Via Francigena

Categorie
news-import

Canterbury, il km zero della Via Francigena. Un progetto che unisce l’Europa

Canterbury c’è. La bella città medievale inglese, km zero della Via Francigena, punta sempre di più sull’antico itinerario di Sigerico.Nei giorni scorsi, l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) si è recata nel famoso centro del Kent per alcuni incontri di portata storica con interlocutori istituzionali del calibro del sindaco Simon Cook e dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby.

Giorni di dialogo in un clima d’amicizia che hanno evidenziato l’interesse della città inglese nel percorso della Via Francigena verso l’UNESCO. Un interesse manifestato direttamente al presidente Massimo Tedeschi e al direttore Luca Bruschi alla presenza di Velia Coffey, vice direttrice generale del Canterbury City Council nonché vicepresidente AEVF.

A fronte di un dato geografico di piccola entità (l’unica tappa inglese è lunga circa 30 km, da Canterbury a Dover ndr) abbiamo un valore culturale, storico e linguistico enorme, quei 30 km rappresentano la cultura inglese della Via Francigena – conferma il presidente Tedeschi – l’adesione del Sindaco e dell’Arcivescovo alla nostra proposta è stata per noi davvero una grande soddisfazione”.

Nel cammino per la certificazione UNESCO, la Via Francigena potrà infatti contare sul sostegno di Canterbury. “Il leader Simon Cook si è dimostrata persona molta attenta, ha colto l’importanza della Francigena e dell’impegno per UNESCO per aumentare ancor più la visibilità della sua città – sottolinea Tedeschi – anche l’arcivescovo Welby, che si è manifestato in stile francescano, quello di papa Francesco, con il quale peraltro ha frequenti contatti, ha espresso subito forte interesse per la Via Francigena e la certificazione UNESCO, assicurando interessamento presso i propri referenti del tratto francese e svizzero e il centro culturale anglicano a Roma”.

E’ in questo spirito di collaborazione che si colloca la programmazione della assemblea generale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene a Canterbury nel 2019. Dopo Champlitte in Francia il 18 maggio 2018, toccherà al Regno Unito. “Sarebbe la prima volta in terra inglese, un grande avvenimento per la famiglia francigena – commenta Tedeschi – da definire solo se in primavera o in autunno”.

La trasferta inglese ha consentito di mettere a punto altri aspetti: scambio di visibilità tra i portali Visit Canterbury e Visit Francigena di AEVF; ampliamento delle opportunità di ospitalità; cooperazione nell’ambito del progetto Interreg Green Pilgrimage; supporto alla Charity Walk di Julia Peters. Sono già state individuate due strutture ‘walkers oriented’ e altre, se interessate ad applicare condizioni particolari a turisti e pellegrini con credenziale, verranno inserite nella lista accoglienza.

La città già registra un movimento di pellegrini e camminatori dovuto alla estesa rete di itinerari regionali. Adesso si incominciano a vedere anche persone che arrivano o partono da Canterbury per percorrere tratti della Francigena – aggiunge il presidente – Abbiamo consegnato all’ufficio del turismo le prime credenziali ed all’ufficio già si rivolgono visitatori interessati al cammino. Parliamo ancora di piccoli numeri ma si inizia a piccoli passi così come avvenuto in Italia”.

Il leader del City Council di Canterbury, Simon Cook, ha dato la disponibilità a partecipare alla quinta edizione del Forum “Comuni in Cammino” in programma a Monteriggioni il 26 e il 27 gennaio 2018. “L’impegno della Associazione per il percorso inglese è la direzione giusta; dobbiamo impegnarci non solo per il tratto italiano – conclude Tedeschi – Il prossimo passo? Coinvolgere il tratto svizzero dei Cantoni Vallese e Vaud nel progetto UNESCO e successivamente il tratto francese, con un radicamento sempre più esteso della Associazione, attraverso l’aumento dell’adesione del numero di comuni”.

 

Silvia Iuliano

Categorie
news-en-import

Canterbury, the kilometre zero point of the Via Francigena. A project uniting Europe

Canterbury is in. The beautiful medieval city, kilometre zero from the Via Francigena, becomes increasingly more involved in the ancient route of Sigeric.

Over the past few days the European Association of the Vie Francigene (EAVF) found itself in the famous city of Kent for several meetings with institutional representatives of the city, including the leader of the council, Simon Cook, and the Archbishop of Canterbury, Justin Welby

Days of amiable dialogue which underlined the city’s interest in the Via Francigena route’s progress towards UNESCO.  An interest expressed directly to the president, Massimo Tedeschi, and the director, Luca Bruschi, in the presence of Velia Coffey, deputy chief executive of Canterbury City Council and vice-president of the EAVF.  

“Before us we have a geographic figure (the only English leg from Canterbury to Dover, 30 km in length) with great cultural, historic and linguistic value, these 30 km represent English culture along the Via Francigena – confirms president Tedeschi – the acceptance of our proposal by the leader of the council and the Archbishop of Canterbury brought us great satisfaction.”

The Via Francigena will be able to count on the support of Canterbury in its progress towards UNESCO certification.  “The leader of the council, Simon Cook, proved to be very attentive, he gathered the importance of the Via Francigena and the work to be carried out for the UNESCO project to further increase awareness – underlines Tedeschi – the Archbishop, Welby – dressed in the Franciscan manner, that of Pope Francis, with whom he has frequent contact – immediately expressed a strong interest in the Via Francigena and the UNESCO project, guaranteeing interest among the representatives of France, Switzerland and the Anglican Centre in Rome.  

It is in this spirit of collaboration that the 2019 European Association of the Vie Francigene general assembly will be in Canterbury.  After Champlitte in France on the 18th May 2018, it will be the United Kingdom’s turn.  “It would be this event takes place in England, a great event for the Francigena family – Tedeschi comments – we just need to decide whether it will be in spring or autumn”.  

The trip to England allowed the association to develop other aspects: exchange of portal visibility for Visit Canterbury and Visit Francigena of the EAVF; growth in hospitality opportunities; co-operation with the Interreg Green Pilgrimage project; support for Julia Peter’s Charity Walk.  Two buildings have already been identified as ‘walkers oriented’ and others will be added to the hospitality list.

“The city already registers pilgrim and hiker movement due to the extended network of regional routes.  We are now beginning to also see people who arrive and leave from Canterbury to walk along the Francigena. – adds Tedeschi – We delivered the first Pilgrim Passports to the tourist office and already some visitors have shown interest in the route.  We’re talking about a small number of people but growth begins with small steps, as it did in Italy.”

The leader of Canterbury City Council, Simon Cook, has displayed his willingness to participate in the fifth edition of the “Comuni in Cammino” (Municipalities on the Road), in Monteriggioni the 26th and 27th January 2018.  “The Association’s dedication to the English route is a step in the right direction; we must not only work hard towards the Italian tract – concludes Tedeschi – The first step?  Including the Swiss tract of the Valles and Vaud Cantons in the UNESCO project and then the French tract, with an extended establishment of the Association through an increase of contact with municipalities along the tract.”

 

Silvia Iuliano

Categorie
news-fr-import

Canterbury, le Km zéro de la Via Francigena. Un projet qui unit l’Europe.

Canterbury, la belle ville médiévale anglaise, Km zéro de la Via Francigena, s’implique de plus en plus sur l’ancien parcours de Sigéric. Ces derniers jours, l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena (AEVF) s’est rendue dans le célèbre centre du Kent pour effectuer plusieurs rencontres historiques avec les interlocuteurs des institutions comme le maire, Simon Cook, et l’archevêque de Canterbury, Justin Welby.

Des jours de dialogue dans un climat d’amitié qui ont mis en évidence l’intérêt de la ville anglaise pour le parcours de la Via Francigena vers la reconnaissance de l’UNESCO. Un intérêt manifesté directement au président Massimo Tedeschi et au directeur Luca Bruschi par la présence de Velia Coffey, vice directrice générale du Canterbury City Council, ainsi que vice-présidente de l’AEVF.

« Avec une étape anglaise aussi courte (environ 30 km de Canterbury à Douvres), nous avons une valeur culturelle, historique et linguistique énorme. Ces 30 km représentent la culture anglaise de la Via Francigena – confirme le président Tedeschi – l’adhésion du maire et de l’archevêque à notre proposition a été une grande satisfaction ».

La Via Francigena pourra en effet compter sur le soutien de Canterbury dans le parcours pour obtenir la certification de l’UNESCO. « Le leader Simon Cook s’est révélé être une personne très attentive, qui a compris l’importance de la Via Francigena et de l’engagement pour la reconnaissance de l’UNESCO afin d’augmenter la visibilité de sa ville – souligne M Tedeschi – même l’archevêque Welby, franciscain comme le pape François avec lequel il a de fréquents contacts, a exprimé immédiatement un grand intérêt pour la Via Francigena et la certification de l’UNESCO, en assurant l’intérêt de ses homologues du tronçon français et suisse et du centre culturel anglican à Rome ».

C’est dans cet esprit de collaboration que l’Assemblée Générale de l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena a été programmée à Canterbury en 2019. Après Champlitte, en France, le 18 mai 2018, ce sera le tour du Royaume-Uni. « Ce sera la première fois en terre anglaise, un grand évènement pour la famille Francigena – commente M Tedeschi – on doit seulement décider de le faire au printemps ou en automne ».

Le déplacement en Angleterre a permis de mettre au point d’autres aspects : l’échange de visibilité entre les sites Visit Canterbury et Visit Francigena d’AEVF ; l’élargissement des opportunités d’accueil ; la coopération dans le cadre du projet Interreg Green Pilgrimage ; le soutien à la Charity Walk de Julia Peters. Deux structures ont déjà été choisies « walkers oriented » et, si elles sont intéressées pour appliquer les conditions particulières aux touristes et aux pèlerins avec les crédenciales, d’autres seront insérées dans la liste d’accueil.

« La ville enregistre déjà un mouvement de pèlerins et de marcheurs dû au large réseau d’itinéraires régionaux. Maintenant on commence à voir des personnes qui arrivent ou qui partent de Canterbury pour parcourir des tronçons de la Via Francigena – ajoute le président – Nous avons donné à l’office du tourisme les premières crédenciales et il y a déjà des visiteurs qui se renseignent pour le chemin. Nous parlons encore d’un petit nombre mais on commence petit à petit comme cela s’est produit en Italie ».

Le leader du City Council de Canterbury, Simon Cook, s’est rendu disponible pour participer à la cinquième édition du Forum « Communes en Chemins » au programme à Monteriggioni les 26 et 27 janvier 2018. « L’engagement de l’Association pour le parcours anglais est une bonne chose ; nous devons nous impliquer mais pas seulement sur le tronçon italien – conclut M Tedeschi – la prochaine étape ? Impliquer le tronçon suisse des Cantons du Valais et de Vaud dans le projet UNESCO et ensuite le tronçon français, avec un enracinement toujours plus étendu de l’Association, à travers l’augmentation de l’adhésion du nombre de communes ».

Silvia Iuliano

Categorie
news-import

« La Francigena in Francia. L’esperienza del viaggio tra Canterbury e Champlitte»

Il pellegrinaggio di Martine Gautheron, vicepresidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, tra Canterbury e la sua città francese: Champlitte. Un viaggio durato quasi un mese e tanti km percorsi, attraverso le campagne inglesi, i villaggi francesi ed in visita ad alcune tra le più celebri cattedrali europee.

“Dopo tre anni di cammino sulla Via Francigena da Champlitte a Roma, io e mio marito abbiamo deciso di andare fino a Canterbury in treno, per poi ritornare a casa nostra a piedi per la Via Francigena. Così abbiamo realizzato il percorso per intero, e come vice presidente dell’AEVF, tutto questo aveva un senso!

Il 29 agosto, abbiamo incontrato Velia Coffey, vice presidente dell’AEVF e vice direttrice generale del Canterbury City Council e Edward Condry, arcivescovo di Ramsbury, un incontro indimenticabile ricco di emozioni. La cattedrale e la pietra KM 0! La mattina presto, abbiamo lasciato Canterbury seguendo la segnaletica del sentiero delle ghiande e a Dover abbiamo preso un traghetto per Calais. Arrivati tardi a Calais abbiamo subito visto la segnaletica GR 145! Il 31 agosto, abbiamo visitato la città: il campanile, i giardini del municipio e “i borghesi della città”. Tutto il giorno, come i successivi, abbiamo seguito il percorso GR 145, ben segnalato anche se ogni tanto troppo lungo, le tappe tracciate non essendo il cammino più corto. Abbiamo costeggiato il lungo mare, la Costa d’Opale, per arrivare a Wissant. Thomas Becket vi ha soggiornato e Sigerico vi ha fatto tappa. Di seguito, abbiamo attraversato la campagna e le coltivazioni, i veri giardini del paese!

La Via Francigena è la scoperta del patrimonio e della storia di Francia, perché non soltanto ci sono monumenti meravigliosi nei Hauts de France e nel Grand Est, ma ci sono anche le vestige delle guerre mondiali, i cimiteri militari inglesi, canadesi, tedeschi, americani, australiani, … Qui più di ogni altro posto, l’itinerario culturale europeo ci fa prendere coscienza dei valori di quello che l’Europa potrebbe essere.

Le città e i villaggi attraversati lasceranno un’impronta indelebile nelle nostre memorie: una chiesa aperta, un’abbazia che accoglie i pellegrini, abitanti curiosi e chiacchieroni che ci interrogano sulla nostra meta o motivazione del nostro viaggio. Nella Marne e l’Aube, il cammino attraverso le vigne dei prestigiosi grands crus de Champagne e l’incrocio a Reims tra il Cammino di Santiago e la Via Francigena testimoniano il passato di questa città.

A Châlons en Champagne, abbiamo deciso di camminare sul cammino storico di Sigerico, la valle della Coole, e in qualche giorno, abbiamo raggiunto Langres,e poi finalmente la nostra casa.

Il bilancio: 620 km e 23 giorni di scoperte del patrimonio e dell’ambiente, di scambi, di incontri, con le difficoltà dovute alla mancanza di alloggi e la meteo capricciosa, il raggiungimento di un obiettivo tanto desiderato.

E già un sogno: la Via Francigena del Sud, per quando è?

Martine Gautheron

 

Categorie
news-en-import

« The Via Francigena in France. My experience from Canterbury to Champlitte »

The pilgrimage of Martine Gautheron, vice-president of the European Association of the Vie Francigene, from Canterbury to her French town: Champlitte.  A journey which lasted almost a month and many kilometres, through the English countryside, French villages, and in sight of some of the most celebrated cathedrals of Europe.

“After three years since my husband and I hiked along the Via Francigena from Champlitte to Rome, we decided to go to Canterbury by train to return home on foot along the Via Francigena.  In this way we journeyed along the whole route, and as the vice-president of the EAVF, all of this made sense!

On the 29th August we met Velia Coffey, vice-president of the EAVF and deputy chief executive of Canterbury City Council, and Edward Condry, bishop of Ramsbury, in an emotion-filled and unforgettable meeting.  The Cathedral and KM 0 stone!  Early in the morning of the 30th we left Canterbury, following the trail signage and once arrived in Dover we got a ferry to Calais.  Once arrived in Calais in the evening we saw the GR 145 signage right away! On the 31st August we visited the city: the bellower and gardens of the town hall, and the “bourgeois of the city”.  We followed the GR 145 route for the entire day, well signed, but quite long, what with the marked routes not being the shortest.  We skirted along the seafront, the Opal Coast, to arrive in Wissant.  Thomas Becket stayed there and Sigeric made a stop there.  Following this we crossed the French countryside and farms, the true gardens of the country! 

The Via Francigena is the discovery of French heritage and history, because there are not only marvellous monuments in the Hauts de France and the Grand Est, but vestiges of the world wars can also be found, the English, Canadian, German, American and Australian military cemeteries.  Here, more than any other place, the European cultural route makes us aware of the values Europe could have.

The cities and villages crossed will leave an indelible footprint on our memories: an open church, an abbey which hosts pilgrims, curious and chatty citizens which quiz us on our aim and motivation for this journey.  In the Marne and Aube, the route crossed the vines of the prestigious grands crus of Champagne and the crossing in Reims between the Cammino de Santiago and the Via Francigena, bearing witness to the history of the city.  

In Châlons en Champagne, we decided to walk along Sigeric’s historic route, the Coole Valley, and a few days later we reached Langres, and after that, our home.  

620km and 23 days of discovering the heritage and environment, experiencing exchanges, meeting new people.  With some difficulties of lack of accommodation and changeable weather, our achievement of our aim was much desired.  

As for my next adventure: the Via Francigena of the South! When do we begin?

Martine Gautheron

Categorie
news-fr-import

« La Francigena en France. L’expérience du voyage entre Canterbury et Champlitte »

Le pèlerinage de Martine Gautheron, vice-présidente de l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena, entre Canterbury et sa ville française: Champlitte. Un voyage de près d’un mois et de nombreux kilomètres, à travers des campagnes anglaises, des villages français et la visite de certaines des plus célèbres cathédrales européennes.

“Après 3 années à marcher sur la Via Francigena de Champlitte à Rome, mon mari et moi avons décidé d’aller jusqu’à Canterbury en train, pour ensuite revenir chez nous à pied par la via Francigena. Ainsi nous avons réalisé le parcours en entier, et en tant que vice-présidente de l’AEVF, cela avait tout son sens !

Le 29 août, nous avons rencontré Vélia Coffey, vice-présidente d’AEVF et vice-directrice générale du Canterbury City Council et Edward Condry, évêque de Ramsbury, une rencontre inoubliable riche en émotions. La cathédrale et la pierre KM 0 ! Tôt le lendemain, nous avons quitté Canterbury en suivant le balisage du sentier des glands et à Douvres, nous avons pris un ferry pour Calais. Arrivés tard à Calais, nous avons immédiatement vu le balisage GR 145 ! Le 31 août, nous avons visité la ville : le beffroi, les jardins de l’hôtel de ville et « les bourgeois de Calais ». Toute la journée, comme les suivantes, nous avons suivi le parcours GR145, bien balisé même si parfois trop long, les étapes tracées n’étant pas le chemin le plus court. Nous avons longé le bord de mer, la Côte d’Opale, pour atteindre Wissant. Thomas Becket y a séjourné et Sigéric y a fait étape. Ensuite, nous avons traversé la campagne et les cultures maraîchères, véritables jardins du pays !

La Via Francigena, c’est la découverte du patrimoine et de l’histoire de France, car non seulement il y a dans les Hauts de France et le Grand Est de magnifiques monuments mais il y a aussi les vestiges des grandes guerres mondiales, les cimetières militaires anglais, canadiens, allemands, américains, australiens…. Ici plus qu’ailleurs, l’itinéraire culturel européen nous fait prendre conscience des valeurs de ce que l’Europe pourrait être.

Les villes et villages traversés laisseront une empreinte indélébile dans nos mémoires : une église ouverte, une abbaye accueillant des pèlerins, des habitants curieux et bavards nous interrogeant sur notre destination ou motivation. Dans la Marne et l’Aube, le cheminement à travers les vignes de prestigieux grands crus de Champagne et le croisement à Reims entre le Chemin de St Jacques et la Via Francigena témoignent du passé de cette ville.

A Châlons en Champagne, nous avons décidé de marcher sur le chemin historique de Sigéric, la vallée de la Coole, et en quelques jours, nous avons atteint Langres, puis finalement notre maison.

Le bilan : 620 km et 23 jours de découvertes du patrimoine et de l’environnement, d’échanges, de rencontres, avec ses difficultés dues au manque d’hébergements et à la météo capricieuse, l’aboutissement d’un objectif tant convoité.

Et déjà un rêve : la via Francigena du Sud, c’est pour quand ?

Martine Gautheron

Categorie
news-import

Storia e Paesaggio lungo la via Francigena

L’Associazione Europea delle Vie Francigene interviene all’interno del ciclo di conferenze “Viaggi e Viaggiatori nel Medioevo”.

All’interno del ciclo di conferenze “Viaggi e Viaggiatori nel Medioevo”, la via Francigena non poteva che essere uno dei temi protagonisti degli incontri organizzati dall’Associazione Culturale Italia Medievale.

L’Associazione Europea delle Vie Francigene è stata dunque invitata ad intervenire ed esporre gli studi e le ricerche condotte sull’itinerario. La conferenza si è tenuta a Milano di fronte ad un pubblico di attenti esperti, ospitata nello straordinario ambiente del Museo Archeologico, il quale tutt’oggi conserva importanti elementi storici della città grazie all’adiacente Monastero Maggiore.

Il relatore incaricato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene, Leonardo Porcelloni, incomincia l’intervento definendo la Via “una fitta rete di comunicazione capillare sul territorio che produce e trasporta cultura”. Si ha infatti lungo l’asse di comunicazione una ricchissima distribuzione di beni che costituiscono il nostro patrimonio culturale e artistico, i quali tutt’oggi raccontano la storia dei popoli che li hanno originati e dei borghi coinvolti.

Introdurre la via Francigena e le sue origini, ha richiesto una prefazione sulle vicende storiche precedenti e sulle popolazioni dominanti che hanno governato il territorio, determinandone le varie direzioni, come nel caso dell’Impero Romano. La strada infatti recupera tratti delle antiche infrastrutture imperiali, subisce importanti variazioni durante la dominazione Longobarda e successivamente lascia la scena ai Franchi.

Mediante alcune dimostrazioni sulla metodologia di ricerca e l’esposizione delle fonti utilizzate, è stato mostrato un ampio contesto storico-geografico, non solo degli elementi naturali che hanno influito sulle azioni dell’uomo, ma anche del paesaggio che si genera lungo l’itinerario. La sacralità diventa una caratteristica predominante come conseguenza delle esigenze locali di controllo territoriale e del diffondersi del fenomeno del pellegrinaggio. Viene espressa la dinamicità della via Francigena, come più in generale della viabilità antica; essa assume la valenza di un’entità organica che genera cambiamento e a sua volta si trasforma. È fatta di estensioni, ramificazioni, tratti nuovi, altri non più vitali, talvolta ripristinati.

Nel tempo cambia direzioni e denominazioni, ma mantiene il suo significato costitutivo; l’antica strada viene dunque contestualizzata nel panorama contemporaneo: parte del programma del Consiglio d’Europa degli Itinerari Culturali, essa continua ad attraversare e unire il Vecchio Continente, diventa uno strumento privilegiato per promuovere il dialogo interculturale e garantisce la tutela e valorizzazione del patrimonio. Così, nonostante le antiche vie abbiano perso parte delle caratteristiche originarie, permane un’esperienza che coinvolge la parcezione dei valori del paesaggio attraversato e la Via mantiene la sua funzione originaria, quella di essere percorsa.

Per concludere, l’evento si è dimostrato un’importante occasione di divulgazione, condivisione e dibattito sugli studi ed esperienze vissute lungo l’itinerario per ripercorrere aspetti importanti della nostra storia e quindi frammenti della nostra identità culturale.

Leonardo Porcelloni

Categorie
news-fr-import

Histoire et paysage le long de la Via Francigena

L’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena est intervenue lors du cycle de conférences « Viaggi e Viaggiatori nel Medioevo » (Voyages et Voyageurs au Moyen-Age).

L’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena a donc été invitée à intervenir et à exposer les études et les recherches conduites sur l’itinéraire. La conférence a eu lieu à Milan, face à un public d’experts attentifs, dans le Musée Archéologique qui, aujourd’hui encore, conserve d’importants éléments historiques de la ville grâce au Monastère Maggiore voisin.

Le rapporteur chargé par l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena, Leonardo Porcelloni, a commencé son intervention en définissant la Via comme étant « un réseau de communication dense sur le territoire qui produit et transporte la culture ». Il y a en effet, le long de l’axe de communication, une très riche distribution des biens qui constituent notre patrimoine culturel et artistique, lesquels aujourd’hui encore racontent l’histoire générée par les peuples et les bourgs impliqués.

Introduire la Via Francigena et ses origines a requis des recherches sur les évènements historiques et sur les populations dominantes qui ont gouverné le territoire, en déterminant les différentes hégémonies, comme le cas de l’Empire Romain. La route en effet comprend des tronçons des anciennes infrastructures de l’Empire, elle subit d’importantes modifications durant la domination Lombarde et elle laisse ensuite la place aux Francs.

A travers certaines démonstrations sur la méthodologie de recherche et l’exposition des sources utilisées, un important contexte historico-géographique a été exposé, non seulement les éléments naturels qui ont eu une influence sur les actions de l’homme, mais aussi du paysage que l’on peut voir le long de l’itinéraire. Le sacré devient une caractéristique prédominante comme une conséquence des exigences locales de contrôle territorial et de la diffusion du phénomène du pèlerinage. La dynamique de la Via Francigena s’exprime, ainsi que la circulation ancienne en général ; cette dernière prend la valeur d’entité organique qui génère un changement et se transforme à son tour. Elle est faite d’extensions, de ramifications, de nouveaux tronçons, au détriment d’autres qui ne sont plus vitaux ou parfois rétablis.

Dans le temps, les directions et les noms changent, mais sa signification reste, l’ancienne route est contextualisée dans le panorama contemporain : elle part du Programme des Itinéraires Culturels du Conseil de l’Europe, elle continue à traverser et à unir le Vieux Continent, elle devient un instrument privilégié pour promouvoir le dialogue interculturel et garantir la tutelle et la valorisation du patrimoine. Ainsi, malgré le fait que les anciennes voies ont perdu une partie de leurs caractéristiques d’origine, une expérience persiste qui implique la perception des valeurs du paysage traversé et la Via maintient sa fonction d’origine, celle d’être parcourue.

En conclusion, l’évènement a été l’occasion pour divulguer, partager et débattre sur les études et les expériences vécues le long de l’itinéraire pour reparcourir les aspects importants de notre histoire et donc les fragments de notre identité culturelle.

Leonardo Porcelloni