Via Francigena

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Live on IG con Andrea Mattei

Venerdì 31 luglio alle ore 15:00  saremo in diretta IG per parlare, come sempre, di cammini e turismo lento. 

Ci soffermeremo in particolare su un importante compagno di viaggio di ogni pellegrino: lo zaino. Oggetto amato, a volte un po’ odiato ma comunque indispensabile. 

Ne parliamo con il giornalista Andrea Mattei: dopo 12 anni a Max, approda alla Gazzetta dello Sport, dove cura, tra l’altro, un canale web dedicato proprio all’Arte del Camminare. Ha scritto diversi reportage dedicati ai cammini, tra cui quelli sulla Via Francigena e sul Cammino Materano.

Si è avvicinato particolarmente al mondo dei cammini al compiere del suo primo mezzo secolo di vita, quando da romano di nascita, ha deciso di tornare a Roma a piedi, partendo da Milano dove vive e lavora da circa vent’anni. Per farlo ha percorso il nostro amato itinerario di Sigerico, invitando amici e parenti a percorrere alcune tappe assieme. Una festa itinerante, una scoperta (quella del viaggiare lento) di cui non ha più potuto fare a meno. Come può si mette in cammino, le sue vacanze sono sempre dei piccoli grandi pellegrinaggi. 

Ma torniamo allo zaino…

Andrea ha scritto un libro dedicato a questo irrinunciabile compagno: “L’Arte di fare lo zaino”.

Un omaggio simbolico alla collezione di oggetti che ognuno di noi si porta dietro, strumenti salva-vita, alcuni, altri un po’ fardelli di cui magari si può fare a meno… Ovviamente anche in senso filosofico. Un libro che è un elogio allo zaino, un trattato di “filosofia pratica” del viandante, più che un semplice manuale.

La leggerezza si sa è qualcosa a cui aspira ogni pellegrino, imparare a selezionare e a volte a lasciare andare. Questo libro ci regala diversi insegnamenti, tra cui uno fondamentale che accomuna probabilmente i viaggiatori di tutti i tempi: “Camminare è l’arte di togliere. Togliere peso ai pensieri e liberarsi della zavorra che ci lega alla vita di tutti i giorni”.

Non vediamo l’ora di parlarne con voi e di ascoltare i preziosi consigli di Andrei Mattei. Ci vediamo venerdì, all’ora della pausa-caffè.

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Nuove membership AEVF

Nuovi soci francesi nell’Associazione Europea Vie Francigene.

I comitati escursionistici regionali e dipartimentali della Federazione Francese Randonnée (FFR) entrano a far parte della rete francigena. Si tratta del Comitato escursionistico regionale dell’Hauts-de-France e quello della Somme, con il Comitato escursionistico del dipartimento dell’Aisne.

I comitati escursionistici francesi svolgono attività di volontariato territoriale molto importanti: sviluppo del sentiero, segnaletica, manutenzione della sicurezza e animazione del percorso.

Nel 2018 AEVF hafirmato un accordo di partenariato con la Federazione Francese Randonnée Pédestre.

L’adesione ai comitati regionali e dipartimentali rappresenta un ulteriore passo per lo sviluppo della rete della Via Francigena in Francia.

 

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Riscoperta della VF nell’Alta Saona da parte del Comitato Regionale del Turismo della Borgogna-Franca Contea

Martedì 21 luglio 2020 il Comitato Regionale per il Turismo della Borgogna-Franca Contea ha intrapreso una gita nel dipartimento dell’Alta Saona per conoscere meglio la Via Francigena.

La giornata ha previsto una visita alla sede operativa di AEVF a Champlitte, in Francia, e una serie di passeggiate lungo il percorso: Leffond – Montarlot, le rive del fiume Saône – il tunnel della Savoia, fino a Vantoux e

Bucey-lès-Gy.

 

Jean-Philippe Perrusson, coordinatore dei sentieri del Comitato, ha fatto in modo di incontrare due proprietari di accoglienze pellegrine lungo il percorso: Christophe Desré, proprietario di un bed and breakfast a Dampierre-sur-Salon, che è stato completamente rinnovato per accogliere i viandanti e Monts de Gy gîte a Bucey-lès-Gy, che può ospitare fino a 13 persone ed è gestito dall’associazione “Patrimoine et environment de Monts de Gy“. Jean-Philippe Perrusson ha messo in evidenza una pista ciclabile Francigena per pellegrini sulle due ruote, che attraversa boschi, strade di campagna e piccoli villaggi.

La Via Francigena è uno dei principali percorsi pedonali della regione della Borgogna-Franca Contea, è un grande esempio di prodotto turistico sostenibile e sviluppo territoriale.

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Lo staff AEVF in cammino per scoprire e far promuovere l’itinerario. La partenza è stata inaugurata dal Presidente

La mattina di lunedì 28 luglio a Orbe, nel Canton Vaud, ha preso il via il cammino dello staff AEVF con Luca Bruschi, direttore e Elena Dubinina, responsabile relazioni internazionali. Dieci giorni itineranti con lo zaino sulle spalle lungo i 200km di percorso elvetico, alla scoperta di uno dei tratti più suggestivi dell’itinerario europeo.


La giornata di partenza è stata inaugurata simbolicamente anche dal Presidente Massimo Tedeschi che è intervenuto insieme allo staff nei due incontri istituzionali organizzati ad inizio e fine tappa. Al mattino presso il Municipio di Orbe con il Sindaco Henri Germond, al pomeriggio a Romaimotier con il Sindaco Nils Monbaron e la direttrice dell’ufficio turismo Delphine Reymond.

Questo viaggio a piedi nel tratto svizzero ha come obiettivo principale quello di valorizzare e promuovere il percorso mettendo in rete comuni, uffici del turismo e sistema di accoglienza, nonché aumentare il coinvolgimento delle comunità locali. Al centro del progetto c’è la diffusione della nuova guida “Editions Favre” (Losanna) presentata lo scorso mese di marzo.

 
Il tratto svizzero inizia al confine con lo Jura francese e attraversa il lago di Lemano, percorre la Valle del Rodano per poi salire in uno dei tratti più impegnativi quanto affascinanti, quello che conduce al Passo del Grand San Bernardo a 2473m di altezza.

 
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Il Piemonte, dalle Alpi alla pianura Padana

Dalle Alpi alla Pianura Padana nel giro di 85 km.

In auto quasi non te ne accorgi, ma a piedi c’è tutto il tempo di scoprire la differenza tra la montagna, le colline moreniche per finire alle risaie del vercellese. Le tappe piemontesi sono ricche di storia e natura, basti pensare a Ivrea con il suo possente castello e al periodo delle grandi trasformazioni dove la città era il capoluogo quasi mondiale dell’informatica.

Quattro giorni di strada che a Vercelli si congiungono con la Via Alta che arriva dal Monginevro e dalla Val di Susa, la cui variante è di grande bellezza.

 

Le tappe dell’Itinerario di Sigerico

Dal Pont St. Martin a Ivrea – 21,5 km 

Da Ivrea a Viverone – 20,2 km 

Da Viverone a Santhia – 16,7 km 

Da Santhia a Vercelli – 26,7 km 

 

Qui trovate tutte le informazioni ufficiali.

https://www.viefrancigene.org/it/mappe/#itinerarioSigerico

 

Qui le informazioni sulla Via Alta dal Monginevro a Vercelli

https://www.viefrancigene.org/it/resource/tour/via-alta-verso-roma/

 

Le accoglienze pellegrine

Lungo il tracciato si trovano tante accoglienze per ogni gusto. Potete scaricare l’elenco in pdf dal sito a questo link https://www.viefrancigene.org/static/uploads/01-accoglienza-gsb-pavia.pdf

 

Qui di seguito la situazione delle varie realtà ad ospitalità pellegrina tappa per tappa.

PONT SAINT MARTIN – Foresteria S.Martin 3472232039 

IVREA – Ostello Canoa Club – Via Dora Baltea, 1/d -+39 3280999579

VIVERONE – La Casa del Movimento Lento – Loc.Roppolo – Via Al Castello, 8 – +39 3357979550

SANTHIA’ – Gli ostelli sono al momento chiusi. Si può dormire all’hotel Vittoria, B&B la Sosta, B&B Il Giardino dei Cedri, Hotel San Massimo.

VERCELLI – Hospitale Sancte Eusebi – Vicolo degli Alciati, 4 – +39 3342386911 

 

Arrivare a Pont St. Martin

Arrivare con i mezzi pubblici è semplice perché passa la ferrovia. Per ogni informazione https://www.trenitalia.com/

 

La guida e la app

La guida ufficiale e la app sono validi strumenti per accompagnare il viandante in una esperienza ancora più intensa. Troverete ogni genere di informazione utile sia per preparare il vostro cammino, che per risolvere dubbi mentre percorrerete la Via. 

 

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Lo staff AEVF in cammino: La Valle D’Aosta di Lorena

Lorena Anelli fa parte del team AEVF. Ha percorso le tappe del primo tratto italiano della Via Francigena e ce le racconta con un appassionato diario di viaggio.

“E’ da qualche giorno che sono tornata da un viaggio di perlustrazione tecnica sul percorso, tra raccolta immagini, verifica segnaletica e una buona dose di momenti di relax in Valle d’Aosta. 

Un’esperienza con zaino sulle spalle, per la prima tappa fino ad Aosta in bicicletta, per tutta la seconda parte a piedi.  Ancora ho lo sguardo e il cuore pieno di immagini meravigliose, paesaggi che tolgono il fiato, non solo per le salite, ma tanto più per la bellezza di questi luoghi e per l’incontro con una popolazione locale accogliente e ben disposta al passaggio di visitatori curiosi. Forse dopo questo particolare momento storico ancora piu entusiasti, perché in qualche modo la vista di questi moderni viandanti simboleggia la ripresa e il ritorno alla “normalità”, alla vita di prima, dopo un momento duro per tutti. Quel che mi hanno fatto notare i proprietari e lavoratori delle strutture turistiche è un incremento notevole di turisti italiani che si sono messi in viaggio sulla Via, a riscoprire la bellezza dietro l’angolo di casa. 

Per quanto riguarda il controllo sicurezza del percorso e stato della segnaletica c’è un feedback davvero positivo. Sentieri puliti, curati, segnaletica presente e così ben disposta che quasi non si ha mai bisogno di usare il GPS!

La Valle d’Aosta è la porta d’accesso, tra le Alpi, della Via Francigena nel tratto italiano, punto di unione tra la Svizzera e il Bel paese, posta circa a metà dell’itinerario europeo.

Il tratto percorso si snoda su un centinaio di chilometri, suddivisi in cinque tappe, con importanti dislivelli (1900 in discesa nella prima tappa!) ed alcuni elementi che caratterizzano l’itinerario di Sigerico in maniera costante: il confine svizzero e l’influenza culturale che ne proviene, i due versanti ben distinti delle Alpi occidentali, monti e vette che si ergono su ogni scorcio della vallata, la presenza d’acqua un po’ ovunque… laghi, torrenti, cascate e fontane di acqua fresca e potabile lungo tutto il camino.

Altro elemento che cattura l’attenzione del viaggiatore lento è sicuramente la storia, che trapela e si manifesta tutt’attorno:  l‘antica strada delle Gallie, i ponti romani, i borghi, castelli medievali e celebri fortezze, le chiese romaniche, i villaggi di montagna abbandonati, le piazze in stile neoclassico.

Un ultimo importante elemento che ha completamente rapito i miei sensi è stata la vegetazione. La Valle d’Aosta è certamente uno dei punti focali della biodiversità nel territorio italiano: basti ricordare che qui si trova la montagna più alta d’Italia.

La vegetazione valdostana vanta la presenza di circa 2000 specie diverse  su un totale di 5600 varietà catalogate per l’intera flora italiana e questo è un dettaglio che gli appassionati, amanti della natura coglieranno a colpo d’occhio. Lungo il percorso francigeno infatti, si può notare il cambiamento della vegetazione a seconda della fascia altitudinale in cui ci si trova, (dai 2473 a 300 m) e pare di ritrovarsi in un percorso botanico ben studiato, che va dai boschi a conifere con dominanza di abete rosso, larice, pino uncinato e ontano verde, nel piano subalpino, passando per boschi di betulle, acero montano e pioppo tremolo, nel tratto che attraversa il piano montano. Scendendo più a valle, tappa dopo tappa, fino al piano collinare, troviamo i boschi di roverella, castagno, piccoli arbusti come il ginepro e una costellazione di fiori che sbocciano ai bordi del sentiero, come per l’esempio l’artemisia (con cui si produce il tipico ginepy) e i fiori di iperico, che decorano di giallo il percorso in questo periodo dell’anno. Infine compaiono le colture che tratteggiano tutta la Regione e accompagnano i pellegrini per il resto del cammino, parliamo di alberi da frutto come melo, noce e vite. Molti vigneti, qui, poggiano elegantemente su antiche strutture a terrazzamento, che si sporgono su pendii ripidissimi.

Si arriva dopo questa sfilata di botanica, borgo dopo borgo, a Pont Saint Martin: ultimo comune della Valle d’Aosta, che si caratterizza per la presenza di importanti memorie romane, come il famoso ponte del I secolo perfettamente conservato e in uso fino al diciannovesimo secolo, oggi “solamente” pedonale.

Da qui quasi si intravede il Piemonte e le successive tappe Francigene, che viene voglia di non fermarsi piu, continuare a percorrere sentieri ed esplorare nuovi itinerari… D’altronde qualcuno lo aveva detto che un viaggio di mille miglia inizia sempre col primo passo! “

Lorena Anelli

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Lo staff AEVF in cammino: la Francigena Svizzera di Elena e Luca

Due membri dello staff dell’Associazione Vie Francigene Europee _ AEVF – viaggeranno lungo il tratto Svizzero della Francigena, dal 26 Luglio all’8 Agosto 2020.

Luca Bruschi, direttore AEVF, e Elena Dubinina, responsabile Progetti Europei e relazioni internazionali, cammineranno da Orbe fino al passo del Gran San Bernardo, uno dei più affascinanti punti della Via Francigena, im un viaggio di 10 giorni.

Il team percorrerà 200 km del tratto Svizzero compreso fra i cantoni Valais e Vaud esplorando il percorso e i suoi paesaggi e, al contempo, incontrando diversi rappresentati delle autorità locali, degli uffici del turismo e altri soggetti coinvolti nello sviluppo e nella gestione della Via Francigena, per rinforzare il network che si sta consolidando lungo il cammino.

Luca ed Elena in questa occasione avranno modo di raccogliere diversi materiali (foto e video) e redigeranno un Diario di Viaggio, sotto forma di blog sul sito Via Francigena ,dove racconteranno le loro esperienza e ne daranno diffusione sui canali social quali Facebook e Instagam. Il cammino sarà raccontato e condiviso anche su RadioFrancigena.

Il Progetto è un’importante opportunità per i soci Svizzeri di AEVF di implementare il tratto elvetico della Via Francigena e di puntare, in questa fase di ripresa turistica, sul turismo lento.

Luca Bruschi è il direttore dell’Associazione Europea delle Vie Francigene – EAVF-,fa parte del comitato di redazione della rivista “Via Francigena e gli itinerari culturali europei”,è giornalista free-lance e appassionato pellegrino. Luca ha già percorso quattro diverse vie del Cammino di Santiago, la via Stevenson e il tratto italiano della Via Francigena.

Elena Dubinina è esperta di Itinerari Culturali, responsabile Progetti Europei e Relazioni Internzaionali per AEVF. Lavora altresì come esperta indipendente su vari progetti legati allo sviluppo del turismo sostenibile e dei cammini. Appassionata scopritrice di culture differenti, nel tempo libero ama girare il mondo zaino in spalla.

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AEVF incontra soci e stakeholder nella regione francese della Borgogna-Franca Contea.

L’équipe dell’Associazione europea della Vie Francigene ha condotto una serie di incontri con i propri Soci e stakeholder a Champlitte e Montfaucon, nella regione della Borgogna-Franca Contea, il 9 e il 10 luglio 2020. Gli incontri sono stati organizzati dall’ufficio della Via Francigena a Champlitte, in particolare da Martine Gautheron, vicepresidente AEVF e vice-sindaco di Champlitte, e Leslie Maussang, responsabile dello sviluppo AEVF in Francia.

L’Associazione è stata rappresentata durante gli eventi dal presidente Massimo Tedeschi ed Elena Dubinina, consulenti di itinerari culturali e relazioni internazionali.

L’ordine del giorno degli incontri ha incluso la candidatura alla Via Francigena a Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, il potenziamento del percorso sul tratto francese, lo sviluppo territoriale, la segnaletica e la guida della Via Francigena da Canterbury al Gran San Bernardo. La realizzazione della guida è stata supportata da sei dipartimenti in Francia: Marne, Aube, Haute-Marne, Haute-Saône, Doubs, Grand Besançon Métropole. Durante l’evento è stato presentato anche un nuovo poster della Via Francigena che ha ricevuto una reazione positiva.

Gli eventi hanno riunito i rappresentanti eletti e coordinatori e i responsabili del turismo della regione: Patrice Colinet, sindaco di Champlitte; Pierre Contoz, sindaco di Montfaucon; Christian Guillaume, 2 ° vice sindaco di Champlitte incaricato delle finanze; Aurélie Sartelet, 3a vice-sindaco di Champlitte responsabile delle comunicazioni; Chantal Dufaitre, capo del dipartimento del turismo di Grand Besançon Métropole; Claude Ravier e Maryline Millot del Dipartimento di Doubs, Frédérique Maertens, Bourgogne-Franche-Comté, Daniel Conche, Doubs FF Randonnée.

Tutti gli incontri si sono rivelati un grande successo, fornendo spazio per le presentazioni delle principali attività di AEVF, condivisione delle migliori pratiche, domande e risposte con partecipazione attiva.

La Via Francigena è stata identificata come importante volano per lo sviluppo territoriale lungo tutto il percorso francese.

I membri della Francigena francese stanno lavorando molto attivamente alla valorizzazione della Via Francigena. Grand Besançon Métropole, per esempio, ha incluso il percorso della Via Francigena nella App del comune, fornendo informazioni su viaggi lungo i sentieri nella zona. Il Dipartimento di Doubs, sta contribuendo attivamente alla promozione francigena, tramite l’installazione di pannelli turistici informativi lungo il tratto attraversato per fornire dettagli pratici e informazioni culturali ai pellegrini. Montfaucon offre diversi punti di ristoro, dove si ha la possibilità di rinfrescarsi, riposarsi, e in più avere tutte le informazioni necessarie. Il Comune di Champlitte mette a disposizione i locali per l’ufficio di AEVF in Francia, oltre a coordinare lo sviluppo della Via Francigena nella nazione.

Attualmente i soci di AEVF in loco sono 23, e il numero è in continua crescita.

Gli incontri con i comuni e gli uffici del turismo lungo la Via Francigena in Francia proseguiranno ad  agosto 2020, quando i rappresentanti di AEVF cammineranno lungo il percorso francese da Calais a Besançon il 24-28 agosto 2020.

Inoltre, a inizio settembre 2020 verrà organizzato un webinar appositamente dedicato alla Francigena in Francia.

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TRAIN&TREK: tornano gli sconti Trenord per i Pellegrini della Via Francigena

Dall’accordo Trenord e AEVF Biglietti speciali e sconti per raggiungere in treno alcune tappe della Via Francigena Lombarda.

In treno fino alle vie del trekking e alle tappe dei cammini lenti in Lombardia, per itinerari sostenibili dall’inizio alla fine del viaggio: è la chiave del programma Train&Trek di Trenord che per l’estate 2020 si arricchisce di nuove offerte, adatte a tutti i livelli di allenamento.

L’iniziativa comprende un biglietto speciale per i Pellegrini della Via Francigena ma non solo: molti i percorsi di trekking e passeggiate sulla sponda lecchese del Lago di Como, compresi nella proposta Lecco Open Rail, esconti dedicati ai pellegrini della Via Francisca del Lucomagno.

Le speciali condizioni riservate ai Pellegrini della Via Francigena:  

Trenord offre ai Pellegrini, dotati di Credenziale ufficiale AEVF, uno sconto del 10% sul biglietto del treno per le tratte ferroviarie lungo la Via Francigena comprese fra le stazioni di: Milano Centrale, Milano Rogoredo, Brescia, Palestro, Robbio, Nicorvo, Mortara, Gambolò, Tromello, Garlasco, Gropello, Pavia, Motta S. Damiano, Albuzzano, Belgioioso, Corteolona, Santa Cristina, Miradolo Terme, Chignolo Po, Lambrinia e, Orio Litta.

Per usufruire dello sconto è necessario inserire il numero di Credenziale del Pellegrino su e-Store Trenord o comunicarlo durante l’acquisto del titolo di viaggio nelle biglietterie di Milano Centrale, Milano Rogoredo, Brescia, Pavia o Mortara.

Presso le biglietterie delle stazioni lungo il percorso i Pellegrini potranno ottenere, su richiesta, il timbro della tappa percorsa sulla propria Credenziale del Pellegrino.

Tutti i dettagli sugli itinerari “Train&Trek” sono disponibili sul sito Trenord

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La Valle d’Aosta, porta di accesso della Via Francigena nel tratto italiano

Storia, tappe, accoglienze nella prima regione italiana della Via Francigena.

Salire sul colle del Gran San Bernardo fino al 1905 sul versante italiano era un’impresa perché non esisteva la strada asfaltata. La presenza umana da queste parti risale comunque alla notte dei tempi, ma furono i romani a lasciare numerosi segni del loro passaggio.

Il rifugio sul colle fu fondato da Bernardo sul colle nel 1050 e inizialmente era una filiale del monastero di Saint-Pierre.
Nel corso dei secoli, oltre all’arcivescovo di Canterbury, Sigerico, a cui dobbiamo tante delle notizie della via Francigena, passarono da qui tantissimi uomini illustri. Brenno, Annibale, Napoleone e numerosi papi, l’ultimo dei quali è stato Giovanni Paolo II.
Dal Gran San Bernardo a Pont St. Martin, paese di “confine” con il Piemonte, ci attendono cinque tappe per un totale di circa 90 km. Un su e giù per la valle che ci permette di evitare le strade ormai molto trafficate restando immerso nella natura.
In tanti chiedono se si possa fare in un solo giorno dal passo ad Aosta. La difficoltà non sono i chilometri da percorrere, ma il dislivello in discesa di circa 1900 metri. Al limite, per chi avesse già dormito nel capoluogo prima di salire al passo, è possibile pensare di allungare la seconda tappa arrivando a Quart e dormendo in uno dei diversi bed & breakfast.

Le tappe “tradizionali”
Dal Gran San Bernardo a Echevennoz – 14,9 km
Da Echevennoz a Aosta – 13,6 km
Da Aosta a Châtillon – 27,7 km
Da Châtillon a Verrès – 19,0 km
Da Verrès a Pont St. Martin – 14,8 km

!!AGGIORNAMENTO PERCORSO DEL 8/08/2020 Si segnala che all’altezza del comune di Quart, posto lungo la terza tappa della Via Francigena nella regione della Valle D’Aosta, è presente una deviazione del sentiero abituale. Tutte le INFORMAZIONI QUI !!

 

 Qui trovate tutte le informazioni ufficiali.

https://www.viefrancigene.org/it/mappe/#itinerarioSigerico

Le accoglienze pellegrine e turistiche
Lungo il tracciato si trovano tante accoglienze per ogni gusto. Potete scaricare l’elenco in pdf dal sito a questo link https://www.viefrancigene.org/static/uploads/01-accoglienza-gsb-pavia.pdf
L’Associazione Europea delle Vie Francigene sta aggiornando settimanalmente il file delle strutture “pellegrine” su tutto il tracciato europeo

Qui di seguito la situazione degli ospitali per i pellegrini delle varie realtà valdostane tappa per tappa. Nelle tappe intermedie ci sono altre strutture pellegrine e campeggi aperti.

GRAN SAN BERNARDO
Ospizio del Colle San Bernardo – aperto
Casa Don Angelo Carioni – aperto

ETROUBLES Ostello Dortoir – Frazione Echevennoz – aperto

AOSTA al momento non ci sono accoglienze pellegrine

QUART: trovate un B&B a qualche centinaio di metri dal tracciato http://www.auxpiedsduchateau.it/ 333.2379003

CHATILLON Monastero Francescani Cappuccini – aperto ma in questo momento con posti letto ridotti

VERRÈS Ostello Il Casello – aperto

PONT SAINT MARTIN Foresteria S.Martin 3472232039 aperto

Per arrivare al Passo del Gran San Bernardo
Da Aosta esiste un servizio bus effettuato da Savda con due corse al giorno, alle 9 e alle 14.05. Potete vedere l’orario ufficiale qui http://www.savda.it/public/linee/allegati/884_it.pdf
La Savda effettua anche corse per Aosta da Torino e da Milano. Qui orari e indicazioni http://www.savda.it/it/orari.php

La guida e la app
La guida ufficiale e la app sono validi strumenti per accompagnare il viandante in una esperienza ancora più intensa. Troverete ogni genere di informazione utile sia per preparare il vostro cammino, che per risolvere dubbi mentre percorrerete la Via.