Via Francigena

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Francigena, les enfants en chemin.

Les 20 et 21 avril, 100 élèves des écoles primaires de Rochi et de Bagaglione ont fini le projet scolaire « Usciamo a fare due passi ? La Via Francigena : un cammino, una strada, un territorio ». (On va se balader ? La Via Francigena : un chemin, une route, un territoire).

A travers une chasse au trésor photographique organisée par l’Association Francigenando, en collaboration avec les enseignants, le long du tronçon citadin de la Via Francigena, qui a amené les enfants à découvrir l’histoire oubliée de Massa.

Aujourd’hui, l’Association Francigenando avec l’Association « Dal libro alla solidarietà » a au programme une marche ouverte à tous sur la Via Francigena, le long de l’étape 25 d’Avenza à Massa. Une initiative qui propose un parcours intéressant d’environ 12 km en traversant les très belles collines de Candia, entre les vignes, les panoramas à couper le souffle et les chemins de terre. 

Source : Il Tirreno

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20 anni del tratto alpino della Via Francigena

Il tratto alpino della Via Francigena è stato costruito parzialmente e aperto ai pellegrini 20 anni fa. Per festeggiare questo anniversario, i “Compagnons” della Via Francigena organizzano una festa commemorativa il 2 settembre 2017, presso il colle del Gran San Bernardo.

L’evento riunirà le autorità valdostane e del Vallese, il personale degli uffici turistici da entrambi i versanti del confine italo-svizzero e gli amici di questa storica via. All’apertura di questo percorso alpino non si parlava ancora di Via Francigena. Fu al tempo nominata TAM (Tour Aosta-Martigny) dai comuni italiani e svizzeri. La realizzazione della Via, fu resa possibile, grazie all’impegno dei “Compagnons”, attraverso un progetto di impiego per disoccupati.

La principale preoccupazione dei “Compagnons”, giustamente fieri del lavoro svolto, era il mantenimento del percorso in buone condizioni di percorrenza e la sicurezza dello stesso. Decisero così di istituire una giornata di ispezione nel corso dell’anno. Inizialmente I’evento ebbe sempre luogo in date casuali, in base alla disponibilità di ognuno, ma divenne sempre più difficile organizzarlo. Giustamente, si sarebbe dovuto svolgere in primavera, all’inizio del periodo migliore per l’utilizzo del percorso. Tuttavia, nel 2002, non fu trovata nessuna data! I “Compagnons” hanno quindi deciso di stabilire una data fissa, ovvero il primo sabato dopo Pasqua e il nostro compianto Monsignor Roduit disse: « Ah! Ma questo è il Sabato di Quasimodo! ». Il nome venne molto apprezzato e da quel momento, ogni anno, si organizza la visita il giorno di Quasimodo!

Punto culminante della Francigena, Il tratto alpino merita una particolare attenzione per le difficoltà topografiche. In inverno, nei mesi da novembre a giugno, il percorso non è praticabile per gli escursionisti, sennonchè con equipaggiamento adatto al percorso e accompagnati da una guida. Tuttavia questo percorso può essere ugualmente attraversato durante il periodo invernale, grazie ad un servizio di autobus che viaggia regolarmente tra le due città, ovvero da Martigny ad Aosta. Gli escursionisti che non hanno potuto percorrere il tragitto durante l’inverno, avranno modo di camminare su questo prestigioso percorso in estate, visitando l’Ostello del Gran San Bernardo e i suoi celebri cani.

Bernard Delasoie

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20 YEARS ANNIVERSARY OF THE ALPINE SEGMENT OF THE VIA FRANCIGENA

The alpine segment of the Via Francigena has been partially built and open to pilgrims 20 years ago. In order to celebrate this anniversary, the “Compagnons” of the Via Francigena organised a commemorative festival on the 2nd September 2017, at the Great St. Bernard hill.

The event will gather the Aosta Valley and Vallese authorities, the staff of tourist offices from both slopes of the Italian-Switzerland border and the friends of this historical via. During the opening of this alpine route, there wasn’t a Via Francigena, yet. At that time, it was called TAM (Aosta-Martigny Tour) from Italian and Swiss municipalities. The realisation of the Via was made possible thanks to the dedication of the “Compagnons”, through an employment project for unemployed.

The main preoccupation of the “Compagnons”, properly proud of the work done, was the maintenance of the good travel conditions of the route and its safety. Therefore, they decided to establish a day of inspection over the year. Initially, the event happened on casual dates, based on everyone’s availability, but it became increasingly harder to organise it. Fittingly, it should have been held in spring, at the beginning of the best period for the use of the route. However, in 2002 the date still wasn’t found! The “Compagnons” decided, then, to establish a fixed date, that is the first Saturday after Easter and our dear departed Monsignor Roduit said: «Ah! But this is Quasimodo’s Saturday!». The name was largely appreciated and since that moment, every year the visit is organised on Quasimodo’s day!

As highest point of the Francigena, the alpine segment deserves particular attention for topographic difficulties. In winter, during the months from November to June, the path is not accessible for excursionists, except the ones provided with adequate equipment for the path and accompanied from a guide. However, this route can be equally travelled during winter time, thanks to a service of busses that travel regularly between the two cities, that is to say from Martigny to Aosta. Excursionists who could not cover the path during winter, will be able to walk on this prestigious route in summer, visiting the Hostel of the Great St. Bernard and its famous dogs.

Bernard Delasoie

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Les 20 ans du tronçon alpin de la Via Francigena

Le tronçon alpin de la Via Francigena a été construit partiellement et ouvert aux pèlerins voilà 20 ans. Pour marquer cet anniversaire les Compagnons de la VF organisent une fête commémorative le 2 septembre 2017 au col du Grand Saint Bernard.

Cette manifestation réunira les autorités Valdaôtaines et Valaisannes, les professionnels du tourisme de part et d’autre de la frontière et les Amis de ce parcours historique. Lors de l’ouverture de ce parcours alpin on ne parlait pas encore de la Via Francigena. Il a été mis en place par les Communes italo suisses sous le nom de TAM, Tour Aoste Martigny. Sous l’impulsion des Compagnons il a pu être réalisé, où il n’existait pas encore, grâce à un plan d’occupation des chômeurs.

Les Compagnons fiers du travail accompli avaient un souci quant au maintien du parcours en bon état de marche. Ils décident alors d’instituer une journée annuelle d’inspection. Au début cette journée avait lieu à des dates aléatoires au gré des disponibilités et cela devenait toujours plus difficile d’accorder les violons. Elle devait avoir lieu au printemps au début de la période de marche…en 2002 aucune date n’a été trouvée ! Les Compagnons ont donc décidé d’instituer une date fixe soit le premier samedi après Pâques et là, notre regretté Monseigneur Roduit nous dit : Ah ! « C’est le Samedi de Quasimodo » et ce nom nous a plu et depuis lors nous organisons chaque année la visite le jour de la Quasimodo !

Point culminant de La Via Francigena ce tronçon alpin mérite une attention particulière liée aux difficultés topographiques. En période hivernale de novembre à juin le parcours n’est pas praticable pour les marcheurs, sauf avec des moyens auxiliaires et accompagnés par un guide. Toutefois ce tronçon peut être franchi en hiver via un service de bus de Martigny à Aoste circulant régulièrement entre ces deux cités. Les marcheurs n’ayant pas pu le franchir durant cette période hivernale pourront à loisir venir couvrir ce prestigieux tronçon en période estivale et visiter l’Hospice de Grand Saint Bernard et ses célèbres chiens.

Bernard Delasoie

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Da Liddes a Bourg-Saint-Pierre. Sulla Via Francigena ai piedi del Gran San Bernardo

Il “Samedi de Quasimodo” è diventato ormai celebre nel Canton Vallese e allo stesso modo nella vicina, anche se d’oltralpe, Valle d’Aosta. Una giornata dedicata alla Via Francigena, svoltasi il 22 aprile.

Ogni anno il giorno di “Samedi”, ovvero il primo sabato dopo le festività pasquali, viene dedicato alla verifica del percorso alpino della Via Francigena; un controllo che si svolge in occasione della camminata lungo un breve tratto in questo territorio impervio e topograficamente arduo da affrontare a piedi.

La Via Francigena di Sigerico si dimostra ancora una volta fil rouge tra comunità e tra Peesi europe: l’italiana Valle d’Aosta e lo svizzero Canton Vallese, i quali, accomunati dall’itinerario storico, collaborano per l’ottimale mantenimento del percorso.

Il 22 aprile il gruppo “Amicale des Compagnons de la Via Francigena Valais – Vallée d’Aoste” ha organizzato l’evento, guidato dal Presidente Bernard Delasoie. All’iniziativa ha partecipato, come ogni anno, l’Associazione Europea delle Vie Francigene: il Presidente Massimo Tedeschi alla fine della camminata prevista a Bourg-Saint-Pierre ha salutato e ringraziato i partecipanti per lo spirito di questa iniziativa.

Il tracciato percorso si è svolto interamente nel Canton Vallese sviluppandosi alle pendici delle Alpi. Lungo il percorso si gode della vista di panorami impressionanti: cime innevate incorniciate dai pendii scoscesi che formano le valli svizzere, con boschi, radure e chalet che si susseguono allo sguardo durante tutta la marcia. La natura è padrona di questi luoghi e rende il cammino piacevole da compiere e meno faticoso, infatti vengono avvistati alcuni cervi che osservano tranquilli i pellegrini, i quali, in ordinata colonna, procedono lungo la valle.

L’evento ancora una volta ha avuto grande successo e si è rivelato un importante volano per unire le comunità attraversate dal percorso. Alla camminata si sono uniti, oltre ai tanti Amici che negli anni sono cresciuti numerosi, Willy Fellay, Presidente precedente dell’Associazione ed ora Membro Onorario, Daniel Maret, Sotto Prefetto del Distretto di Entremont, Stève Lattion, Presidente di Liddes, Gilbert Tornare, Presidente di Bourg-Saint-Pierre, Joseph Voutaz, parroco di Orsières e la valdostana Palmira Orsieres, Amica della Via Francigena, insieme ai membri dello staff AEVF, Christian Schüelé e Luca Faravelli.

Il nuovo incontro è in programma il 2 settembre, al Col del San Gran Bernardo per festeggiare il 20° anniversario dell’Assoziazione dell“Amicale des Compagnons de la Via Francigena”. Sarà quindi occasione per riunire nuovamente le autorità italiane e svizzere che si stanno impegnando per migliorare e mantenere in auge questo Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa.

Luca Faravelli

Guardate il video su vimeo.

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From Liddes to Bourg-Saint-Pierre. On the Via Francigena at the foot of the Great St. Bernard

The ‘Samedi de Quasimodo’ or in other words, the Saturday of Quasimodo, has by now become celebrated in the Canton of Valais and likewise in the Aosta Valley, despite being beyond the Alps. It is a day dedicated to the Via Francigena which takes place on the 22nd April.
Every year this day of ‘Samedi’, or rather the first Saturday after Easter, is dedicated to reviewing the Via Francigena, a check that is conducted along a brief segment of the walk, a part that by foot is an arduous and geographically demanding passage. Sigeric’s Via Francigena is still seen as a common thread between European communities and countries: the Italian Aosta Valley and Swiss Canton of Valais, united by the historical itinerary, collaborate to conserve the route as best as possible.

On the 22 nd April the group ‘Amicale des Compagnons de la Via Francigena Valais – Vallée d’Aoste’ organised the event, guided by the President, Bernard Delasoie. The European Association of the Vie Francigene participated in the initiative, as it does every year and at the end of the trek at Bourg-Saint- Pierre, the President of the association, Massimo Tedeschi, greeted and thanked the participants for their spirit towards this initiative.

 

The traced route took place entirely in the Canton of Valais, its course extending to the slopes of the Alps. Along the route one may enjoy striking panoramas: snow-clad peaks, framed by steep slopes and chalets that follow one after the other throughout the trek. Nature dominates the surroundings and renders the route pleasant and less demanding to complete, in fact one may even spot some deer that calmly watch the pilgrims, who proceed along the Valley.

Once again the event was extremely successful and revealed itself to be a valuable occasion to unite the communities through which the route passes. As well as the many Friends who, throughout the years have only increased in number, the company was joined by: Willy Fellay, the former President of the association and now honorary member; Daniel Maret, the Sub-Prefect of the Entremont district; Stève Lattion, the President of Liddes; Gilbert Tornare, the President of Bourg-Saint- Pierre; Joseph Voutaz, parish priest of Orsières and the valdostana; Palmira Orsieres, Friend of the Via Francigena, as well as the AEVF members of staff, Christian Schüelé and Luca Faravelli.

The next meeting is scheduled for the 2 nd September at the Great St. Bernard Pass in order to celebrate the 20 th Anniversary of the Association of the ‘Amicale des Compagnons de la Via Francigena’. It will therefore be fitting to once again unite the Italian and Swiss authorities who are working hard to improve and conserve this Cultural Itinerary of the Council of Europe.

Luca Faravelli

Watch the video on vimeo.

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De Liddes à Bourg-Saint-Pierre. Une randonnée au pied du Grand-Saint-Bernard

Le “Samedi de Quasimodo” est désormais devenu une tradition dans le canton du Valais, ainsi que dans sa voisine la vallée d’Aoste. Journée dédiée à la Francigena, tenue le 22 Avril.

Chaque année, le premier samedi suivant les festivités pascales est consacré à la vérification du parcours valaisan de la Via Francigena; un contrôle qui se déroule à l’occasion d’une marche sur un tronçon de ce territoire soumis à certains endroits aux rudes conditions de la montagne.

Le cheminement de l’archevêque Sigéric se présente comme un fil rouge entre communautés et entre nations: l’italienne vallée d’Aoste et le canton suisse du Valais, rapprochés par cet itinéraire historique, qui collaborent tous deux à l’excellent entretien du parcours.

Le 22 avril le groupe de l’Amicale des Compagnons de la Via Francigena Valais – Vallée d’Aostea organisé l’événement, sous la conduite du président Bernard Delasoie. Comme chaque année, l’Association européenne de la Via Francigena a participé à cette journée: le président Massimo Tedeschi, à l’arrivée à Bourg-Saint-Pierre au terme de la marche, a salué et remercié les participants pour l’esprit de cette initiative.

Le tracé parcouru est entièrement situé dans le canton du Valais, sur le versant nord des Alpes. Le long du parcours, on jouit de la vue sur d’impressionnants panoramas: cimes enneigées encadrées par les pentes escarpées qui forment les vallées suisses, avec forêt, clairières et chalets qui se succèdent durant toute la journée. La nature règne en maître en ces lieux et rend le chemin plaisant et moins pénible. On peut même apercevoir à flanc de coteaux des daims qui regardent tranquillement passer les pèlerins.

L’événement a encore une fois rencontré un grand succès et joue un rôle de moteur pour réunir les communautés traversées par le parcours. Outre les nombreux amis dont le nombre a augmenté au fil de ans, les personnes suivantes ont également participé à la marche: Willy Fellay, ancien président et membre d’honneur de Valrando; Daniel Maret, Sous-Préfet du District d’Entremont; Stève Lattion, Président de Liddes; Gilbert Tornare, Président de Bourg-Saint-Pierre; le Chanoine Joseph Voutaz, curé d’Orsières et la valdôtaine Palmira Orsieres, amie de la Via Francigena; ainsi que les membres de l’équipe de l’AEVF, Christian Schülé et Luca Faravelli.

Une nouvelle rencontre est prévue le 2 septembre au col du Grand-Saint-Bernard pour fêter le 20e anniversaire de l’Amicale des compagnons de la Via Francigena. Ce sera l’occasion de réunir à nouveau les autorités suisses et italiennes, qui s’engagent pour entretenir et améliorer cet Itinéraire culturel du Conseil de l’Europe.

Regardez le vidéo sur Vimeo.

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Solo andata. Un passo dietro l’altro

Ho camminato per quattro giorni lungo la Via Francigena, nel tratto che va da Bolsena a Capranica (nel Viterbese). Ero in compagnia di altre 18 persone. Conoscenze vecchie e nuove unite dalla voglia di condividere un punto di partenza, un tragitto e un punto d’arrivo.

Un passo alla volta. Caldo, fatica, sudore e vesciche permettendo. Si sta molto insieme, camminando. E si sta anche molto da soli. Il che permette al tempo, e allo spazio, di prendere respiro. Di dilatarsi, di restringersi. Per diventare qualcosa di differente dal solito tempo e dal solito spazio. Mentre si procede semplicemente in avanti, in linea più o meno retta, i pensieri seguono per conto loro rotte anche molto alternative, incrociandosi a piacimento e in ogni direzione con i pensieri, le esternazioni e le emozioni altrui per tessere trame nuove e imprevedibili. Anche indecifrabili, a volte. Una mappa piuttosto fitta di sensazioni e aneddoti ed esperienze e parole e silenzi che non esiste da nessuna altra parte se non lì, in quel momento. Di mezz’ora in mezz’ora. Di tappa in tappa e di sosta in sosta. Dentro il cammino. Più facile farlo che provare a spiegarlo, in effetti.  

Il “ritmo” del cammino, comunque, sembra non avere niente a che vedere con quello del mondo reale. Anche se avviene nel mondo reale. Le notizie, i messaggini, le telefonate, le notifiche che arrivano sul cammino sembrano quasi stonare con il ritmo dei passi. S’intersecano malamente con il fresco sorprendente regalato dall’ombra di un albero. Non sorprendono più di quanto non possa fare un’improvvisa folata di vento. O una piccola fitta alla schiena. Tutto ciò che è inevitabile sembra diventare quasi più superfluo e leggero. In qualche misura, perfino più sopportabile. Anche se c’è chi fa a gara per stabilire chi sgancerà la bomba più grande; chi si tarocca la democrazia per trasformarla il più possibile in una dittatura; chi continua a salpare via dalla solita guerra per approdare nella solita indifferenza. Chi giura di ritornare e forse lo farà. O chi invece se ne va per sempre e non tornerà più. Tutto sembra andare comunque avanti e scorrere come se fosse un po’ più semplice di quanto realmente non sia. Lungo tutto lo spazio e per tutto il tempo che serve. Dentro ogni pensiero possibile. Un passo dietro l’altro.

Filippo D’Arino

Fonte: La Stampa

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ONE WAY. ONE STEP AFTER THE OTHER.

I walked for four days along the Via Francigena, in the segment from Bolsena to Capranica (in the area of Viterbo). I was together with 18 other people. Old and new acquaintances, united by the will to share a starting point, a journey and a destination.One step at a time. Hot, fatigue, sweat and blisters permitting. You stay together a lot, walking. And you stay alone a lot, too. Which allows the time, and the space, to breathe. To expand, to narrow. To then become something different from the usual time and the usual space. While you always go forward, on a more or less straight line, the thoughts follow their own courses, sometimes very alternative, intersecting as they wish and in every direction with the thoughts, expressions and emotions of others, in order to weave new and unpredictable plots. Sometimes, also incomprehensible. A map rather thick with emotions and anecdotes and experiences and words and silences that doesn’t exist anywhere else if not there, in that moment. Half hour after half hour. From stage to stage. Within the route. Easier to say than to try explaining, indeed.

The “rhythm” of the walk, however, seems to have nothing to do with the one of the real world. Even if it happens in the real world. News, text messages, phone calls, notifications that arrive during the walk seem almost clashing with the rhythm of the steps. They intersect badly with the surprising fresh air given by the shadow of a tree. They don’t surprise more than a sudden blast of wind. Or a small cramp in the back. Everything inevitable seems to become almost more redundant and lighter. In some ways, even more tolerable. Even if there are people who race to establish who is going to drop the biggest bomb; who modifies democracy to make it a dictatorship as much as possible; who keep sailing away from the usual war to land in the usual indifference. One who swear to come back and maybe who will and one who goes away forever and will never come back. Everything seems to go forward and to flow, as if it was easier than it really is. Along the whole space and for all the time needed. Inside every possible thought. A step after the other.

Filippo D’Arino

Source: La Stampa

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Aller simple. Un pas après l’autre.

J’ai marché durant 4 jours le long de la Via Francigena, sur le tronçon qui va de Bolsena à Capranica (province de Viterbo). J’étais en compagnie de 18 autres personnes. Des anciennes et nouvelles connaissances, unies par la volonté de partager un point de départ, un trajet et un point d’arrivée.

Un pas à la fois. Autant que la chaleur, la fatigue, la sueur et les ampoules le permettent. On est beaucoup ensemble en marchant. Et on est aussi très seul. Ce qui permet au temps et à l’espace de reprendre sa respiration. De se dilater, de se resserrer. Pour devenir quelque chose de différent du temps et de l’espace classiques. Pendant que l’on avance simplement, sur une ligne plus ou moins droite, les pensées suivent, de manières indépendantes, des routes alternatives, en se croisant à leur gré et dans toutes les directions avec les pensées, les sentiments et les émotions des autres, pour tisser une nouvelle trame imprévisible. Même indéchiffrable parfois. Une carte plutôt dense de sensations, d’anecdotes, d’expériences, de paroles et de silences, qui n’existent nulle part ailleurs, sinon là, en ce moment. De demi-heure en demi-heure. D’étape en étape. D’arrêt en arrêt. Dans le chemin, c’est plus simple à faire qu’à essayer de l’expliquer.

Le « rythme » du chemin semble ne rien avoir en commun avec celui du monde réel. Les informations, les messages, les appels téléphoniques, les notifications semblent presque détonner avec le rythme des pas. Ils s’entrecroisent difficilement avec la fraicheur surprenante offerte par l’ombre d’un arbre. Ils ne surprennent pas plus de ce que pourrait surprendre une soudaine rafale de vent. Ou une petite douleur au dos. Tout ce qui est inévitable semble devenir presque superflu et léger. D’une certaine manière, presque davantage supportable. Même s’il y a le concours pour établir qui lancera la bombe la plus grosse ; qui se joue de la démocratie pour la transformer le plus possible en dictature ; qui continue à fuir de l’habituelle guerre pour accoster dans l’habituelle indifférence. Qui promet de revenir et peut-être le fera. Ou qui au contraire s’en va pour toujours et ne reviendra plus jamais. Tout semble aller quand même de l’avant et s’écouler comme si c’était un peu plus simple de ce que ça l’est réellement. Le long de tout l’espace et pour tout le temps qu’il sert. Dans chaque pensée possible. Un pas après l’autre.

Filippo d’Arino

Source : La Stampa