Via Francigena

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Turismo dei Cammini. Siglato accordo tra Apt Emilia Romagna e l’Associazione Europea delle Vie Francigene

Il protocollo d’intesa, firmato dalla presidente di Apt Servizi Liviana Zanetti e dal presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene Massimo Tedeschi, prevede tre anni di azioni congiunte per la promozione del territorio regionale attraversato dalla Via Francigena, candidata a Patrimonio Unesco – Un nuovo e importante passo per la valorizzazione del Turismo Esperienziale dei Cammini e delle antiche Vie dei Pellegrini che attraversano l’Emilia Romagna

Nei giorni scorsi è stato siglato un protocollo d’intesa tra Apt Servizi Emilia Romagna e l’Associazione Europea delle Vie Francigene, organismo che dal 2007 è incaricato dal Consiglio d’Europa della tutela e valorizzazione dell’itinerario che attraversa Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia. L’accordo, firmato dalla presidente Liviana Zanetti per Apt e dal presidente Massimo Tedeschi per l’Associazione Vie Francigene, s’inserisce nell’ambito del Turismo Esperienziale dei Cammini, teso a valorizzare a livello internazionale l’Emilia Romagna come terra ricca di testimonianze di antichi cammini romei, lungo i quali apprezzare eccellenze storico-artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche. La Via Francigena, che nel Medioevo univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia, riconosciuta dal 1994 come itinerario culturale dal Consiglio d’Europa e attualmente candidata a diventare patrimonio Unesco, fa parte delle 14 Vie dei Pellegrini che attraversano la regione, per un primato nazionale.

L’impegno dei firmatari del protocollo è di sviluppare un progetto triennale congiunto di promozione dell’itinerario interregionale della Via Francigena, in linea con le politiche programmatiche dell’Assessorato regionale al Turismo, coinvolgendo di volta in volta soggetti pubblici e privati interessati all’attuazione del progetto stesso. Tra gli obiettivi previsti c’è anche di favorire, attraverso la creazione di un apposito tavolo tecnico, lo sviluppo turistico del territorio in chiave di sostenibilità, tenendo conto della sempre maggiore richiesta di vacanze emozionali e outdoor. Senza dimenticare che il successo della Via Francigena, che sta registrando un boom di “camminatori” di tutte le età e provenienti da tutto il mondo, crea interesse anche per gli altri Cammini e diventa un forte volano per lo sviluppo dei territori.

L’accordo rende così operativa una nuova importante collaborazione, dopo quella tra l’Assessorato Regionale al Turismo e la Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna che ha dato vita al Circuito regionale in cui sono coinvolti operatori turistici specializzati con proposte di soggiorno lungo i 14 Cammini presenti in regione.
Questa collaborazione – afferma Liviana Zanetti, presidente Apt Servizi Emilia Romagna – rafforza il nostro impegno nella promozione di nuove forme di turismo esperienziale che valorizzano l’intero territorio. Le 14 Vie dei Pellegrini che attraversano la nostra regione, prima fra tutte la Via Francigena, costituiscono infatti un vanto su cui costruire originali proposte turistiche in grado di aumentare il nostro appeal a livello internazionale”.

Per conoscere meglio gli itinerari regionali, il sito www.emiliaromagnaturismo.it propone, nella sezione “da scoprire”, pagine dedicate al turismo religioso, oltre che informazioni sui 14 Cammini (con i link ai relativi siti ufficiali).

Fonte: Ufficio Stampa Apt Servizi
Tel. 0541-430.190
www.aptservizi.com

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Tourisme des Chemins. Accord signé entre APT Emilie-Romagne et l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena

Le protocole d’entente, signé par la présidente d’APT Services (Entreprise de Promotion Touristique), Liviana Zanetti et par le président de l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena, Massimo Tedeschi, prévoit trois ans d’actions conjointes pour la promotion du territoire régional traversé par la Via Francigena, candidate au Patrimoine de l’UNESCO. Un nouveau pas important pour la valorisation du Tourisme Expérimental des Chemins et des antiques Voies de Pèlerinage qui traversent l’Emilie-Romagne.

Durant ces derniers jours, un protocole d’entente a été signé entre APT Services Emilie-Romagne et l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena, organisme qui depuis 2007 est chargé par le Conseil de l’Europe de la tutelle et de la valorisation de l’itinéraire qui traverse l’Angleterre, la France, la Suisse et l’Italie. L’accord, signé par la présidente Liviana Zanetti pour APT et par le président Massimo Tedeschi pour l’Association des Chemins de la Via Francigena, s’insère dans le cadre du Tourisme Expérimental des Chemins, qui valorise au niveau international l’Emilie-Romagne comme terre riche de témoignages des antiques chemins qui mènent à Rome, le long desquels on peut apprécier l’excellence historico-artistique, les paysages et l’œno-gastronomie. La Via Francigena, qui au Moyen-Age unissait Canterbury, Rome et aux portes des Pouilles, reconnue depuis 1994 comme Itinéraire culturel du Conseil de l’Europe et actuellement candidate pour rentrer au patrimoine de l’UNESCO, fait partie des 14 Voies de Pèlerinage qui traversent la région, un record national.

L’engagement des signataires du protocole est de développer un projet de trois ans qui a pour but la promotion de l’itinéraire interrégional de la Via Francigena, en phase avec les programmes politiques de l’Assessorat régional au Tourisme, en engageant petit à petit le public et le privé intéressés par la mise en œuvre du projet même. Parmi les objectifs fixés, il y a aussi celui de favoriser, à travers la création d’une table technique spécifique, le développement touristique du territoire de manière durable, en tenant compte de la demande croissante de vacances à sensation et en plein air. Sans oublier que le succès de la Via Francigena, qui enregistre une augmentation de marcheurs de tous les âges et provenant du monde entier, crée un intérêt aussi pour les autres Chemins et devient un moteur pour le développement des territoires.

L’accord rend ainsi opérationnel une nouvelle et importante collaboration, après celle entre l’Assessorat Régional au Tourisme et la Conférence Episcopale de l’Emilie-Romagne qui a donné vie au Circuit régional dans lequel sont engagés des opérateurs touristiques spécialisés avec des propositions de séjour le long des 14 Chemins présents dans la région.

 « Cette collaboration – affirme Liviana Zanetti, présidente APT Services Emilie-Romagne – renforce notre engagement dans la promotion de nouvelles formes de tourisme expérimental qui valorisent le territoire entier. Les 14 Voies de Pèlerinage qui traversent notre région, la Via Francigena étant la première entre toutes, constituent en effet la fierté sur laquelle nous pouvons faire reposer des propositions touristiques originales, capables d’augmenter notre attraction au niveau international ».

Pour connaitre mieux les itinéraires régionaux, le site www.emiliaromagnaturismo.it propose, dans la section « à découvrir », des pages consacrées au tourisme religieux, ainsi que des informations sur les 14 Chemins (avec des liens relatifs à chaque site officiel).

Source : Bureau de Presse APT Services  

Tel. +39 0541-430.190
www.aptservizi.com

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Sulle orme dei pellegrini. Racconti e parole lungo la Via Francigena

“Sulle orme dei pellegrini. Racconti e parole lungo la Via Francigena”. E’ questo il titolo del premio letterario dedicato a romanzi e racconti inediti, organizzato dal Comune di Monteriggioni e dalla “Betti Editrice”, che è stato presentato nei giorni scorsi al Salone Internazionale del libro di Torino. Il concorso è rivolto ad autori, esordienti e non, che dovranno cimentarsi sul tema del viaggio lungo i percorsi dell’antica strada che portava i pellegrini da Canterbury a Roma.

Come partecipare. Le opere dovranno essere presentate entro e non oltre il 25 settembre 2017 e saranno valutate dalla giuria presieduta dal giornalista e scrittore Paolo Ciampi, che selezionerà i vincitori del premio, tre nella sezione racconti e una nella sezione romanzi. Le opere premiate saranno pubblicate nella collana “Strade bianche” edita da “Betti Editrice”. Tutte le informazioni sono pubblicate sul sito www.betti.it, nella sezione “Premio Francigena” e i materiali possono essere inviati all’indirizzo email premiofrancigena@betti.it.

La Via Francigena – afferma Raffaella Senesi, sindaco di Monteriggioni – è un naturale crocevia di storia, racconti, avventure. Per questo ci è sembrato naturale dar vita a questo premio, con il quale la strada e il viaggio si faranno letteratura attraverso  racconti e romanzi nati sulle ali della fantasia e lungo il percorso dell’antica Via Romea. Abbiamo presentato l’iniziativa in un contesto internazionale, il Salone del libro di Torino, e anche questo è motivo di grande soddisfazione. Ancora una volta la Francigena si dimostra una risorsa capace di moltiplicare momenti culturali ed esperienze che arricchiscono il nostro patrimonio e danno visibilità al nostro territorio”.

Fonte: SienaFree

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I Quaderni del Gioia: Piacenza e la Via Francigena

“I Quaderni del Gioia”, collana editoriale curata da alunni e docenti del Liceo Classico Melchiorre Gioia di Piacenza, si arricchiscono quest’anno della nuova pubblicazione intitolata “Piacenza e la Via Francigena. Un intreccio storico e geografico di rilievo europeo”.

La città di Piacenza ed il suo territorio provinciale rappresentano uno dei più importanti scenari geostorici della Via Francigena. La rilevanza unica e particolarmente significativa di questo contesto sta nella complessa articolazione geografica che intreccia la storia romana (Via Romea Veleiata), con la storia longobarda (Via degli Abati) e infine con quella carolingia (Via Francigena in senso stretto).

Questa raccolta monografica intende quindi presentare, per quanto possibile in un unico e sintetico quadro, tale specificità, non del tutto conosciuta o comunque non sempre adeguatamente valorizzata come invece meriterebbe.

La filosofia stessa del pellegrinaggio ispira l’opera che articola le varie monografie al pari del percorso devozionale e penitenziale del medioevo.
Così, a partire dalle origini britanniche dei primi insediamenti paleocristiani, si passa nella terra dei Franchi per riflettere sulla loro concezione del potere temporale e religioso. Da lì, passate le Alpi, attraversato il Po e valicati gli Appennini, si prosegue idealmente verso la Città eterna, non prima di avere posto in evidenza il ruolo storico e geografico della città di Piacenza come punto centrale dell’intero percorso francigeno.

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In cammino con…Massimo Tedeschi, Presidente AEVF

Intervista con il Presidente AEVF Massimo Tedeschi per parlare della Via Francigena all’interno del Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa: passato, presente, futuro.

Breve introduzione della Via Francigena

La Via Francigena, itinerario di 1800 chilometri da Canterbury (Kent, GB) a Roma (Lazio, IT), venne dichiarata “Itinerario culturale CoE” nel 1994. Per 7 anni non vi fu nessuna attività di valorizzazione dell’itinerario di un qualche rilievo. Per questo motivo il 7 aprile 2001, io allora ero sindaco di Fidenza (Emilia-Romagna, Italia), invitai i Sindaci dei Comuni della Via Francigena a costituire una Associazione di promozione dell’itinerario europeo. Furono 33 i colleghi che accolsero l’invito. Costituimmo l’Associazione nella mia città ed io venni eletto presidente. Oggi aderiscono ad AEVF 120 Enti locali e regionali e 80 associazioni nei quattro Paesi attraversati (Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia); AEVF svolge azione di impulso nei confronti di istituzioni pubbliche (locali, regionali, nazionali, europee) ed associazioni del volontariato per valorizzare l’itinerario in tutta Europa.

AEVF ha consolidato un efficace modello di governance, che le è valsa (2007) l’abilitazione a rete portante (réseauporteur) della Via Francigena. L’esperienza maturata da AEVF, cui non è mai mancato il prezioso supporto dell’Istituto Europeo degli Itinerari culturali di Lussemburgo, costituisce esempio e riferimento europeo per lo sviluppo, la tutela, la salvaguardia e la promozione delle Vie Francigene. Centinaia sono i comuni e i borghi, di pianura, di collina e di montagna, uniti dal filo rosso della Via Francigena, rappresentanti di una Europa dei popoli portatrice di ideali di pace, rispetto e democrazia; luogo ove le identità nazionali danno forza e valore al confronto delle culture e al radicamento dell’identità europea.

 Come veniva percepito il Programma quando l’itinerario è stato certificato e come viene percepito ora?

La forza del “Programma degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa” è cresciuta grazie all’attività degli Itinerari culturali più dinamici come il nostro. Ma ritengo che dovrebbe crescere molto di più poiché rappresenta un mezzo molto importante della costruzione europea in una fase molto difficile del nostro continente e del mondo intero. Nella “Dichiarazione” del 1987, rilasciata a Santiago di Compostela, c’è un forte richiamo alpellegrinaggio ed ai cammini come metafora della riscoperta delle radici europee. E’ un invito rivolto a giovani e meno giovani a percorrere a piedi i cammini d’Europa affinché, percorrendoli, possano essere richiamati al valore di società “fondate su tolleranza, rispetto degli altri, libertà, solidarietà”. Non dobbiamo lasciar cadere questo richiamo. Si poteva infatti fare molto di più se la potenzialità del “Programma” fosse stata supportata da adeguata consapevolezza e azione politica.

Nel 2010 si ebbe la svolta con una ritrovata cooperazione Consiglio d’Europa/Commissione e Parlamento europeo. La direzione poi di Stefano Dominioni ha impresso ulteriore impulso, dando visibilità e visione al “Programma”. Resta da compiere un passo decisivo: superare lo scollamento con i Governi nazionali incardinando finalmente il “Programma” nelle politiche nazionali e regionali dei Paesi aderenti; cosa che oggi non avviene, con grave danno della sua efficacia e delle sue prospettive, nonostante il GoverningBoard dell’Accordo Parziale Allargato sia formato dai rappresentanti di tutti i Governi nazionali aderenti.

Quali sono i maggiori risultati raggiunti dalla Via Francigena? Quali sfide e prospettive della Via Francigena nell’Europa di oggi?

Lungo la Via Francigena, da Canterbury a Roma, camminano ogni anno decine di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, attirate dalla bellezza di paesaggi, borghi e cattedrali, dalla storia, dal cibo e dalle culture di importanti Paesi europei quali Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia. Un risultato straordinario al quale AEVF ha contribuito.

Il flusso di pellegrini e camminatori risveglia l’orgoglio delle comunità ospitanti e genera una nuova economia di beni e di servizi che, insieme con la realizzazione delle infrastrutture di supporto, contribuisce allo sviluppo dei territori, dando impulso all’iniziativa privata e creando nuove opportunità di lavoro. La Via Francigena tocca territori cosiddetti “minori” ma essa non è itinerario “minore” né itinerario locale o regionale, e nemmeno nazionale: è itinerario europeo. La famiglia della Via Francigena è inclusiva e pacifica; caratteristiche queste che ne costituiscono l’essenza e la forza, e un esempio per tutti.

Il “Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa” fu lanciato, con molta tempestività, dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Santiago di Compostela due anni prima della caduta del Muro di Berlino. Anche per questo oggi esso è divenuto strumento significativo di riflessione e di cooperazione tra istituzioni, associazioni e imprenditoria. Ritroviamo in tutto ciò un’Europa che amiamo, l’Europa della Francigena e delle persone.

Potresti condividere un evento particolarmente significativo nella storia della certificazione europea della Via Francigena?

Il 22 febbraio 2010 a Montefiascone (Lazio, Italia) si svolse una straordinaria assemblea generale della nostra Associazione cui parteciparono il Presidente Antonio Tajani, allora Commissario Europeo al Turismo, e Silvia Costa, divenuta Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo. Essi toccarono con mano la forza della Francigena e non a caso, infatti, quell’anno seguirono due fatti rilevanti: la Giornata Europea del Turismo, il 29 settembre, interamente dedicata agli Itinerari e la stipula, il giorno 8 dicembre, dell’Accordo Parziale Allargato sugli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa cui aderiscono oggi ben 28 Stati europei. Il “Programma” ricevette quell’anno una grande accelerazione che portò a proficue collaborazioni con Commissione e Parlamento Europeo, Comitato delle Regioni, Congresso dei Poteri Locali, UNESCO, UNWTO.

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En Chemin avec…. Massimo Tedeschi, Président de l’AEVF

Interview du président de l’AEVF, Massimo Tedeschi, pour parler de la Via Francigena dans le Programme des itinéraires culturels du Conseil de l’Europe : passé, présent, futur.

Brève introduction de la Via Francigena

La Via Francigena, itinéraire de 1.800 km de Canterbury (Kent, GB) à Rome (Latium, IT), fut déclarée « Itinéraire culturel du Conseil de l’Europe » en 1994. Durant 7 ans, il n’y eut aucune activité importante de valorisation de l‘itinéraire. Pour cette raison, le 7 avril 2001, j’étais alors maire de Fidenza (Emilie-Romagne, Italie), j’invitais les maires des communes de la Via Francigena pour constituer une Association de promotion de l’itinéraire européen. 33 collègues acceptèrent l’invitation. Nous avons formé l’Association dans ma ville et j’en fus élu président. Aujourd’hui, 120 Organismes locaux et 80 associations adhèrent à AEVF, des quatre Pays traversés (Angleterre, France, Suisse, Italie) ; AEVF effectue des actions d’impact auprès des institutions publiques (locales, régionales, nationales, européennes) et des associations de volontaires pour valoriser l’itinéraire dans toute l’Europe.

AEVF a consolidé un modèle efficace de direction, qui lui a valu en 2007 l’habilitation de réseau porteur de la Via Francigena. L’expérience acquise par AEVF, à qui le précieux support de l’Institut Européen des Itinéraires culturels du Luxembourg n’a jamais manqué, constitue un exemple et une référence européenne pour le développement, la tutelle, la sauvegarde et la promotion des Chemins de la Via Francigena. Des centaines de communes, de bourgs, de plaines, de collines et de montagnes, unis par le fil rouge de la Via Francigena, représentants d’une Europe des peuples, porteuse d’idéaux de paix, de respect et de démocratie ; des lieux où les identités nationales donnent force et valeur aux confrontations des cultures et à l’enracinement de l’identité européenne.

Comment avez-vous perçu le programme quand votre itinéraire culturel a été certifié et comment le percevez-vous maintenant ?      

La force du « Programme des itinéraires culturels du Conseil de l’Europe » a grandi grâce aux activités des itinéraires culturels les plus dynamiques comme le nôtre. Mais je trouve qu’il devrait grandir beaucoup plus étant donné qu’il pourrait constituer un instrument très important de la construction européenne, dans une phase très difficile pour notre continent et pour le monde entier. Dans la « Déclaration » de 1987, faite à Saint Jacques de Compostelle, il y a un fort appel au pèlerinage et aux chemins comme métaphore de redécouverte des racines européennes. C’est une invitation adressée aux jeunes et aux moins jeunes à parcourir à pied les chemins d’Europe afin que, en les parcourant, ils puissent être rappelés aux valeurs de la société « fondée sur la tolérance, le respect des autres, la liberté et la solidarité ». Aujourd’hui, nous ne devons pas laisser tomber cet appel. Nous aurions pu faire déjà beaucoup plus jusqu’à aujourd’hui, si la potentialité du « Programme » eut été supportée par une conscience adéquate et des actions politiques.

Toutefois, en 2010, il y eut un premier tournant, avec à nouveau une coopération entre le Conseil de l’Europe, la Commission et le Parlement européen.  La direction de Stefano Dominioni a donné une dernière poussée, en donnant de la visibilité au « Programme ». Il reste à effectuer le pas décisif : dépasser le décalage avec les Gouvernements nationaux en fondant finalement le « Programme » des politiques nationales et régionales des Pays adhérents ; chose qu’aujourd’hui encore n’a pas eu lieu, avec des altérations de son efficacité et de sa prospective, bien que le Governing Board de l’Accord Partiel Elargi soit formé par des représentants de tous les Gouvernements nationaux adhérents.

Quels sont les résultats les plus importants atteints par la Via Francigena ? Quels sont les défis et les perspectives de la Via Francigena dans l’Europe d’aujourd’hui ?

Le Long de la Via Francigena, de Canterbury à Rome, chaque année des dizaines de milliers de personnes marchent, venant du monde entier, attirées par la beauté des paysages, des bourgs et des cathédrales, par l’histoire, par la nourriture et par les cultures d’importants Pays européens qui sont l’Angleterre, la France, la Suisse et l’Italie. Un résultat extraordinaire auquel AEVF a beaucoup contribué. 

Le flux de pèlerins et de marcheurs réveille la fierté des communautés d’accueil et génère une nouvelle économie de biens et de services qui, avec la réalisation des infrastructures de support, contribue au développement des territoires, en donnant une impulsion à l’initiative privée et en créant de nouvelles opportunités de travail. La Via Francigena touche des territoires dits « mineurs » mais ce n’est pas un itinéraire « mineur », ni un itinéraire local ou régional, et pas non plus national : c’est un itinéraire européen. La famille de la Via Francigena est inclusive et pacifique ; caractéristiques qui en constituent l’essence et la force, et un exemple pour tous.

Le « Programme des Itinéraires culturels du Conseil de l’Europe » fut lancé, avec beaucoup d’opportunité, par le Comité des Ministres du Conseil de l’Europe à Saint Jacques de Compostelle, deux ans avant la chute du Mur de Berlin. Pour cela aussi, aujourd’hui, c’est devenu un instrument significatif de réflexion et de coopération entre les institutions, les associations et l’entreprenariat. Nous retrouvons dans tout cela une Europe que nous aimons, l’Europe de la Francigena et des personnes.

Pourriez-vous partager un évènement spécifique d’une importance particulière dans l’histoire de la certification européenne de la Via Francigena ?

Le 22 février 2010, à Montefiascone (Latium, Italie) a eu lieu l’extraordinaire Assemblée Générale de notre Association à laquelle participèrent le Président Antonio Tajani, alors Commissaire Européen au Tourisme et Silvia Costa, devenue Présidente de la Commission Culture du Parlement Européen. Ils touchèrent du doigt la force de la Francigena et pas par hasard, car en effet, cette année suivirent deux faits importants : la Journée Européenne du Tourisme, le 27 septembre, entièrement consacrée aux itinéraires, et la stipulation, le 8 décembre, de l’Accord Partiel Elargi sur les Itinéraires Culturels du Conseil de l’Europe auquel adhèrent aujourd’hui 28 Etats européens. Le « Programme » reçut cette année-là une grande accélération qui conduisit aux fructueuses collaborations avec la Commission et le Parlement Européen, le Comité des Régions, le Congrès des Pouvoirs Locaux, UNESCO et UNWTO.     

 

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Da Aquileia a Belgrado sulle orme dei viaggiatori romani

 

Da Aquileia a Belgrado sulle orme dei viaggiatori romani. E’ il cammino che dal 2 al 28 settembre porterà l’archeologa pellegrina milanese, Sara Zanni, lungo l’antico itinerario che collegava la città del Friuli Venezia Giulia a Singidunum, sulle sponde del Danubio.

Molto di più di un semplice viaggio. L’iniziativa fa parte del RecRoad Project (Reconstructing Roman Roads, finanziato dall’Unione Europea con il programma di Ricerca e Innovazione ‘Horizon’ 2020 ndr) e punta alla ricostruzione di uno degli assi viari principali dell’Impero, studiandone le conseguenze sul paesaggio sotto diversi punti di vista.

Dopo un lavoro di due anni di interpretazione di  foto aeree, immagini satellitari, cartografie storiche e altre fonti, dati archeologici di vario tipo, andremo a riscoprire questa strada a piedi, raccontandola alla gente che ci vive ed è lì – racconta l’archeologa Zanni –  è un po’ un restituire. Il patrimonio archeologico è di tutti e vogliamo comunicarlo, lasciarlo a chi vive in quelle terre o lo scopre in viaggio o per turismo”.

Per farlo, Sara Zanni, percorrerà a piedi l’itinerario da Aquileia a Belgrado, attraversando Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia e Serbia. Un cammino aperto a tutti. Chi vorrà potrà infatti unirsi alla missione dell’archeologa anche solo per qualche tappa.  Per motivi logistici e organizzativi, il gruppo alla scoperta di questo itinerarium non potrà superare 10 persone al giorno. Tutte le informazioni raccolte e generate all’interno del progetto saranno raccolte in un sistema geografico e pubblicate in un atlante online.

Per informazioni visitare il sito https://reconstructingromanroads.wordpress.com/

Silvia Iuliano

 

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Camminata sulla Via Francigena in Hauts-de-France

Il 12 e 13 maggio si è svolta una camminata simbolica sulla Via Francigena che ha unito, nei suoi 2 giorni e 40 km di cammino, i dipartimenti di Pas de Calais e quello della Somme, partendo da Bapaume e giungendo a Doingt-Flamicourt.L’evento è iniziato a Bapaume con il saluto e l’incoraggiamento del sindaco della cittadina francese, Jean-Jacques Cottel. Ha poi proseguito attraverso gli splendidi paesaggi della Regione Hauts de France, visitando diversi paesi, tra cui Peronne, cittadina in cui è presente, all’interno del castello medioevale, l’Historiale della Grande Guerra, museo di recente realizzazione.

Hanno partecipato all’evento più di cento persone che si sono unite, con i loro zaini, alle personalità rappresentative dei vari dipartimenti e associazioni del territorio: Brigitte Boursin, vicesindaco di Villers au Flos, Gérard Parsy, sindaco di Sailly Saillisel, Régis Gourdin, sindaco di Bouchavesnes-Bergen, Etienne Deffontaines, sindaco di Allaines, Thérèse Dheygers, sindaco di Péronne, Michel Lamur, sindaco di Doingt-Flamicourt e la sua giunta; Bernard Sandras, direttore dell’ufficio del turismo dell’Alta Somme e le sue collaboratrici Alexia et Emilie.

Importante inoltre la presenza di Daniel Pipart, Président de le comité Régional de la Randonnée Pédestre de Picardie, Maryse Fagot, consigliere regionale della regione Hauts de France, Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene ed i suoi collaboratori Christian Shuelé, dalla Svizzera, e Luca Faravelli, dall’Italia.

La Regione de Hauts de France ospita le prime tappe della Via Francigena nel territorio francese, conferendole un’importanza strategica lungo il percorso. Come si è potuto notare durante la visita e l’evento, le iatituzioni locali, associazioni e cittadini accolgono con desiderio di partecipazione questo impegno che la Via Francigena affida a loro.

Luca Faravelli

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Randonnée itinérante sur la Via Francigena dans la région de Hauts-de-France

Nous avons vécu ensemble les 12 et 13 mai l’inauguration de la jonction de la Via Francigena entre le Pas de Calais et la Somme. Une centaine de randonneurs ont parcouru pendant ces 2 jours les 40 km qui relient Bapaume à Doingt-Flamicourt.
Les responsables du Comité Régional de la Randonnée Pédestre des Hauts de France et des Comités Départementaux du Pas de Calais et de la Somme ont remercié pour la participation, par présence, investissement dans l’organisation, la préparation et le déroulement de cette manifestation.

Nous avons été très sensibles à l’accueil chaleureux des mairies et des élus locaux : Jean-Jacques Cottel, Député-Maire de Bapaume, Brigitte Boursin, Maire Adjointe de Villers au Flos, Gérard Parsy, Maire de Sailly Saillisel, Régis Gourdin, Maire de Bouchavesnes-Bergen, Etienne Deffontaines, Maire d’Allaines, Thérèse Dheygers, Maire de Péronne, Michel Lamur, Maire de Doingt-Flamicourt et ses Adjoints; Bernard Sandras, Directeur de l’Office de Tourisme de la Haute Somme et ses collaboratrices Alexia et Emilie.

Soulignons aussi la présence de Maryse Fagot, Conseillère Régionale des Hauts de France, Massimo Tedeschi, Président de l’association européenne de la Via Francigena et ses collaborateurs Christian Shuelé pour la Suisse et Luca Faravelli pour l’Italie.

Ceci nous encourage à poursuivre le périple comme l’ont souhaité plusieurs d’entre vous pour developper l’itinéraire européen de la Via Francigena

Daniel Pipart
Président de le comité Régional de la Randonnée Pédestre de Picardie

 

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L’Europa e la riscoperta degli itinerari culturali

Intervista con Stefano Dominioni, direttore dell’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali di Lussemburgo. Il programma degli itinerari, all’interno del quale fa parte la Via Francigena dal 1994, festeggia nel 2017 i trent’anni.
 
1987-2017: si celebrano i trent’anni del Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa. 
A settembre 2017, a Lucca, festeggiamo i 30 anni del Programma con un grande forum internazionale, momento di scambio e dialogo tra tutti gli attori coinvolti nella valorizzazione e promozione degli Itinerari. Nel 1987 il Consiglio d’Europa lanciò il Programma degli Itinerari Culturali per creare percorsi fisici che mettessero in evidenza il patrimonio culturale e storico europeo. Gli obiettivi principali del programma erano, e restano, la promozione della consapevolezza di una identità comune e di una cittadinanza europea; la promozione del dialogo interculturale ed ecumenico attraverso la lettura della storia europea; la tutela del patrimonio culturale e del patrimonio naturale e paesaggistico e la creazione di programmi di turismo sostenibile.
Si incominciò con un Itinerario spirituale e religioso, il Cammino di Santiago di Compostela. Il programma è stato ampliato nel tempo e ora sono più di 30 gli Itinerari certificati, tra i quali la Francigena, che si snodano in più di 50 Paesi d’Europa. Tocchiamo più di 800 milioni di europei. 
Pellegrinaggio e moderno turismo slow, quali sono le connessioni?
Il pellegrinaggio ha avuto un ruolo determinante nella costruzione dell’identità del nostro continente e nelle sua strutturazione fisica perché i viaggi verso Compostela, Roma e Gerusalemme, mete delle tre peregrinationes maiores della cristianità nel Medioevo, hanno disegnato il continente, investendo i cammini di pellegrinaggio del ruolo di spazi di libera circolazione di persone, saperi e idee.
Oggi il turismo lento e di qualità che privilegia località meno note a mete più conosciute, va sempre più di moda in Europa. E’ in atto la riscoperta di percorsi “alternativi” che consentono un maggiore contatto con luoghi secondari, poco frequentati. Una tendenza che porta alla riscoperta dei cammini e che coincide con un turismo culturale rispettoso dell’ambiente. Si tratta di un turismo non di massa e sostenibile che cerca percorsi lontani dalle grandi mete turistiche e privilegia il contatto col territorio, muovendosi anche nelle zone rurali. 
Perche l’Europa ha bisogno della riscoperta degli Itinerari culturali?
Lo spiega bene l’aforisma di Sant’Agostino per cui “il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina”. Questa citazione spiega perfettamente il perchè la promozione degli antichi Itinerari vuole rappresentare anche un deterrente all’ignoranza e alla crisi di valori che si esprime spesso in forme violente come il terrorismo. Questi tracciati non avevano soltanto un’identità locale, ma già europea ante litteram. Quella identità di cui fortemente si avverte oggi il bisogno e che il Consiglio d’Europa – nato nel 1949 per promuovere democrazia, diritti dell’uomo e cultura europea, intende riscoprire.
 
Maggiori info sul programma: http://culture-routes.net/
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