La Via Francigena: un percorso millenario che attraversa l’Europa fino a Roma; un patrimonio ambientale da scoprire e proteggere; una università veneziana che da anni, a tappe, lo percorre, a piedi, docenti e studenti, in coinvolgenti seminari estivi, mettendo a punto dati, riflessioni, criticità, proposte di valorizzazione. E infine un libro, che raccoglie e propone le ricerche compiute e crea un esempio di come il cammino su una Via storica possa diventare un’occasione speciale di valutazione del paesaggio.
Tutto questo, e molto altro ancora, si potrà ascoltare durante l’incontro che l’Associazione gli AMICI DELLA VIA FRANCIGENA ha organizzato per sabato 5 maggio, alle ore 17,30 presso il Piccolo Studio nel Chiostro di S. Andrea a Vercelli.
“La Francigena, una Via per apprendere, proposta di una metodologia scientifica di analisi delle Vie Storiche” con presentazione del testo “La Via Francigena in Italia, alla ricerca del paesaggio” a cura di V. Bettini, L. Marotta, S.S. Tosi, (Ediciclo, 2012).
Relatori: Virginio Bettini, professore di analisi e valutazione ambientale, Università IUAV di Venezia. Leonardo Marotta, professore a contratto di ecologia del paesaggio, Università IUAV di Venezia. Sara Sofia Tosi, antropologa. Auro Michelon, architetto del paesaggio
Ecco le ragioni storiche del libro spiegate dai suoi curatori:
” Dopo la riscoperta, avvenuta negli anni Settanta, del Cammino di Santiago, ci si rese conto che anche in Italia esisteva un simile percorso di pellegrinaggio, la via cosiddetta Francigena, fascio di vie che collegavano l’Europa franco-germanica con Roma e che, in epoca medioevale, venne percorsa anche dai pellegrini alla ricerca della redenzione dai peccati.
Come era successo per il cammino spagnolo, anche il percorso della Francigena giaceva quasi interamente sotto l’asfalto delle autostrade e delle statali che, col tempo, avevano ricalcato il tracciato di quelle che già erano state le strade principali del Medioevo e dell’età romana.
L’interesse, dapprima limitato agli studiosi, poi estesosi a molti che, dopo aver percorso il Cammino di Santiago, desideravano arrivare a Roma a piedi, co! sì come era possibile arrivare a Santiago de Compostela in Spagna, ha fatto nascere una rete di amanti della Francigena che, con vernice e pennello, hanno cercato di recuperare un tracciato pedonale il più possible fedele al tracciato originario.”
Prendendo le mosse da questo rinato interesse, docenti e studenti dell’Università di Architettura IUAV di Venezia, hanno cercato, attraverso la Via Francigena pedonale, di mettersi alla prova sul campo e di conoscerne meglio il territorio, valutando le condizioni ambientali, paesistiche, religiose, culturali e antropologiche di questo famoso tracciato di pellegrinaggio che attraversa otto regioni italiane, dal passo del Gran San Bernardo a Roma.
È la prima volta che sulla Via Francigena, o comunque su un cammino inteso come bene culturale, si compie un’esperienza di questo genere. E gli AMICI della VIA FRANCIGENA, insieme alla RETE DEI CAMMINI, ha “sposato” da subito questo innovativo approccio al tema dei cammini. Un approccio che va fatto conoscere il più possibile. Per questo alla presentazione in Vercelli ne seguirà un’altra, non meno prestigiosa, in pieno territorio francigeno: il 14 maggio a Monteriggioni, con la collaborazione e l’ospitalità di quel Comune, che da sempre si distingue per l’attenzione alla tutela dei valori ambientali della Via Francigena.