Via Francigena

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47° Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato

L’antico centro storico di San Miniato per tre fine settimana diventa il più grande laboratorio del gusto a cielo aperto d’Italia. Buongustai e visitatori si incontrano per apprezzare le eccellenze enogastronomiche del territorio, in occasione del più atteso appuntamento dell’anno: la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco che quest’anno giunge alla 47esima edizione.

Il consueto taglio del nastro è previsto per sabato 11 novembre, alle ore 12, quando si darà il simbolico via libera all’apertura degli stand dislocati nelle piazze storiche di San Miniato. La kermesse, organizzata dal Comune di San Miniato e dalla Fondazione San Miniato Promozione, prosegue la domenica 12 e nei weekend 18 e 19, 25 e 26 novembre.

A presentare il ricco programma della Mostra sono stati il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, l’assessore Giacomo Gozzini, il presidente della Fondazione San Miniato Promozione Delio Fiordispina, il vice presidente Cesare Andrisano, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, ospiti della serata di giovedì 14 settembre nella splendida cornice de Le Piscine, Paolo Bacciotti della Fondazione Tommasino Bacciotti e il testimonial Giancarlo Antognoni.

Alla corte di Re tartufo bianco ci saranno illustri cortigiani: il vino dei Vignaioli di San Miniato, l’olio extra vergine d’oliva, i prelibati salumi, i dolci tipici locali, formaggi ed altri prodotti della filiera corta, grazie alla collaborazione con Slow Food e Campagna Amica. Circa 150 espositori presenteranno le eccellenze enogastronomiche locali, della Toscana, d’Italia e d’Europa, mentre l’Associazione tartufai delle colline sanminiatesi ci accompagnerà attraverso la ricerca dimostrativa del tartufo.

Cuore pulsante di questa manifestazione si conferma l’Officina del Tartufo, lo spazio dedicato alla preparazione e degustazione di piatti al tartufo curati da importanti e prestigiosi chef nazionali ed internazionali. Inoltre personaggi dello spettacolo, dello sport e della cultura verranno insigniti del prestigioso riconoscimento di “Ambasciatore del Tartufo di San Miniato”.

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Si alza il sipario sullo Slow Travel Fest, l’intervista al direttore artistico Giancarlo Brunelli

Un borgo, tanti eventi e un comune denominatore: la lentezza. Ad Abbadia a Isola in provincia di Siena, si sta per alzare il sipario sulla terza edizione dello Slow Travel Fest, il Festival del viaggio lento, a piedi e in bicicletta in programma dal 22 al 24 settembre. 

Gli ingredienti sono quelli vincenti: un mix di arte, musica, cultura e natura alla scoperta del territorio di Monteriggioni e della Via Francigena. La manifestazione, promossa e patrocinata da Comune di Monteriggioni e Regione Toscana, in collaborazione con Toscana Promozione Turistica, organizzata da Ciclica.cc, Kindi, Andare a Zonzo e Movimento Lento, promette anche quest’anno il tutto esaurito.

La filosofia del Festival è quella di promuovere il viaggio lento, la Via Francigena e una certa idea di vivere le esperienze outdoor che siano incontri, musica o trekking. – spiega Giancarlo Brunelli, direttore artistico dello Slow Travel Fest – Una filosofia omogenea che si traduce in un programma eterogeneo in grado di rivolgersi a pubblici diversi e più territori. Le persone vogliono sperimentare, fare, vivere. E questa è la forza del Festival”.

L’anima dello Slow Travel Fest sono infatti le escursioni: a piedi, in bicicletta e a cavallo sulle orme di antichi cavalieri e pellegrini, alla scoperta della biodiversità e la geologia della Montagnola Senese. Ma quest’anno c’è una novità. “Oltre all’escursione abbiamo aggiunto esperienze outdoor itineranti che hanno un contenuto” aggiunge Brunelli. Per la prima volta, la tre giorni dedicata al viaggio lento, oltre alla ricca proposta culturale, proporrà anche workshop di scrittura, fotografia e illustrazione per raccontare un’esperienza di viaggio in modo creativo.

Con queste carte in tavola, Abbadia si prepara a vivere la nuova edizione di un evento sempre più apprezzato e conosciuto. L’anno scorso sono stati oltre 600 i partecipanti ai laboratori e circa duemila i visitatori. Esperienza e lentezza rappresentano infatti un binomio adatto a grandi e piccini.

Abbadia a Isola, con il suo ostello e per la varietà dei suoi sentieri, rappresenta l’ambiente ideale per questa manifestazione. – conferma Brunelli – Il festival, da tre anni, è pensato con una parolina magica oggi molto diffusa, l’outdoor. Anche l’idea dei borghi è un altro aspetto fondamentale in crescita. Anziché dover prendere un aereo o andare nella classica meta di montagna si può decidere di vivere un’esperienza. Il valore del festival è anche questo: svegliarsi in un borgo come Abbadia e fare un’escursione all’alba nella natura”.

Non a caso sarà l’omaggio alla Via Francigena ad inaugurare questa edizione. Alle 9.30 del 22 settembre scatterà la Francigena Welcome Walk! con partenza da San Gimignano alla volta di Abbadia Isola. Un percorso di 30 km lungo una delle tappe più suggestive dell’antico itinerario di Sigerico.

La prima di una serie di escursioni che quest’anno vedrà protagoniste delle guide ambientali speciali. “Questo è un nostro piccolo vanto – spiega il direttore artistico – l‘anno scorso ci hanno aiutato 10/12 volontari che stavano completando il loro percorso di tirocinio come guide ambientali certificate a livello regionale. Quest’anno, alcuni di loro, saranno al Festival e parteciperanno non più come volontari ma come professionisti del settore”.

Per concludere, un invito ai lettori: “Vi invito a venire al Festival per fare in modo che Monteriggioni sia in quei tre giorni la piccola capitale culturale della Via Francigena. Un’edizione che prenderà il via con un omaggio dedicato a questo importante itinerario culturale”.

Per informazioni sul programma e ospitalità visitare il sito www.slowtravelfest.it

Silvia Iuliano

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Nuova tappa per il progetto “Benvenuto Pellegrino”

Il protagonista della quinta giornata di Benvenuto Pellegrino è il cammino tra Bardone e Cassio. Un percorso alla scoperta della Via Francigena, in salita sul versante emiliano, che ha coinvolto molti partecipanti.

Un cielo sereno e un vento fresco hanno accompagnato i novelli pellegrini che si sono cimentati nei percorsi appenninici, generosi di numerose splendide vedute della pianura padana. Le attrattive lungo questo tratto della Via Francigena sono diverse, sia all’inizio con l’antica Pieve di Bardone, per poi arrivare a Castello di Casola, una minuta frazione immersa nel verde delle colline. Qui qualche casa in pietra ed una chiesa affrescata di recente restauro.

Il cammino riparte impegnativo verso Cassio, ma regala la vista dei “Salti del Diavolo”, conformazioni rocciose tipiche della zona, che affiorano svettanti dal dolce rilievo collinare. L’arrivo alla meta è agognato, così come il pranzo, che ristora gli animi e il corpo: il menù del pellegrino, con prodotti e specialità locali.

Il progetto “Benvenuto Pellegrino”, ormai giunto alla conclusione della quinta giornata, ha visto coinvolti i comuni di Fidenza, Noceto, Medesano, Fornovo Taro, Terenzo e Berceto, i quali hanno organizzato queste sei giornate di cammino per approfondire la conoscenza della Via Francigena parmense.

Luca Faravelli

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La Via Francigena si veste a festa

Mentre a Castelfiorentino fervono i preparativi della manifestazione “La Via Francigena in Valdelsa. Tra paesaggio e storia”, in programma dal 6 all’8 ottobre e inserita nel programma del Festival europeo “Via Francigena Collective Project 2017 Borghi e Nuvole”, promosso dall’Associazione Europea delle Vie Francigene, un gruppo di intraprendenti volontari della frazione di Castelnuovo d’Elsa, il cui borgo di Coiano è attraversato dall’antico tracciato, si sono messi all’opera realizzando manufatti in legno originali che sono stati collocati in questi giorni lungo il tratto castellano del percorso, sotto l’occhio vigile del Vicesindaco con delega alla Cultura, Claudia Centi, e dell’Assessore al Turismo, Gianluca D’Alessio.

I volontari hanno dimostrato fin da subito, allorquando condivisero la prima idea con l’amministrazione comunale, di avere non solo una significativa abilità manuale, ma anche creatività, originalità e soprattutto attaccamento al patrimonio comune, rappresentato in questo caso dalla Via Francigena.

Non perdendo di vista le preziose indicazioni fornite dall’Associazione Europea delle Vie Francigene con il proprio Vademecum e l’Abaco della cartellonistica del tratto italiano dell’antica Via, gli abili artigiani di Castelnuovo d’Elsa si sono ingegnati realizzando oggetti di puro arredo (come cassettine per gli uccelli o per la posta dei sogni del pellegrino, casine per gli scoiattoli o panchine), oltre ad apposita segnaletica utile a orientare i sempre più numerosi camminatori, che si cimentano con uno dei tratti più spettacolari della Francigena, la tappa n. 30 che da San Miniato porta a Gambassi Terme, attraversando le suggestive colline di Castelfiorentino e di Montaione.

“Da qualche tempo abbiamo intensificato il nostro impegno nella valorizzazione del tratto comunale di tale storico percorso – affermano Centi e D’Alessio – coinvolgendo in particolar modo l’associazionismo locale e collaborando con la Regione Toscana e con l’Associazione Toscana delle Vie Francigene”.

“La realizzazione e collocazione di piccoli manufatti artigianali in legno grezzo – proseguono i due amministratori – si colloca in questa cornice e vuole sottolineare la sempre maggiore cura espressa dal territorio nei confronti del percorso”.

La Francigena quindi si fa bella in attesa degli appuntamenti di inizio ottobre.

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I cammini come metafora della vita

Le emozioni e le personali impressioni di una camminatrice temeraria sulla Via Francigena del Sud.

La testimonianza della blogger e camminatrice Annamaria Laviano.

Chi mi conosce già lo sa! Da anni coltivo la  passione per le camminate. Fanno parte del mio stile di vita. Sono almeno otto anni,infatti, che quotidianamente sono solita percorrere diversi chilometri a piedi, rigorosamente a stretto contatto con la natura ed i suoi frutti. La meravigliosa realtà dei cammini,però,ho iniziato a conoscerla più da vicino soltanto tre anni fa,quando un po’ per caso, un po’ per la voglia di provare una nuova esperienza, io e mio padre,partimmo con un nutrito gruppo di pellegrini, già consolidato. Si trattava di un gruppo decennale che avanzava e continua a farlo lungo la Via Francigena,alla volta di Gerusalemme, sotto lo stendardo di “Viatores”- Santa Maria degli Angeli e della Speranza. Da allora ho percorso ben tre tratti della Via Francigena, da Roma in giù. Il primo anno partimmo da Marino (RM) e attraversando la Ciociaria giungemmo all’Abbazia di Montecassino,una tra le più famose al mondo. L’anno successivo memori della bella esperienza passata , partimmo da Mignano Montelungo,primo comune del casertano e giungemmo a Celle San Vito (Foggia), per concludere il percorso italiano quest’anno a Monte Sant’Angelo, meglio noto,soprattutto al sud, come:“L’angelo di Puglia”.

Sono state tre esperienze intense, diverse di volta in volta ed uniche nel loro genere, come ogni cammino sa essere. Il cammino a differenza del più banale e blasonato trekking non è solo percorrere un tratto di strada più o meno lungo, ma è un percorso volto alla ricerca e alla scoperta della propria interiorità, della propria essenza, compresi i limiti fisici e psicologici che ognuno di noi ha.
Il primo anno era tutta una scoperta. Tra i posti magnifici che abbiamo visitato, ricordo Veroli, Artena, Anagni (con particolare riferimento alla sua salita,percorsa alle 14 del giorno, con 40 gradi, che è ancora ben impressa nei muscoli di tutti i partecipanti), e poi Montecassino,Mignano Montelungo.
Quando percorri la Via Grancigena assapori di tutto, dalla fatica del cammino alla bellezza di vedere il mondo da un’altra prospettiva. Sì,perché viaggiare a piedi ti offre una prospettiva unica al mondo. Ti consente di vedere i luoghi “dal basso”, di scorgerne gli odori, i sapori e le emozioni di approdare in un nuovo posto,avendocela fatta con la sola forza delle tue gambe e la tenacia del tuo cervello.

Camminare a piedi ti fa rendere conto di ogni minimo cambiamento del territorio, dalla vegetazione al dialetto e ti fa capire che l’Italia è davvero varia. E non lo è soltanto di regione in regione ma addirittura di provincia in provincia e di paesino in paesino.
Quando cammino ciò che noto maggiormente e che mi resta,pertanto, di più impresso nel cuore e nella mente, sono i paesaggi. Amo i panorami e i posti panoramici. Quelli che per raggiungerli devi affrontare salite che a guardarle dal di sotto sembrano improbabili, perché ti fanno godere delle viste più belle, un po’ come accade nella vita. Infatti credo fermamente che i cammini ,per questo ed altri aspetti, siano la metafora più rappresentativa della vita. I cammini ti insegnano a raggiungere grandi obiettivi a piccoli passi. Chè tutto si può fare anche da soli, ma in compagnia, con la gioia della condivisione è più bello. Chè quando ti trovi in aperta campagna e la meta non si intravede ancora nemmeno lontanamente, non devi cedere alla stanchezza,ai morsi dell’appetito e al caldo ma devi perseverare, devi andare avanti, perché non puoi fare altrimenti. Se ti fermi non raggiungi . Se ti fermi non vai avanti. Non puoi fermarti lì! Quello non è il tuo obiettivo. E quasi nulla, al pari dei cammini, ti permette di conoscere bene le persone. Il carattere non può non emergere quando sei stanco, quando cammini dall’alba e si sfiorano oramai i 40 gradi. Sì sa l’indole umana è molto suscettibile a queste variabili!

Impari ad apprezzare la freschezza della brezza mattutina. E scopri che l’alba porta con sé suoni unici come il verso di certi uccelli,destinati a scomparire col sorgere del sole o ad essere sopraffatti dai rumori, che l’uomo con la sua routine,produce,noncurante dei ritmi e dei delicatissimi equilibri della natura. Scopri che camminare contemplando la bellezza del Creato è una forma di preghiera,forse la più antica, di stampo francescano.
Ogni cammino ti cambia. Cambia il tuo modo di vedere le cose. Comprendi quali sono le priorità e di quali zavorre occorre liberarsi per andare avanti più sereni di prima. Ci vuole umiltà per intraprendere un cammino. Devi esser disposto a mettere in discussione una parte di te, quella celata ai più e collegata all’anima,con cui non puoi non venire in contatto quando scegli di fare questa esperienza.

Quando si percorre la Via Francigena, si dorme un po’ dove capita, in monasteri, ostelli, bed&breakfast, e ho imparato che spesso ce ne sono davvero di molto belli in giro, gestiti da persone genuine,di cuore, che amano incontrare pellegrini e viandanti e spesso ci chiedono di lasciare un messaggio o un semplice nome,che testimoni il nostro passaggio,sui loro “annali”.
La Via Francigena del Sud, che a tratti,prende il nome di Via Micaelica,in quanto conduce al santuario di San Michele Arcangelo,in Puglia, ha molto da offrire. Paesaggisiticamente è molto varia e i suoi connotati cambiano man mano che ci si appropinqua verso il tacco del beneamato stivale italico. Il Tavoliere è caldo. Un caldo diverso, al quale forse noi,giungendo dall’entroterra lucana,zona notoriamente più fresca, non eravamo abituati . Il sole è caldissimo già dalle prime ore del giorno senza mezze misure. Ciò che colpisce a vista d’occhio sono le grandi distese di grano,oramai mietuto che non conoscono fine,tanto che a tratti sembra di stare proprio sul percorso verso Santiago De Compostela.

Percorrere la Via Francigena è un qualcosa di unico ed emozionante. Si ha la certezza che si sta accarezzando  lo stesso suolo degli antichi pellegrini che proprio attraverso queste rotte giungevano a Gerusalemme.
I cammini ti consentono di scoprire luoghi talmente piccoli,sconosciuti ai più,di cui non si sente mai parlare. Tanto piccoli,da sembrare quasi fuori dal mondo e senza tempo, rimasti in un’epoca ormai remota, in cui per essere felici e vivere sereni bastava restare nel proprio paesino,avere a disposizione una piccola panetteria, un pezzetto di terra e tutto si svolgevà lì. Poi la gente è dovuta andar via,per far fronte al progresso,alla società che cambia e vuole di più. E quando con il tuo gruppo di pellegrini di ritrovi in un paesino come Celle San Vito,che conta 100 abitanti esatti, di cui solo 1 bambino, ti rendi conto che il mondo è fatto perlopiù di piccoli campanili,che se non fosse per questo tipo di viaggi,ignoreresti totalmente.
La bellezza dei cammini è proprio questa : ti sanno condurre dove vogliono, basta soltanto che tu voglia lasciarti trasportare

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Vie Franci-Gene: la storia millenaria del cammino diventa un quiz

La Via Francigena che da 1000 anni attraversa la nostra Città portando i pellegrini di tutto il mondo verso Roma. Gene Gnocchi, col suo talento comico e la classe che hanno solo i grandi showman.

Cosa hanno in comune? A loro modo sono due icone di Fidenza, due mondi così lontani e da oggi così vicini, che si sono finalmente incontrati per dare vita ad un Festival interamente dedicato al percorso romeo, che esordirà al Teatro Magnani il prossimo 21 settembre (ore 21, ingresso gratuito) per poi approdare in Toscana: a Pontemoli (domenica 1 ottobre) e a Siena (venerdì 20 ottobre).

Vie Franci-Gene, si chiama l’evento. Un nome che è già un manifesto programmatico, un invito a prendere carta e penna e appuntarsi per bene l’evento come imperdibile. No, stavolta niente convegni o puntuali ricerche storiografiche, niente seminari. Stavolta la via Francigena si trasformerà in un… quiz. Perché tutti la raccontiamo, tutti la promuoviamo, ma in fondo in fondo, quanto conosciamo davvero della sua storia fantastica, del suo carico di vicende mozzafiato sospese tra mito e passione. La passione della scoperta, la passione di chi si mette in cammino per fede. La passione di chi vuole riprendersi i suoi tempi, in barba al logorio della vita moderna, come avrebbe detto il grande Calindri.

GENE GNOCCHI: “LA FRANCIGENA, L’UNESCO E IL PELLEGRINO CHE HO MANDATO A BASTELLI”

Quindi: il quiz. In cattedra: Gene. Concorrente: il pubblico. Un vero e proprio format nato dalla collaborazione di Gene con l’Associazione Europea della Vie Francigene e, nel suo numero zero a Fidenza, con il sostegno del Comune

“Lungo la Via Francigena ci sono tanti comuni italiani che possono beneficiare di questo tragitto e dell’incredibile scambio di mondi e culture che portano i pellegrini lo attraversano. Mi è così venuta l’idea di raccontare tutto attraverso un quiz, col quale far capire quanto sia importante la Via Francigena”, spiega Gene.

Un quiz condotto alla maniera di Gene. Sagacia, ironia, non sense messe al servizio di un modo nuovo di raccontare il portato culturale della Via Francigena. “Partiremo da Fidenza, il tour proseguirà a Pontremoli, poi Siena ed altre località. Interrogheremo i fidentini, anche quelli illustri, per scoprire quanto sanno della via Francigena”. Benissimo. Gene e la Via Francigena, sotto con l’aneddoto: “Una volta a Fidenza mi è capitato di incontrare un pellegrino, che mi chiedeva quale era la strada corretta per andare verso Roma, e io che non sapevo niente l’ho mandato Bastelli”.

Applausi, ma torniamo seri. La Via Francigena candidata all’Unesco, come patrimonio mondiale dell’Umanità. Si sta lavorando tanto per questo obiettivo. Gene che ne pensa?

“Altro che opportunità, portare la Francigena all’Unesco è il viatico per far diventare la via un elemento di primaria importanza in tutti i contesti – fa notare Gene –. Essere patrimonio Unesco significherebbe avere un imprimatur che ti connota e identifica in modo molto marcato e, soprattutto, molto rilevante, ai fini di uno sviluppo a 360°: culturale, economico, sociale”. Non male come concorrente, Gene. Non male.

IL SINDACO MASSARI: “UN MODO NUOVO DI RACCONTARE LA FRANCIGENA”

“La Via Francigena è da sempre una eccezionale esperienza di vita. La vita dei pellegrini scolpita sui bassorilievi della Cattedrale di Fidenza. La vita dei pellegrini moderni. La vita delle Comunità che sono attraversate dal cammino – commenta il Sindaco di Fidenza, Andrea Massari –. Stavolta racconteremo la vita lungo la via Francigena da una angolatura differente, mettendo il talento di Gene al servizio di un progetto che è molto più di un evento o di uno show. E’ la possibilità di conoscere divertendosi, di spalancare a tutta la comunità le porte di una storia sorprendente che deve essere sempre più patrimonio collettivo. Ringrazio Gene per il suo entusiasmo e il Presidente dell’Associazione Europea delle vie Francigene, Massimo Tedeschi, ancora una volta capace di proporre uno strumento che inserisce Fidenza tra le grandi tappe francigene”

I preziosi partner dell’evento del 21 settembre sono: Socogas, Antonella Lambri Private banker, S.i.co.r.t.

 

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Tenuta Ripa Alta, Cerignola (FG)

Tra le nuove possibilità di sosta e ristoro sulle Vie Francigene del Sud evidenziamo la “Tenuta Ripa Alta”, nasce nel 2013 e prende il suo nome da una località dell’agro di Cerignola, in Puglia.La “Ripa Alta” è una ripa presente sulla riva sinistra del fiume Ofanto, sulla quale sorge una cappella che si tramanda essere il luogo del leggendario ritrovamento della Madonna di Ripalta, patrona di Cerignola.

Tenuta Ripa Alta si trova nella valle dell’Ofanto, tra le campagne di un territorio fra i più fertili della Puglia. Il clima, che difficilmente porta ad avere picchi inferiori agli zero gradi centigradi e garantisce una temperatura media annuale intorno ai 16°, presenta caratteristiche particolarmente favorevoli alla crescita di viti e ulivi.

Per ulteriori info sulla struttura: 

https://www.viefrancigene.org/it/resource/accomodation/4161/

http://www.tenutaripaalta.it/

 

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Ornans, cittadina lungo il corso del fiume Loue

Situata nel verde cuore della Valle della Loue, Ornans, in Bourgogne/Franche-Comté, è un centro culturale ed artistico del primo altopiano del Giura.

Atipico, acquatico, artistico e… autentico di sicuro. Questa incantevole città è soprannominata “piccola Venezia del Doubs” in riferimento alle sue case pittoresche edificate su palafitte sulle rive del fiume Loue.

Ornans appare per la prima volta nella documentazione storica alla fine del XI secolo: viene infatti menzionato un castello, di cui purtroppo non è reperibile la data di edificaizone. Una delle cappelle, ancora oggi esistente e denominata Saint Georges chapel, è stata costruita nel 1289 da Ottone IV. Ornans possiede inoltre un ricco patrimonio di dodici monumenti storici e molte dimore.

Il pittore Gustave Courbet (1819-1877), antesignano del movimento realista, ha lasciato un’impronta senza precedenti a Ornans. Gran parte del suo lavoro è stato infatti portato avanti nella valle della Loue. Il suo museo ha assunto importanza nazionale e internazionale, con il ritorno della famosa “Quercia di Flagey” e con le sue numerose mostre di qualità.

La città offre ai turisti una vasta gamma di attività all’aria aperta, grazie al fiume che l’attraversa e alle scogliere che la circondano: è un grande parco giochi per canoa, arrampicata, mountain bike, pesca, trekking e arrampicata.

L’energia delle associazioni locali permette anche Ornans di distinguersi in vari ambiti, come le tradizionali feste estive dedicate ad Arti e Mestieri, i mercatini, l’accogliente mercato di Natale della prima domenica d’Avvento. Senza dimenticare dello sport con la “X-Trem sur Loue”: camminate e competizioni in mountain bike di fama internazionale. Nel 2017 questa prove sarà qualificante per il campionato del mondo di maratona.

Ornans ha combinato con successo la valrizzazione del suo passato con il desiderio di far crescere la sua posizione economica. Valorizzata dal suo tessuto locale di artigiani, Ornans è infatti diventata importante centro economico per la presenza di impianti industriali come Alstom, Guillin Emballages, ITW Rivex, DDLG Décolletage Luxe.

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L’evento finale del progetto Eurovelo 5-Via Romea Francigena alla Fiera Bike Brussels 2017

Nel pieno della Settimana Europea delle Mobilità, con numerose iniziative in tutta Europa per esaltare la mobilità sostenibile, il progetto di itinerario ciclabile Eurovelo 5-Via Romea (Francigena) che collega Canterbury a Brindisi, è stato presentato a Bruxelles il 15-16 settembre, in occasione della fiera urbana dedicata alla biciletta.

Con il coordinamento dell’Università di Lancashire, undici partner di 5 paesi europei hanno unito le loro forze nel corso dei 18 mesi del progetto, grazie al supporto del Programma COSME dell’Unione Europea, con l’intento di pianificare e sviluppare il prodotto turistico basato sull’itinerario ciclabile lungo le vie dei pellegrini da Canterbury, nel Regno Unito, a Brindisi, in Italia, passando per Francia, Belgio, Lussemburgo, Germania e Svizzera. Tra i diversi risultati del progetto  “Eurovelo 5-Via Romea Francigena” (EV5-VRF) che verranno presentati a Bruxelles,  sono degni di nota gli approfonditi e dettagliati piani di sviluppo nazionali e un piano transnazionale, manuale grafico comune, pacchetti turistici, una APP e un sito web europeo.

L’itinerario ciclabile EV5-VRF è concepito in linea con gli standard Eurovelo della Federazione Europea del Ciclista, partner di progetto. Nell’ambito del partenariato l’Associazione Europea delle Vie Francigene ha coordinato le attività relative allo sviluppo del prodotto turistico.

Maggiori informazioni: www.viaromeafrancigena.com ; http://www.bikebrussels.be/en/; http://www.mobilityweek.eu/

 

 

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Ospitale sulla Francigena, c’è il bando per la gestione

E’ stato pubblicato oggi 7 settembre sul sito del Comune di Capannori il bando per selezionare il gestore dell’ospitale della Francigena, la struttura realizzata dall’amministrazione Menesini in via del Popolo, nel centro di Capannori. Il bando messo a punto dall’amministrazione comunale in questi mesi, che resterà aperto fino al prossimo 9 ottobre (alle 12) apre prospettive di ampliamento per la struttura di accoglienza, in particolare, perché dà ai privati la possibilità di aumentare i servizi e le volumetrie dell’immobile e di renderlo punto di riferimento del progetto Francigena bike.

Si tratta di due nuove opportunità che insieme alla possibilità di una concessione fino a 10 anni anziché 5 e al pagamento del canone non prima dell’aprile 2018 rendono l’ospitale di Capannori particolarmente appetibile per coloro che sono interessati a gestire una struttura pensata per l’accoglienza dei pellegrini della via Francigena, ma finalizzata anche a valorizzare il territorio ed i suoi prodotti, la cultura della bicicletta e ad essere un luogo per attività ed iniziative rivolte alla comunità.

Tutti coloro che vogliono partecipare con un progetto di crescita e di sviluppo sostenibile di questa nuova attività potranno infatti farlo, sapendo che il Comune lascerà loro il tempo di raccogliere i frutti del proprio investimento. “L’ospitale della Francigena è un luogo di accoglienza, di incontro e di socializzazione – spiega l’assessore al turismo, Serena Frediani – Tenendo conto di questo abbiamo elaborato un bando che consenta una gestione che guarda al futuro, dando la possibilità ai privati di poter fare anche lavori aggiuntivi che poi, una volta terminata la concessione, restino nella disponibilità del Comune e quindi della comunità. Siamo convinti che con l’introduzione di nuovi elementi e in linea con l’idea della Francigena promossa dalla Regione, ovvero una via storica percorribile a piedi o in bicicletta, l’ospitale di Capannori diventerà presto un luogo di aggregazione anche per tutti i cittadini”.

L’amministrazione Menesini ha inoltre scelto di favorire la partecipazione di giovani imprenditori, che magari sognano di gestire questa nuova struttura che sorge nel cuore di Capannori. Per farlo, nel bando è richiesta un’esperienza gestionale di tre anni ma non esclusivamente nel settore ricettivo alberghiero. L’ospitale si articola su tre piani per complessivi 24 posti letto: il piano terra si compone di hall d’ingresso, punto informazioni, bar, cucina, sala da pranzo, lavanderia, camera attrezzata per le persone diversamente abili e quattro servizi igienici. Al primo piano ci sono quattro camere da letto ed altri tre servizi igienici. Inoltre, il secondo piano ospita postazioni computer, biblioteca e area studio.

L’edificio è fornito di un ascensore dal piano terra al secondo piano che ne consente la piena accessibilità ed è dotato di un’ampia area esterna. Nella costruzione dell’Ospitale è stata posta attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale poiché l’edificio è dotato di pannelli solari e fotovoltaico.
La gara pubblica per la concessione in gestione dell’ospitale sulla via Francigena Storica di Capannori è tramite procedura aperta in modalità telematica mediante la piattaforma Start.

Fonte: Lucca in Diretta