Via Francigena

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Call for paper: contributi scientifici per la Via Francigena

E’ stata lanciata la Call for Paper della rivista Almatourism in relazione alla conferenza “Via Francigena: the Long Way of Peace among the European Landscapes”  dell’Associazione Europea Vie Francigene che si terrà dal 28 al 30 aprile a Piacenza e Fidenza, in occasione dei XV anni AEVF.La Call, realizzata all’interno delle azioni del nuovo Comitato Scientifico AEVF, viene lanciata in concomitanza con il convegno internazionale e vuole raccogliere contributi di carattere storico e scientifico per la Via Francigena, declinati nelle diverse anime che la contraddistingue: storia,  religione e spirtualità, patrimonio culturale, impatto socio-economico, turismo sostenibile.

Scadenze:
– Presentazione abstracts: 31 marzo 2016
– Prima notifica agli autori:15 aprile 2016
– Presentazione della documentazione completa: 30 giugno 2016
– Seconda notifca agli autori: 31 luglio 2016
– Pubblicazione prevista: 21 settembre 2016

Tutti i documenti dovranno far riferimento al Comitato Scientifico AEVF

Sul sito maggiori informazioni dell’evento 28-30 aprile, in allegato la Call.

 

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Via Francigena: Call for paper

A Call for paper has been launched in the frame of the ALMATOURISM Journal of Tourism, Culture and Territorial Development. It is focused on  the “Via Francigena: the long way  of Peace among the European Landscape

This Call, prepared by the new EAVF Scientific Committe, is launched in the framework of the international conference to celebrate the XV anniversary of the EAVF. The event will take place from 28 to 30 april 2016. 

The Almatourism and European Association Vie Francigene will publish a special issue  devoted to the routes and pilgrimages related to local and interregional development together  the contemporary tourist practices of the sustainable life style and the new sense of places.

We welcome papers across a wide range of disciplines including anthropology, archaeology, architecture, business, communication, heritage studies, history, geography, landscape, architecture, museum studies, sociology, tourism and urban studies.

 Call for paper attached.

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Call for paper : contributions scientifiques pour la Via Francigena

Call for Paper a été lancée par la revue « Almatourism », en relation avec la conférence  “Via Francigena: the Long Way of Peace among the European Landscapes”  de l’Association Européenne Vie Francigene, qui se tiendra du 28 au 30 avril à Piacenza et Fidenza, à l’occasion des XV ans d’AEVF. Call for Paper, réalisée par le nouveau Comité Scientifique AEVF, a été lancée en concomitance avec la convention internationale et veut recueillir les contributions de caractère historique et scientifique pour la Via Francigena, déclinées dans les différents contextes qui la distinguent : histoire, religion et spiritualité, patrimoine culturel, impact socio-économique, tourisme durable.  

Délais :

  • Présentation résumée : 31 mars 2016
  • Première notification aux auteurs : 15 avril 2016
  • Présentation de la documentation complète : 30 juin 2016
  • Seconde notification aux auteurs : 31 juillet 2016
  • Publication prévue : 21 septembre 2016

Tous les documents devront faire référence au Comité Scientifique d’AEVF.

Sur le site plus d’informations pour l’évènement 28-30 avril, ci-joint la Call for Paper. 

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Tappa 14 da Pavia a Santa Cristina – Interruzione ponte Olona

Il ponte sull’Olona nei pressi di Costa dei Nobili è interrotto per lavori, il cui termine è previsto entro il mese di Marzo 2016. Consigliamo ai viandanti in transito di prendere l’autobus da Belgioioso a Santa Cristina, perché il passaggio sulla SP234 è molto pericoloso per i pedoni.

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Oggi parliamo di Francigena con Fabio Dipinto, giovane videomaker e pellegrino

Intervista con Fabio Dipinto, giovane videomaker che la scorsa estate ha camminato lungo la Via Francigena nel tratto italiano raccogliendo emozioni ed immagini di viaggio, alla scoperta dei volti e dei luoghi lungo il cammino. Un’esperienza che si concretizza nel film documentario terminato in questi giorni.

La tua esperienza sulla Via Francigena la scorsa estate: un percorso fatto di incontri,  immagini,  colori e emozioni. Ci racconti il tuo cammino?

Fino a pochi mesi prima della partenza non conoscevo praticamente nulla riguardo la Via Francigena. Ero consapevole fosse una delle tre grandi arterie medievali di comunicazione e pellegrinaggio, ma non avevo mai approfondito concretamente la sua storia. Ero fermo al cammino di Santiago, percorso con la mia metà nell’autunno del 2012.

Il 18 luglio 2015 inizia una grande avventura: partenza nel primo pomeriggio dal Colle del Gran San Bernardo. Missione: vivere un periodo di libertà incondizionata e girare un film documentario sui personaggi che popolano la Via Francigena. Ma di questo parleremo più avanti.

Per quel che riguarda la mia esperienza di cammino, è stata tanto dura quanto stimolante. Ho apprezzato enormemente la possibilità di conoscere e attraversare un’Italia autentica e a misura d’uomo. La nostra terra è conosciuta nel mondo soprattutto per le grandi città d’arte e cultura: un cammino del genere, invece, ti porta nell’Italia silenziosa, fatta di piccoli borghi e chiese medievali, di immense risaie e campi coltivati a grano, di colline dorate dal sole e montagne le cui cime si dissolvono tra le nuvole.

È stata un’esperienza totalmente immersiva, in cui si è mescolata indissolubilmente arte, cultura, natura e spiritualità. Avendola percorsa in una delle estati più calde degli ultimi decenni, il paesaggio a tratti pittorico, a tratti cartolinesco, è stato la spinta necessaria nei momenti di stanchezza e difficoltà. In più di un’occasione, quando il sole non dava tregua, essermi trovato di fronte a luoghi fiabeschi ha caricato di energia le mie gambe. 

Per me il contatto con la natura, avvolto da un silenzio interrotto solamente dai passi che  impattano il terreno, è l’aspetto più appagante. E quel silenzio in poco tempo si trasforma in melodia: i suoni del bosco, le cicale che cantano sugli alberi, il ticchettio delle gocce di pioggia sulle foglie. Le rare volte che ha piovuto, si intende.  

Per me non esiste nulla capace di donare così tanta libertà: durante un cammino il benessere ti pervade, ti senti colmo di pace. E provare queste sensazioni nella propria terra è qualcosa che va sperimentato: vedere il paesaggio che cambia forma è una bella soddisfazione. Passare dalle linee spigolose delle montagne valdostane alla Grande Pianura, immobile e immutata. Addentrarsi nei colli emiliani, che dolcemente ti conducono verso la salita: gli Appennini. E poi varcare le porte della Toscana, con i suoi saliscendi costanti e tanta bellezza, la stessa che contraddistingue il Lazio, terra accogliente e ospitale. Non aggiungo altro perché la nostalgia sta già bussando alla porta. Anzi, solo più una cosa: i ricordi. Rimangono indelebili. I ricordi di un cammino, belli o brutti che siano, difficilmente verranno rimossi dalla mente. Rimangono vivi a farti compagnia.

 

Come è nata l’idea di fare un film legato alla Francigena e ai volti che hai incontrato lungo il percorso?

L’idea è nata per caso, o per destino, difficile dire da che parte penda maggiormente l’ago. Da diverso tempo nutrivo il desiderio di raccontare un viaggio del genere: quando si è presentata l’occasione non ci ho pensato due volte e mi sono buttato a capofitto in questo progetto, viaggiando in compagnia di grandi camminatori dedicatisi all’aggiornamento della segnaletica lungo la Via. Sulle orme di un cinema che fa della fisicità la sua arma privilegiata, ho deciso  di mettermi in cammino per sei settimane per filmare la Via Francigena e i personaggi che la popolano. Il risultato è I volti della Via Francigena, un documentario che racconta i luoghi, ma soprattutto le persone che nel cammino trovano se stessi e il senso del mondo: pellegrini, ospitalieri, traghettatori, volontari, storici e religiosi, persone che vivono la Via quotidianamente e che compiono immensi sforzi per renderla sicura e mantenerla accessibile. Il film cerca di indagare un sottobosco umano, quello che in maniera quasi dispregiativa viene definito l’uomo qualunque, che qui diviene il vero protagonista, capace di affascinare raccontando la propria esperienza di vita.

Il documentario si presenta come un tentativo di conoscere qualcosa che non è facilmente definibile: per alcuni è un viaggio spirituale o un modo per ritrovarsi, per altri una sfida con se stessi. Un viaggio che permette di allontanarsi dalla frenesia delle metropoli in cui viviamo e riscoprire il sapore delle cose semplici. Un viaggio che consente di attraversare città magnifiche e borghi dimenticati che hanno mantenuto l’autenticità del tempo che li ha originati.

Le riprese si sono svolte in una condizione di assoluta libertà: ogni giorno, lasciato il luogo che mi ha accolto per la notte, mi sono diretto alla tappa successiva camminando e filmando qualsiasi cosa suscitasse il mio interesse e che fosse funzionale al racconto che avevo in mente. In altre parole, il metodo adottato è stato quello di andare verso le storie da narrare, pur non sapendo cosa mi aspettasse non solo il giorno seguente, ma addirittura il minuto successivo. Mi sono posto in una condizione di ascolto per accogliere qualsiasi cosa si presentasse dinanzi agli occhi che soddisfacesse le linee guida elaborate prima della partenza.  Mi sono messo in viaggio con la volontà di creare un’opera basata sui racconti delle persone che vivono quotidianamente o che hanno vissuto sulla pelle l’itinerario. L’approccio privilegiato è stato quello dell’intervista, strumento essenziale per dare vita a una testimonianza sul complesso mondo dei cammini.

 

Il film sta per uscire. Raccontaci questi mesi di lavoro, dalla raccolta fondi con il crowdfunding al montaggio alle musiche. E le tue emozioni in vista del lancio definitivo.

La lavorazione del film, terminate le riprese durante il cammino, ha richiesto ancora sei mesi. Per poter approfondire gli aspetti storici, religiosi e psicologici ho intervistato alcune figure dislocate in giro per l’Italia che hanno approfondito enormemente questi aspetti. La selezione del materiale da utilizzare – la durata complessiva del girato supera le 25 ore  –  è stato un processo lungo e laborioso. Successivamente, con le differenti professionalità in gioco, abbiamo portato avanti una prima lavorazione in montaggio, più volte limata e modificata per arrivare a una versione definitiva dopo molti cambiamenti.  

Ultimato il montaggio, in collaborazione con un pianista, ho cercato di rendere la musica il valore aggiunto dell’opera. La colonna sonora, che accompagna quasi interamente il film, è un elemento necessario a illuminare le immagini: la musica riesce a cambiare le prospettive, mette nella condizione di vivere emozioni e di vedere cose prima invisibili. Ho cercato di far sì che immagini e musica scorressero all’unisono, come se provenissero dalla stessa fonte. Secondo me nessuno strumento al pari del pianoforte è capace a toccare così in profondità le giuste corde. Infine il progetto è passato nelle mani del colorist, che ha ritoccato alcune imperfezioni dell’immagine, rendendo tutto più naturale.

Occorre a questo punto precisare che tutto ciò è stato possibile grazie a una campagna di crowdfunding online che mi ha permesso di terminare la lavorazione del film. Numerose persone – ne approfitto per ringraziarle nuovamente – hanno acquistato anticipatamente il DVD del film o hanno fatto delle donazioni che hanno permesso di ultimare il progetto. Senza questo contributo determinante il film non avrebbe raggiunto – d’accordo che sono di parte, ma lasciatemelo dire – un così buon risultato. Ora non mi resta che portare il film in giro per l’Italia e sperare che quante più persone possibile possano vederlo – sulla pagina facebook “I volti della Via Francigena” sarà comunicato dove si terranno delle proiezioni.

La mia speranza è che questo film possa smuovere gli indecisi, tutti coloro che per timore o per le difficoltà più disparate hanno sempre desiderato fare un viaggio del genere ma non hanno mai trovato il coraggio. Mi auguro che possa essere la scintilla di chi vuole intraprendere un cammino, esperienza che in qualche modo – ma sono sicuro in meglio – cambierà qualcosa nella vita di ognuno.

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In cammino sulla Francigena per i bambini”, da Canterbury a Dover

Julia Peters, rappresentante di Canterbury della  Confraternity of Pilgrims ubicata a Londra, sta organizzando una campagna fundraising lungo la sezione inglese della Via Francigena che si svolgerà il 16 aprile 2016. 

La data è stata scelta in ricordo della partenza di Julia sulla Via Francigena, avvenuta un anno fa da Canterbury. Una nuova sfida che invita i partecipanti a percorrere i 32 km del percorso inglese, da Canterbury a Dover, finalizzati a sostenere la causa “Save the children”. Questa azione di fundrising è legata all’iniziativa “Kent sulla Via Francigena” lanciata lo scorso anno da Julia, per promuovere la Via Francigena dal Km zero.

Sono ancora pochi i cittadini di Canterbury consapevoli dell’importanza di questo percorso europeo che parte proprio dal Km zero di fronte alla Cattedrale di Canterbury. Questa iniziativa, cosi come l’animazione del blog, vuole quindi coinvolgere ed informare la popolazione locale. Per molte persone questa potrà essere la prima esperienza di una cammianta lunga 32km percorsi in una giornata, cosi come la condivisione di un “cammino spirituale” condiviso con numerose altre persone.

A livello personale, Julia vede in questa via la possibilità di restuire a tutti la generosità incontrata nelle sue esperienze di cammino verso Santiago e Roma. La vostra partecipazione e sostegno saranno certamente i benvenuti! Se siete in grado di camminare o di donare per questa buona causa, per maggiori info visitate il sito

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‘Take a Step for Children’ on the Via Francigena, Canterbury to Dover

Julia Peters, Canterbury Representative of the London-based Confraternity of Pilgrims to Rome, is organising a fundraising challenge on the UK section of the Via Francigena, to take place 16 April, 2016. 

The date is significant as it marks the one-year anniversary of Julia’s departure from Canterbury on the Via Francigena.  The event challenges participants to walk the 20-mile section from Canterbury to Dover, with all proceeds going to the charity Save the Children.  The fundraiser is linked to the initiative ‘Kent on the Via Francigena’ launched by Julia last year, to promote the Via Francigena at kilometre zero.  Few local residents are aware that they live at the starting point of this historic route and this initiative, through a blog and events such as these, seeks to inform locals about the Via Francigena and the rewards of undertaking a pilgrimage.  For many, this will be the first time they have walked this kind of distance in a day, and their first experience of the ‘camino spirit’ that one finds when walking a pilgrimage route with a large group of people.   

On a personal level, Julia sees this as a way to give back for all of the generosity she has experienced during the pilgrimages to both Santiago and Rome.  Your participation and support in this event are most welcome.  If you are able to walk or to donate to this worthy cause, please visit the website for more information.

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Via Francigena e Itinerari Culturali della Turchia. Partito il progetto di cooperazione

Il 15 febbraio è partito il progetto di cooperazione “Europe to Turkey on Foot”, cofinanziato dal Programma europeo “Civil Society Dialogue between EU and Turkey IV–Regional Policy and Coordination of Structural Instruments”.

Il progetto è coordinato dall’Associazione “Culture Routes Society” con sede in Turchia, in partenariato con l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) e tre comuni della Turchia: Demre (l’antica Myra, 16 mila abitanti, provincia di Adalia), Inegöl (177 mila abitanti, provincia di Bursa) e Eğirdir (20 mila abitanti, provincia di Isparta).

Il progetto “Europe to Turkey” on Foot nasce dall’accordo di cooperazione firmato nel 2014 tra AEVF e “Culture Routes Society”, con l’intento di promuovere il dialogo euro-mediterraneo attraverso la Via Francigena nel sud (che collega Roma alla Puglia) e la Via Egnatia (che collegava Durazzo all’antica Costantinopoli, l’odierna Istanbul), in Italia, Albania, Macedonia, Grecia, Turchia, verso Gerusalemme.

AEVF si occuperà del trasferimento di buone pratiche messe in atto lungo la Via Francigena, considerata modello europeo di itinerario culturale nel campo delle politiche per il territorio, delle esperienze di turismo culturale sostenibile e di governance di rete. Contribuirà allo sviluppo di un itinerario pilota in Turchia, lavorando con i partner di progetto su strategie comuni per l’estensione dell’itinerario europeo in Turchia attraverso i Balcani, dove è previsto un incontro nel prossimo mese di settembre.

Attività di promozione della Via Francigena europea e degli itinerari in Turchia sono previsti nella edizione 2016 del Festival europeo “Via Francigena collective project”.

L’importante progetto prevede un lavoro comune con gli itinerari culturali in Turchia, grande Paese euro-mediterraneo, che consentirà uno scambio di conoscenze e di esperienze molto utile alla crescita culturale e allo sviluppo turistico di tutte le città e comunità partecipanti – ha commentato Massimo Tedeschi, Presidente AEVF.

Per informazioni ulteriori è possibile contattare dott.ssa Silvia Lecci (AEVF), coordinatrice di progetto per l’Italia : projectmanager@viefrancigene.org

In allegato il comunicato stampa e la scheda sintetica descrittiva del progetto.