Via Francigena

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«La via Francigena: storie e leggende per piccoli pellegrini», passeggiata urbana per bambini

PIACENZA – Venerdì 12 febbraio ‘21 alle ore 16.30  passeggiata urbane per i più piccoli, percorsi tematici per scoprire – divertendosi – storia e curiosità della città In ottemperanza alle prescrizioni dell’attuale DPCM, la Cultura resiste e prosegue con alcune proposte in esterno organizzate da Cooltour s.c. in collaborazione con il Museo Kronos.

I partecipanti si trasformeranno in piccoli pellegrini per scoprire l’antica via Francigena Insieme ad un accompagnatore, scopriranno chi erano i pellegrini, come si potevano riconoscere e, sui loro passi, ascolteranno leggende, storie e curiosità legate ad alcuni edifici che si trovano sul loro cammino a Piacenza. Quante cose da scoprire!

L’evento si svolgerà in sicurezza, con partecipazione contingentata, uso obbligatorio della mascherina e distanza interpersonale di sicurezza da rispettare.

È obbligatoria la prenotazione a cattedralepiacenza@gmail.com (canale preferenziale) o al numero 331 4606435. La quota di partecipazione è di € 5 a persona. I bambini devono essere accompagnati da un adulto. Attivazione a raggiungimento del numero minimo di adesioni.

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AEVF compie vent’anni: nel logo compare “Road to Rome”

In gergo si chiama pay off: è quella frase breve, concisa, immediata che accompagna e in qualche modo “spiega” il marchio. Quello della Via Francigena non poteva che essere “Road to Rome“.

E quale occasione migliore per l’ufficializzazione del pay off dell’Associazione Europea delle Vie Francigene se non il suo XX anniversario? Sì perchè nel 2021 AEVF spegnerà venti candeline durante il party più lungo, temporalmente e geograficamente, mai realizzato. E che si chiama, guarda caso, “Road to Rome 2021“: la grande marcia da Canterbury a Roma, e da Roma a Santa Maria di Leuca, che partirà a fine primavera 2021 per terminare all’inizio dell’autunno

Il pay off “Road to Rome” è stato così ufficializzato ed inserito all’interno del logo dell’associazione. Incorporare nel logo ufficiale la scritta “road to Rome” significa soprattutto mettere in connessione diretta l’itinerario culturale della Via Francigena con la sua meta, Roma appunto. Via Francigena e Roma si “fondono” dunque insieme, sulle tracce degli antichi viandanti che sempre più numerosi arrivano alla Città Eterna da tutto il mondo seguendo le tracce di Sigerico.

Un riconoscimento formale di un processo iniziato mesi prima, che ha trovato il suo sviluppo più recente anche e soprattutto nel mondo dei social, dove ormai impazza – sulle fotografie e i post che riguardano la Via Francigena – l‘hashtag #roadtorome. Perché a differenza di vent’anni fa, quando nemmeno esistevano i social, oggi la Via è una dei più importanti protagonisti nel mondo virtuale dedicato ai cammini, con quasi 60’000 followers sulla Pagina Facebook, 13’000 su Instagram, 2’000 su Twitter.

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EAVF turns 20: “Road to Rome” is added to the official logo

In jargon it is called a “pay off”: it is that short, concise, recognisable slogan that accompanies and somehow “explains” a brand. For the Via Francigena it goes without saying that the only truly fitting pay off had to be “Road to Rome“.

And what better occasion to make this pay off official than the 20th anniversary of EAVF?! Because yes, in 2021 EAVF will be able to blow out twenty candles during the longest party, both temporally as well as geographically, ever made. This also coincides with the “Road to Rome 2021” event: a 4-month long march from Canterbury to Rome, and from Rome to Santa Maria di Leuca, which will start in June and end in October.

The pay off “Road to Rome” was thus formalized and added to the association’s logo. Incorporating the words “road to Rome” into the official logo means above all connecting the cultural itinerary of the Via Francigena with its destination, Rome. The Via Francigena and Rome therefore “merge” together, a testimonial of ancient and present-day wayfarers who increasingly flock to the Eternal City from all over the world following in Sigeric’s footsteps.

A formal recognition of a process that began months ago, which found its most recent development also and above all on social media, where the hashtag #roadtorome is being increasingly used in posts and photographs about the Via Francigena. Because unlike twenty years ago, when social networks did not even exist, today the Via is one of the most important players in the digital world dedicated to walking, reaching 60.000 followers on the Facebook page, 13.000 on Instagram, and 2.000 on Twitter.

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L’AEVF fête ses 20 ans:”Road to Rome” apparaît dans le logo

Dans le jargon, on l’appelle slogan : c’est cette phrase courte, concise et immédiate qui accompagne et, d’une certaine manière, “explique” la marque. La marque de la Via Francigena ne pouvait être que “Road to Rome“.

Et quelle meilleure occasion que le 20ème anniversaire de l’Association Européenne des Chemins de la Vie Francigena pour rendre officiel le nouveau logo? Oui, car en 2021, l’AEVF soufflera ses vingt bougies lors de la fête la plus longue, temporellement et géographiquement, jamais réalisée. Et elle est appelée, par coïncidence, “Road to Rome 2021” : la grande marche de Canterbury à Rome, et de Rome à Santa Maria di Leuca, qui commencera à la fin du printemps 2021 et se terminera au début de l’automne.

Le slogan “Road to Rome” a donc été officialisé et inclus dans le logo de l’association. Intégrer les mots “Road to Rome” dans le logo officiel signifie avant tout relier directement l’itinéraire culturel de la Via Francigena à sa destination, Rome. La Via Francigena et Rome ont donc “fusionnés” ensemble, sur les traces des voyageurs qui arrivent en nombre croissant dans la Ville éternelle en provenance du monde entier sur les traces de Sigéric.

C’est la reconnaissance formelle d’un processus qui a commencé des mois plus tôt, et qui a trouvé son développement récent aussi et surtout dans l’univers des réseaux sociaux, où l’hashtag #roadtorome fait maintenant fureur sur les photos et les posts concernant la Via Francigena. Car contrairement à il y a vingt ans, lorsque les réseaux sociaux n’existaient même pas, aujourd’hui la Via est l’un des plus important acteur du monde virtuel dédié à la Via Francigena, avec près de 60 000 abonnés sur sa page Facebook, 13 000 sur Instagram et 2 000 sur Twitter.

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La Via Francigena partecipa alla riunione del Ministero della cultura francese sugli itinerari culturali

Il 2 febbraio il Ministero della Cultura francese ha invitato gli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa con sede in Francia ad una importante riunione in videoconferenza presieduta dal capo dipartimento Bruno Favel e dal responsabile della cultura e del turismo Nicolas Monquaut. Ha partecipato anche Stefano Dominioni, Direttore dell’Istituto degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa.

L’ incontro si è focalizzato sulle strategie legate al turismo sostenibile e lo sviluppo degli itinerari culturali che attraversano la Francia, uno dei paesi con il maggior numero di itinerari certificati. La Francia è da sempre molto legata a questo Programma del Consiglio d’Europa, lanciato nel 1987. Gli  itinerari vanno intesi non solo come percorsi turistici: essi rappresentano sono una risorsa fondamentale per l’attrattività dei territori, il turismo culturale responsabile e lo sviluppo sostenibile.

La riunione con il ministero ha gettato le basi della discussione per definire le azioni comuni in merito a queste tematiche per i prossimi due anni. Un gruppo di lavoro si riunirà a breve per definire più precisamente questi obiettivi strategici, anche attraverso il coinvolgimento di alcuni rappresentanti di itinerari culturali. L’AEVF ha partecipato all’incontro con la sua vicepresidente Martine Gautheron, il direttore Luca Bruschi e con il nuovo responsabile dello sviluppo per la Francia/Svizzera Jacques Chevin.

Questo scambio è stato altresì l’occasione per presentare e a far conoscere ad altri itinerari culturali, nonché al Ministero, l’evento “Via Francigena”. Road to Rome 2021” in programma da giugno a ottobre di quest’anno tra Canterbury, Roma e Santa Maria di Leuca. Una iniziativa che potrà mettere in rete gli itinerari culturali che attraversano i comuni lungo il percorso!

 

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The Via Francigena participates in the meeting of the French Ministry of Culture about cultural itineraries

On February 2, the French Ministry of Culture invited the Cultural Routes of the Council of Europe based in France to participate in an important videoconference chaired by the Head of Department Bruno Favel and by the Head of Culture and Tourism Nicolas Monquaut. The Director of the European Institute of Cultural Routes, Stefano Dominioni, also participated.

The meeting focused on sustainable tourism strategies and the development of cultural itineraries that cross France, one of the countries with the largest number of certified itineraries. France has always been closely connected with the Council of Europe Program, which was launched back in 1987. The itineraries featured in the Program should not be considered only as tourist routes: they also represent a fundamental resource for the attractiveness of the territories, for responsible cultural tourism and sustainable development.

The meeting with the ministry laid the foundations for the discussion aimed at defining common actions for the upcoming two years. A working group will be meeting in the near future to define these strategic objectives more precisely, involving some representatives of cultural itineraries as well.
Attending the meeting on EAVF’s behalf was vice president Martine Gautheron, director Luca Bruschi, and the new head of development for France/Switzerland, Jacques Chevin.

The meeting was also a good occasion to present our upcoming “Road to Rome 2021” event to the French Ministry and the other cultural itineraries. “Road to Rome 2021” is scheduled to take place from June to October this year between Canterbury, Rome and Santa Maria di Leuca.
The initiative will be a golden opportunity to create a network of cultural itineraries that cross all the municipalities along the way!

 

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La Via Francigena participe à la réunion du ministère de la Culture français avec les itinéraires culturels

Le 2 février 2021, le Ministère de la Culture française a invité les itinéraires culturels du Conseil de l’Europe basé en France à participer à une réunion en visioconférence présidée par le chef du département Bruno Favel et le chargé de mission Culture et Tourisme Nicolas Monquaut. Stefano Dominioni, directeur de l’Institut des Itinéraires Culturels du Conseil de l’Europe, participait également.

Cette réunion avait pour sujet le développement de la filière tourisme durable et les itinéraires culturels qui traversent la France, un de pays qui a le plus grand nombre d’ itinéraires certifiés. La France est très attachée à ce Programme phare du Conseil de l’Europe. Ces itinéraires ne sont pas seulement des itinéraires touristiques, ils sont une ressource clé pour l’attractivité des territoires, le tourisme responsable et le développement durable.

La réunion avec le Ministère avait aussi pour objectif de définir des actions communes pour les deux prochaines années.

A l’issue de cette rencontre un groupe de travail se réunira pour définir plus précisément ces objectifs. L’AEVF a été représenté par sa Vice-présidente Martine Gautheron, son directeur Luca Bruschi et son nouveau chargé de développement France/Suisse Jacques Chevin

Cet echange a été l’opportunité de faire connaître aux autres itinéraires culturels l’évènement «Via Francigena. Road to Rome 2021 » programmé de juin à octobre cette année entre Canterbury, Rome et Santa Maria di Leuca (Pouilles). Il s’agit d’un événement qui pourra mettre en réseau les itinéraires culturels qui croisent les communes le long du chemin.

 

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Il team della Via Francigena si allarga: Myra Stals di “Cycle to Recycle” seguirà per AEVF il progetto “rurAllure”

Ve la ricordate? La scorsa estate (2020) Myra Stals pedalava lungo la Via Francigena a bordo della sua speciale cargo bike. Munita dell’inseparabile “pinza-raccatta-plastica” ha percorso oltre 5000 km raccogliendo chili e chili di rifiuti. L’obiettivo ovviamente era di sensibilizzare sul tema del riciclo e denunciare la quantità di scarti plastici presenti sulle nostre strade e i nostri boschi.

Myra è di origini olandesi, parla cinque lingue e da otto anni ormai vive in Italia, dove ha precedentemente lavorato nel campo della formazione universitaria internazionale.

All’annuncio di AEVF, che cercava una nuova figura da inserire nell’organico, ha risposto con entusiasmo. E ancora maggiore è stato l’entusiasmo di AEVF, felice di poter inserire nel team una professionista del suo stampo.

Il posto lo ha decisamente guadagnato sul campo, percorrendo migliaia di chilometri, su e giù lungo tutta la penisola, di cui buona parte lungo il nostro cammino. Ve la presentiamo con questa intervista:

Myra, benvenuta a bordo innanzitutto! Perché hai voluto salire sul vascello della Via Francigena?
Grazie, sono incredibilmente felice di far parte del team! La Via Francigena rappresenta tanti aspetti che mi stanno molto a cuore, che sarebbe stato molto difficile per me trovare un lavoro più adatto: promuove un modo sostenibile di viaggiare a piedi e in bicicletta con un’impronta di carbonio praticamente pari a zero, favorisce la vicinanza alla natura, incoraggia il contatto e lo scambio con la gente del posto, è un ottimo modo per conoscere meglio la storia e il patrimonio culturale che si trovano ovunque lungo l’itinerario. E tutto questo in un’associazione senza scopo di lucro! Davvero non avrei potuto desiderare un lavoro migliore!

 

Hai percorso la Via Francigena con il tuo progetto “Cycle to recycle”, di cosa si tratta?
Cycle 2 Recycle è un’iniziativa che ho lanciato quasi due anni fa, quando ho deciso di unire la mia passione per il cicloturismo con quella per l’ambiente. All’epoca avevo già intrapreso due lunghi tour in bicicletta ed ero inorridita dalle enormi quantità di rifiuti di plastica che trovavo ovunque lungo la strada. È stato allora che ho deciso di agire; non potevo più sopportare di essere uno spettatore passivo.

Nell’estate del 2019 ho pedalato per 2000 km con la mia cargo bike (non elettrica!) attraverso 6 diversi paesi europei e attraversando due volte le Alpi, mentre la scorsa estate ho pedalato per più di 5000 km attraverso tutta la penisola italiana. Lungo la strada cerco di raccogliere quanti più rifiuti di plastica possibili, per mandare un messaggio chiaro e sensibilizzare sull’enorme problema che è l’inquinamento da plastica.


La scorsa estate (2020) hai percorso la Via in bicicletta. Cosa ti ha colpito di più?
La cordialità della gente del posto che mi ha salutato, accolto e ospitato in ognuna dell comunità che ho incontrato. Naturalmente, anche la bellezza del paesaggio in continua evoluzione è qualcosa che non dimenticherò mai, ma è l’ospitalità calorosa della gente del posto la cosa che mi ha sicuramente colpito di più.

 

Cosa miglioreresti?
Investirei nel posizionamento di (più) cestini lungo il percorso dove non ce ne sono, perché alcuni tratti non ne hanno affatto. Suggerirei anche il posizionamento di stazioni di riparazione per biciclette lungo la Via, dove le persone possono utilizzare gratuitamente gli attrezzi per aggiustare e riparare le loro biciclette nei momenti di bisogno, o semplicemente gonfiare un po’ le gomme. Inizierei anche a lavorare sulle tracce GPS appositamente progettate per i ciclisti da Canterbury al Passo del Gran San Bernardo e da Roma a Santa Maria di Leuca, in Puglia. Penso anche che la mappatura delle diverse tipologie di superfice stradale potrebbe essere utile per i ciclisti che percorrono la Via Francigena.

 

Pensi che la Francigena possa avere un ruolo importante nel (ri)lancio del turismo slow?
Certamente! Penso che la Via Francigena sia uno dei pilastri principali e più importanti per la promozione del turismo lento in Italia ma anche in Europa. Il numero di persone che scelgono la Via Francigena come meta cresce ogni anno, e per fortuna sempre più persone scoprono l’esistenza di questo fantastico cammino. E credo che la partecipazione dell’EAVF al nuovo progetto europeo rurAllure sarà un ottimo trampolino di lancio per far sì che la Via Francigena continui ad acquisire una maggiore fama internazionale e quindi continui anche ad attirare pellegrini da tutto il mondo.

 


Come è andata la raccolta plastica lungo la Via? Percorso promosso o bocciato? Il tratto peggiore da quel punto di vista?
Dove non possono passare le auto, di solito ci sono meno rifiuti (di plastica) da trovare. Questo significa che le parti della Via Francigena che sono accessibili solo agli escursionisti e ai ciclisti erano relativamente pulite. Questo però non significa che fossero privi di inquinamento da rifiuti in plastica. Spesso bottiglie e altri oggetti sono ben nascosti tra l’erba o sono stati gettati leggermente fuori dal sentiero. Il tratto più inquinato è stato senza dubbio la Via Francigena del Sud, cominciando anche un po’ prima di Roma quando mi stavo avvicinando alla periferia della Città Eterna. E più andavo a sud, più la situazione peggiorava. Questo però non è un problema solo lungo la Via Francigena; purtroppo è un problema ben noto in tutte le regioni del sud Italia.

 

Quanti chili hai raccolto lungo il tuo pedalare sulla Francigena?
Non ricordo la quantità esatta raccolta lungo la Via Francigena, ma ricordo che quando ero nella città di Cerignola (Puglia) ho raggiunto i 28,20kg. Questo significa che quando ho raggiunto Santa Maria di Leuca ho sicuramente superato i 30 kg. Non sembra molto, ma considerando che la plastica è molto leggera e che una bottiglia di plastica vuota da 500 ml pesa 10 grammi, è l’equivalente di 3000 bottiglie di plastica vuote.

 

Non possiamo che ringraziare Myra per quanto fatto questa estate, augurare a lei buon lavoro e alla sua pinza, in un futuro non troppo lontano, di essere una “baby pensionata” perché ormai… “disoccupata”!

 

 

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The Via Francigena team is expanding: Myra Stals from “Cycle 2 Recycle” will be following European project “rurAllure” on behalf of EAVF

Do you remember her? Last summer (2020) Myra Stals has cycled along the Via Francigena with her special cargo bike. Armed with her inseparable “pinza” (i.e. plastic trash picker) she travelled for more than 5000km, collecting many kilograms of plastic waste.

The goal of this endeavour was to raise more awareness about plastic pollution and to reveal how much plastic waste can be found along our streets and in our forests. Myra is originally from the Netherlands, she speaks 5 different languages and has been living in Italy for over 8 years where she has previously worked in the field of international higher education. The moment Myra heard about the job opening at EAVF, she applied with great enthusiasm. But even greater was the enthusiasm of EAVF, happy that a professional of her calibre would be joining the team. Myra has definitely earned her job thanks to her efforts in the field, covering thousands of kilometres up and down the entire peninsula, a large part of which along the Via Francigena. We would like to present her through this interview:

Myra, above all: welcome aboard! What has motivated you to join the Via Francigena crew?
Thank you, I’m incredibly happy to be part of the team! The Via Francigena represents so many aspects that are very close to me, that it would’ve been very difficult for me to find a better fitting job: it promotes a sustainable way of travelling by foot and by bicycle with basically a zero-carbon footprint, it fosters closeness to nature, encourages contact and exchange with local residents, it’s a great way to learn more about the history and cultural heritage that can be found everywhere along the itinerary. And this all in a non-profit setting! I truly could not have wished for a better job!

 

You cycled along the Via Francigena as part of Cycle 2 Recycle. Tell us, what is this project about?
Cycle 2 Recycle
is an initiative I set up almost two years ago, when I decided to combine my passion for bike touring with my passion for the environment. I had already undertaken two long bicycle tours at the time, and was horrified by the huge amounts of plastic waste I found everywhere along the road. That’s when I decided I wanted to make a statement; I couldn’t stand being a passive bystander anymore.

In the summer of 2019 I cycled 2000km with my (non-electric!) cargo bike across 6 different European countries and crossing the Alps twice, while last summer I cycled more than 5000km across the entire Italian peninsula. Along the road I try to pick up as much plastic waste as possible, to send a clear message and raise more awareness about the huge problem that is plastic pollution.


This summer you travelled the Via Francigena by bicycle. What has impressed you the most?
The friendliness of the locals who greeted, welcomed, and hosted me in their respective communities. Of course, also the beauty of the ever-changing landscape is something I will never forget, but it’s the heart-warming hospitality of the locals that has definitely impressed me the most.

What would you improve?
I would invest in the positioning of (more) trash cans along the itinerary where there are none, because some stretches don’t have any at all. I would also suggest the positioning of bicycle repair stations along the route, where people can use tools free of charge to fix and repair their bikes in moments of need, or simply just put a little bit more air in their tires. I would also start work on the GPS tracks specifically designed for cyclists from Canterbury to the Great St. Bernard Pass and from Rome to Santa Maria di Leuca in Puglia. I also think that mapping the different kinds of road surfaces could be useful for cyclists travelling the Via Francigena.

Do you think that the Via Francigena could play an important role in the (re)launch of slow tourism?
Oh, absolutely! I think that the Via Francigena is one of the main and most important pillars for the promotion of slow tourism in Italy but also in Europe. The number of people who choose the Via Francigena as their destination is growing every year, and luckily ever more people find out about the existence of this amazing cammino. And I believe that the EAVF’s participation in the new European rurAllure project is going to be a great steppingstone for the Via Francigena to continue to gain more international fame and therefore also continue to attract pilgrims from all over the world.


How was it to collect plastic along the Via? Pass or fail? Which was the most polluted stretch?
Wherever no cars can pass, there’s usually less (plastic) waste to be found. This means that the parts of the Via Francigena that are accessible only to hikers and cyclists were relatively clean. This however doesn’t mean that they were free from plastic pollution. Often bottles and other plastic objects are well hidden between the grass or have been thrown slightly off the trail. The most polluted stretch without a doubt was the Via Francigena of the South, starting even a little bit before Rome when I was approaching the outskirts of the Eternal City. And the more I went south, the worse it got. This however is not a problem only along the Via Francigena; unfortunately it’s a well-known problem in all the southern Italian regions.

How many kilos of plastic waste did you pick up while cycling along the Via Francigena?
I don’t remember the exact amount collected along the Via Francigena, but I remember that when I was in the town of Cerignola (Puglia) I reached 28,20kg. This means that by the time I reached Santa Maria di Leuca I definitely passed the 30kg mark. This doesn’t sound like a whole lot, but considering that plastic is very light and that an empty 500ml plastic bottle weighs 10 grams, it is the equivalent of 3000 empty plastic bottles.

We cannot but thank Myra for her amazing efforts this summer and wish her all the best of luck in her new job!

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L’équipe de la Via Francigena s’élargit: Myra Stals de “Cycle 2 Recycle” suivra le projet “rurAllure” pour l’AEVF

Vous souvenez-vous d’elle ? L’été dernier (2020), Myra Stals pédalait le long de la Via Francigena sur son vélo-cargo spécial. Équipée de l’inséparable “ramasseur de plastique”, elle a parcouru plus de 5000 km pour collecter des kilos et des kilos de déchets. L’objectif était évidemment de sensibiliser au recyclage et de dénoncer la quantité de déchets plastiques sur nos routes et dans nos bois.

Myra est d’origine néerlandaise, parle cinq langues et vit en Italie depuis huit ans maintenant, où elle a travaillé auparavant dans le domaine de l’enseignement universitaire international.

Elle a répondu avec enthousiasme à l’annonce de l’AEVF qui recrutait une nouvelle personne. Et l’AEVF était encore plus enthousiaste, heureuse de pouvoir intégrer un profil comme le sien dans l’équipe.

Elle a définitivement gagné sa place sur le terrain, parcourant des milliers de kilomètres, de part et d’autre de la péninsule, en suivant pour une bonne partie notre chemin. Nous vous la présentons avec cette interview :

Myra, tout d’abord bienvenue à bord! Pourquoi souhaitiez-vous monter à bord du navire de la Via Francigena ?

Merci, je suis très heureuse de faire partie de l’équipe ! La Via Francigena représente tellement d’aspects qui me tiennent à cœur, qu’il m’aurait été très difficile de trouver un emploi plus approprié : elle promeut une façon durable de se déplacer à pied et à vélo avec une empreinte carbone pratiquement nulle, elle encourage la proximité avec la nature, elle favorise le contact et l’échange avec les habitants, elle est un excellent moyen d’en apprendre davantage sur l’histoire et le patrimoine culturel que l’on trouve partout le long du parcours. Et tout cela dans une association à but non lucratif ! Je n’aurais vraiment pas pu rêver d’un meilleur emploi !

Vous avez parcouru la Via Francigena avec votre projet “Cycle 2 recycle”, de quoi s’agit-il ?

Cycle 2 Recycle est une initiative que j’ai lancée il y a environ deux ans, lorsque j’ai décidé d’unir ma passion pour le cyclotourisme à celle de l’environnement. À cette époque, j’avais déjà entrepris deux longs tours à vélo et j’étais horrifié par les énormes quantités de déchets plastiques que je trouvais partout le long de la route. C’est alors que j’ai décidé d’agir ; je ne pouvais plus supporter d’être un spectateur passif.

En été 2019, j’ai parcouru 2000 km à vélo avec mon vélo-cargo (pas électrique !) à travers 6 pays européens différents et en traversant les Alpes à deux reprises, tandis que l’été dernier, j’ai parcouru plus de 5000 km à vélo à travers toute la péninsule italienne. En cours de route, j’essaie de collecter le plus de déchets plastiques possible, d’envoyer un message clair et de sensibiliser les gens à l’énorme problème qu’est la pollution plastique.

L’été dernier (2020), vous avez fait du vélo sur la Via. Qu’est-ce qui vous a le plus frappé ?

La bienveillance des habitants qui m’ont accueilli et hébergé dans chacune des communautés que j’ai rencontrées. Bien sûr, la beauté des paysages en constante évolution est aussi quelque chose que je n’oublierai jamais, mais c’est certainement la chaleureuse hospitalité des habitants qui m’a le plus impressionné.

 

Que pourriez-vous améliorer ?

J’investirais dans le placement de (plus) de poubelles le long du parcours là où il n’y en a pas, car certaines sections n’en ont pas du tout. Je suggère également l’installation de stations de réparation de vélos le long du chemin, où les gens peuvent utiliser des outils gratuits pour réparer leur vélo en cas de besoin, ou simplement gonfler un peu leurs pneus. Je commencerais également à travailler sur des tracés GPS spécialement conçus pour les cyclistes, de Canterbury au col du Grand Saint-Bernard et de Rome à Santa Maria di Leuca dans les Pouilles. Je pense aussi que la cartographie des différents types de revêtements routiers pourrait être utile aux cyclistes de la Via Francigena.

Pensez-vous que la Via Francigena peut jouer un rôle important dans la relance du slow tourisme ?

Absolument ! Je pense que la Via Francigena est l’un des principaux et plus importants piliers de la promotion du slow tourisme en Italie mais aussi en Europe. Le nombre de personnes choisissant la Via Francigena comme destination augmente chaque année, et heureusement de plus en plus de personnes découvrent l’existence de ce fantastique chemin. Et je pense que la participation de l’AEVF au nouveau projet européen rurAllure sera un excellent tremplin pour que la Via Francigena continue à gagner en renommée internationale et ainsi à attirer des pèlerins du monde entier.

Comment s’est déroulée la collecte de plastique le long de la route ? L’itinéraire a-t-il réussi ou échoué ? La pire section de ce point de vue ?

Là où les voitures ne peuvent pas passer, il y a généralement moins de déchets (plastiques) à trouver. Cela signifie que les parties de la Via Francigena qui ne sont accessibles qu’aux randonneurs et aux cyclistes étaient relativement propres. Toutefois, cela ne signifie pas qu’ils n’étaient pas pollués par des déchets plastiques. Souvent, les bouteilles et autres objets sont bien cachés dans l’herbe ou ont été légèrement jetés hors de la piste. Le tronçon le plus pollué était sans doute la Via Francigena du Sud, qui commençait même un peu avant Rome lorsque j’approchais de la périphérie de la Ville éternelle. Et plus j’allais au sud, plus la situation se détériorait. Cependant, ce n’est pas seulement un problème le long de la Via Francigena ; malheureusement, c’est un problème bien connu dans toutes les régions du sud de l’Italie.

Combien de kilos avez-vous ramassé pendant votre promenade à vélo le long de la Via Francigena ?

Je ne me souviens pas de la quantité exacte collectée le long de la Via Francigena, mais je me souviens que lorsque j’étais dans la ville de Cerignola (Pouilles), j’ai atteint 28,20 kg. Cela signifie que lorsque je suis arrivé à Santa Maria di Leuca, j’ai sûrement dépassé les 30 kg. Cela ne semble pas beaucoup, mais si l’on considère que le plastique est très léger et qu’une bouteille en plastique vide de 500 ml pèse 10 grammes, cela équivaut à 3000 bouteilles en plastique vides.

 

Nous ne pouvons que remercier Myra pour ce qu’elle a fait cet été et lui souhaiter un bon travail !