Via Francigena

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VF Italia, tappa 22: Frana a Casalina, Pontremoli (Toscana)

Ci segnalano che nel borgo di Casalina, lungo la tappa che dal Passo della Cisa conduce a Pontremoli,  la strada che passa all’interno del paese ha subito una frana, facendo crollare il muro di sostegno della strada anzi detta.

Si tratta di un tratto molto suggestivo che porta ad un ponticello accanto ad un vecchio mulino, da dove la strada continua sotto il fresco dei castagni. 

Sono state avvisate le autorità competenti. 

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Attention: landslide in Casalina, Pontremoli (Tuscany) (Via Francigena Italy, stage 22)

We have been informed that in the town of Casalina, along the stage that leads from the Cisa Pass to Pontremoli, a landslide has occurred on the road that passes through the town, causing the wall supporting the road to collapse.

It is a very picturesque stretch that leads to a bridge next to an old mill, from where the road continues underneath the chestnut trees.

The local authorities have been notified.

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VF Italie, étape 22: glissement de terrain à Casalina, Pontremoli (Toscane)

On nous informe que dans le village de Casalina, le long de l‘étape qui du col de la Cise mène à Pontremoli, la route qui passe à l’intérieur du village a subi un glissement de terrain, provoquant l’effondrement du mur de la route principale.

C’est un tronçon très pittoresque qui mène à un petit pont à côté d’un vieux moulin, d’où la route continue sous la fraîcheur des châtaigniers.

Les autorités locales ont été informées.

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Buon primo compleanno all’Associazione Amici della Via Francigena Viterbo!

L’11 febbraio 2021, l’Associazione Amici della Via Francigena Viterbo, ha compiuto il suo primo anno. L’Associazione, senza scopo di lucro, nata per valorizzare la Via Francigena e assistere i pellegrini che la percorrono, svolge la sua attività nella Parrocchia Santa Maria Nuova di Viterbo.

In realtà, l’operato degli “Amici della Via Francigena” è iniziato circa quattro anni fa (11 febbraio 2017), dapprima offrendo ai pellegrini e ai camminatori la Benedizione dei Pellegrini nella chiesa di San Pellegrino, unitamente a un’assistenza informativa; poi dall’inizio del 2019 con il sostegno del Parroco don Mario Brizi e alcuni volontari guidati da Vincenzo Mirto, ideatore e animatore dell’iniziativa, sono stati attrezzati alcuni locali della Parrocchia adibiti ad Ospitale del Pellegrino, struttura per l’accoglienza dei pellegrini per la notte. Nel biennio 2019/2020, durante i periodi di apertura (marzo – settembre) e sempre nel rispetto delle norme igienico-sanitarie emanate dal governo centrale per contrastare l’epidemia Covid19, l’Ospitale del Pellegrino ha accolto e assistito centinaia di pellegrini italiani e stranieri, di oltre 44 nazioni, molti di questi provenienti da oltre oceano, offrendo loro un letto per la notte e numerose informazioni tecniche, turistiche e alloggiative utili per il proseguimento del loro viaggio fino alla tomba dell’Apostolo Pietro.

Inoltre, a coloro che ne facevano richiesta, venivano messe a disposizione le Credenziali del Pellegrino, documento essenziale per il ritiro del Testimonium, una volta giunti a Roma. Nel giugno del 2020, l’Associazione Amici della Via Francigena ha assunto una veste nazionale e internazionale, stipulando una convenzione con l’Associazione Europea Vie Francigene. Nel successivo mese di ottobre ha collaborato con l’Associazione ONLUS “SETTING IN CAMMINO” nell’ambito del progetto ideato dalla stessa ONLUS denominato: “Un Cammino di Giustizia 2020”, offrendo locali, assistenza e competenze.

L’Associazione Amici della Via Francigena, oltre alle attività finora svolte ha in cantiere altri progetti, come ad esempio la SETTIMANA DEL PELLEGRINO, con conferenze e una mostra sul tema di pellegrinaggi e cammini. Ecco in sintesi alcune delle attività di un’Associazione nata per dare ai pellegrini la certezza di essere accolti in una struttura amica, in una città “Francigena” come Viterbo, disponibile ad accogliere coloro che, con le diverse e personali motivazioni, hanno deciso di intraprendere il cammino su una delle Vie di Pellegrinaggio tra le più antiche d’Europa.

L’Associazione Amici della Via Francigena è giovane ed è formata da volontari motivati e animati da un non comune desiderio di mettersi a disposizione dei pellegrini. Inoltre, l’Associazione è aperta a tutti coloro che vogliono donare volontariamente alcune ore del loro tempo per mettersi a disposizione dei pellegrini o per promuoverne gli scopi e le iniziative.

Chi fosse interessato a svolgere il servizio di volontariato può chiamare il numero 3346960175 (Vincenzo) o visitare il sito web , continuamente aggiornato, dove è possibile reperire maggiori informazioni sulle attività.

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Buon primo compleanno all’Associazione Amici della Via Francigena Viterbo!

L’11 febbraio 2021, l’Associazione Amici della Via Francigena Viterbo, ha compiuto il suo primo anno. L’Associazione, senza scopo di lucro, nata per valorizzare la Via Francigena e assistere i pellegrini che la percorrono, svolge la sua attività nella Parrocchia Santa Maria Nuova di Viterbo.

In realtà, l’operato degli “Amici della Via Francigena” è iniziato circa quattro anni fa (11 febbraio 2017), dapprima offrendo ai pellegrini e ai camminatori la Benedizione dei Pellegrini nella chiesa di San Pellegrino, unitamente a un’assistenza informativa; poi dall’inizio del 2019 con il sostegno del Parroco don Mario Brizi e alcuni volontari guidati da Vincenzo Mirto, ideatore e animatore dell’iniziativa, sono stati attrezzati alcuni locali della Parrocchia adibiti ad Ospitale del Pellegrino, struttura per l’accoglienza dei pellegrini per la notte. Nel biennio 2019/2020, durante i periodi di apertura (marzo – settembre) e sempre nel rispetto delle norme igienico-sanitarie emanate dal governo centrale per contrastare l’epidemia Covid19, l’Ospitale del Pellegrino ha accolto e assistito centinaia di pellegrini italiani e stranieri, di oltre 44 nazioni, molti di questi provenienti da oltre oceano, offrendo loro un letto per la notte e numerose informazioni tecniche, turistiche e alloggiative utili per il proseguimento del loro viaggio fino alla tomba dell’Apostolo Pietro.

Inoltre, a coloro che ne facevano richiesta, venivano messe a disposizione le Credenziali del Pellegrino, documento essenziale per il ritiro del Testimonium, una volta giunti a Roma. Nel giugno del 2020, l’Associazione Amici della Via Francigena ha assunto una veste nazionale e internazionale, stipulando una convenzione con l’Associazione Europea Vie Francigene. Nel successivo mese di ottobre ha collaborato con l’Associazione ONLUS “SETTING IN CAMMINO” nell’ambito del progetto ideato dalla stessa ONLUS denominato: “Un Cammino di Giustizia 2020”, offrendo locali, assistenza e competenze.

L’Associazione Amici della Via Francigena, oltre alle attività finora svolte ha in cantiere altri progetti, come ad esempio la SETTIMANA DEL PELLEGRINO, con conferenze e una mostra sul tema di pellegrinaggi e cammini. Ecco in sintesi alcune delle attività di un’Associazione nata per dare ai pellegrini la certezza di essere accolti in una struttura amica, in una città “Francigena” come Viterbo, disponibile ad accogliere coloro che, con le diverse e personali motivazioni, hanno deciso di intraprendere il cammino su una delle Vie di Pellegrinaggio tra le più antiche d’Europa.

L’Associazione Amici della Via Francigena è giovane ed è formata da volontari motivati e animati da un non comune desiderio di mettersi a disposizione dei pellegrini. Inoltre, l’Associazione è aperta a tutti coloro che vogliono donare volontariamente alcune ore del loro tempo per mettersi a disposizione dei pellegrini o per promuoverne gli scopi e le iniziative.

Chi fosse interessato a svolgere il servizio di volontariato può chiamare il numero 3346960175 (Vincenzo) o visitare il sito web , continuamente aggiornato, dove è possibile reperire maggiori informazioni sulle attività. 

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Criticità del percorso a piedi

VF ITALIA, TAPPA 22: FRANA A CASALINA, PONTREMOLI (TOSCANA)

Ci segnalano che nel borgo di Casalina, lungo la tappa che dal Passo della Cisa conduce a Pontremoli,  la strada che passa all’interno del paese ha subito una frana, facendo crollare il muro di sostegno della strada anzi detta.

Si tratta di un tratto molto suggestivo che porta ad un ponticello accanto ad un vecchio mulino, da dove la strada continua sotto il fresco dei castagni.

Sono state avvisate le autorità competenti.

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Yummy Francigena: IL CAFFE’ VALDOSTANO

Ad Aosta, città che segna il passaggio dalla Svizzera all’Italia lungo la Via Francigena e dopo il passo del Gran San Bernardo, ogni cena che si rispetta si chiude con il tipico caffè alla Valdostana!

Scopriamo meglio di che si tratta! E’ un antico caffè ben zuccherato, corretto con grappa, genepy, cognac e aromatizzato con bucce di limone e arancia: una vera e propria infusione di calore ed energia.

E la “Grolla”? “Grolla” è il nome che viene dato al contenitore tipico di questa bevanda, una ciotola intagliata nel legno con diverse aperture dove ognuno degli invitati può bere in segno di amicizia.

Una storia particolare, ai tempi del covid. Ma che abbiamo voluto condividere con voi proprio per augurarci di tornare presto ai tempi spensierati in cui bere, addirittura!, dalla stessa tazza non suonava poi così strano.

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Yummy Francigena: VALDOSTANA COFFEE

In Aosta, the city that marks the passage from Switzerland into Italy along the Via Francigena after leaving the Great St. Bernard Pass behind, any self-respecting dinner finishes with a typical Valdostana coffee!

Let’s find out what it is we’re talking about! Valdostana coffee is an ancient coffee, with quite some sugar, spiced with grappa, genepy, cognac and flavoured with lemon and orange peel: a real infusion of warmth and energy.

And what about the “Grole”?

“Grole” is the name given to the typical bowl used for this drink, which is carved in wood with several openings from where each guest can drink as a sign of friendship.
A peculiar story, especially in times of the current pandemic. Nonetheless we wanted to share it with you in the hope that soon we’ll be able to return to those carefree days when drinking from the same cup didn’t sound so strange.

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Yummy Francigena: LE CAFÉ “À LA VALDÔTAINE”

À Aoste, la ville qui marque le passage de la Suisse à l’Italie par la Via Francigena et après le col du Grand Saint-Bernard, chaque dîner qui se respecte se termine par un typique café “à la valdôtaine”!

Découvrons ce que c’est! C’est un café ancien bien sucré, corrigé avec de la grappa, du génépi, du cognac et aromatisé avec des écorces de citron et d’orange : une véritable infusion de chaleur et d’énergie.

Et le “Grolla”? “Grolla” est le nom donné au récipient typique de cette boisson, un bol sculpté dans le bois avec plusieurs ouvertures où chaque invité peut boire sous le signe de l’amitié.

Une histoire singulière, en cette période de Covid. Mais ce que nous voulions partager avec vous dans l’espoir de revenir bientôt à l’époque insouciante où boire, carrément!, dans la même tasse ne semblait pas si étrange.

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“Francigena: la via delle culture”, di Marzia Liuzza

Marzia Liuzza è laureata in Turismo, Cultura e Sviluppo dei territori. Crede e lavora per un turismo responsabile, sostenibile e di qualità. Per questa ragione si occupa della valorizzazione dei territori e delle sue componenti tangibili e intangibili, mettendo al centro la comunità e il patrimonio culturale. Ha realizzato questo articolo che parla della Via Francigena. 

 

Francigena: la via delle culture

Il viaggio. Una pratica antichissima

L’etimologia della parola “viaggio” deriva dal latino via. Il termine rimanda all’idea di un cammino lungo una direttrice, un percorso. Gli antichi cammini, come la Via Francigena, un tempo erano percorsi da pellegrini, re e mercanti. Del viaggio si parla anche nella Bibbia. Dio invita l’uomo a dover popolare la terra e Dio viene anche definito come colui che protegge il viaggiatore. Nelle Sacre Scritture più volte si rimanda alla richiesta di protezione da parte di chi sta per intraprendere il viaggio.Il viaggio è percepito come un’esperienza che ci trasforma: questa pratica permette l’incontro di culture diverse e il veicolo di patrimoni culturali inestimabili. Al ritorno dal viaggio non siamo più le stesse persone di quando siamo partite, siamo umanamente e culturalmente più ricche.

 Dalle scritture di Sigerico a Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa

La Francigena, così come la conosciamo noi, è stata ricostruita grazie ai diari dell’arcivescovo Sigerico. Moltissimi erano i pellegrini di tutta Europa che usavano questo itinerario per arrivare a Roma e compiere il loro viaggio verso la santa benedizione. Nel 1300, infatti, Papa Bonifacio VIII attraverso la bolla Antiquorum Habet Fida Relatio, proclamò la prima indulgenza plenaria della Chiesa Cattolica. Con il giubileo ci fu un’affluenza imponente di pellegrini verso Roma, a tal punto che il Pontefice concesse l’indulgenza per tutto l’anno e in futuro ogni cento anni.

Il diario di Sigerico

Nel 1994 il percorso ottenne la certificazione di Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, attestazione prestigiosa che comporta alti standard qualitativi di fruizione turistica. La Via Francigena, può essere presa come esempio di un’efficace gestione di sviluppo territoriale ed economico. É riuscita a utilizzare in modo strategico il territorio, mettendo al centro le comunità e il patrimonio culturale, generando al contempo benessere economico e sociale e sviluppando un’efficace filiera turistica.

Il percorso si snoda tra Francia, Inghilterra, Svizzera e Italia, e ogni anno sono tantissimi i pellegrini che intraprendono il cammino, infatti, anche il colosso di prenotazione online Booking, l’ha inserita come uno dei migliori cinque pellegrinaggi in Europa.

La Francigena unisce da nord a sud l’Italia con antichissimi tracciati che possono essere percorsi in bicicletta o a piedi. Da Aosta a Matera sono molti gli itinerari proposti.  Sono percorsi immersi nella natura, dove si possono vivere delle esperienze autentiche, incontrando altri pellegrini, visitando città diverse e assaporando i sapori e le tradizioni locali. I pellegrini più audaci, che riescono a fare gli ultimi 100 km a piedi o 200 km in bicicletta, fino a raggiungere San Pietro, ottengono il testimonium, un documento che certifica il pellegrinaggio fino a Roma devotionis causa.

Il testimonium

Via Francigena for future: quale futuro ci aspetta?

La frase caratterizzante lo scorso 2020 è stata quella di evitare gli assembramenti. Cammini come la Via Francigena, rappresentano una delle soluzioni turistiche più ottimali post covid, in quanto offrono il giusto compromesso tra vacanza e sicurezza. Inoltre l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) è molto sensibile al tema della crisi climatica e infatti ha aderito al movimento Global Strike for future con lo slogan Via Francigena for Future. L’intento è di migliorare e accrescere la promozione di tutte quelle pratiche, che possano incentivare comportamenti nei pellegrini più sostenibili, in linea anche con gli obiettivi di Agenda 2030.

Nel 2021 è atteso il grande evento Road to Rome organizzato da AEVF in occasione del ventesimo anniversario della fondazione. Un evento a staffetta per ripercorrere i 3200 km della Via Francigena.

In conclusione, itinerari come la Via Francigena riescono oggi a legare, attraverso la pratica del cammino, storie e luoghi geograficamente lontani sotto un unico patrimonio culturale europeo. Un veicolo di valori tangibili e intangibili, di storie, racconti e incontri lungo i diversi tracciati. Come disse anche lo storico medievalista Jacques Le Goff « la Via Francigena può essere essenzialmente considerata come una via di culture. Impegnarsi per la Via Francigena significa impegnarsi per la realizzazione dell’Europa delle culture.»

 

Marzia Liuzza