablet. L’app “Sigerico nel paese dei quattro fiumi” può essere scaricata gratuitamente da Google Play o App Store.

Sigerico, arcivescovo di Canterbury, è un personaggio della Via Francigena molto conosciuto poiché l’ha percorsa, come noto, nel 990 per ricevere il pallium dalle mani di Papa Giovanni XV. Inoltre, ha annotato le 79 tappe del suo viaggio di ritorno su una pergamena che è conservata ancora oggi alla British Library di Londra.

Abbiamo immaginato che, attraversando le terre dei 4 fiumi, Sigerico faccia un incontro spiacevole e venga derubato degli oggetti personali: è qui che l’avventura ha inizio, dato che Sigerico non può rientrare a Canterbury senza la legittimità del suo sacramento!

Un’avventura in cammino suddivisa in quattro percorsi, quattro temi e quattro oggetti da ritrovare. L’avventura presenta Champlitte con la Via Francigena, Ray-sur-Saône con il suo castello, la foresta di Renaucourt e il suo arboretum, il maestoso canale di Savoyeux e il comune di Dampierre-sur-Salon con la sua storia.

Il progetto è stato gestito dalla CC4R con un budget totale di 154.000 €, cofinanziato dallo stato francese, dalla Regione e dalla Cassa di Risparmio della Borgogna-Franca Contea.

Non rimane che partire all’avventura a fianco di Sigerico mentre percorrete la Via Francigena!

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Nuovo punto informativo per la Via Francigena nel Parco di Veio in Lazio

Il Parco di Veio, nel tratto laziale della Francigena che conduce a Roma, ha intensificato la propria rete informativa anche fuori dal proprio territorio, con un nuovo punto informazioni dedicato all’itinerario.

Regione Lazio sta valorizzando e sviluppando sempre più i servizi a pellegrinə sulla Via Francigena, anche in vista del Giubileo 2025. Proprio in questi giorni, infatti, è stato infatti inaugurato a Nepi un nuovo punto informativo del Parco, presso l’azienda agricola Sansoni, con nuove mappe e pubblicazioni dedicate ai viandanti verso Roma. All’interno del Parco di Veio, che ha sede a Nepi, ci sono infatti anche 27 chilometri della Via Francigena: le ultime tappe verso Roma. Nepi rappresenta quindi una “porta” ideale di ingresso all’area naturale protetta per i pellegrini diretti alla città eterna.

‘È importante dare valore e far conoscere – ha detto il presidente del Parco di Veio Giorgio Polesi – anche i punti vicini alla nostra area protetta per stimolare la conoscenza dei nostri luoghi e dei nostri punti di interesse. Noi abbiamo 27 chilometri di Francigena all’interno del Parco, passando per Campagnano, Formello, Isola Farnese, per arrivare a La Storta e poi a Roma’.

All’inaugurazione, in una splendida cornice naturale lungo un tratto della Francigena, erano presenti, oltre a Polesi il vicepresidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene Silvio Marino, il sindaco di Nepi Franco Vita, il consigliere comunale di Monterosi, Maurizio Tamantini, Pietro Mazzarini consigliere di Campagnano, Michele Damiani, direttore del Museo del Pellegrino, l’assessore Roberta Bellotti e il consigliere di Formello Roberto Amadio. E ancora Ilaria Bartolotti del Corpo Italiano di San Lazzaro, il presidente della BCC della Provincia di Roma Mario Porcu, il direttore del Parco di Veio Danilo Casciani e il responsabile della vigilanza Fabio Neri. A Fare gli onori di casa, Giuseppe ed Olivia Sansoni. Presente anche l’assessore al Turismo del Comune di Sutri Claudia Mercuri.

Il prossimo punto informativo, su cui la Regione sta attualmente lavorando, sarà inaugurato a breve proprio nel comune di Sutri, lungo l’antica Via Cassia romana.

Per maggiori informazioni: +39 338 8374598

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Ecco i vincitori del concorso fotografico ‘Condividi il tuo cammino 2022’

Dopo quattro mesi, il 31 ottobre 2022 si è ufficialmente chiuso il concorso fotografico “Condividi il tuo cammino”, che ha visto la partecipazione di pellegrinə, camminatori/camminatrici e turistə di tutta Europa per documentare la loro esperienza sulla Via Francigena e altri percorsi.

L’iniziativa, organizzata dal progetto europeo rurAllure legato alla valorizzazione del patrimonio dei cammini, ha raccolto oltre 3.000 scatti, di cui più della metà legati alla Via Francigena.

Un grande risultato che contribuisce a migliorare l’esperienza di chi ogni anno percorre gli itinerari culturali a piedi o in bicicletta: complimenti a tutti i partecipanti!

Di seguito i nominativi risultati vincitori per il concorso fotografico sulla Via Francigena, che potranno richiedere il loro premio inviando una email a contact@rurallure.eu:

  1. Nappa Travels
  2. Antonio Mastropaolo
  3. Roy Bella e Papà

È possibile consultare la lista completa dei vincitori e visualizzare gli scatti a questo link

Un ringraziamento particolare ai partner dell’iniziativa: Garmont®, Ferrino e SloWays.

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Da Parigi a Gerusalemme camminando sulla Via Francigena

Il 1° ottobre 2022 Edgar Le Bras è partito dalla cattedrale di Notre Dame a Parigi con l’obiettivo di arrivare a Gerusalemme. Edgar conosce molto bene la Via Francigena: ha lavorato con noi nel 2021 come stagista AEVF, preparando la grande marcia Road to Rome 2021!

Si è prefissato un obiettivo di 8 mesi per raggiungere Gerusalemme a piedi, percorrendo tappe di circa 25 chilometri al giorno. Una volta arrivato a Roma, proseguirà sulla Via Francigena nel Sud fino a Bari, dove prenderà il battello per Tirana in Albania e continuerà la sua spedizione seguendo la Via Egnatia attraverso Macedonia, Grecia, Turchia e Siria, per concludere l’ultimo tratto dal nord dell’Israele a Gerusalemme.

Da qualche giorno si è unito alla Via Francigena a Bar-sur-Aube. Il 17 ottobre è arrivato in Haute-Saône, e ha ricevuto un caloroso benvenuto a Leffond prima di arrivare a Champlitte, sede dell’AEVF, il giorno successivo. Insieme al municipio abbiamo organizzato per lui un caloroso benvenuto!

Per preparare il viaggio, Edgar ha contattato i comuni lungo il percorso e la rete di scout e di guide a cui appartiene. AEVF sostiene attivamente il progetto di Edgar in qualità di partner promotore, e invita tutti i comuni e le associazioni amiche situate lungo il suo cammino ad accoglierlo e organizzare con lui incontri a supporto delle importanti motivazioni del cammino: mettere in luce il tema della pace tra i popoli.

Siete tutti invitati ad unirvi per percorrere una parte del percorso e conoscere Edgar, ad aiutarlo a trovare ospitalità e a condividere con lui una parte di questa grande avventura.

Se volete seguirlo e/o percorrere alcuni chilometri con lui, non esitate a contattarlo sui social network!

Facebook: En avant Jerusalem 2023

Instagram: enavantjerusalem2023

Buona fortuna e avanti tutta!

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La Via Francigena interviene agli Stati Generali del Turismo Italiano

Il 28 e 29 ottobre a Chianciano Terme (SI) interviene Luca Bruschi, direttore dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, agli Stati Generali del Turismo Italiano per parlare di turismo sostenibile e responsabile e per condividere le buone pratiche della Via Francigena.

Il Ministero italiano del Turismo promuove l’organizzazione degli Stati Generali del Turismo, prima assise tecnica nazionale di confronto con gli operatori e le associazioni di categoria del settore turistico. L’iniziativa si configura quale primo importante momento nell’ambito del processo di elaborazione e adozione del Piano Strategico del Turismo (PST) 2023-2027, strumento di pianificazione e programmazione previsto dalla normativa nazionale da sottoporre all’adozione del Governo. All’interno del documento programmatico è prevista una sezione dedicata al turismo lento con focus su cicloturismo, treni storici, enogastronomia e cammini.

In questo contesto si inseriscono gli Stati Generali del Turismo di Chianciano al quale partecipano rappresentanti del Ministero del Turismo, istituzioni, categorie economiche e turistiche, mondo dell’associazionismo. Il giorno 28 ottobre interviene Luca Bruschi, direttore AEVF, per parlare dell’esperienza e buone pratiche lungo la Via Francigena.

“Camminare non è solo un’attività fisica, ma un modo di scoprire se stessi oppure uno strumento per prendere cura del nostro benessere psicofisico. Un turismo green, responsabile, che non ha impatti sull’ambiente ma incide profondamente sulle comunità locali ed i territori attraversati, spesso ubicati in zone rurali. Quella del cammino è una nuova tendenza in grado di generare anche un significativo impatto economico e sociale, offrendo anche nuove opportunità di lavoro nel settore.

L’Italia intera è un Terra di Cammini che favoriscono politiche di sviluppo sostenibile territoriale. L’Italia ha già il suo cammino di Santiago, cioè la Via Francigena con i suoi 2.000 km nazionali che attirano migliaia di pellegrini ed escursionisti provenienti da 70 Pasi di tutto il mondo” ha spiegato Bruschi.

Clicca qui per leggere il programma completo

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Assemblea AEVF: oltre cento delegati internazionali si sono incontrati a Viterbo

La città di Viterbo (Lazio) ha accolto splendidamente i rappresentanti internazionali dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) che ha svolto l’Assemblea Generale all’interno di un ricco programma culturale.

A Viterbo si sono svolti due giorni intensi sulla Via Francigena con grande partecipazione da parte dei delegati istituzionali, associazioni e università della rete AEVF. L’Assemblea Generale AEVF è tornata ad incontrarsi in presenza dopo l’evento di Canterbury dello scorso 27 aprile: proprio il Sindaco di Canterbury (UK), Ben Fitter-Harding è stato in prima fila al meeting di Viterbo a conferma dell’importante ruolo di “ponte culturale” che la Via Francigena rappresenta unendo i quattro Paesi coinvolti.

Sempre dal nord Europa, sono intervenuti i rappresentanti dell’Agglomerazione di Bethune (Hauts-de-France, FR), mentre dal polo geografico opposto, cioè dal tratto pugliese del sud Italia, erano presenti i rappresentanti di Regione Puglia (Bari) e dell’Associazione Brindisi e le Antiche Strade (Brindisi). Una lunga via di 3.200 km attraverso Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, che a Viterbo ha fatto incontrare persone provenienti da tutto l’asse europeo della Via Francigena.

Da segnalare la partecipazione significativa all’Assemblea Generale di sei vice-presidenti: Tricia Marshall (Comune di Canterbury, UK), Gaetan Tornay (Pays du Saint-Bernard, Orsières, CH), Francesco Ferrari (Comune di Orio Litta, IT), Francesco Gazzetti (Regione Toscana, IT), Silvio Marino (Regione Lazio, IT) e Aldo Patruno (Regione Puglia, IT).

L’Assemblea, guidata dal Presidente da Massimo Tedeschi, è iniziata con i saluti del Sindaco della Città di Viterbo Chiara Frontini.

Ecco i punti principali all’ordine del giorno dell’incontro:

  • la riflessione sul nuovo piano strategico 2023-2025 dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, il cui documento verrà realizzato in modo partecipato e condiviso con tutti i soci, istituzionali e associazioni;
  • lo stato di avanzamento della candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO;
  • le principali attività di animazione realizzate in questi dieci mesi 2022 lungo l’intero percorso;
  • il progetto dell’Atlante europeo del patrimonio culturale e museale lungo la VF;
  • il progetto di promozione e sviluppo dell’accessibilità della Francigena nel Lazio, sostenuto da Regione Lazio e realizzato da AEVF in collaborazione con associazioni locali.

Nello scambio fra i soci un’attenzione particolare è stata rivolta al percorso e all’accoglienza, anche con riferimento all’importante tema della fruizione universale del cammino.

In questo contesto è stato dato il benvenuto ai nuovi soci, da nord a sud: comuni di Amettes (Pas de Calais, Hautes-de-France, FR), Dampierre-sur-Salon (Haute-Saone, Borgogna-Franca-Contea, FR), Unione di Comuni Grand Pontarlier (Doubs, Borgogna-Franca-Contea, FR), Clées (Vaud, CH), Aigle (Vaud, CH), Massongex (Vallese, CH), Sembrancher (Vallese, CH), Fiorano Canavese (Torino, Piemonte, IT), Lessolo (Torino, Piemonte, IT), Castelforte (Latina, Lazio, IT). Il numero totale dei soci AEVF è cresciuto a 216. Aderiscono anche tre nuove associazioni “amiche”: Associazione Costiera di Calafuria APS (Livorno, Toscana, IT), Sezione Club Alpino Italiano di Viterbo (Viterbo, Lazio, IT), Associazione Via Francigena in Tuscia.

A margine dell’Assemblea si sono svolti numerosi eventi culturali organizzati dall’amministrazione comunale viterbese:

  • l’inaugurazione del monumento del pellegrino (con le firme di centinaia di pellegrini da tutto il mondo);
  • il tour guidato nel centro storico, la visita della Viterbo sotterranea e del Museo dei cavalieri templari, la visita all’orto botanico. In piazza del Plebiscito, si è svolto lo spettacolo degli sbandieratori e dei musici del comitato Centro Storico.

Infine, sabato 15 ottobre è stata organizzata  la camminata “I Love Francigena termale by rurAllure“. Una passeggiata di 6 km per far conoscere il tratto di percorso locale del percorso, mettendo a valore anche il patrimonio termale e culturale che caratterizza Viterbo. L’evento, al quale hanno partecipato 30 persone, è stato realizzato all’interno del progetto europeo “rurAllure” (programma Horizon 2020) che vede coinvolta AEVF.

Il prossimo appuntamento dei soci AEVF è l’Assemblea Generale prevista a Calais (Hauts-de-France, FR) nella primavera 2023.

Luca Bruschi

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Da Roma a Finisterre percorrendo 2.700 km a 70 anni

Joaquin Balibrea, professione pellegrino. “Chimo” viene dalla città spagnola di Murcia, e nel mese di luglio 2022 ha completato un itinerario di quasi 3.000 km che l’hanno portato da Roma a Finisterre in 4 mesi, con una media di 22 km al giorno. E non si trattava di certo del suo primo cammino: “Chimo” ha percorso una decina di cammini, di circa 1.000 km l’uno, per raggiungere la stessa meta negli anni, ovvero la Tomba di Santiago nella celebre Cattedrale che richiama a sé milioni di pellegrini ogni anno. A questo giro, intersecando tratti della Francigena dalle Alpi alla Via Aurelia con il cammino spagnolo, Chimo si è spinto oltre per arrivare a Finisterre, ritenuta dagli antichi la fine del mondo. 

“Ho iniziato a camminare 20 anni fa per curiosità e ora posso dire che trascorro più tempo in cammino che a casa!”, ha dichiarato in una recente intervista pubblicata su una rivista locale. Un modo di esplorare il mondo, che è diventato la sua vita: “si tratta di un viaggio molto più economico dell’aereo o dell’auto, che dipende solo dai tuoi piedi che ti permette di sfidare le tue paure”

Viaggiare camminando, come insegna la storia di Chimo, non è un’attività appannaggio dei soli escursionisti esperti, ma una possibilità per chiunque desideri esplorare il mondo con i propri occhi (e piedi). L’ app di All Trails, partner di AEVF, nasce proprio allo scopo di aiutare “professionisti” dei cammini e neofiti a non perdersi sia nella preparazione che durante il percorso, fornendo tante mappe scaricabili ed informazioni, oltre che la possibilità di entrare a far parte di una community di amanti dell’attività all’aria aperta che condivide le proprie esperienze con consigli, foto e racconti di viaggio.

Lo staff di rurallure.eu con cui collabora l’associazione AEVF per la promozione del patrimonio culturale lungo i principali cammini europei ha contattato Chimo per un’intervista in esclusiva, che puoi leggere qui.

Che la storia di Chimo sia di ispirazione a tutti/e coloro che vorrebbero intraprendere un cammino, ma non sanno da dove iniziare: una buona Preparazione fisica, uno zaino leggero ma completo (ecco qui i nostri consigli) e… non resta che mettere un piede davanti all’altro e partire!