Via Francigena

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On line il calendario 2021 dell’Associazione Via Francigena del Sud

E’ online su www.laviafrancigenadelsud.it il calendario 2021 della Via francigena realizzato dal Comitato/Associazione Via Francigena del sud che si occupa dell’accoglienza , tutela e valorizzazione del tratto francigeno pugliese direttrice traiana tratto Andria – Corato- Ruvo di Puglia – Bitonto.

Il Calendario è stato presentato in data 4 gennaio 2021 presso la Chiesetta di Santa Lucia di Corato . “ Il Calendario è un insieme di “scatti di pellegrini” che sono stati accolti dal Comitato della Via Francigena del Sud  durante il loro cammino 2020 e che attesta quanto i Pellegrini si sentano accolti e riconosciuti dal territorio che attraversano e visitano e a cui rimangono affezionati portando con sé “I bei ricordi”.  Il Calendario  è concepito, anche ,  come una agenda ricca di date di festività legate alla nostra tradizione . E’ un calendario innovativo perché è digitale ed è il primo calendario che con un link permette di promuovere il territorio in modo integrato , di effettuare alcuni approfondimenti per i più appassionati, e di conoscere la figura mistica di Luisa Piccarreta , detta La Santa di Corato, oggi oggetto del processo di Beatificazione presso il Vaticano.

Il Calendario è scaricabile anche dal Sito ufficiale e pagina facebook del Comune di Corato, del Comune  sidi suiRuvo e Bitonto, sui siti  delle Pastorali locali e limitrofe , sul sito Consorzio di Terre di Castel del Monte  di Andria, e delle Scuole  d’Istruzione Superiore che hanno aderito al Comitato e partecipano a numerosi progetti sui temi della via Francigena:  IISS ”A.Oriani – L.Tandoi”, ITET “P.A.M. Tannoia”, Liceo Artistico Federico II Stupor Mundi.

 

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AEVF partecipa al meeting di lancio di rurAllure

Nei giorni 11 e 13 gennaio 2021 l’Associazione Europea della Via Francigena ha partecipato al primo meeting di presentazione del progetto europeo “rurAllure: Promozione di musei e siti del patrimonio rurale nelle vicinanze di percorsi di pellegrinaggio europei”.

Il progetto ha lo scopo di favorire lo sviluppo della cooperazione e del turismo lungo gli itinerari dello storico pellegrinaggio. Si serve, inoltre, delle più recenti tecnologie per promuovere i musei e i siti del patrimonio rurale in prossimità dei percorsi dell’importante pellegrinaggio europeo. Il fine è quello di evidenziare lo stretto legame tra l’ambiente rurale e i percorsi di pellegrinaggio per arricchire l’esperienza culturale del cammino attraverso il vasto patrimonio fruibile proprio in queste aree, molto spesso sconosciute.

Il meeting di presentazione, che si è svolto online, ha visto la collaborazione di partners e soci sotto la guida dell’Università di Vigo. Le 15 organizzazioni e istituzioni di ricerca europee all’avanguardia, tra le quali AEVF, partecipano all’ambiziosa iniziativa lavorando con strategie comuni e sviluppando i progetti pilota: il patrimonio letterario del cammino di Santiago, quello termale situato sul cammino per Roma, quello etnologico sul cammino di Sant’Olav e, infine, quello naturalistico sul cammino di Santa Maria.

Durante l’incontro online della durata di 3 giorni, è stato presentato il quadro d’insieme del progetto, così come la descrizione dei nuclei progettuali di cui sopra e i contributi dei partners coinvolti.

AEVF è coinvolta nella sperimentazione pilota del “Patrimonio termale lungo la via per Roma” insieme alla Via Romea Strata e alla Via Romea Germanica, sotto la supervisione accademica dell’Università di Bologna. Questo progetto si occupa di identificare il patrimonio termale e culturale situato sulle vie di pellegrinaggio e di creare un network di siti e musei, promuovendoli.

L’associazione ha anche l’incarico di sviluppare strategie di comunicazione per l’intero consorzio occupandosi, inoltre, della diffusione e divulgazione dei risultati del progetto.

Maggiori dettagli disponibili cliccando sul seguente link: https://www.viefrancigene.org/en/rurallure/

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Yummy Francigena: IL VINO DEL VALLESE

Pronti a brindare lungo la Via Francigena Svizzera? Il Vallese e il Vaud sono una fucina di sperimentazione enologica oltre ad essere il cuore della tradizione vinicola elvetica, il luogo dove – 900 anni fa! – i cistercensi introdussero la viticultura dalla Borgogna.

I 50 mila ettari vitati sono gestiti da oltre 20 mila agricoltori! Ma solo in 500 fanno il vino, gli altri conferiscono le uve alla cooperative, di cui la principale è  la “Provins”.

Quali bianchi troviamo? Il Fendant (nome locale del più noto Chasselas), morbido e forte. Tra le 27 varietà di uve bianche coltivate, la Petit Arvine è quella di maggiore successo fra le autoctone ( quelle ciò originarie della zona)

E quali rossi? Il Dôle è forse il più celebre, ottenuto dall’unione di Pinot Noir e Gamay. Interessanti anche il Cornalyn (o Rouge de Pays) dall’aroma di ciliegia e il rustico Humane Rouge. 

Tutti da provare!

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L’anno del Road to Rome, un’occasione per la Via Francigena!

Un evento importante che si affianca ai festeggiamenti dell’ anno Santo compostelano e vuole esaltare la dimensione internazionale della Via Francigena, riflettendo sul futuro del cammino.

Il 2021 sarà un anno speciale per la Via Francigena. La lunga camminata “road to Rome 2021” celebra i 20 anni dell’Associazione Europea delle Vie Francigene e vuole in primis esaltare la dimensione internazionale di questo cammino festeggiandolo insieme a tutte le associazioni e i comuni presenti lungo i 3.200 km di percorso.

Il “Road to Rome” è  una sfida grande da realizzare in collaborazione con tanti appassionati che sosterranno il progetto. Tra gli obiettivi, quello di far ripartire il turismo sostenibile e responsabile dopo la pandemia, nonché supportare la candidatura della Via Francigena a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO 

UN TREND IN CRESCITA
Oggi la popolarità della Via Francigena sta crescendo, questo è un dato oggettivo. Il 2020, “annus horribilis” anche per il turismo mondiale, nel periodo da luglio a ottobre ha registrato sul cammino francigeno una presenza maggiore di pellegrini rispetto allo stesso arco temporale dell’anno precedente.

Sono state distribuite da AEVF oltre 9.000 credenziali. A queste si sono aggiunte le credenziali distribuite da altre associazioni, spesso su scala locale. A tali  numeri, inoltre, occorre considerare coloro che percorrono un tratto di cammino ogni anno utilizzando la stessa credenziale (30%) e coloro che la percorrono senza il passaporto del pellegrino (circa il 15%). Il pubblico che la frequenta è ormai internazionale: nel 2019 sono stati registrati viandanti provenienti da oltre 60 Paesi nel mondo (!), mentre lo scorso anno per ovvie ragioni è stato registrato maggiormente un pubblico nazionale nei vari Paesi attraversati dal cammino.

LE SFIDE PER IL FUTURO. INGHILTERRA, FRANCIA, SVIZZERA
Occorre lavorare in modo costruttivo su alcuni punti per migliorare il futuro della Via Francigena. Non è necessaria nessuna bacchetta magica, ma serve la volontà condivisa da parte di tutti i soggetti coinvolti e una visione lungimirante, forse coraggiosa, che vada al di là di una interpretazione “domestica”, regionale o nazionale, con la quale troppo spesso si interpreta la Via Francigena.

In Inghilterra il tratto di cammino è di soli 30 km, anche se tale lembo di percorso è di straordinaria importanza per la cultura anglosassone che rappresenta. In tempo di Brexit, la Via Francigena vuole continuare ad unire saldamente il Regno Unito all’Europa attraverso la cultura, storia, turismo e dialogo interreligioso. Canterbury è il km zero del percorso ed è proprio lì che nel 990 l’arcivescovo Sigerico è ritornato dopo aver ricevuto il pallium dal Papa Giovanni XV.

In Francia occorre iniziare a considerare la Via Francigena non solo come GR 145, ma come la “strada per Roma” rimettendo l’accento sull’etimologia del nome Via Francigena, e cioè “la strada che viene dalla terra dei Franchi”. I GR® (Grandes Randonnées) rappresentano la rete sentieristica nazionale all’interno della quale sono catalogati e valorizzati i diversi sentieri, ma è necessario che la Via Francigena riceva una visibilità che esca dai confini francesi. La Via Francigena, in sostanza, non può essere etichettata come un “semplice” GR lungo gli oltre 1.000 km di percorso e ben 47 tappe in terra d’Oltralpe. L’itinerario di Sigerico rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo territoriale per tutti i 220 comuni attraversati ubicati al 90% in area rurale.

In Svizzera sono presenti 210 km di percorso ma solamente due cantoni (Vallese e Vaud) vengono attraversati dalla Via Francigena. Per questa sua marginalità il cammino è scarsamente inserito all’interno delle politiche nazionali di promozione del turismo. Per i parametri svizzeri, inoltre, il percorso è classificato di “facile percorrenza”, niente a che vedere con i sentieri alpini e di montagna che presentano ben altre difficoltà di percorrenza. Si tratta di 10 tappe meravigliose, immerse nella natura, che proprio la scorsa estate ho avuto l’occasione di percorrere interamente a piedi e di raccontare sulle pagine AEVF.

ITALIA. UNO, CENTO O MILLE CAMMINI?
In Italia la Via Francigena è ormai ben conosciuta, almeno nel tratto dal Passo del Gran San Bernardo a Roma. Grazie all’impulso di alcune regioni, Toscana su tutte, da oltre dieci anni è stato portato avanti un importante lavoro di infrastrutturazione del percorso che avrà un significativo restyling su scala nazionale negli anni 2021-2022 grazie ai fondi ministeriali CIPE dedicati proprio alla Via Francigena.

A livello nazionale, tuttavia, oggi ancora manca la consapevolezza di avere “un importante cammino di Santiago”. A conferma di questo, lo scorso 17 dicembre in occasione del workshop “Valore e Paese” realizzato da Agenzia del Demanio, MIBACT, ENIT, ANCI, ANAS, Ferrovie dello Stato è stato affermato che in Italia “abbiamo 100 cammini di Santiago di Compostela”. La Via Francigena troppo spesso è interpretata come un cammino locale, senza considerare la sua rilevanza europea.

La scelta di realizzare un sistema omogeneo di cammini su tutto il territorio nazionale ha condivisibili ragioni, così come è importante valorizzare la pluralità di itinerari che stanno nascendo numerosi. Ma tutto questo rischia di parcellizzare l’Italia in centinaia o migliaia di cammini senza avere realizzato prima una spina dorsale forte, creando un sistema fragile non in grado di sostenersi autonomamente. Purtroppo non basta creare o progettare un cammino per farlo vivere nel tempo: occorrerebbero su scala nazionale una strutturazione e una programmazione –a partire dalla manutenzione dei percorsi– non basate solo sulla passione ed il volontariato locale.
Un secondo punto di debolezza sul quale si dovrebbe maggiormente investire con una programmazione adeguata è una campagna di promozione internazionale con l’ENIT, l’agenzia nazionale dedicata.

L’esempio della Spagna è ben noto in merito alla rinascita del Cammini di Santiago: già dalla fine degli anni ’80 sono state fatte scelte politiche forti da parte del Governo e della Regione Galizia, nonché da parte delle Istituzioni religiose. A questo si sono aggiunti lo straordinario lavoro di animazione da parte delle associazioni e degli “amici del cammino”. Tutti hanno avuto e tutt’ora hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo, la salvaguardia e promozione dell’ itinerario, ma alla base c’è una governance chiara e forte. Dopo oltre trent’anni, anche in Spagna sono fioriti decine e decine di cammini che, in modo diretto o indiretto, tutti afferiscono a quello storico denominato “francès” e  lanciato ufficialmente nel lontano 1987.

ACCOGLIENZA A ROMA E L’ANIMA DELLA VIA FRANCIGENA
L’accoglienza è uno degli aspetti più importanti lungo tutto il cammino, in ogni sua tappa. Ancor di più questo aspetto è rilevante quando si arriva a Roma e si entra in Vaticano. Negli ultimi chilometri i passi dei pellegrini si fanno carichi di emozione, speranza, attesa. Questi istanti, insieme all’arrivo finale, rimangono scolpiti per sempre nella memoria e nel cuore di ognuno.

I dati di “Terre di Mezzo” presentati in occasione della Fiera autunnale “Fa’ la Cosa Giusta“, hanno evidenziato la mancanza di numeri oggettivi sui pellegrini che arrivano a Roma.  E’ oggi più che mai necessario misurare i dati che registrano le presenze di viandanti, soprattutto in riferimento alla meta finale. Istituire un osservatorio su scala almeno nazionale è ormai una necessità non più procrastinabile e diventa anche un elemento decisivo per la credibilità dell’intero sistema dei cammini. Ciò serve anche per misurare l’impatto degli investimenti che il Governo e le amministrazioni stanno facendo.

Sarebbe auspicabile mettere in atto un sistema di accoglienza adeguato per i pellegrini che arrivano a San Pietro attraverso un luogo solamente a loro riservato. Tutto ciò potrà realizzarsi con il forte coinvolgimento delle istituzioni, a partire da quelle religiose, che saranno interessate a collaborare insieme.

Questo elemento si unisce alla necessità di recuperare l’anima” della Via Francigena, cioè quel complesso di valori che sono legati indissolubilmente all’itinerario: si tratta di valori legati alla sua storia di antica via Romea, ma anche al fatto di costituire il tratto mediano dell’asse che unisce le mete delle tre peregrinationes majores della cristianità medievale: Roma, Santiago e Gerusalemme.
Non dimentichiamo che lungo lo splendido tratto italiano della Via Francigena del Sud, recentemente certificato a livello europeo e in fase di strutturazione, ci sono altre importanti mete: Monte Sant’Angelo, Brindisi, Bari e, appunto, Santa Maria di Leuca, la nostra De Finibus Terrae

A mio avviso, proprio sull’anima della Via Francigena che si giocherà il futuro del cammino: c’è bisogno di recuperare la sua dimensione spirituale e di ricerca interiore affinché i pellegrini che hanno terminato il cammino possano esclamare: “La Via Francigena mi ha cambiato la vita!”.

ANNO GIUBLIARE A SANTIAGO
Nel frattempo, in Spagna, si sono accesi i riflettori sull’ anno giubilare compostellano che potrebbe portare a Santiago de Compostela (se l’evoluzione del covid lo permetterà) quasi un milione di pellegrini a piedi nel 2021 e 2022. Anche l’Unione Europea scende in campo per ricordare l’importanza di questo evento: il Vice Presidente della Commissione Europea in carica per il dialogo e le comunità religiose, Margaritas Schinas, il 31 dicembre 2020 ha lanciato un bel messaggio per l’avvio dell’anno giubilare 2021, esteso anche per l’anno successivo.

Un cammino che unisce l’Europa, un cammino di pace e di speranza che mette in cammino i pellegrini da oltre dieci secoli. Il Consiglio d’Europa ha riconosciuto proprio il Cammino di Santiago nel 1987 come primo itinerario Culturale Europeo mentre nel 1994 anche la Via Francigena è entrata a far parte del Programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa.

IL THE ROAD TO ROME, PER CELEBRARE IL “MIRACOLO” DELLA VIA FRANCIGENA
In questo contesto giubilare compostellano, si inserisce dunque la Via Francigena con la lunga staffetta a piedi e in bicicletta “the road to Rome” che partirà il 15 giugno da Canterbury e arriverà a Santa Maria di Leuca il 18 ottobre per celebrare i vent’anni dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, fondata il 7 aprile 2001. Questo viaggio vuole essere in primis un momento di riflessione, incontro, condivisione che mette al centro soprattutto i territori e le persone. Si tratta anche di una occasione importante per sensibilizzare le istituzioni, civili e religiose, sull’importanza e sul futuro di questo cammino europeo che unisce l’Europa del nord a quella mediterranea.

Infine, il road to Rome sarà la festa di tutti coloro che amano la Via Francigena, ma sarà anche il momento per celebrare il piccolo “miracolo” della Via Francigena che ancora oggi, dopo 20 anni dalla fondazione AEVF, è in grado di mettere in rete tante persone, generare un senso di appartenenza, sostenere la crescita dei territori attraversati e valorizzare uno straordinario patrimonio culturale.

La vita resta “un viaggio da fare a piedi”, come insegna Bruce Chatwin. Se l’emergenza sanitaria ce lo consentirà, dunque, ci metteremo insieme in cammino! Altrimenti, l’iniziativa verrà riproposta nell’anno successivo.

Luca Bruschi

Riproduzione riservata

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AEVF patrocina “Walking Marathon Lago di Bolsena”

L’Associazione Europea delle Vie Francigena  patrocinerà l’iniziativa “Walking Marathon Lago di Bolsena”, camminata sportiva e culturale, che si terrà lungo i sentieri della Via Francigena ed il lago di Bolsena nella giornata del 16 Maggio 2021, dalle ore 07.00 alle ore 19:30.

Partenza ore 7:00 per i tre percorsi previsti: 

  • 18 km Montefiascone/ Bolsena
  • 37 km Montefiascone/ Bolsena/ San Lorenzo Nuovo/ Grotte di Castro/ Gradoli
  • 54 km Montefiascone/ Bolsena/ San Lorenzo Nuovo/ Grotte di Castro/ Gradoli/Capodimonte/Marta/Montefiascone lungolago

Iscrizioni entro il 9 maggio 2021, nei seguenti modi: 

 

  

 

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Una tesi sul ruolo della Via Francigena nella riscoperta e valorizzazione delle aree rurali e marginali d’Europa.

Per l’Associazione Europea delle Vie Francigene è sempre motivo di orgoglio scoprire che la Via è oggetto dello studio e della passione di neolaureandi e ricercatori. Asia Fossi, neolaureata all’Università di Padova in Sviluppo Locale, si è specializzata negli ultimi anni in turismo sostenibile, in particolare nel campo riguardante il turismo rurale e lo sviluppo dei territori tramite progetti di recupero del patrimonio culturale.

Ha lavorato presso un agenzia di promozione e sviluppo turistico in Portogallo sull’importanza degli itinerari culturali come volano di sviluppo dei territori. Questa esperienza l’ha portata a proporre la sua tesi finale di laurea sugli Itinerari Culturali come forma di turismo sostenibile nelle aree rurali, portando proprio il caso studio della Via Francigena come best practice nel panorama in evoluzione degli itinerari in Europa.

La tesi si propone di analizzare come la riscoperta degli itinerari culturali storici, come la Via Francigena, possa promuovere lo sviluppo economico, sociale e ambientale delle aree rurali e marginali d’Europa. Per rispondere a questa domanda di ricerca, il lavoro esamina l’implementazione di progetti e investimenti attivati negli ultimi anni lungo il percorso della Via Francigena. La tesi illustra la crescita dei flussi turistici e lo sviluppo del settore privati relativo al turismo nelle aree rurali che hanno promosso la Via Francigena come prodotto turistico integrato. Inoltre, nella prospettiva di una realtà turistica differente dopo la crisi dovuta alla pandemia del Covid-19, la tesi sottolinea come questo tipo di turismo potrebbe essere una soluzione per la ripartenza e il recupero del settore, rilanciando così un modello di turismo basato sull’esperienza, l’unicità, la natura e la vita rurale, lontano dalle caotiche e affollate città.

Gli itinerari culturali vengono sempre di più considerati degli strumenti fondamentali per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori rurali, grazie anche ad una maggiore consapevolezza dei viaggiatori e degli operatori del settore verso pratiche sostenibili di turismo. Inoltre, è un trend sempre più in crescita la ricerca di un nuovo tipo di turismo, collegato alla ricerca dell’esperienza unica e personale. 

In particolare, si porta all’attenzione il lavoro svolto dalla Regione Toscana e come questi interventi sono stati supportati dalle politiche Europee all’interno del quadro metodologico dello sviluppo place-based e di tipo partecipativo. Si identifica quindi il progetto della Regione Toscana come esempio di buona pratica da seguire e ripetere negli altri territori attraversati dall’itinerario in maniera da creare nuove forme di turismo sostenibile basate sul capitale territoriale locale, sulla cooperazione e le reti di governance multilivello. 

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Nuovo corso: Progettare un itinerario culturale. Strategie, marketing e comunicazione per lo sviluppo dei cammin

Corso online dal  16 febbraio al 4 maggio: Il progetto formativo sviluppa competenze per la progettazione, gestione e promozione di itinerari culturali e cammini, considerati come percorsi turistici integrati in grado di portare sviluppo sostenibile ai territori. Infatti, grazie al passaggio di viaggiatori e viandanti, le aree attraversate dai cammini – spesso interne e rurali – acquistano notorietà e aumentano i flussi.

 
 
 
Lungo i cammini nascono continuamente nuove opportunità economiche e culturali che è necessario saper intercettare. Negli ultimi anni sono sbocciati servizi, tecnologie e modalità di fruizione aperte a diversi target di mercato (camminatori, ciclisti, podisti, disabili, famiglie, ecc.) che arricchiscono i percorsi storici e religiosi, favorendo lo sviluppo di nuovi turismi quali: ecoturismo, turismo lento, enogastronomico, del benessere e cura della salute.
 
Obiettivi
Il progetto fornisce competenze manageriali e tecniche per configurare l’offerta complessiva degli itinerari culturali, al fine di massimizzare le opportunità offerte dal mercato legate alla crescita e diffusione del turismo lento.

 
Durante la formazione i partecipanti acquisiscono competenze e abilità per:
  • Conoscere e replicare le buone pratiche di livello nazionale utilizzate per lo sviluppo di itinerari culturali e cammini;
  • Implementare modelli di business innovativi, finalizzati alla valorizzazione dei patrimoni materiali ed immateriali, dei beni culturali e degli attrattori turistici dei differenti territori regionali;
  • Prefigurare le caratteristiche distintive di nuovi servizi per la valorizzazione dei territori e di nuove tecnologie e processi di comunicazione innovativi;
  • Programmare percorsi e viaggi che consentano di attraversare i territori potendo apprezzarne a pieno l’autenticità, l’eccellenza enogastronomica e l’artigianato.
Destinatari
Il progetto è rivolto a imprenditori, figure chiave delle imprese di piccole dimensioni e liberi professionisti (sistema ricettivo, imprese della ristorazione, agenzie di viaggio di incoming, guide turistiche e ambientali-escursionistiche, servizi per la mobilità, servizi per il benessere, eventi culturali, società di comunicazione, provider di servizi turistici internet-based, sviluppatori di e-tourism, ecc.). Il percorso formativo si rivolge anche a persone interessate ad avviare un’attività professionale volta alla valorizzazione del territorio e allo sviluppo del settore turistico.
Metodologia didattica
 
Il percorso formativo è concepito come un vero laboratorio che alterna una fase teorica e di dibattito a momenti pratici e interattivi con tavoli di lavoro. Il percorso formativo intende inoltre favorire il confronto e la collaborazione di imprese anche con specializzazioni differenti (ricezione, ristorazione, prodotti tipici, escursionismo, comunicazione), contribuendo alla formazione di un modo nuovo di promuovere i servizi ed il territorio regionale lungo la fitta rete di percorsi.
 
Contenuti
Durante le lezioni i partecipanti avranno la possibilità di acquisire competenze specialistiche, tecniche ed operative per la progettazione, organizzazione e comunicazione di prodotti servizi di turismo lento, esperienziale e sostenibile:

  • Il ruolo del turismo sostenibile per lo sviluppo dei territori attraversati dai cammini;
  • Metodologie e tecniche per la configurazione di esperienze/servizi specifici per il turismo lento dei cammini;
  • Piano di fattibilità per l’organizzazione di itinerari a piedi o in bicicletta in cui l’autenticità dei paesaggi e dei borghi risulti elemento prioritario;
  • Il ruolo delle produzioni artigianali ed enogastronomiche;
  • La progettazione di destinazioni lungo i cammini e organizzazione dei servizi turistici;
  • Implementazione di modelli di business innovativi finalizzati alla valorizzazione dei patrimoni materiali e immateriali, dei beni culturali e degli attrattori turistici;
  • Strumenti digitali per il viandante lungo i cammini;
  • Strumenti di comunicazione e di narrazione per valorizzare le peculiarità del turismo lento legato ai cammini.
Programma del corso
  • Modulo 1
Durata: 12 ore
  • Modulo 2
Durata: 12 ore
  • Modulo 3
Durata: 12 ore
 
Iscrizione e costi
È possibile iscriversi al corso completo o acquistare singolarmente i moduli.
Il progetto è articolato in tre moduli didattici autonomi. È possibile quindi iscriversi all’intero corso o ai singoli moduli di proprio interesse.
 
Contatti
Jessica Fabi

E-mail: j.fabi@demetraformazione.it
Telefono: + 39 3484913138 attivo dal 7 gennaio 2021 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00)

 

 
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Minori, soli, stranieri: “Pedalando Faticando” lungo la Francigena trovano il coraggio di scegliere il loro futuro.

Hanno 17, 15, qualcuno addirittura 12 anni e molta meno fortuna di tanti loro coetanei. I paesi d’origine l’Egitto, il Senegal, il Ghana, il Gambia, la Guinea e l’Albania. Arrivati in Italia dalla rotta dei balcani o a bordo di un gommone, questi ragazzi accolti in una comunità del Cremonese hanno vissuto un’esperienza importante lungo la Via Francigena.

Mattia Ferrari è un educatore in una comunità residenziale per minori stranieri non accompagnati.  Di storie ne avrebbe da raccontare tante. Storie di ragazzi, a volte poco più che bambini, arrivati in Italia attraverso rotte di fortuna. Arrivati spaventati e soli. Alcuni feriti e con le mani ustionate, altri feriti dentro da colpi non meno duri da sopportare.

Mattia è uno di quelli che il lavoro lo fa per vocazione, perché ci crede, perché lo vive come una missione. Era stanco di vedere omologati i destini e le vicende dei ragazzi con cui si trovava a entrare in contatto: per tutti un minimo di alfabetizzazione e poi subito, come un copione immutabile, la scuola edile per poter mandare qualche soldo a casa. “E’ il pensiero che li ossessiona come arrivano. Vogliono lavorare, mandare i soldi alle famiglie, non pensano ad altro”, ci racconta Mattia che abbiamo raggiunto telefonicamente, “Ero preso dallo sconforto nel vedere come per tutti la strada fosse segnata, come per nessuno di loro ci fosse un bivio, una possibilità, una scelta da maturare.”

L’educatore, che tiene molto al tema della scelta, ci spiega come questa sia per lui il discrimine irrinunciabile per arrivare a fare poi, nella vita, qualcosa con passione. Qualcosa che è frutto della consapevole decisione di intraprendere non una ma Quella strada. E la strada è stata allora l’idea che ha voluto proporre ai “suoi” ragazzi. Un viaggio, insieme. Un viaggio lungo, fuori e dentro di sé, a bordo delle due ruote e lungo la Via Francigena: è nato così il progetto “Pedalando Faticando”.

Partenza: Cremona. Arrivo sulla Francigena a Fiorenzuola e da lì la lunga corsa verso Roma. Andata e ritorno. Un viaggio che è un uscire dalla propria comfort zone, per quanto associare la parola “comfort” alle vite di questi ragazzi suoni al limita del cinico, confrontarsi per forza con l’altro in viaggio con te, aprirsi alle storie che si incontrano, tornare a sorridere con il vento in faccia davanti a paesaggi via via mutevoli.  

Così questi ragazzi hanno pedalato, hanno faticato, hanno scoperto l’importanza del gruppo, hanno imparato a fidarsi e ad aprirsi, a prendere consapevolezza delle conseguenze delle proprie scelte. La Francigena è stato il teatro di questo loro viaggio, con le sue salite, le sue discese e i suoi imprevisti si è ben prestata a fare da metafora del cammino che si può fare lungo la strada e nella vita. Davanti ai suoi snodi ci sono scelte da prendere: proseguire sul sentiero ordinario o piuttosto imboccare una variante?

Ci piace pensare che possa essere stato un suo bivio a far capire per esempio ad Alì, muratore dall’età di 8 anni arrivato in Italia a 15, che le strade a volte si dividono e sta a noi scegliere quale delle due offre il paesaggio migliore, quello a cui volgiamo andare incontro. Dopo il viaggio, Alì ha capito che non voleva fare il muratore. Ha scelto di fare il pizzaiolo. Oggi regala gioia alle persone con le sue pizze, la stessa che ha probabilmente provato “pedalando faticando”.  

 

Seguite il progetto su Facebook e Instagram (dalla loro pagina Instagram sono tratte le fotografie di questo articolo) 

 

 

 

 

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Yummy Francigena: I TARALLI PUGLIESI

Anellini golosi, ottimi compagni di viaggio. Leggenda vuole che nel Quattrocento, durante gli anni di carestia che affliggevano il Sud Italia, una donna non ebbe altro che un po’ di acqua, di farina, di vino bianco e sale per nutrire i suoi figli.

Sarà stato il mescolarli all’insegna dell’amore di mamma a creare la magia? fatto sta che dall’unione di questi semplici ingredienti nacque un prodotto ora famoso in tutto il mondo: i tarallini pugliesi. Il loro nome sembra possa derivare dal greco “daratos” che significa “sorta di pane”, oppure dal francese “toral”, essiccatoio. Chissà se anche la loro caratteristica forma col buco non si debba alla fantasia di una mamma di fare sembrare più grande di quanto non fosse, l’umile alimento? Voi li avete mai assaggiati? Sono croccanti e profumano d’olio. Leggeri e genuini possono essere uno snack ideale durante il cammino. Ne esistono diverse tipologie: ai semi di finocchio, piccanti, al rosmarino, gusto pizza, alla cipolla. 

Ogni variante rappresenta un valido alleato metre si percorre la Via a piedi o in bicilcletta. Con il loro buco sono capaci di colmare in reltà altri buchi, come quelli nello stomaco!

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“Progettualità e opportunità lungo la Via Francigena” Webinar in collaborazione con la Camera di Commercio di Viterbo

Giovedì 17 dicembre 2020 a partire dalle ore 10 l’Ufficio Marketing della Camera di Commercio di Viterbo, in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), propone il webinar “Progettualità e opportunità lungo la via Francigena“.

L’incontro intende offrire informazioni sul tema dei Cammini, degli Itinerari culturali europei e sui progetti attivi, con spunti sulle possibilità di sviluppo del cammino nel territorio della Tuscia. È rivolto in particolare agli operatori economici del settore turistico (ricettività, ristorazione, agroalimentare e artigianato artistico) che operano lungo la Via Francigena della Tuscia, alle associazioni impegnate nello sviluppo della Francigena e ai rappresentanti delle amministrazioni pubbliche.

A condurre il webinar saranno Federica Ghitarrari, dirigente della Camera di Commercio Viterbo, e Sami Tawfik, referente progetti per AEVF e Francigena Service S.r.l.

La partecipazione è gratuita e per ricevere il link che consente l’accesso alla piattaforma on line è necessario confermare l’adesione entro le ore 17,00 del 16 dicembre 2020 cliccando qui o inviando una mail a: marketing@vt.camcom.it

Per ulteriori informazioni: Ufficio Marketing della Camera di Commercio Viterbo, tel. 0761.234427 – 0761.234403.

Ai partecipanti che lo richiederanno sarà rilasciato l’attestato di partecipazione.