Via Francigena

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Effetto Giubileo sulla Via Francigena: sarà il nuovo Cammino di Santiago?

Un gruppo di camminatori ha percorso l’intero itinerario dal Colle del Gran San Bernardo a Roma per aggiornare cartografia e segnaletica, e verificare lo stato del percorso  alla vigilia dell’Anno Santo.

Vent’anni fa, in occasione di un Anno Santo Jacobeo, i pellegrini lungo il Cammino di Santiago decuplicarono in un anno, passando da 9.000 a 99.000. Dobbiamo aspettarci un boom del genere sulla Via Francigena?

42 giorni di cammino, 1000 km di percorso pedonale e altrettanti di percorso ciclabile rilevati con GPS, 2700 segnavia adesivi posizionati dove necessario, più di 3000 bivi descritti puntualmente nei road book, 14.400 fotografie georeferenziate, 25 ore di video da cui verrà tratto un documentario, centinaia di incontri, innumerevoli bei ricordi: questo il primo bilancio del CamminaFrancigena, il viaggio-evento che ha percorso la Via Francigena dal Colle del Gran San Bernardo a Roma.

Il viaggio, organizzato da SloWays e Movimento Lento in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene e il Touring Club Italiano, ha documentato lo stato di salute del principale itinerario culturale (e spirituale) italiano alla vigilia del Giubileo.

Secondo Alberto Conte, che ha coordinato l’organizzazione, il risultato è al di sopra delle aspettative: “i recenti lavori sul percorso, soprattutto nel territorio toscano, hanno risolto la gran parte dei problemi di sicurezza, la segnaletica era già discreta, e dopo il nostro lavoro di potenziamento i segnavia bianco-rossi si trovano senza soluzione di continuità dal Colle del Gran San Bernardo a Roma. I pellegrini che abbiamo incontrato in genere erano soddisfatti delle condizioni del tracciato, e soprattutto ammirati e spesso stupiti per la bellezza dei paesaggi e per la ricchezza delle attrattive culturali.

Rimangono alcune criticità, prima tra tutte i 5 km lungo la Via Cassia al confine tra Toscana e Lazio, un problema da affrontare con urgenza, mentre l’ingresso a Roma, tallone d’Achille dell’intero itinerario, è in via di risoluzione. Ora il tema critico diventa l’accoglienza: se – come pensiamo e speriamo – durante il Giubileo la Via Francigena verrà percorsa da un fiume di pellegrini, il sistema dell’ospitalità pellegrina potrebbe essere messo a dura prova.”

Vent’anni fa, negli anni ’90, il Cammino di Santiago era percorso da flussi di persone simili alla Via Francigena. In occasione dell’anno Santo del 1993, si passò improvvisamente da 9.000 a 99.000 pellegrini che arrivarono alla cattedrale dopo almeno 100 km di cammino. Un boom che potrebbe verificarsi anche sulla Via Francigena nel prossimo anno, e al quale sarebbe bene prepararsi, poiché potrebbe rappresentare la svolta per i territori attraversati dall’itinerario.

Il CamminaFrancigena è stato raccontato “in diretta” tramite le nuove tecnologie: ogni giorno Radio Francigena ha registrato il resoconto del viaggio, in podcast pubblicati sul sito www.visit.viefrancigene.org , mentre sulla pagina www.facebook.com/slowaystravel sono stati pubblicati pensieri e foto scattate lungo il cammino.

Alberto Conte

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Una indagine per monitorare il flusso dei pellegrini

In vista degli Stati Generali della Via Francigena, previsti ad Ottobre a Monteriggioni, il Centro Studi del Touring Club in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene promuove una indagine per monitorare l’andamento dei flussi turistici sulla Via Francigena.

Un semplice questionario è online per raccogliere dati e informazioni:
https://it.surveymonkey.com/r/Francigena

Grazie per la vostra collaborazione e per l’utile tempo che vorrete dedicarci.

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Al via la mega campagna promozionale del territorio lucchese. Francigena al centro

Parte la campagna promozionale del territorio provinciale di Lucca annunciata in occasione dell’apertura di Expo Milano 2015 e promossa dalle istituzioni lucchesi: le immagini di Lucca e della sua intera provincia saranno protagoniste nei prossimi mesi su mensili e settimanali di larga diffusione, nonché sulle riviste di vettori di compagnie aeree e ferroviarie.

La scelta strategica delle istituzioni lucchesi in occasione di questo evento promozionale si è orientata nel realizzare una campagna di comunicazione sulla stampa, piuttosto che organizzare una partecipazione al Fuori Expo, organizzato a Milano in occasione di Expo, che  comportava costi ed investimenti elevati senza assicurazioni di successo, ma anzi con un incerto margine di ritorno per il territorio.

Ed ecco la scelta di puntare su una campagna di comunicazione per promuovere il territorio della provincia di Lucca: settimanali e mensili in distribuzione nazionale e internazionale scelti sulla base di un profilo di lettori caratterizzati da una capacità di spesa medio-alta, da una propensione al viaggio familiare verso le città d’arte e il mare e interessati alle arti e all’enogastronomia, ospiteranno da fine agosto a gennaio 2016 una media di quattro pagine promozionali per una tiratura complessiva di circa 250.000. copie al mese.

L’intera campagna seguirà la fase conclusiva di Expo 2015 e introdurrà l’anno giubilare con riferimenti ai cammini dello Spirito e alla Francigena. I temi che si alterneranno sulle testate riguarderanno il mare, la qualità del paesaggio e dell’artigianato, i beni culturali, la musica, l’enogastronomia, il turismo sportivo, la storia e la via Francigena.

La campagna si articolerà inoltre attraverso la pubblicazione di banner e redazionali  su alcune delle testate prescelte.

Le immagini avranno nel claim The lands of Giacomo Puccini il filo conduttore che unisce i molteplici aspetti dell’offerta del territorio. La Camera di Commercio di comune accordo con le altre istituzioni – dichiara il Presidente Bartoli – ritengono che tra i molti personaggi e i molti simboli dei nostri territori Giacomo Puccini sia indubbiamente il più conosciuto e il più internazionale. Non si tratta di valorizzare Giacomo Puccini ma al contrario di chiedere al grande compositore di aiutare le istituzioni a incrementare la conoscenza dei nostri territori dalla Lucchesia alla Versilia.

Il progetto è stato voluto e finanziato dalla Camera di Commercio, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, dal Comune di Lucca e dal Comune di Capannori. L’idea creativa è firmata dall’art director Domenico Raimondi con la collaborazione tecnica di Stefano Bellandi. Lucca Promos ne è il soggetto attuatore.

“Si tratta di una campagna volutamente non campanilistica – sottolinea il Presidente Giorgio Bartoli – La suggestione del nostro territorio è fatta di molteplici atmosfere, di varie opportunità e offerte: presentarle in modo integrato e non giustapposto è il nostro obiettivo. Del resto solo un lavoro di squadra può contribuire in modo sostanziale a integrare sforzi e risorse verso un obiettivo comune: diffondere le qualità dei nostri territori.”

“Fare sistema nel settore della promozione turistica – dichiara il sindaco del Comune di Lucca Alessandro Tambellini – non è solo opportuno, ma necessario, sia perché collaborando fra più soggetti riusciamo ad abbattere i costi, e sia soprattutto perché il territorio trae forza dalla visione unitaria che siamo in grado di esprimere. Il Comune di Lucca sta lavorando con grande convinzione in questo senso: ne sono esempi concreti la nuova strategia turistica partecipata e il Cartellone unico degli eventi, come pure la collaborazione con Comuni limitrofi come Capannori su eventi di grande risonanza, penso ai Comics e alla Mostra delle camelie. Questa campagna promozionale dell’intero sistema provinciale va dunque nella direzione da noi auspicata di coesione e offerta integrata che ritengo sarà in grado di generare importanti ritorni per il territorio”.

“Giacomo Puccini, insieme a Giuseppe Verdi, è il compositore ancora oggi più rappresentato nel mondo. Il suo nome – sottolinea il presidente della Fondazione Crl, Arturo Lattanzi –  è capace di evocare suggestioni, non solo fra gli appassionati di lirica, e costituisce per la città di Lucca un unicum rappresentato e ‘interpretato’ da una vivacità e da una pluralità di iniziative, pubbliche e private, che hanno pochi eguali in Italia.

“Il progetto The lands of Giacomo Puccini mette a sistema questa pluralità di iniziative e può definirsi strategico proprio perché pensato in modo globale, integrato, unitario e condiviso. E di fronte a queste caratteristiche di unitarietà e condivisione, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca risponde sempre con la sua presenza attiva, come ha già dimostrato partecipando con enti locali e istituzioni pubbliche alla realizzazione di altri, importanti, progetti strategici, dove ha mantenuto il proprio ruolo di sussidiarietà, senza però rinunciare alla propria autonomia decisionale e organizzativa”. 

Rodolfo Pasquini in qualità di amministratore unico di Lucca Promos – ringrazia gli enti coinvolti nella campagna per avere individuato in Lucca Promos il soggetto attuatore del progetto. Fa piacere partecipare ad attività che vedono la proficua sinergia tra soggetti diversi.

“Lavorare insieme per una promozione congiunta del nostro straordinario territorio che costituisce un unicum di grande valore dal punto di vista paesaggistico, architettonico, storico, culturale – sostiene il sindaco di Capannori, Luca Menesini – è l’obiettivo che il Comune di Capannori persegue da tempo, allacciando rapporti e collaborazioni con altri enti, come dimostrano l’accordo di co-promozione degli eventi dedicati a verde e fiori con Lucca e Borgo a Mozzano; i protocolli con i Comuni per la valorizzazione del Monte Pisano, da un lato e del brand Pinocchio, dall’altro. Sinergie che proseguono con gli eventi culturali come Comics e, più recentemente, il Festival Lucca Jazz Donna. Collaboriamo volentieri a questa campagna che mette al centro temi strategici per il turismo del nostro territorio tra i quali la promozione del sistema delle Ville, della Francigena, del cicloturismo e del turismo slow. Auspichiamo che sia un primo passo sia per estendere la partecipazione ad altri soggetti,  sia per sviluppare interventi anche su ulteriori canali di comunicazione oggi centrali come il web”.

“Bellezza e attività sono il binomio su cui puntare – afferma Domenico Raimondi –    Stimolare la curiosità dei lettori con la semplicità, la suggestione e l’ironia integrando l’immagine di un territorio con i suoi valori. Rischiando il non convenzionale, si è scelto di intraprendere l’idea di valorizzare Lucca e le sue terre attraverso l’accostamento – anche in modo provocatorio e inusuale – di qualità, esperienze e iniziative. Le terre di Giacomo Puccini, oltre che essere visitate per le bellezze naturali, storiche ed artistiche, sono oggi luogo di attività, capaci di soddisfare le aspettative di un turismo moderno”.

Fonte: La Gazzetta di Lucca

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Sergio, pensionato, a settantacinque anni si riscopre pellegrino

Zaino di 12 chili in spalla, scarponi, cappello, bastoncini da trekking, vestiti comodi e barba incolta (solo quando è in viaggio, però). Segni particolari? Pellegrino. «Dopo 47 anni di scrivania, ho deciso di viaggiare camminando».

Sergio Allegranti, 75 anni (che sembrano 65), si racconta. Ragioniere in pensione, abita a Santomato. Si potrebbe pensare che viva da solo: in realtà ha una bella moglie, due nipotine ed un canone di nome Newton. Ma lui viaggia in solitudine, perché solo così, dice, contempla la natura che lo circonda. Un po’ come diceva Fabrizio De Andrè: solo nella più completa solitudine ognuno riesce ad entrare meglio in contatto con il circostante. Rimasto affascinato da un viaggio a Santiago di Compostela nel 2009, una volta rientrato nel suo paese Sergio non è più riuscito a stare fermo e passa le sue giornate progettando i viaggi futuri.

«Festeggiavamo il nostro quarantesimo anno di matrimonio e mia moglie ha detto: perché non andiamo in pellegrinaggio a Santiago? Abbiamo percorso 810 chilometri mettendoci un mese intero – racconta, occhi ridenti e fisico atletico – ne sono rimasto affascinato. C’erano persone da tutto il mondo, spinte da motivi religiosi o anche dalla semplice curiosità. Francesi, tedeschi, australiani, brasiliani, coreani. Eravamo tutti uguali: potevi essere ricco, povero, di qualunque classe sociale. Lì non importava, eri come tutti gli altri, con lo stesso zaino pesante in spalla. Camminando mi sono accorto di quante cose superflue ci portiamo dietro nella vita di tutti giorni: a Santiago bastava l’essenziale».

Quel viaggio dona a Sergio l’input per continuare. Così, avendo sentito parlare della via Francigena, compra una guida e decide di partire da Altopascio, fino a San Pietro, Roma. «Il pellegrinaggio è durato 17 giorni. Percorrendo circa 25 chilometri al giorno, mi fermavo a dormire in ostelli e conventi, ripartendo all’alba. Sono passato da San Miniato, San Gimignano, Siena, Buonconvento, San Quirico d’Orcia, Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Sutri, Campagnano di Roma, La Storta… –prosegue – La via Francigena è stato il percorso più bello che abbia mai fatto».

Ogni pellegrino, racconta, si porta dietro una sorta di credenziale, una Charta Peregrini rilasciata dalla confraternita di Santiago di Compostela, di Perugia, per segnare tutti i posti visitati. Altro viaggio significativo, quello dalla Sacra di San Michele (Val di Susa) fino a Mont Saint Michel (Normandia). «È stato il percorso più lungo che abbia fatto, ben 1.080 chilometri in 40 giorni – spiega – In Francia ho trovato il corpo di Bernadette ed ho deciso che il pellegrinaggio successivo sarebbe stato da Nevers a Lourdes. Nessuna casualità, scelgo i miei percorsi sulla base di punti per me significativi da cui partire».

Poi Bari-Santa Maria di Leuca, Akko (l’antica Acri)-Gerusalemme, Suelli-Orgosolo, solo per citare altri pellegrinaggi. Tutti rigorosamente con una grossa conchiglia attaccata allo zaino, l’emblema del pellegrino. «Come faccio a fare tutto questo alla mia età? Dove non si arriva con le gambe si arriva con la testa, mi ripeto sempre. È tutta questione di mente. E poi è bello il ritorno, poiché la casa è sempre il punto di arrivo».
E allora, ultreya Sergio, come dicono, salutandosi, i pellegrini.

Alessanndra Tuci

Fonte: Il Tirreno

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L’ex tipografia si prepara a ospitare giovani e pellegrini

Alla fine dovrà diventare una piccola struttura ricettiva a tutti gli effetti, aperta ai pellegrini della Francigena ma anche ai tanti giovani che visitano l’Italia zaino in spalla. È l’ostello che l’amministrazione di San Miniato sta per realizzare nell’ex tipografia Palagini, a due passi dal municipio.

Lavori che sono già in corso, almeno all’interno dei locali, con l’obiettivo di consegnare la struttura già arredata e attrezzata per l’inizio del 2016. Nel frattempo si cercherà un gestore, con l’apertura a settembre di un bando di evidenza pubblica.

La gestione. «Un’opportunità rivolta ad associazioni e privati, in generale a chiunque sia interessato a prendersi in carico la conduzione dell’ostello», spiega l’assessore al turismo Giacomo Gozzini. Insieme all’amministrazione saranno decise poi le linee guida della futura gestione: l’idea sarebbe quella di stabilire una quota fissa di pernottamento a prezzi abbordabili. «Le tariffe – prosegue Gozzini – dovranno essere in linea con le caratteristiche di un ostello secondo i parametri del settore».

I lavori. Intanto si parte con i lavori, finalizzati per adesso allo sgombero dei vecchi locali utilizzati recentemente come magazzino. Ad eseguire l’intervento sarà la ditta Ediltecna di San Miniato, «scelta da un gruppo di dieci imprese – spiega l’assessore Manola Guazzini – che avevamo contattato in quanto abilitate a intervenire anche su beni vincolati». Per prima cosa si procederà al consolidamento del versante sul lato sud dell’edificio, per poi passare alla riorganizzazione interna dei locali. La struttura sarà dotata di 3 camere per un totale di 13 posti letto, una sala comune con angolo cottura, un locale lavanderia, servizi igienici e una stanza a disposizione dei futuri gestori. «Lavoriamo per consegnare l’ostello a gennaio – dice Guazzini – già dotato di tutti gli arredi, dei letti e della biancheria». Al momento dell’inaugurazione, una parte della piazza (non più tutta come dichiarato inizialmente) sarà pedonalizzata.

I pellegrini. Il nuovo ostello sarà aperto praticamente a tutti, come una qualunque struttura ricettiva, anche se rappresenterà un’opportunità in più per i camminatori della Francigena. Ad oggi, infatti, i pellegrini in arrivo da Altopascio hanno due possibilità per fermarsi a dormire nella città della Rocca: fare sosta alla Misericordia di San Miniato Basso che mette a disposizione 6 posti letto (più altri 17 in estate) in cambio di un’offerta libera, oppure salire fino al convento di San Francesco dove per 35 euro si ottiene cena, colazione e pernottamento in camere doppie o singole dotate di servizi.

I numeri della Francigena. Ma quanti sono davvero i pellegrini che passano da San Miniato? Impossibile saperlo con precisione, anche se i numeri raccolti da Mario Giugni, responsabile dell’accoglienza alla Misericordia di San Miniato Basso, rappresentano un campione indicativo. Se in tutto il 2005 la Misericordia ospitò appena 132 viaggiatori, tra 2012 e 2013 si è saliti da 785 a 1100, per poi arrivare ai 1206 dello scorso anno. Alla data del 26 agosto i pellegrini del 2015 sono già 944. Sarebbero almeno il doppio, però, i pellegrini che scelgono di dormire a San Francesco. Di questi circa il 65% sono italiani (in testa i piemontesi), mentre fra gli stranieri primeggiano i francesi seguiti da tedeschi e spagnoli. Numero importanti a dimostrazione di un movimento in espansione. «L’apertura di un ostello credo possa essere utile – commenta Giugni – purché mantenga certe caratteristiche. Tutto dipenderà dalla gestione».

Giacomo Pelfer

Fonte: Il Tirreno Gelocal

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Via Francigena, un fenomeno in forte crescita

Chiunque abiti in territori attraversati dalla Via Francigena starà riscontrando un forte aumento di pellegrini, camminatori, viandanti e appassionati lungo la Via. Chi si mette in viaggio per un tempo breve, chi invece decide di affrontare tutto il cammino da Canterbury a Roma, oppure spingendosi fino alla Puglia.

Rilancio del Turismo Outdoor e della letteratura di viaggio. Il rilancio del turismo outdoor a livello internazionale è certo una chiave di lettura del successo della Via Francigena e dei cammini culturali, intesi come riscoperta della storia e della memoria. La lentezza, soprattutto nella quotidianità frenetica di oggi, rappresenta un valore fortemente legato al cammino.  Proprio il paesaggio lungo Via Francigena si manifesta come una autentica bellezza estetica, senza tempo.  Un percorso splendido, originale anche per chi già conosce i luoghi attraversati. Cambia il punto di vista, cambia il ritmo, cambia la percezione del luogo.

Il boom del cammino francigeno, dunque, è anche legato ad una nuova tendenza sociale che vede nel cammino uno stile di vita che maggiormente ricerca il benessere psico-fisico, la possibilità di riappropriarsi di uno dei beni più preziosi di cui disponiamo: il tempo. Camminare significa anche aprirsi al mondo ed esplorare con occhi nuovi percorsi o territori che magari già conosciamo. 

Un altro riferimento ai motivi di rilancio della Francigena è il proliferare della letteratura di viaggio. Un fenomeno in grande crescita che ha visto diffondersi una letteratura legata alla Francigena, dai romanzi alle guide, dai diari di viaggio ai blog culturali, dalle riviste specializzate di settore ad approfondimenti culturali.

 

La Francigena è un traino, anche per altri itinerari. La Francigena oggi attira sempre di più perché è bella, straordinariamente affascinante. In questi ultimi anni sta diventando maggiormente accogliente, sicura, segnalata e si stanno sviluppano le infrastrutture per renderla fruibile, questo è un punto di partenza imprescindibile.

Chi cammina oggi nei piccoli centri attraversati dalla Via non solo non viene visto come “estraneo” alla comunità locale, ma sempre di più cresce la simpatia verso tutti i viandanti che (da ogni parte del mondo!) si incamminano a piedi verso Roma.

Osservo quotidianamente con piacere e partecipazione questo fenomeno: attraverso gli incontri di pellegrini che transitano presso la sede AEVF e che si fermano a Fidenza (la mia casa è divenuta ormai punto-tappa-ostello); attraverso le loro storie ed i loro racconti di viaggio; attraverso i quotidiani scambi di email da parte di viandanti; attraverso i numeri in forte crescita del portale web e della richiesta di credenziali.

La Francigena oggi è un importante traino, in grado di accendere i riflettori anche su altri importanti itinerari di carattere nazionale o regionale. Si tratta di fasci di cammini che acquistano una forza maggiore quando sono in grado di mettersi in relazione tra di loro. L’Italia potrà davvero trasformarsi in una delle più importanti greenways al mondo e la Francigena potrà fungere da incubatore per altri itinerari e cammini sia in ambito europeo, come la Via di San Michele che dalla Normandia scende verso la Puglia e la Via Romea, che da Stade arriva fino a Roma congiungendosi sulla Francigena a Montefiascone, sia in ambito nazionale come ad esempio la Via di Francesco, la Via degli Abati o il Cammino di San Colombano.

 

Alcuni numeri. Alcuni dati dimostrano con evidenza l’interesse verso la Francigena, anche attraverso il portale web e gli strumenti social.

Gli accessi nell’ultimo mese sul sito www.viefrancigene.org sono registrati in 55.000 visitatori (dei quali 10.000 dall’estero), mentre sul www.visit.viafrancigena.org sono oltre 25.000. A questi si aggiungono i 5.000 legati al sito della Via Francigena nel Sud ed il grande incremento dei contatti che arrivano dai social: facebook (copertura totale mensile oltre 100.000), twitter, intagram. Nel 2014, nello stesso periodo, i dati in generale erano inferiori del 30%, mentre nel 2013 del 55%. Per questo 2015 in corso, entro fine anno si potrò raggiungere la soglia di 1 milione di visitatori sul web!

In aumento anche la richiesta di credenziali, sia attraverso il portale web, sia attraverso i punti tappa. I moduli che vengono compilati dai camminatori prima di partire ci restituiscono anche preziosi dati utili per “profilare” meglio il target dei pellegrini e per poter stilare dati precisi ed aggiornati a fine anno.

L’itinerario europeo della Francigena è stato selezionato dalla prestigiosa Università francese di Lille per iniziare, da settembre, un progetto sperimentale focalizzato sull’impatto della Via nei confronti del patrimonio culturale che la circonda a partire dall’interazione dei fruitori francigeni. Uno studio di carattere socio-culturale e numerico che ci potrà restituire importanti dati qualitativi e quantitativi.

 

Un volano per lo sviluppo sostenibile dei territori e l’occupazione. Cresce in continuazione l’interesse di privati operatori e di imprese di turismo sostenibile, formazione, comunicazione, tecnologia, trasporti, accoglienza, ristorazione per implementare il progetto e mettere a disposizione di camminatori, pellegrini, turisti servizi specifici ed adeguati. E’ un indice che ci fa capire quanto la vita della Francigena sia entrata in una fase matura.

Molti giovani appassionati si sono avvicinati alla Francigena per offrire servizi che creano ulteriori concrete opportunità di lavoro e di nuova occupazione. Anche reti di impresa e consorzi di operatori culturali e turistici si sono attivati per fornire servizi a chi cammina ed alcune Regioni hanno emanato bandi per la manutenzione del percorso e della segnaletica, così come si sono diffusi alcuni centri commerciali naturali proprio legati alla Francigena per dare servizi ai camminatori. Dallo scorso mese di agosto è stata attivata anche la prima Radio Ufficiale dedicata alla Francigena ed ai cammini!

 

Il futuro della Via. La Francigena sta vivendo la fase di slancio del Cammino di Santiago agli inizi degli anni Novanta. Oggi questo itinerario europeo è diventato quello che ormai tutti conosciamo (oltre 200.000 pellegrini all’anno) e nuovi cammini si sono sviluppati in Spagna, generando una rete di migliaia di chilometri fruibili ed attrezzati, dedicati a trekking e turismo slow. Negli ultimi anni tanto lavoro è stato fatto ed una forte consapevolezza sull’importanza di questo progetto culturale si sta ormai consolidando a livello internazionale. Ma ancora tanto lavoro resta da fare.

La Francigena ha un potenziale ancora maggiore se pensiamo all’intero percorso europeo, compresa la direttrice Sud. La Francigena rappresenta inoltre una risposta allo sviluppo dei territori a partire dal recupero della identità locale e culturale, facendo riscoprire un forte senso di appartenenza..

Non è facile mantenere l’autenticità originaria di un cammino che affonda le sue radici nella storia dell’Europa e nella sua dimensione spirituale. Ma questa è condizione essenziale per continuare a far rivivere la Francigena con i suoi valori europei che entro ad essa sono rinchiusi.

Affinché si possa concretizzare l’attesa verso un progetto di questa dimensione, anche in vista del prossimo Giubileo, dovrà far seguito un adeguato sviluppo delle infrastrutture al fine di rendere perfettamente fruibile il percorso a piedi, in bicicletta e a cavallo, cosi come dovranno essere messe in sicurezza tutte le tratte, creati nuovi punti tappa, ampliata l’offerta legata all’accoglienza. Questo significa mettere la Via Francigena al centro delle politiche nazionali, regionali e locali per la pianificazione e sviluppo strategico territoriale.

Luca Bruschi

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I Cammini dell’Anima, la Via Francigena del Sud nell’Alto Casertano e nel Sannio Beneventano

Il Gal Alto Casertano in collaborazione con i Gal beneventani Titerno e Taburno organizza I Cammini dell’Anima, la Via Francigena del Sud nell’Alto Casertano e nel Sannio Beneventano, in programma dal 4 al 6 settembre. L’iniziativa rientra nell’ambito delle Azioni Comuni riferite al Progetto di Cooperazione Interritoriale denominato “Cammini d’Europa: Rete Europea di Storia, Turismo e Cultura”. Tale progetto ha come scopo precipuo la promozione e la valorizzazione della via Francigena del Sud, prolungamento della via Francigena di Sigerico, che si estende da Canterbuty a Roma.
Nell’ultimo numero di Clarus abbiamo dedicato un approfondimento a I Cammini dell’Anima, promosso dai Gal campani. Per leggere l’articolo completo basta cliccare sull’immagine a lato.
Tre giornate per raggiungere Pietrelcina, questo l’intento perseguito dai tre Gal campani. I partecipanti partiranno dalla Cattedrale di Alife venerdì 4 settembre, per procedere alla volta di Faicchio. Da quest’ultima tappa si attraverseranno i comuni beneventani che ricadono nel percorso, per terminare il cammino nel paese natio di Padre Pio.
Ogni sosta verrà allietata da momenti di preghiera e ricreazione, come la partecipazione ad eventi culturali di vario genere, che renderanno il pellegrinaggio un’esperienza piacevole da condividere in tutto e per tutto.

In allegato il programma completo del pellegrinaggio

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Ospitale della Francigena a Capannori, il Comune affida i lavori

Aprirà in autunno il cantiere per recuperare un edificio nel centro di Capannori. Si punta sul nuovo turismo religioso che già sta facendo registrare ottimi numeri.

In autunno partiranno i lavori di ristrutturazione di un edificio abbandonato nel centro di Capannori destinato a diventare un Ospitale per i pellegrini della via Francigena. Nuovi passi avanti sono stati compiuti in questi giorni dall’ente che ha disposto gli atti per procedere agli espropri dei terreni necessari per ricavare lo spazio per la realizzazione della struttura. Inoltre sono stati assegnati, in via provvisoria, i lavori ad una ditta di Livorno che si è aggiudicata l’intervento per un importo di quasi 423 mila euro.

Il Comune, alla fine del 2014, ha approvato il progetto definitivo per beneficiare di un finanziamento regionale che coprirà il 60 per cento della spesa complessiva dell’opea che supera le 750 mila. Anche Capannori punta sul “brand” della Francigena per sviluppare un nuovo turismo religioso. Una strategia che guarda al turismo religioso, accanto a quello tradizionale del verde, delle colline, delle ville e pievi storiche per incrementare le presenze e promuovere la frazione capoluogo. Una carta che ha tutto per essere vincente dopo il record di turisti del 2014 e la crescita nei primi del 2015 il passaggio di circa 200 viandanti che hanno fatto tappa a Capannori timbrando il loro passaggio al punto gestito dalle associazioni Ponte e Gruppo archeologico capannorese, che certifica il passaggio dei pellegrini lungo le varie tappe della via storica che congiunge Canterbury a Roma.

La nuova struttura dedicata all’accoglienza e all’informazione del crescente numero di pellegrini che percorrono il tratto capannorese della via Francigena  sarà collocata in un punto strategico, nel tragitto delll’antica strada medioevale, che per circa 7 chilometri attraversa il centro della frazione capoluogo, la chiesa principale e la piccola chiesa di S. Rocco che potrebbe essere ristrutturata dalla Misericordia. Il Comune ha individuato un immobile (all’angolo tra via del Popolo e via Lunatesi) che versa in condizioni di elevato degrado, poiché abbandonato da molti anni e che sarà recuperato e trasformato in una “casa” di 12 posti letto suddivisi in varie camere per i pellegrini che potranno usufruire di un punto informazioni e di un punto ristoro, di un’area studio con una zona biblioteca e alcune postazioni per il computer e di un servizio di bike sharing.

Il sindaco Luca Menesini è convinto delle potenzialità della struttura e non teme una sovrapposizione con Altopascio, storicamente meta dei pellegrini della Francigena, dove è stato da poco inaugurato un nuovo ospitale, in pieno centro storico.

«Lungo la tappa della Francigena Lucca-Altopascio non esiste un punto per l’accoglienza ospitaliero che garantisca il pernottamento e la somministrazione dei pasti al pellegrino», si legge nella delibera della giunta. Intanto nel centro dal confine con Lucca ad  Antraccoli fino a Porcari, passando per il centro di Capannori, sono già stati installati 25 cartelli indicanti il percorso della Francigena capannorese, che sono anche dotati di  tecnologia che consente di scaricare l’app  “T Francigena”. Sarà importante anche fare gioco di squadra con il Comune di Lucca dove la Casa del Boia ospiterà un museo della Francigena.

Nicola Nucci

Fonte: Il Tirreno