Via Francigena

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Il Demanio lancia il recupero di immobili lungo cammini e percorsi

La valorizzazione degli immobili statali passa adesso anche per il recupero di oltre 100 immobili pubblici situati lungo i cammini e i percorsi ciclopedonali e storico-religiosi che attraversano tutta l’Italia.
Così come è stato fatto per le dimore storiche, che si possono recuperare in chiave turistica, anche per gli immobili lungo i percorsi menzionati sarà possibile trovare una nuova vita e trasformarli quindi in ostelli, hotel di piccole dimensioni, ma anche semplicemente punti di ristoro o di assistenza per tutti i pellegrini, i turisti, i camminatori e i ciclisti che ogni anno percorrono questi tracciati.
 
La selezione, come anticipato da Casa24 Plus a suo tempo, è partita mesi fa, con l’obiettivo di allargare il campo di azione per la riqualificazione di un patrimonio immobiliare che difficilmente trova altri sbocchi di mercato.
Il nuovo progetto “a rete” dell’agenzia del Demanio, promosso da MiBACT e MIT, si chiama Cammini e percorsi. Oggi parte anche una consultazione online per lanciare poi i bandi. Cammini e percorsi segue il tracciato inaugurato dal progetto Valore Paese-Fari, l’iniziativa dedicata al recupero dei fari e degli edifici costieri. Meno successo ha avuto, invece, l’iniziativa Valore dimore, con l’apertura per ora di poche realtà ricettive. Cammini e Percorsi si inquadra nell’ambito del Piano Strategico del Turismo 2017–2022 e del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche/Piano Straordinario della Mobilità turistica.
 
Il portafoglio immobiliare coinvolto riguarda 103 realtà, 43 sono beni dello Stato, 50 degli Enti territoriali e 10 di Anas e tutti, attraverso bandi di gara pubblicati entro l’estate, saranno affidati in concessione gratuita (9 + 9 anni) a imprese costituite da soggetti sotto i 40 anni oppure in concessione fino a 50 anni per operatori in grado di disegnare un progetto con ampio potenziale per il territorio. Tra gli immobili del pacchetto ci sono edifici che si trovano lungo la Via Appia, la Via Francigena, il Cammino di Francesco e il Cammino di San Benedetto, lungo le ciclovie VEnTO, SOLE e Acqua (Acquedotto Pugliese), e lungo altri itinerari riconosciuti a livello locale.
La consultazione pubblica si trova sul sito dell’agenzia del Demanio ed è aperta fino al 26 giugno.
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Call for Papers “Romei e Francigeni. Fonti per una storia del pellegrinaggio in Europa”

Almatourism e l’Associazione Europea delle Vie Francigene lanciano la call per un numero speciale dedicato alle fonti documentarie sulle vie romee, pellegrinaggi, santuari europei e italiani che furono e sono meta dei viaggi di devozione (e non solo) con particolare riferimento alle Romee e alle Francigene.

Si parte dal Cammino di Sigerico, arcivescovo di Canterbury, che nel 990 si recò a Roma e scrisse un breve resoconto sulle tappe nel ritorno a casa da Roma.

Vengono accolti articoli provenienti da diverse discipline e trandisciplinar i comprendendo sopratutto storia medievale, studi di cultura e di patrimonio culturale, geografia, ma anche turismo, architettura, economia, comunicazione, media, sociologia, antropologia, statistica e studi urbani.
Gli autori sono invitati a presentare articoli originali sui temi di pellegrinaggio e luoghi di culto, oltre ad altri temi indicati nell’allegato, con priorità alle fonti e alle metodologie.

Presentazione degli abstracts: 1 luglio 2017
Prima notificazione agli autori: 1 agosto 2017
Presentazione dell’articolo: 21 settembre 2017
Seconda notificazione agli autori: 1 novembre 2017
Pubblicazione: gennaio 2018

Tutti gli articoli dovranno essere redatti in lingua inglese e saranno sottoposti al Comitato Scientifico dell’EAVF e di esperti. Ulteriori informazioni si trovano nell’allegato.

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Ostello La Stele Treschietto

Un moderno Ostello di recentissima realizzazione, immerso nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emilano a due passi dalla Via Francigena. Una struttura funzionale, moderna e in linea con tutte le attuali normative in materia di sicurezza.L’Ostello si trova a Treschietto (Bagnone), ad appena 10 Km da Villafranca e Filettodove passa la Via Francigena. E’ già in essere la convenzione con un servizio locale di bus 20 posti che ad un prezzo di 4 euro a persona porta le persone da Villafranca a Treschietto.

Ad oggi è l’unica struttura ricettiva adatta per gruppi tra gli ostelli di Pontremoli (Castello e ex convento cappuccini) e Aulla (san caprasio).

La struttura si compone di tre piani collegati da scale interne dotate di montascale (sino al primo piano in cui vi è la presenza di due camere singole per disabili con bagno interno).

Un Totale di 50 posti letto con numerose possibilità di sistemazione

Primo Piano
 1 singola con bagno interno/ 2 singole per disabili con bagno interno/ 2 camere da 5 posti letto ciascuna con bagno interno/ 1 camera da 9 posti letto con bagno interno

Secondo Piano
2 doppie con bagno interno/ 2 camere da 9 posti letto e 1 camera da 6 posti letto con bagno in comune.

In aggiunta al piano terra si trovano Reception, Area informativa del Parco Nazionale, Sala Pranzo e Attività, Cucina attrezzata con tutto quanto necessario per cucinare e servire pasti, Bar/Caffetteria.

All’Esterno: Parcheggio, ampia Area Verde con Campo da Calcetto dotato di illuminazione, Area Pic-Nic, Area giochi per bambini

Maggiori info: http://www.sigeric.it/ostello-la-stele/

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Grande successo della 1° Maratona del lago di Bolsena e del “Pilgrim’s Rest”

All’arrivo della Maratona del Lago di Bolsena è stato inaugurato il Pilgrim’s Rest, alla presenza dell’Assessore alla Cultura di Montefiascone Fabio Notazio, della Vice Presidente del Consiglio Comunale Rita Chiatti, del Presidente della rete Villaggio della Tuscia Luigi De Simone e della direttrice di Historia Editore Elisabetta Ferrari.

Al Pilgrim’s Rest hanno aderito con il patrocinio l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), l’Associazione Via Francigena di Montefiascone (AVFM), il Comune di Montefiascone, la Camera di Commercio di Viterbo, Historia Editore e la rete Villaggio della Tuscia.

Dato il successo dell’iniziativa, il punto di accoglienza e di ristoro del pellegrino sarà presente a Montefiascone in tutte le prossime manifestazioni collegate alla Via Francigena.

“Tutti i partecipanti alla Maratona hanno potuto degustare al Pilgrim’s Rest gli eccezionali prodotti enogastronomici della rete di imprese Villaggio della Tuscia, e in particolare i salumi della GAM, il vino della cantina Leonardi (molto graditi il bianco Est Est Est e il rosso Defuk), l’olio biologico e i formaggi pecorini del Marrugio – illustrano gli organizzatori -. Molto apprezzati anche i premi offerti dall’Hotel Salus Terme, vinto da una signora viterbese, il vino Leonardi e l’olio del Marrugio vinti da due concorrenti facenti parte di associazioni di volontari, e la ceramica donata da Historia Editore all’unica coppia che ha partecipato con il proprio cane alla Maratona”.

Riportando i commenti dei maratoneti, a detta di tutti l’enogastronomia locale è stata promossa a pieni voti, confermandosi come una delle eccellenze del territorio. “Dopo aver goduto della bellezza del paesaggio, la cosa migliore è stata infatti poter riposare, mangiare e bere in compagnia. Il giudizio estremamente positivo è confermato dal fatto che dopo poche ore i vassoi erano tutti vuoti e ben ripuliti! A questo proposito si ringrazia La Capanna del Pescatore per l’ospitalità e i volontari che hanno allestito il Pilgrim’s Rest e distribuito cose buone a tutti. Un brindisi a Lidio Crescentini per aver ideato la maratona e un applauso a chi ci ha creduto”.

La Via Francigena è ormai garanzia di successo.

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Via Francigena toscana – Dritta al Cuore

Bruxelles e i prodotti toscani della bisaccia

Nell’ambito dell’iniziativa “La Via Francigena: un cammino europeo”, organizzata a Bruxelles dalla Regione Toscana il 3 febbraio 2015 presso l’Istituto Italiano di Cultura, è stata proposta una presentazione promozionale e una degustazione di prodotti tipici toscani aderenti al circuito de “La bisaccia del pellegrino”.

I prodotti della degustazione, messi a disposizione dalle aziende agricole toscane accreditate alla Fondazione Campagna Amica per confezionare le bisacce del pellegrino di quel territorio, rientrano nella selezione dei primi 58 prodotti tipici di qualità utilizzati per confezionare le bisacce dalla Valle d’Aosta al Lazio, aventi caratteristiche adatte per chi cammina e provenienti dalle aree interessate dalla Via. L’auspico è quello di coinvolgere un numero sempre crescente di produttori e di creare, in tal modo, una vera e propria gamma di produzioni tipiche “francigene”.

All’incontro sono intervenuti i rappresentanti delle Istituzioni europee, della Regione Toscana e del mondo italiano ed europeo della cultura e del settore turistico, che hanno illustrato la Francigena quale esperienza culturale-turistica di dimensione europea e di buona prassi di governo del territorio.

 

La Via Francigena: un cammino europeo
Bruxelles, 3 febbraio 2015, ore 18-20
Rue de Livourne, 38

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Alla scoperta della Via Francigena in Svizzera

Così tante perle che tengono insieme questa bellissima collana composta da una densa rete di persone e di paesi. E c’è tanta passione!”. Queste parole espresse da Luca Bruschi, Direttore dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, colgono l’essenza del pellegrinaggio.

L’itinerario della Via Francigena si fonda sul diario di viaggio scritto dall’Arcivescovo Sigerico nel 990 d.C. Quest’uomo percorse la strada da Canterbury a Roma per ricevere il Pallio dal Papa e durante il suo ritorno annota 79 località in cui ha sostato. L’anno scorso ho completato l’intero pellegrinaggio da Canterbury a Roma ed ho ricevuto l’Attestato del Pellegrino. Tuttavia, il mio pellegrinaggio non è stato compiuto al solo fine di ricevere questo prezioso documento. Come Luca ha affermato, la vera gioia è proprio l’essere parte di questa rete di persone e di comunicazione. Per me, è come un nuovo inizio!

Quando sono tornata in Australia dopo il mio pellegrinaggio, la mia passione per la Via Francigena è cresciuta, intensificandosi. Alla fine, mi sono ritrovata di nuovo in Italia ed in Svizzera solo quattro mesi più tardi. Il mio obiettivo fu di dedicare maggior tempo alle 7 tappe svizzere in cui Sigerico si fermò. La mappa dell’itinerario si dispiegava perfettamente e, come perle su un filo, le città ed i villaggi si susseguivano lungo la Via Francigena svizzera.

Orbe

Orbe fu l’ultimo centro abitato svizzero (tappa n. 55) in cui Sigerico soggiornò sulla via del ritorno verso Canterbury. Orbe è un’antica città romana e medievale che ancora possiede mosaici romani, antichi ponti svizzeri ed il mio vino svizzero preferito, il Gamay. Nell’ultima mia visita, ho camminato per diverse ore sul percorso della Via Francigena vicino ad Orbe ed ho apprezzato la solitudine della campagna svizzera. I miei soli compagni erano i verdi e dorati pascoli punteggiati da minuscoli villaggi ed il riflesso violaceo delle distese innevate sulle Alpi del Jura. Ai tempi di Sigerico, le maggiori vie che attraversavano Orbe erano affollate dai viaggiatori e, pochi secoli dopo, dai pellegrini. Ma ora, avevo tutto per me!

Abbazia di Romainmôtier

Infine, sono giunta all’Abbazia di Romainmôtier! La città ha la più antica chiesa romanica in Svizzera, e fu edificata dai monaci cluniacensi nel X secolo. Tuttavia, ci sono prove che la chiesa fu costruita in dieci differenti fasi a partire dal I secolo. Ho davvero apprezzato la vista degli affreschi e delle splendide colonne e dei capitelli romanici. Dopo la mia camminata, sentivo l’incalzante necessità di una tazza di tè. Così, mi sono diretta senza esitazione alla ricerca della Casa del Tè, un tempo abbazia della città. La mia bevanda fu davvero rinfrescante, accompagnata da una grande ciotola di zuppa di verdure locali con pane ed un enorme piatto di formaggio.

Losanna

Lausanne, località in cui alloggiò Sigerico (tappa n. 54), è posizionata sul Lago di Ginevra. Così, decisi di affrontare a piedi i ripidi pendii che si sviluppavano dal Lago di Ginevra alla Cattedrale. Il percorso valse la pena per le vedute della città e le viste che affacciavano sul Lago e sulle Alpi – anche se il risultato fu di procurarsi vesciche ai piedi!

La cattedrale di Notre-Dame di Losanna, costruita nel XII secolo, è popolare oggi, così come per i pellegrini nel Medioevo. Essa possiede così tante affascinanti particolarità. Sono rimasta ammaliata dalle figure policrome nel Portale Dipinto, dal campanile ed dal rosone del XIII secolo. Sono riuscita a localizzare la chiesa di San Francesco ma, sentendomi tremendamente stanca dopo il cammino, non era propensa a recarmici. Ho tentato di fare le foto del labirinto dalla porta, ma continuava a rimanere aperta. Ho concluso che San Francesco mi stava invitando ad entrare per pregare!

Più tardi nel pomeriggio, decisi di camminare verso Vevey (tappa n.53). La decisione fu un po’ ambiziosa, date le vesciche ai piedi e dal fatto che la marcia sarebbe durata ben quattro ore. Fortunatamente, avevo con me il quaderno degli schizzi e la matita. Così ho trovato un ottimo posto per sedermi, disegnare le Alpi ed ammirare il tramonto. Vevey riluceva ben visibile in lontananza, così come i vigneti di Lavaux. Infine, quando il giorno andava spegnendosi, mi sono diretta ad assaggiare il vino locale Lavaux e qualche piatto della cucina svizzera-italiana.

Aigle

Oltrepassando il Lago di Ginevra, la Via Francigena prosegue attraverso le Alpi, incanalata nella valle del Rodano. Sigerico alloggiò in un piccolo villaggio nelle vicinanze di Aigle (tappa n. 52). Questo villaggio è affascinante con le sue strade tortuose, il ponte napoleonico ed il castello, ed oltretutto circondato dai vigneti e dalle Alpi svettanti.

L’abbazia di Saint-Maurice

Un altro luogo nella valle del Rodano dove alloggiò Sigerico è l’Abbazia di San Maurizio (tappa n.51). Questa si trova esattamente nel mezzo tra Canterbury e Roma ed è stata un luogo della continua preghiera, “laus perennis”, per oltre 15 secoli. Nel 2015 si è svolta una grande celebrazione per il suo 1500° anniversario. Questo luogo è senza dubbio una “perla” con tantissimi tesori da ammirare! Ho davvero apprezzato visitare la Basilica, il sito archeologico, le catacombe, il tesoro ed il chiostro.

Visitare l’Abbazia mi ha riportato alla mente il compagno di viaggio che ho incontrato l’anno scorso. Durante quella visita, ho chiesto di poter tornare in Francia per vedere i luoghi che non avevo visitato. Tuttavia, il pellegrino mi ha ricordato chiaramente che la Via verso Roma è decisamente meglio. Ho portato con me questo consiglio per tutta la strada verso Roma, e nella mia vita quotidiana, prendendo decisioni che mi portino a guardare avanti, e non indietro. Questo è stato un gran cambiamento per me!

Orsières

La Via Francigena ascende rapidamente le Alpi a Martigny, arrivando ad Orsières (tappa di Sigerico n.50). Ho apprezzato molto le strade antiche, rifocillandomi al Café des Alpes e ammirando la torre campanaria della chiesa di Saint-Nicolas.

Bourg Saint-Pierre

Bourg Saint-Pierre, situato all’altitudine di 1632 m., è la tappa successiva in cui Sigerico sostò (tappa n.49). Nell’810 d.C. il paese aveva un monastero dedicato a San Pietro, protettore dei pellegrini. Il campanile romanico e la locanda dove alloggiò Napoleone sono interessanti da vedere.

A Bourg Saint-Pierre si trova un tunnel che è connesso all’Italia. All’altitudine di 2473 metri, il Passo del Gran San Bernardo è accessibile solo dai due ai quattro mesi all’anno. Perciò in questa zona, i momenti di percorrenza lungo la Via Francigena sono limitati.

Grand Saint-Bernard Pass

Sono stata fortunata a visitare il Passo del Gran San Bernardo diverse volte. L’anno scorso, in ottobre, abbiamo timbrato le nostre Credenziali del Pellegrino all’ostello. Abbiamo ricevuto una reale accoglienza pellegrina, con una bollente scodella di zuppa, ed una visita alla cappella ed al museo.

Fuori dal centro abitato, si trova un’antica strada romana ed un lago che segna il confine italiano e, naturalmente, il San Bernardo si eleva a guardia sul sentiero per Roma e San Pietro!

Carol Neville

 

Viaggiare sulla Francigena

Per maggiori informazioni sulla Via Francigena, visita il sito web ufficiale

Ci sono ulteriori fotografie e informazioni sul sito web di Carol

 

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Da un piccolo borgo della Liguria a Santiago, il Sindaco pellegrino alla scoperta del cammino

Da un piccolo borgo della Liguria a Santiago, il Sindaco pellegrino alla scoperta del cammino. Intraprendere il cammino per scoprire un altro modo di fare turismo. E’ questo uno dei motivi che spinge un Sindaco dell’entroterra ligure a partire alla volta di Santiago. Fulvio Gazzola è il primo cittadino di Dolceacqua, uno borgo medievale tra i più caratteristici della riviera di ponente e della regione. Tra qualche settimana, in compagnia di un amico, partirà da Astorga per percorrere a piedi gli ultimi 280 chilometri del cammino francese.

Un viaggio di formazione a 360 gradi per il sindaco ligure, pronto a vestire i panni da pellegrino. “Ho sempre sentito parlare del Cammino di Santiago – spiega il primo cittadino – un giorno, per caso, ho scoperto che un mio amico di Dolceacqua aveva intenzione di partire e così mi è venuta voglia di accompagnarlo“. Da sempre amante dello sport, il sindaco in queste settimane si è preparato fisicamente e mentalmente a questo viaggio. “Mi sono documentato sul web, attraverso guide e testimonianze. – conferma Gazzola – E’ un’esperienza che faccio per curiosità, per conoscere posti nuovi ma soprattutto per vedere cosa fanno gli altri dal punto di vista turistico”.

L’attenzione del Sindaco sarà infatti concentrata sui piccoli borghi sviluppati economicamente grazie al Cammino. Un viaggio per conoscere un altro modo di fare accoglienza che potrebbe tornare utile in futuro anche nell’ambito locale. La Liguria è infatti terra di passaggio per i pellegrini diretti a Roma e Santiago, lungo la Via della Costa e come regione sta conoscendo un progressivo sviluppo del concetto di turismo lento.

Oltre all’aspetto più imprenditoriale, il primo cittadino di Dolceacqua si appresta a vivere un’esperienza unica in tutti i sensi, portando con sé un po’ del suo borgo: “Mi sono reso conto che in tanti vorrebbero fare un cammino o l’hanno già fatto. Penso che sarà una sfida con se stessi – aggiunge il primo cittadino – ma sicuramente sarà un viaggio nella cultura, nella storia di un altro paese. Vivremo un’esperienza ricca dal punto di vista umano che ci permetterà di conoscere tante persone”.

Silvia Iuliano

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Francigena, i bimbi in cammino

Il 20 e il 21 aprile, 100 alunni delle scuole primarie di Ronchi e del Bagaglione hanno completato il progetto scolastico “Usciamo a fare due passi? La Via Francigena: un cammino, una strada, un territorio

attraverso una caccia al tesoro fotografica organizzata dall’Associazione Francigenando, in collaborazione con le insegnanti, lungo il tratto cittadino della Via Francigena che ha portato i ragazzi a scoprire dettagli sconosciuti di Massa.
Oggi l’Associazione Francigenando insieme all’Associazione “Dal libro alla solidarietà” ha in programma una camminata aperta a tutti sulla Via Francigena lungo la Tappa 25 da Avenza a Massa. Un’iniziativa che propone un suggestivo percorso lungo circa 12 km attraversando le bellissime colline del Candia, tra vigneti, panorami mozzafiato e vie sterrate.

Fonte: Il Tirreno

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20 anni del tratto alpino della Via Francigena

Il tratto alpino della Via Francigena è stato costruito parzialmente e aperto ai pellegrini 20 anni fa. Per festeggiare questo anniversario, i “Compagnons” della Via Francigena organizzano una festa commemorativa il 2 settembre 2017, presso il colle del Gran San Bernardo.

L’evento riunirà le autorità valdostane e del Vallese, il personale degli uffici turistici da entrambi i versanti del confine italo-svizzero e gli amici di questa storica via. All’apertura di questo percorso alpino non si parlava ancora di Via Francigena. Fu al tempo nominata TAM (Tour Aosta-Martigny) dai comuni italiani e svizzeri. La realizzazione della Via, fu resa possibile, grazie all’impegno dei “Compagnons”, attraverso un progetto di impiego per disoccupati.

La principale preoccupazione dei “Compagnons”, giustamente fieri del lavoro svolto, era il mantenimento del percorso in buone condizioni di percorrenza e la sicurezza dello stesso. Decisero così di istituire una giornata di ispezione nel corso dell’anno. Inizialmente I’evento ebbe sempre luogo in date casuali, in base alla disponibilità di ognuno, ma divenne sempre più difficile organizzarlo. Giustamente, si sarebbe dovuto svolgere in primavera, all’inizio del periodo migliore per l’utilizzo del percorso. Tuttavia, nel 2002, non fu trovata nessuna data! I “Compagnons” hanno quindi deciso di stabilire una data fissa, ovvero il primo sabato dopo Pasqua e il nostro compianto Monsignor Roduit disse: « Ah! Ma questo è il Sabato di Quasimodo! ». Il nome venne molto apprezzato e da quel momento, ogni anno, si organizza la visita il giorno di Quasimodo!

Punto culminante della Francigena, Il tratto alpino merita una particolare attenzione per le difficoltà topografiche. In inverno, nei mesi da novembre a giugno, il percorso non è praticabile per gli escursionisti, sennonchè con equipaggiamento adatto al percorso e accompagnati da una guida. Tuttavia questo percorso può essere ugualmente attraversato durante il periodo invernale, grazie ad un servizio di autobus che viaggia regolarmente tra le due città, ovvero da Martigny ad Aosta. Gli escursionisti che non hanno potuto percorrere il tragitto durante l’inverno, avranno modo di camminare su questo prestigioso percorso in estate, visitando l’Ostello del Gran San Bernardo e i suoi celebri cani.

Bernard Delasoie

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Da Liddes a Bourg-Saint-Pierre. Sulla Via Francigena ai piedi del Gran San Bernardo

Il “Samedi de Quasimodo” è diventato ormai celebre nel Canton Vallese e allo stesso modo nella vicina, anche se d’oltralpe, Valle d’Aosta. Una giornata dedicata alla Via Francigena, svoltasi il 22 aprile.

Ogni anno il giorno di “Samedi”, ovvero il primo sabato dopo le festività pasquali, viene dedicato alla verifica del percorso alpino della Via Francigena; un controllo che si svolge in occasione della camminata lungo un breve tratto in questo territorio impervio e topograficamente arduo da affrontare a piedi.

La Via Francigena di Sigerico si dimostra ancora una volta fil rouge tra comunità e tra Peesi europe: l’italiana Valle d’Aosta e lo svizzero Canton Vallese, i quali, accomunati dall’itinerario storico, collaborano per l’ottimale mantenimento del percorso.

Il 22 aprile il gruppo “Amicale des Compagnons de la Via Francigena Valais – Vallée d’Aoste” ha organizzato l’evento, guidato dal Presidente Bernard Delasoie. All’iniziativa ha partecipato, come ogni anno, l’Associazione Europea delle Vie Francigene: il Presidente Massimo Tedeschi alla fine della camminata prevista a Bourg-Saint-Pierre ha salutato e ringraziato i partecipanti per lo spirito di questa iniziativa.

Il tracciato percorso si è svolto interamente nel Canton Vallese sviluppandosi alle pendici delle Alpi. Lungo il percorso si gode della vista di panorami impressionanti: cime innevate incorniciate dai pendii scoscesi che formano le valli svizzere, con boschi, radure e chalet che si susseguono allo sguardo durante tutta la marcia. La natura è padrona di questi luoghi e rende il cammino piacevole da compiere e meno faticoso, infatti vengono avvistati alcuni cervi che osservano tranquilli i pellegrini, i quali, in ordinata colonna, procedono lungo la valle.

L’evento ancora una volta ha avuto grande successo e si è rivelato un importante volano per unire le comunità attraversate dal percorso. Alla camminata si sono uniti, oltre ai tanti Amici che negli anni sono cresciuti numerosi, Willy Fellay, Presidente precedente dell’Associazione ed ora Membro Onorario, Daniel Maret, Sotto Prefetto del Distretto di Entremont, Stève Lattion, Presidente di Liddes, Gilbert Tornare, Presidente di Bourg-Saint-Pierre, Joseph Voutaz, parroco di Orsières e la valdostana Palmira Orsieres, Amica della Via Francigena, insieme ai membri dello staff AEVF, Christian Schüelé e Luca Faravelli.

Il nuovo incontro è in programma il 2 settembre, al Col del San Gran Bernardo per festeggiare il 20° anniversario dell’Assoziazione dell“Amicale des Compagnons de la Via Francigena”. Sarà quindi occasione per riunire nuovamente le autorità italiane e svizzere che si stanno impegnando per migliorare e mantenere in auge questo Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa.

Luca Faravelli

Guardate il video su vimeo.