Via Francigena

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La Via Francigena a Aigle e nello Chablais, un patrimonio da valorizzare

La regione dello Chablais in Svizzera di estende dalle Alpi al Léman. Essa è percorsa dall’antica via di comunicazione tra il nord ed il sud dell’Europa e fa riferimento al cammino percorso dall’arcivescovo Sigerico nel 990 per recarsi da Roma a Canterbury.

La Regione Aigle coinvoge quindici comuni che compongono lo Chablais vaudois e si aggiunge all’adesione della Regione Bas-Valais che già fa parte della rete europea AEVF, organo di riferimento per il Consiglio d’Europa per la tutela, valorizzazzione e salvaguardia della Via Francigena.

Conscienti dei valori e del potenziale di sviluppo di questo patrimonio, i comuni del sitretto di Agle raggruppati all’interno dell regione di Aigle hanno deciso di aderire ad AEVF. L’adesione riflette la volontà dealla regione di promuovere il suo patrimonio culturale, naturale ed enogastronomico lungo la Via Francugena, cosi come esprimere con convinzione la collaborzione con i partners italiani, svizzeri, francesi e inglesi.   

Christian Schulé

 

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La Via Francigena à Aigle et dans le Chablais, un patrimoine d’avenir

La région du Chablais en Suisse s’étend des Alpes au Léman. Elle est parcourue par l’antique voie de communication entre le nord et le sud de l’Europe empruntée par l’archevêque Sigéric en 990 pour se rendre de Rome à Canterbury.

Après avoir franchi le col du Grand-Saint-Bernard, il fait étape à Saint-Maurice puis à Versvey, près d’Aigle. A proximité de ce village ont été découvert deux miliaires qui jalonnaient la voie romaine rénovée par l’empereur Claude, mentionné sur le plus ancien d’entre eux daté de l’année 47. Une dizaine de ces bornes surmontées d’une inscription et indiquant la distance en milles depuis le chef-lieu de Martigny ont été retrouvées dans le Chablais. Des vestiges de la voie romaine ainsi que d’un pont sur le Rhône documentent l’existence de cet axe stratégique. Dès le XII siècle est attesté un relais doté d’un hospice dédié à saint Jacques dans le village de Roche, voisin de Versvey où s’arrêta Sigéric. Un siècle plus tard, le comte de Savoie fonde à Villeneuve un hôpital pour les pauvres, les pèlerins et les malades. Ces infrastructures témoignent de la fréquentation de cet itinéraire européen qui prend le nom de Via Francigena.

Conscientes de la valeur et du potentiel de développement de cet héritage partagé, les communes du district d’Aigle regroupées au sein de l’association Aigle Région ont décidé d’adhérer à l’AEVF. L’adhésion d’Aigle Région reflète la volonté de la région de promouvoir son patrimoine culturel, naturel et œnogastronomique le long de la Via Francigena, ainsi que de s’engager pour la valorisation et le rayonnement de ce Grand itinéraire culturel du Conseil de l’Europe dans un esprit de collaboration, d’échange et d’amitié avec ses partenaires italiens, suisses, français et anglais.

Christian Schulé

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Clairvaux sulla Francigena festeggia 900 anni

Iscritta al calendario delle commemorazioni nazionali 2015 del Ministero della Cultura e Comunicazione francese, il 9 centenario dell’Abbazia Cistercense di Clairvaux è stato selezionato comem tema culturale del 2015 dal Conisglio Generale dell’Aube.

Questo riconoscimento è avventuto grazie all’importante partenariato con l’associazione ” Renaissance de l’abbaye de Clairvaux”

Maggio info sul sito

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Clairvaux sur la via Francigena fête ses 900 ans

Inscrit au calendrier des commémorations nationales 2015 du Ministère de la culture et de la communication, le 9e centenaire de l’abbaye cistercienne de Clairvaux a été élu thème culturel de l’année 2015 par le Conseil général de l’Aube.

Menée en partenariat avec l’État et l’association Renaissance de l’abbaye de Clairvaux, l’opération “Clairvaux 2015” invite à entrer au coeur de l’aventure cistercienne :

  • ouverture, à l’abbaye de Clairvaux, d’un nouveau parcours de visite à partir de juin, avec, en particulier, la découverte du réfectoire des moines-chapelle des prisonniers, nouvellement restauré par l’État ;
  • exposition-événement à Troyes : Clairvaux, l’aventure cistercienne (début juin / mi-novembre), réalisée par le Conseil général de l’Aube. Première exposition de cette envergure autour de la vie monastique, politique, économique, artistique et intellectuelle de Clairvaux, du XIIe au XVIIIe siècle. Plus de 150 documents originaux, manuscrits, objets inédits venus de toute l’Europe et reconstitution de l’abbaye en 3D ;
  • publications (BD, catalogue), mise en ligne des fonds de l’abbaye conservés aux Archives départementales de l’Aube et à la médiathèque du Grand Troyes (bibliothèque de 1472 classée Mémoire du Monde par l’Unesco) ;
  • série de manifestations à travers l’Aube et au delà (concerts, conférences, colloques, spectacles, etc.)

    900 ANS DE L’ABBAYE DE CLAIRVAUX
    L’abbaye, troisième fille de Cîteaux est fondée par le futur saint Bernard, le 25 juin 1115, dans une vallée étroite s’ouvrant sur celle de l’Aube.
    A l’écart du monde, le lieu reflète l’idéal voulu par le nouvel ordre cistercien, souhaitant vivre authentiquement la règle de Saint-Benoît, dans le silence, le travail et la prière. Le développement de l’Ordre Cistercien et son expansion dans toute l’Europe médiévale doivent beaucoup à l’abbaye de Clairvaux et à la personnalité hors du commun de saint Bernard

 

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L’utopia della Francigena

A seguito dell’estensione della certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” alla Via Francigena nel Sud, avvenuta giovedi 30 aprile a Roma, si amplia notevolmente il progetto di sviluppo della Francigena. Da Canterbury a Roma, fino alla Puglia attraverso Lazio, Campania, Molise e Basilicata. Con uno sguardo verso il Mediterraneo e Gerusalemme.

Una opportunità di sviluppo dei territori, di dialogo interculturale e di turismo autentio per scoprire un itinerario che lega importanti mete di spiritualità internazionali. Ne parliamo con il Presidente AEVF Massimo Tedeschi per parlare delle prospettive future legate alla Via Francigena.

 

La Via Francigena, da Canterbury a Roma, ottenne il riconoscimento di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” nel 1994. La nostra Associazione venne fondata a Fidenza il 7 aprile 2001 e divenne reseau porteur della Via Francigena il 9 febbraio 2007. Molte persone hanno creduto nel progetto e molta strada hanno percorso insieme in questi anni superando testardamente indifferenza, miopia e a volte persino ostilità.

Oggi la Via Francigena è un itinerario europeo riconosciuto ed apprezzato da istituzioni pubbliche, associazioni, università, scuole, operatori della cultura e da migliaia di persone in tutto il mondo.

E’ un progetto di cultura – un “ponte di culture” come la definisce il grande Jacques Le Goff con mirabile sintesi – e di turismo ma è diventata qualcosa di più: un modello, una filosofia di sviluppo sostenibile che suscita l’estro creativo e l’iniziativa di molti.

Il 19 marzo 2015 a Roma l’Assemblea generale AEVF ha approvato l’estensione della certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” alla “Via Francigena nel Sud” da Roma alla Puglia, puntando a Gerusalemme. Una decisione motivata dall’ambiziosa strategia di connettere cinque grandi centri di cultura e di spiritualità di influenza e di prestigio planetari – Canterbury, Santiago di Compostela, Roma, Istanbul, Gerusalemme – invitando persone di ogni età, di ogni razza, di ogni religione a camminare insieme, in pace. Dialogo fra culture, dialogo fra religioni: l’utopia della Via Francigena.

Gerusalemme, città delle tre grandi religioni monoteiste, la vorremmo infatti raggiungere riscoprendo la Via Egnatia, antica via romana tra Roma e Costantinopoli, attraverso Albania, Macedonia, Grecia, Turchia. Un filo geografico che mette in relazione storia e cultura del mondo euro-mediterraneo.

E che lungo la Via Francigena si svolga storia e cultura di valore universale è dimostrato da due grandi anniversari che si festeggiano in questo anno 2015 – 800 anni della Magna Charta Libertatum, di cui una copia venne rilasciata a Canterbury (Kent); 1500 anni dell’abbazia cattolica di Saint-Maurice (Vallese) – a cui si aggiunge il lavoro, insieme con le istituzioni pubbliche preposte, per il riconoscimento della “Via Francigena” quale patrimonio mondiale UNESCO.

L’interesse e la simpatia di migliaia di persone in tutto il mondo ci motivano e ci spingono ad impegnarci sempre più. Il prossimo anno festeggeremo il 15° compleanno della Associazione: lo faremo insieme, persone, associazioni, istituzioni, imprenditori, appassionati. In questi anni AEVF ha costruito relazioni di qualità, capacità di progettazione, di comunicazione, di promozione, collaborando al miglioramento dei servizi offerti a chi cammina e consentendo alle comunità locali di farsi protagoniste di un concetto nuovo di sviluppo, in sintonia col contesto europeo e mondiale.

AEVF vuol condividere tutto ciò con tutti coloro che ne accolgono la filosofia inclusiva e pacifica poiché questa è l’essenza e la forza della Francigena: creare rispetto e costruire legami solidi tra comunità e persone, che rimangano e crescano nel tempo.

 

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La via “Francigena”… che passa da Como e da Milano

Ricordate la via “Francigena” che passa da Como e da Milano? Il possibile comodo cammino che, dallo Spluga, via Como, conduce a Roma, sulla “grande” Via Francigena? Ebbene, questo progetto a cui IUBILANTES ha lavorato intensamente  in questi ultimi mesi sta prendendo forma, vita e…gambe.

Ha dato vita ad una anteprima della GIORNATA NAZIONALE DEI CAMMINI FRANCIGENI ripercorrendo la scorsa settimana in quattro giorni i 90 km dello splendido tratto dell’antica via Regina da Sorico a Como nello scenario incantevole della sponda occidentale del Lario (il “grand tour” del Sette-Ottocento…). E ora, il 3 maggio, festeggerà la data istituzionale della settima GIORNATA sul tratto storico che da Como porta verso Milano, con un “doppio” cammino, rispettivamente  da Como e da Lentate s/Seveso, convergente su Cantù. 

Il programma

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“Sei Vie per Santiago – Waking the Camino” nelle sale cinematografiche

Per molti secoli, la gente ha viaggiato dal nord della Spagna lungo il Cammino di Santiago come pellegrini alla ricerca di una propria crescita spirituale ed interiore. Non è assolutamente un’impresa semplice, e nonostante questo solo nel 2010 più di 270.000 persone hanno tentato questo arduo, ma meraviglioso cammino di cinquecento miglia.

Il film Sei Vie per Santiago – Waking the Camino – è in uscita il 4 Giugno per conto di Cineama.

Sei vie per Santiago: Walking the Camino, pluripremiato film documentario della regista e produttrice americana Lydia B. Smith, potrebbe far emergere il desiderio di intraprendere questo pellegrinaggio a chiunque.

Questo documentario no – profit che ha raccolto poco meno di 500 mila dollari da donatori privati nel corso di cinque anni, è nella lista dei dieci migliori incassi di documentari USA nel 2014, grazie solo all’aiuto di un piccolo staff impegnato e decine di volontari. Si tratta di un film ambizioso e totalmente indipendente che segue da vicino un gruppo di persone che affrontano il viaggio, ognuno con le proprie ragioni, motivazioni e aspettative, dotati solo di uno zaino, un paio di stivali e, soprattutto, una mente libera e aperta.

Il documentario è autobiografico ed itinerante; infatti, nella primavera del 2008 la stessa Lydia B. Smith ha percorso il Cammino. Quest’esperienza ha cambiato totalmente la sua vita. Il vero protagonista del film è il Cammino, colto in ogni suo singolo aspetto da un’elegante fotografia che cattura il bellissimo paesaggio e i suoi panorami mozzafiato: dalle gocce di rugiada sulle foglie ai campi d’erba, la nebbia che copre le montagne, splendidi tramonti colorati, la popolazione locale e i trascorsi storici. Il film cattura le personalità e le sfide di ciascun pellegrino e la loro trasformazione lungo il cammino.

Sei vie per Santiago è tutto questo ed altro. É un’esperienza di immersione totale che cattura e racconta le prove e le difficoltà che un gruppo di moderni pellegrini affrontano durante l’antico percorso, Il Cammino di Santiago. Il cast del film è composto da persone di diversa età (da 7 ai 73 anni), nazionalità, cultura e costumi.

Guarda il trailer

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“I delitti della via Francigena: Il tesoro di Santo Stefano”

Il Tesoro di Santo Stefano è una raccolta di oggetti preziosi la cui origine sarebbe riconducibile ad un’antica leggenda medievale, legata alle vicissitudini dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena attorno all’anno Mille.

Poco prima della sua esposizione in uno spazio museale appositamente creato, il Tesoro viene però trafugato secondo modalità incomprensibili. Delle indagini viene incaricato il commissario De Siris della Questura di Piacenza il quale riesce ad identificare i responsabili del furto, ma senza poter recuperare il Tesoro, che a quel punto diviene oggetto di esasperata ricerca anche da parte di un’organizzazione criminale che non si farà scrupoli per tentare di depistare

le indagini compiute congiuntamente dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri. Le indagini pazienti del commissario De Siris lo porteranno comunque ad identificare gli esecutori ed i mandanti di quegli orrendi omicidi, ma non a dare un nome ai due cadaveri e, ancor meno, a ritrovare il Tesoro scomparso…

Leggi la scheda del libro di Danilo Persicani in allegato

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Toscana: emozioni di viaggio sulla Via Francigena

Un’escursione a piedi a bicicletta o a cavallo per un weekend tra boschi, ruscelli e città d’arte.
La primavera è un buon momento per mettersi in cammino e affrontare qualche km della storica Via Francigena. Il tratto toscano collega 15 tappe lungo 380 km, dal passo della Cisa ad Acquapendente con tappe nei più bei comuni toscani come Lucca, San Giminiano e Siena.

Le tappe, se percorse a piedi, richiedono dalle tre fino alle otto ore. Naturalmente si può scegliere di affrontare anche solo un tratto a seconda del proprio allenamento fisico.
La Via Francigena toscana è una delle più varie ed affascinanti, perché durante il percorso si toccano paesaggi e luoghi molti diversi tra loro: dalla Lunigiana alla Versilia, dalla piana di Lucca alle crete senesi. Si tratta di un turismo slow che comprende molta campagna, tratti sulla costa, grandi città come Lucca e Siena, borghi dalle rocche medievali come San Miniato e San Gimignano con il suo duecentesco palazzo comunale.

Leggi tutte le idee per il tuo viaggio in Toscana

La regione Toscana ha deciso di puntare su questo patrimonio e, insieme con le province e i comuni, lo scorso anno ha investito 13 milioni di euro per la messa in sicurezza di diversi tratti del percorso.
Per pernottare si può scegliere tra un migliaio di indirizzi che comprendono hotel, b&b oltre a una quarantina di strutture ecclesiastiche che, da Pontremoli a San Casciano dei bagni, offrono ai pellegrini ospitalità gratuita in cambio di libere offerte da parte dei viandanti.

L’ospitalità in strutture religiose richiama le origine antichissime della Via Francigena che risalgono al 990 quando l’arcivescovo Sigerico di Canterbury dalla città inglese percorse un cammino in 79 tappe per recarsi a Roma per l’investitura di papa Giovanni XV. Fu Sigerico a lasciare la prima descrizione dettagliata del lungo percorso su un manoscritto custodito alla British Library di Londra e che oggi è considerato la base della via Francigena come la conosciamo oggi.

INFORMAZIONI
Per tutte le informazione sulla Via Francigena delle Toscana vai a regione.toscana.it/via-francigena

Fonte: IlSole24OreViaggi

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10 maratone in 7 giorni: l’impresa di Miles Skinner lungo la Via Francigena

Miles Skinner, maratoneta inglese, è partito il 25 Aprile da Lucca per una vera impresa: percorrere 420 km, l’equivalente di 10 maratone, in 7 giorni, seguendo il percorso della Via Francigena da Lucca a Roma. 
Miles corre per raccogliere fondi per il Monte San Martino Trust, fondazione inglese che offre borse di studio a studenti Italiani meritevoli, istituita per ripagare gli Italiani che durante la seconda Guerra Mondiale diedero riparo ai prigionieri di guerra Alleati.
AEVF e sloWays sono stati partner nell’organizzazione del viaggio, assistendo Miles nella definizione dell’itinerario e l’individuazione di strutture di accoglienza lungo il percorso. 

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