Via Francigena

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Ostelli POP in Puglia: l’accoglienza a portata di tutti 

Grazie al progetto europeo The Rout Net, finanziato dal programma Interreg Grecia-Italia 2014-2020, nasce in Puglia la prima rete di Ostelli POP. 

L’acronimo POP sta per Pubblici Ostelli di Puglia, una rete di ostelli pubblici collocati lungo la Via Francigena nel Sud in Puglia.

L’inaugurazione ufficiale del primo l’ostello di Minervino, che oggi conta 18 posti letto, è stata a Lecce il 19 Luglio.

L’Ostello di Minervino, infatti, insieme ad altri ostelli POP lungo i Cammini di Puglia rappresenta un’occasione per rilanciare un nuovo format di accoglienza dei pellegrini, all’insegna del turismo lento e sostenibile, in cui cultura e storia del territorio non passano in secondo piano. Anzi, coesistono esattamente come gli ostelli riqualificati, che si integrano perfettamente con il paesaggio circostante senza alterare la sua autenticità. 

La promozione turistica della Puglia punta per i prossimi anni a superare l’idea del turismo di massa, per prediligere un’accoglienza inclusiva e aperta alle esigenze dei pellegrini in ogni stagione. 

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Iscrizioni aperte per la VI edizione del corso in progettazione di itinerari culturali con AEVF e Demetra Formazione

Riparte il 02 ottobre 2023 il corso online la Progettare un itinerario culturale: strategie, marketing e comunicazione per lo sviluppo dei cammini giunto alla VI edizione grazie alla collaborazione tra la società di servizi formativi nel campo del turismo esperienziale, Demetra Formazione, in collaborazione con la nostra Associazione.  

L’iniziativa è rivolta ai rappresentanti di piccole e medie imprese e liberi professionisti nel settore del turismo, ma anche a tutti coloro che desiderano occuparsi di valorizzazione del territorio. 

Durante le lezioni, che si terranno dal 2 ottobre al 18 dicembre 2023, per una durata complessiva di 36 ore di formazione, i/le partecipanti avranno la possibilità di acquisire competenze tecniche e operative basate sulla progettazione, organizzazione e comunicazione di prodotti e servizi legati al turismo lento, in particolare sul replicare buone pratiche, sviluppare modelli di business innovativi, progettare determinati servizi e nuove tecnologie, oltre che programmare viaggi per mettere in risalto le peculiarità del territorio di riferimento. 

Il confronto con professionisti del settore permetterà ai corsisti di conoscere al meglio metodologie e tecniche per la delineazione di servizi specifici legati ai cammini e di intervenire nel sistema offerta/domanda degli itinerari a piedi e in bicicletta, attraverso l’implementazione di modelli di business innovativi.  

La Via Francigena è un esempio tangibile di come un itinerario possa essere un’opportunità per dare valore ad un territorio con attenzione rivolta a quelle caratteristiche che lo rendono unico, come testimoniano i recenti dati legati all’andamento e del flusso pellegrino nel 2022: lo staff di AEVF condividerà buone pratiche, strategie e modelli di business funzionali in questo settore, perché possano essere implementate trasversalmente in base a esigenze e aree di competenza dei partecipanti. Del resto, la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dei beni culturali è uno degli asset principali su cui si basa la comunicazione degli itinerari, che costituiscono una fonte di ricchezza paesaggistica, ma anche storica, artistica e gastronomica, ed una delle motivazioni per cui la Via Francigena rientra nel Catalogo dei cammini religiosi italiani e si appresta a candidarsi a patrimonio UNESCO. 

Per chi aderisce attraverso AEVF è previsto uno sconto del 10%: basterà comunicare in fase di iscrizione di essere venuti a conoscenza del corso sul sito o canali social di AEVF. 

Programma del corso 

È possibile partecipare al corso completo o ai singoli moduli. Il corso è articolato in tre moduli didattici, ognuno composto da 4 lezioni di 3 ore l’una ed è articolato come segue: 

Modulo 1 

Itinerari culturali e cammini. Analisi dell’offerta e della domanda turistica  

Durata: 12 ore – Data: dal 2 ottobre al 23 ottobre 2023 

Modulo 2 

Marketing turistico strategico dei cammini. Buone pratiche e comunicazione 

Durata: 12 ore – Data: dal 30 ottobre 2023 al 20 novembre 2023 

Modulo 3 

Il ciclo di progetto sugli itinerari: processi creativi e partecipativi  

Durata: 12 ore – Data: dal 27 novembre 2023 al 18 dicembre 2023 

 
Per informazioni e iscrizioni consulta la scheda del  corso       

CONTATTI: 

Responsabile della programmazione e gestione del corso 

Federica Di Rienzo  

E-mail: f.dirienzo@demetraformazione.it 

Telefono: + 39 3484913138  

Attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 

Per supporto nell’iscrizione al corso: 

Giovanni Zola 

demweb@demetraformazione.it 

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Tra la Valle di Susa e Vercelli, l’autenticità è in cammino sulla Francigena con Visit Piemonte

Visit Piemonte e Via Francigena insieme per accompagnarti alla scoperta del Piemonte 

La Via Francigena si snoda per oltre 3.000 km, tra natura, storia, enogastronomia e culture che si incontrano; ogni suo tratto offre un patrimonio unico e inimitabile e i percorsi piemontesi compresi tra il confine francese e la Valle di Susa e tra Vercelli e Torino incrociano rotte classiche del turismo e non solo. Clicca qui per scoprire tutte le tappe. 

Pellegrinə amanti dell’archeologia possono imbattersi in borghi medioevali caratterizzati da edifici antichi, scoprendo al loro interno tesori ancora più unici e preziosi, come l’Urna di Sant’Eldrado conservata nella chiesa parrocchiale di Novalesa, ai piedi del Colle del Moncenisio, o gli affreschi cinquecenteschi della Parrocchiale di San Giovanni Battista e della Cappella di San Cristoforo nella frazione Oulme a Salbertrand.  

Sapori antichi e nuovi si mescolano lungo il cammino grazie a sagre ed eventi folcloristici con radici antiche, come la Fiera Franca di Oulx – Fiera del Grand Escarton, la danza degli Spadonari di Venaus o la rievocazione della Battaglia delle Chiuse tra l’esercito di Carlomagno e quello Longobardo a S.Ambrogio di Torino, ai piedi dell’iconica Sacra di San Michele; e con il sovrapporsi della Via Francigena con la Strada Reale dei Vini Torinesi, dove per i suoi 600 km è possibile degustare ben 25 vini DOC prodotti dai locali vigneti: come il nobile e raro vino Carema, che nasce unicamente in questa località caratteristica per i suoi vigneti abbarbicati sui terrazzamenti creati dall’uomo sulle pendici della montagna. Senza contare l’opportunità di assaporare ovunque i piatti preparati secondo la tradizione e la stagionalità! 

Per poter godere a pieno di questo immenso patrimonio locale, cosa c’è di meglio che affidarsi all’esperienza locale di chi coltiva ogni giorno l’amore e la cura del territorio? Ecco quindi che Via Francigena e Visit Piemonte sono pronti a coinvolgerti in un viaggio autentico! 

Perché una partnerhsip tra Via Francigena e Visit Piemonte?  

Visit Piemonte DMO è una società in-house di Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte e rappresenta una realtà che lavora per la promozione del territorio della regione; un percorso partecipativo, perché come il cammino della Via Francigena è fatto di scambi tra territori e pellegrinə, così anche la società lavora in continua sinergia e dialogo per costruire e rafforzare costantemente una visione comune sulla strada da intraprendere per valorizzare la ricchezza del Piemonte agli occhi del mondo. 

Visit Piemonte opera per lo sviluppo di un turismo sostenibile di respiro europeo, grazie anche a progetti come M.I.T.O. – Modelli integrati per il turismo outdoor nello spazio ALCOTRA che ha lo scopo di creare un turismo internazionale basato sulle attività all’aperto, attraverso la promozione del patrimonio naturale e coinvolgendo soggetti pubblici e privati.

Visit Piemonte e Via Francigena: la collaborazione
La ricchezza di un cammino è più intensa se si percorre insieme 

Via Francigena e Visit Piemonte sono pronti a rendere il sentiero che attraversa il Piemonte un’esperienza nuova, accessibile e inclusiva, lontana dal classico itinerario enogastronomico o naturalistico dei circuiti più battuti e più vicina alla vera e autentica essenza di questa terra, la cui storia ancestrale ha lasciato evidenti segni nel terreno e nella pietra, come nelle usanze e nella lavorazione dei prodotti. Grazie all’esperienza pellegrina, questa essenza può essere colta in tutto e per tutto: poiché il cammino non è più una semplice visita di passaggio in un luogo, ma un incontro tra l’itinerario e le vie che vi si incrociano. 

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Sulle tracce del re Olav, nella Norvegia più autentica

Sette giorni di cammino sui sentieri norvegesi di St. Olav, bellissimo itinerario nordico inaugurato alla fine degli anni ’90. Un percorso che è stato riconosciuto, al pari della Via Francigena, Itinerario Culturale dal Consiglio d’Europa nel 2010, questa è la Norvegia autentica verso Saint Olav.

Sono approdato a Trondheim a fine giugno in occasione del progetto europeo Horizon 2020 rurallure, progetto triennale che valorizza le principali vie di pellegrinaggio ed il loro patrimonio culturale. È stata quindi l’occasione di incontrare i referenti norvegesi dell’Association for the Route of St. Olav Way (ACSOW) che si occupano della gestione e della valorizzazione dell’itinerario di Sant’Olav, un sentiero di grande bellezza che ha tanti punti in comune con la Via Francigena: è infatti un itinerario lineare con indicazioni di percorso e segnaletica omogenei, c’è una meta finale con un numero crescente di camminatori che provengono da ogni parte del mondo, è presente un sistema di accoglienza pellegrina, ci sono una rete di comuni coinvolti lungo l’itinerario, è attiva una organizzazione europea che, su mandato del Consiglio d’Europa, valorizza e promuove l’itinerario. 

A fine conferenza, zaino in spalla e bastoncini, il 2 luglio mi sono così messo in cammino sulle tracce del re Olav insieme a Elena Dubinina, project manager dell’Associazione Europea delle Vie Francigene che sta coordinando per conto di AEVF il progetto “rurAllure”. Un’occasione quindi per conoscere direttamente sul campo il funzionamento e la gestione del cammino, verificare la sua accoglienza, segnaletica e per incontrare le comunità locali. 

Prima di iniziare il percorso della Norvegia autentica verso Saint Olav abbiamo recuperato la credenziale, altro elemento che accomuna l’itinerario di St. Olav con la Via Francigena. Il passaporto del pellegrino è uno strumento che ancora oggi ha un grande valore simbolico, in ogni pellegrinaggio. 

Le tappe del viaggio da Oppdal a Trondheim

PARTENZA CON LA CREDENZIALE DA OPPDAL

Eccoci pronti per i giorni di cammino lungo 170km, con partenza da Oppdal facilmente raggiungibile in treno da Trondheim. Abbiamo percorso tappe da 21 e 28 km, ma spesso le numerose pendenze in salita o in discesa sembrano dilatare il numero di chilometri che si percorrono, Il primo impatto che abbiamo avuto è stato quello con il clima: nella prima giornata ecco con noi pioggia, vento, freddo, sole e caldo. Tutto concentrato in poche ore di distanza! 

VILLAGGI E NATURA

I villaggi che si attraversano sono spesso piccoli agglomerati di case oppure si incontrano singole fattorie con animali al pascolo. È la natura in tutta la sua bellezza ad essere protagonista del viaggio fin dai primi km. Tratti di pianure e dolci colline si alternano a laghi, ma ci sono anche numerose salite irte e luoghi paludosi che mettono a prova la resistenza dei pellegrini. Quello che colpisce sono anche i profumi che accompagnano i passi dei viandanti, in modo costante. Incontriamo pochi pellegrini a piedi, mentre sono in tanti a sorpassarci in bicicletta. Non si è comunque mai soli: si è in compagnia di rapaci, pecore, cavalli, mucche in tanti punti del cammino. Gli animali non mancano di certo!

L’ACCOGLIENZA

L’accoglienza nei punti tappa con il calore delle persone che ospitano è un punto forte del cammino. Abbiamo iniziato con la fattoria di Langklopp che ospita anche un maneggio di cavalli. Il secondo giorno presso la fattoria di Meslo dove la cena preparata dalla proprietaria Inger è difficile scordare. La terza notte eccoci giunti a A (come la prima lettera dell’alfabeto, ma con un puntino sulla “a”), in una piccola fattoria pittoresca con tutte le pareti in legno. È stato necessario accendere anche il camino viste le temperature poco mediterranee. Un altro bel ricordo. Si prosegue a Lokken Vert, località dall’antica storia di estrazione mineraria dove si trova un piccolo hotel che ospita i pellegrini. Poi è la volta di Skaun, nella sede parrocchiale a fianco della bella chiesa protestante, ben conservata. Accoglienza spartana, ma essenziale. Il sesto giorno eccoci nella piccola località di Sundet che si raggiunge dopo aver traghettato il fiume Gaula con una barca a remi con il “caronte” John Wanvik che trasporta i pellegrini da una riva all’altra. I viandanti si possono poi fermare a dormire nella sua splendida fattoria che risale al 1100.  

L’ARRIVO

L’arrivo e l’accoglienza a Trondheim l’accoglienza ha invece un sapore particolare: qui si trova il bellissimo Pilgrim Center, uno dei dodici presenti sul percorso. Ci accolgono Ingeborg Collin, direttrice del centro e poi due gentili volontari che ci consegnano il certificato di pellegrinaggio, da conservare con cura. Prima di arrivare nella struttura che accoglie i pellegrini, ci siamo diretti verso la Cattedrale di Trondheim. Gli ultimi km sono anche scaldati dal sole che rendono ancora più bello questo finale dove si incontra finalmente la pietra che indica il km zero del percorso! L’arrivo è sempre un momento che, almeno personalmente, porta con sé tante emozioni, tonalità di colore e vibrazioni contrastanti. Da una parte c’è un velo di tristezza perché il cammino finisce, dall’altra c’è una gioia immensa legata all’esperienza appena vissuta. Il cammino nella sua semplicità mi rende davvero felice. 

La mattina del giorno dopo, al risveglio, il mio corpo ha sempre qualche attimo di straniamento perché si ero ormai abituato allo zaino in spalla. E’ invece ora tempo di far riposare lo zaino, pronto per partire. Un bellissimo viaggio. 

9 Consigli per affrontare il cammino di Saint Olav

UN PO’ DI STORIA 
Chi era Olav Haraldson, vissuto tra il 995 e il 1030 e divenuto quasi subito santo dopo la sua morte?  
Durante la sua vita avventurosa, Olav fu un personaggio importante per la Norvegia, considerato una sorta di eroe dell’indipendenza nazionale fondatore del regno. Impose nel 1016 la fede cristiana alla popolazione e cadde in battaglie a Stiklestad. Subito dopo la sua fama crebbe in modo esponenziale grazie alla devozione a lui riservata dai fedeli che contribuirono a favorirne la canonizzazione.  
 
TRONDHEIM, LA META 
La maestosa Cattedrale gotica di Nidaros, o Nidaros Domkirke, è stata proprio costruita a partire dal 1070 sulla tomba di Sant’Olav. È oggi il punto finale, il km zero di questo bellissimo itinerario culturale europeo.  
I pellegrini possono oggi scegliere numerose alternative tra i numerosi percorsi dedicati a St. Olav che attraversano la Norvegia, anche se il tracciato principale è quello che collega Oslo a Trondheim per 650 km, da percorrere in 28/30 tappe. 
Nella tappa finale di Trondheim i pellegrini ricevono il loro attestato di pellegrinaggio. 

 
QUALE DIFFICOLTÀ PRESENTA IL CAMMINO? 
E’ un cammino costellato di bellezze naturali, foreste, paesaggi autentici, a volte selvaggi e incontaminati. Ma attenzione, servono anche impegno e fatica poiché diversi tratti richiedono un minimo di esperienza e allenamento. Una variabile da gestire bene è il clima, per il quale occorre essere preparati a pioggia, vento, freddo, sole e caldo. Il suggerimento è quello di avere una buona attrezzatura tecnica. 
Il periodo ideale per percorrerlo è giugno, luglio e agosto, dove tra l’altro si gode di una esplosione di luce che avvolge i viaggiatori praticamente 24h/24.  


GUIDE E SEGNALETICA 
Il cammino è nel suo complesso ben segnalato, anche se in qualche bivio si può perdere il sentiero. Non c’è una app ufficiale, ma si possono seguire le tracce del sito che sono utilizzabili anche in remoto. 

Tuttavia è possibile ricorrere all’ App AllTrails, che contiene più di 100.000 percorsi escursionistici a livello mondiale, e che riserva in questo periodo uno sconto sulla versione premium. L’app, una volta indicata la località, mostra i “trails” ovvero i percorsi nell’area, ordinabili per difficoltà e altre caratteristiche; inoltre consente di registrare il proprio tracciato e ricevere delle segnalazioni mirate. Si tratta di funzionalità che consentono di percorrere in sicurezza sia a piedi che in bici il proprio itinerario grazie al localizzatore di attività GPS. Da precisare che la versione premium consente di scaricare le mappe per consultarle offline.


Ci sono in circolazione diverse guide in diverse lingue. Per la lingua italiana ne è stata recentemente pubblicata una dalla casa editrice Terre di Mezzo, a firma di Roberto Montella. Una guida che è allo stesso tempo anche un racconto, molto coinvolgente.


ACCOGLIENZA  
Si dorme in strutture molto differenti: dai Pilgrims Center (ce ne sono 12 lungo il cammino principale), alle fattorie gestite da famiglie private, strutture religiose, alberghi e B&B. I prezzi variano molto, in media da 15 euro per le strutture spartane a 35 euro per quelle con maggiori servizi. Spesso è possibile prendere un pacchetto completo con colazione, cena e box lunch per il giorno successivo ad un prezzo che varia dai 50 a 90 euro al giorno. È comunque possibile cucinare autonomamente in molte accoglienze.  
 
La tenda? Tante persone utilizzano questo mezzo per dormire fuori la notte. Si può campeggiare in mezzo alla natura, piantando la tenda dove si vuole. Lungo il percorso si trovano anche numerosi Gapahuker (ripari aperti e tettoie) dove ci si può fermare per mangiare, riposare, dormire.  

ATTREZATURA 
Suggerisco uno zaino di 40-50 litri, anche perché le temperature obbligo ad attrezzarsi bene. Cosa mettere nello zaino: Al di là di tutto quegli indumenti tradizionali che si possono portare con sé percorrendo la Via Francigena, oltre al kit medico essenziale di primo soccorso, non devono mancare una giacca anti vento (da considerare anche temperatura fredde) e un buon impermeabile garantito sotto la pioggia per almeno 4-5 ore. Meglio anche le ghette per coprire le caviglie quando piove. Sicuramente scarpe impermeabili Gorotex, alte o medie, ma anche basse a mio avviso vanno bene. Un paio di pantaloni impermeabili sono certamente utili. Infine, da non dimenticare i bastoncini da trekking. 
 
CUCINA 
In questo viaggio si entra anche in stretto contatto con la cucina locale.  
Le specialità norvegesi spaziano dalla selvaggina, ai formaggi al pesce, il tutto da accompagnare con birre artigianali locali.


COMUNITA’ LOCALI 
Le comunità locali, spesso raccolte in piccoli villaggi tra valli e montagne, iniziano ad accogliere con entusiasmo l’arrivo di viandanti che provengono da ogni parte del mondo. Gli abitanti sono anche le prime persone alle quali chiedere di riempire la borraccia con l’acqua se c’è necessità.  
È stato particolarmente bello fermarsi a parlare con gli abitanti o con i proprietari delle strutture.

Per maggiori info sull’itinerario, è possibile andare sul sito della Association for the Route of St. Olav Way (ACSOW) 
https://www.acsow.org/en/frontpage/ 

Autore: Luca Bruschi, Direttore AEVF

 

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Idee originali per un tour fai da te lungo la Francigena Sud nel Lazio

Si può pensare alla Via Francigena come a una destinazione per le proprie vacanze? 

L’associazione DMO “Francigena Sud nel Lazio”, nata per promuovere e valorizzare i borghi e gli altri luoghi di interesse presenti lungo questo tratto della Via Francigena, offre l’opportunità di immergersi nella realtà locale creando pacchetti ad hoc in base alle esigenze di ognuno. Basta dare un’occhiata alle tappe attraversate da questa zona per viver giornate sempre nuove e ricche di scoperte. 

Tra visite a luoghi storici dal passato antico che si perde nel mito, degustazioni di piatti e prodotti tipici e la suggestione di paesaggi unici e pittoreschi, non c’è che l’imbarazzo della scelta per vivere giornate indimenticabili all’insegna di cultura, gastronomia, storia e natura: tante esperienze e momenti di svago da unire ad attività sportive all’aperto, oltre all’esperienza stessa del cammino. 

A spasso nel tempo e nello spazio 

Se si desidera partire con un gruppo di amici con cui si condivide per esempio la passione per gli sport estremi o per la buona cucina, quale migliore soluzione se non un’esperienza di parapendio sull’Agro Pontino o di arrampicata nel Golfo di Gaeta…rigorosamente a picco sul mare! Si potrà visitare il mercato del pesce e acquistare le prelibatezze locali. Una volta ultimati gli acquisti, si avrà quindi la possibilità di preparare il piatto “marino” preferito, sotto la guida esperta di uno chef professionista presso il suo ristorante, per poi degustare il risultato del proprio lavoro. 

Per chi fosse interessato all’arte e alla storia, in questo tratto della via Francigena ci sono moltissimi borghi antichi dal sapore ancestrale, come i paesini di Nemi, Fondi e Cori. Tuttavia, cultura significa anche fare esperienza di folclore e gusto…. in queste zone è infatti possibile immergersi nelle tradizioni locali, partecipando a giornate di vendemmia, a delle “olive experience” con degustazioni mirate o a delle masterclass musicali, per imparare a suonare gli antichi strumenti dei pastori. Sul sito è possibile consultare i principali punti di interesse della Francigena Sud nel Lazio per strutturare al meglio il proprio itinerario. 

È tempo di natura e relax 

La Via Francigena è un itinerario culturale in cui la natura rimane tra le protagoniste indiscusse: percorrerne a piedi o in bicicletta qualche tappa permette di staccare dalla frenesia della vita quotidiana e di ritrovare sé stessi. La Francigena a sud nel Lazio risponde perfettamente a queste esigenze, grazie all’ampia presenza di parchi, sentieri da percorrere in bici o a cavallo, laghi in cui fare SUP o gite in barca e attività di birdwatching alla scoperta della fauna locale. A tutte queste attività, DMO affianca momenti unici, in grado di arricchire l’esperienza francigena come lezioni di yoga in vigna e la raccolta di erbe aromatiche in loco, solo per citarne alcune. Sul sito è possibile consultare eventi e proposte in programma tutto l’anno, oltre a contattare lo staff per richiedere pacchetti ad hoc per un’immersione a 5 sensi in una delle parti più belle della francigena.

 

Contatti: 

LANUVIUM VIAGGI , Genzano di Roma 

commercialerm@dmofrancigenasudlazio.it 

 SPIRIT OF THE TRAVEL, Formia

 commercialelt@dmofrancigenasudlazio.it 

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Bando di gara: gestione del portale web della Via Francigena

L’ Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) è alla ricerca di esperti a cui affidare il servizio di restyling e mantenimento del sito web ufficiale della Via Francigena, punto di riferimento per i pellegrini e tutti coloro che operano per la promozione del cammino. 

Il sito, visibile in tre lingue, è caratterizzato dalla presenza di mappe interattive e georeferenziate, oltre che di contenuti riguardanti notizie e servizi sul cammino e sulle attività di AEVF. 

Inoltre il portale è collegato ai principali canali social e all’App ufficiale della Via Francigena, di cui è oggetto del bando la realizzazione di una potenziale nuova versione. 

Tutti i dettagli relativi alla selezione sono disponibili nel bando di gara allegato alla presente comunicazione.

Le proposte dovranno essere inviate all’indirizzo mail: segreteria@viefrancigene.org entro e non oltre il 15-09-2023. 

Le proposte pervenute saranno giudicate da una commissione tecnica appositamente costituita da AEVF. 

Per informazioni si può contattare l’indirizzo mail sopra indicato. 

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AEVF in Norvegia per il lancio del network europeo rurAllure sul patrimonio dei cammini

Dal 26 al 29 giugno 2023 nelle città di Lillehammer, Gjøvik e Trondheim, in Norvegia, si è tenuto il General Meeting di rurAllure, il progetto europeo Horizon2020 incentrato sulla valorizzazione del patrimonio culturale dei cammini.

AEVF, in qualità di partner di progetto che si occupa delle attività di comunicazione del progetto e dell’attività di ricerca sul patrimonio termale, è stata rappresentata dal Direttore dell’Associazione Luca Bruschi, dalla Responsabile per le Relazioni Internazionali Elena Dubinina e dalla Referente per la Comunicazione Simona Spinola.

Al convegno, organizzato dall’Università Norwegian University of Science and Technology (NTNU), hanno preso parte 40 partecipanti tra i rappresentanti degli itinerari culturali coinvolti nel progetto, di durata triennale, quali il Cammino di Santiago, la Via Romea Germanica, la Romea Strata, il Cammino di Maria e il Cammino di Sant’Olav, oltre a numerosi partner provenienti da tutta Europa e stakeholder locali legati al turismo lento.

Focus dell’evento in Norvegia è stato il lancio di rurAllure quale prima rete di cooperazione, a livello europeo, dei principali cammini

La rete è stata fondata il 27 giugno 2023 a Gjøvik, dalla Fondazione Home Viator per la Via Romea Strata, dall’Associazione Europea delle Vie Francigene per conto della Via Francigena e da MUTKE – Mária Út Közhasznú Egyesület per il Cammino di Maria.

È inoltre aperta a tutti i soggetti che lavorano sui cammini storici, incentrata sulla promozione del turismo lento e sostenibile, sullo scambio di buone prassi a livello europeo, sul creare collaborazioni e sullo sviluppo di progetti.

Il General Meeting è stato un’importante occasione per fare una visita studio lungo il cammino di Saint’Olav, gestito dal Pilegrimsleden. L’itinerario, che collega Oslo con Trondheim con i suoi 640 chilometri, termina alla maestosa Cattedrale di Nidaros.

Il team di AEVF ha visitato alcuni centri di pellegrinaggio regionali incaricati dello sviluppo del percorso nei territori attraversati e alcuni punti di interesse turistico, come la Casa-museo del premio Nobel Sigrid Undset, una delle più importanti scrittrici del Paese, il museo diffuso Lillehammer Museum – Maihaugen,  e alcune chiese tradizionali della Norvegia.

L’evento conclusivo del meeting si è tenuto al centro Nidaros, a Trondheim, con gli interventi del direttore del centro Ingeborg Collin e di Hans Morten Løvrød, direttore del Pilegrimsleden e del Cammino di Saint’Olav.

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Speciale dieta in cammino: 5 modi per fare il pieno di energie

L’alimentazione deve essere sempre equilibrata, sia per garantire il giusto apporto di energia, sia per il piacere di soddisfare il palato. Se pratichi attività all’aria aperta, come escursioni a piedi o in bicicletta di uno o più giorni, è opportuno bilanciare i nutrienti nelle giuste proporzioni. Gli esperti consigliano di considerare nella propria dieta 50% di carboidrati, 20% di grassi e 30% di proteine per curare equilibrio e benessere, specialmente nelle attività outdoor.

Durante un cammino, soprattutto nei tratti più faticosi, è importante non appesantire lo stomaco, ma ricaricare l’organismo con alimenti ricchi di proteine, come ad esempio legumi, formaggi, uova, pesce e carne. Si tratta di alimenti importanti nella dieta mediterranea, modello ritenuto garanzia di salute e di longevità, che contribuiscono a irrobustire i muscoli, che contengono il 40% delle proteine nell’organismo e lo riforniscono del fabbisogno proteico anche in fase di pre e post esercizio fisico.

Ma perché un corretto apporto di alimenti può aiutarti ad affrontare il cammino?

1. “Carboidratati” sì, ma senza esagerare

Rispetto alle proteine, l’assunzione di carboidrati nella propria dieta riveste un ruolo più importante durante l’attività fisica, perché sono il combustibile necessario per tutte le fasi del cammino. Un bel piatto di riso, accompagnato da verdura e frutta, consente di facilitare l’assimilazione degli amidi e quindi di avere a disposizione energia duratura. Presta attenzione alla scelta e alla quantità, perché, oltre ad appesantirti, un consumo sproporzionato di pane, pasta, fette biscottate, biscotti, ecc. può portare a gonfiore e sonnolenza. Meglio optare per i carboidrati complessi, come i prodotti integrali e di avena, che – essendo a rilascio lento di energia – non creano picchi glicemici e danno un senso di sazietà.

2. Tante proteine in pre-escursione… per il tuo recupero muscolare!

Nei giorni precedenti il cammino, pranzi e cene proteiche a base di zuppe di legumi o pesce accompagnati da una porzione di verdure, sono fondamentali poiché contribuiscono alla formazione cellulare e a fare scorta di energia. Un pancake con bresaola e scaglie di parmigiano reggiano, uno yogurt, miele e muesli, oppure delle uova sode, strapazzate o alla coque, sono invece una buona fonte di proteine per iniziare un cammino, perché questi nutrienti hanno una funzione plastica, ovvero di riparazione del tessuto muscolare grazie agli amminoacidi presenti.

3. Ancora proteine: durante e dopo l’escursione… ma tieni d’occhio i grassi!

Per la scelta del pranzo, accompagnare un panino con legumi o pesce significa scegliere alimenti leggeri e nutrienti, ma soprattutto utili, perché un continuo apporto di proteine, quando si svolge attività fisica, porta il tuo corpo a produrre energia e quindi a stabilizzare la curva glicemica, ovvero ad evitare che i tuoi muscoli si strappino. L’avocado può essere utile per mantenere la riserva di grassi “sani”, indispensabile fonte di energia e proteine, senza però esagerare! Al rientro, per ricaricarsi e ripristinare la riserva energetica del glicogeno, un bel piatto di legumi come ceci, fagioli e piselli possono completare un meritatissimo piatto di pasta.

4. Una riserva preziosa? Garantisciti una miniera di vitamine e sali minerali

Camminare tanto e per un lungo periodo, qualunque sia la stagione, inevitabilmente porta alla sudorazione e quindi alla perdita di liquidi, ovvero di sali minerali. Ecco, quindi, che – oltre a bere regolarmente –  durante il cammino è fondamentale consumare piccole quantità di frutta fresca, disidratata e secca. Oltre a idratare l’organismo, la frutta è facilmente digeribile, garantisce un apporto continuo di vitamine che l’organismo non è in grado di produrre da sé e offre sostegno in caso di calo di zuccheri.

5. Con la carne pronta lo zaino è più leggero e sostenibile

Per gli onnivori, le proteine della carne consentono di assumere la maggior parte degli amminoacidi essenziali, cioè quelli che l’organismo non è in grado di produrre in autonomia e che contribuiscono alla sintesi proteica muscolare: un’ottima soluzione per il mantenimento dei muscoli e la riparazione dei tessuti, che peraltro l’organismo assorbe facilmente.

La carne è fonte di minerali quali ferro (eme), zinco, e selenio, che servono rispettivamente per la formazione dell’emoglobina e quindi per l’ossigenazione dei tessuti durante l’attività fisica, per la crescita e riparazione dei tessuti e a supportare il sistema visivo ed olfattivo, oltre che a fungere da antiossidante. Uno scarso apporto di ferro può ridurre la tua prestazione sportiva durante il cammino, come anche altre funzionalità. Altra importante componente della carne, è la vitamina B12, che è coinvolta nella formazione dei globuli rossi, nella sintesi delle proteine, nel mantenimento dei tessuti, e nella trasformazione dell’energia.

Portare con sé della carne durante un cammino pone il problema di conservarla, in modo che non perda le sue proprietà nutrizionali soprattutto quando le temperature aumentano, e di cucinarla senza andare ad appesantire lo zaino. Fortunatamente sul mercato esistono dei prodotti pronti che possono risolvere facilmente il dilemma, come quelli proposti da Carne Montana. Nella scelta della carne per il tuo cammino presta sempre attenzione al gusto ma anche alla provenienza e prediligi brand che comunichino in modo trasparente il loro impegno verso l’ambiente. Carne Montana ha realizzato dei prodotti pratici, gustosi e leggeri, con 100% carne da allevamenti italiani e realizzati in una filiera corta. Una soluzione pratica che riempie lo stomaco, ma non lo zaino!

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Zaino da trekking: quale scegliere e cosa portare in un cammino di più giorni

La data della partenza si avvicina; sembra di aver preso tutto ma non si può fare a meno di rivedere mentalmente la lista di “ce l’ho, ce l’ho, mi manca!” con la tentazione di svuotare lo zaino e rifare tutto da capo… Calma! Innanzitutto, ricordiamo che è normalissimo avere dubbi in questi casi, in vista di un viaggio a piedi o in bici. Niente paura: oggi vedremo insieme quale zaino scegliere per un’escursione di più giorni e cosa portare con sé.

Partiamo dal primo step: quale zaino è la scelta giusta?

Il dubbio atroce: quale zaino scegliere?

Lo zaino è una delle componenti più importanti dell’equipaggiamento: è la nostra “casa” in viaggio e va scelto con molta cura (secondo solo agli scarponi). Un acquisto disattento potrebbe comportare più o meno diverse difficoltà durante l’esperienza in cammino.

Esistono molti modelli, con diverse capienze e forme. Se ne distinguono almeno tre adatti per esperienze ed usi diversi:

20/40 litri: piccolo ma sufficiente per un’escursione di un giorno;

40/60 litri: adatto per escursioni di più giorni solitamente senza tenda, con pernotto in struttura;

60/100 litri: ideale per lunghi viaggi a piedi, in cui è previsto l’uso di tenda, fornello e sacco a pelo.

Per scegliere lo zaino bisogna prestare attenzione anche alla stagione, optando quindi per un modello invernale più capiente, per via dell’equipaggiamento o maggiormente ingombrante da portare, o per un modello estivo più leggero e traspirante, in caso di alte temperature. Attenzione anche al peso! Lo zaino non dovrebbe superare il 10% del peso corporeo, ed è comunque meglio limitarsi ad un massimo di 7-8 kg ben distribuiti.

Da tempo consigliamo gli zaini targati Ferrino Outdoor per la loro praticità, compattezza e per lo stile colorato ed elegante. In particolare, ci siamo affezionati al modello ‘Finisterre’, pensato proprio per pellegrini/e che percorrono lunghe distanze. Lo staff dell’Associazione ha avuto l’occasione di provarli durante i 4 mesi in cammino di Road to Rome 2021 e non potremmo essere più che soddisfatti della nostra scelta!

Clicca qui per scoprire tutti i modelli sul sito Ferrino

Cosa mettere (e non) nello zaino?

Passiamo ad una domanda cruciale. Dopo aver scelto il modello, cerchiamo di capire cosa portare in un viaggio di più giorni:

  • Indumenti in materiale tecnico e leggero: di solito si porta un massimo di tre ricambi per un cammino di una settimana. Servirà poi un pile (leggero), un k-way, un berretto di lana (o cappello da sole in estate) e dei guanti. Inoltre, bisogna prestare un occhio ala selezione dei calzini: meglio optare per i più adatti alle tue scarpe, per evitare fastidiosi sfregamenti sui piedi.
  • Crema per i piedi: per prevenire l’insorgenza di vesciche, prima di partire andrebbe applicato del borotalco sui piedi e, a fine tappa, una crema defaticante e rinfrescante alla menta o del burro di karité.
  • Kit di prima emergenza: da tenere sempre a portata di mano.
  • Coltellino multiuso con seghetto, lampada frontale e un piccolo kit da cucito.
  • Mappa e informazioni pratiche sul cammino: consigliamo di scaricare le tracce GPX (a questo link sono disponibili le tracce per chi percorre la Via Francigena), o ancora meglio di scaricare l’app di AllTrails, che permette di condividere le info con altri viaggiatori, ma anche di portare una cartina nel caso si dovessero attraversare zone con poca copertura o per scongiurare imprevisti da batteria scarica. Inoltre, è importante avere tutte le informazioni legate alle strutture di accoglienza, i punti d’acqua e i ristori.
  • Tenda e sacco a pelo, per chi decide di compiere un cammino di più giorni senza appoggiarsi alle strutture di accoglienza. Si trovano spesso camping attrezzati, oppure aree private dove poterla montare agilmente (si consiglia di visionare la nostra sezione Dove dormire sull’argomento).
  • Bastone da passeggio o bastoncini da trekking, utili per diversi motivi: dare ritmo quando si cammina, mobilitare le braccia e fornire un appoggio nelle salite e nelle discese. Molti bastoncini hanno la possibilità di essere accorciati per essere inseriti nelle tasche laterali esterne dello zaino quando non servono.

Nella preparazione dello zaino è necessario prestare cura e attenzione a come riporre gli oggetti.

Ci sono alcune regole di base alle quali ci si dovrebbe attenere: gli oggetti pesanti vanno messi in alto oppure nel mezzo, tutti vicini alla colonna vertebrale; non posizionare mai oggetti appuntiti o duri a contatto diretto con la schiena; tenere a portata di mano (nelle taschine dello zaino) il kit di pronto soccorso e la borraccia, oltre che tutti quegli oggetti, che si potrebbero dover tirar fuori e riporre nello zaino più volte al giorno mentre cammini.

Per non perdere alcuna informazione importante abbiamo chiesto anche l’opinione di alcuni viaggiatori esperti, consultabile nel nostro blog.

5 step per indossare e regolare lo zaino

Indossare in modo appropriato lo zaino significa, far si che di mantenere regolare la posizione della schiena, dato che il corpo possiede un baricentro naturale che si squilibra, in caso si portino dei pesi, e questo ovviamente rende automatico lo spostamento in avanti della schiena, per compensazione. Come evitarlo? Occorre bilanciare il peso distribuendo il 70% sul bacino ed il 30% sulle spalle.

Oltre a questo è importante seguire i seguenti accorgimenti:

  1. Regolare la lunghezza dello schienale tramite gli appositi lacci, sulla base delle proprie misure;
  2. Allentare cinghie e spallacci per ripartire il peso come indicato sopra;
  3. Chiudere la cintura lombare, una volta indossato lo zaino, coprire l’osso del bacino (senza andare troppo in alto o in basso) per mantenere stabili gli spallacci;
  4. Regolare cinghie di tensione e spallacci, usando gli appositi tiranti, in modo che lo zaino aderisca al corpo, anche in corrispondenza della fascia lombare.
  5. Chiudere il cinturino pettorale e regolarne l’altezza per consentire al petto di muoversi.

E adesso cosa resta da fare? Preparare lo zaino, e partire!

Buon cammino e… non si deve dimenticare di condividere i racconti di viaggio sui propri social taggandoci!

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Ciclovia Francigena in Val di Susa: inaugurati i primi 35 km

Da Caselette e Avigliana fino a Villar Focchiardo in Val di Susa in bicicletta: un sogno, chiamato Ciclovia Francigena, oggi divenuto realtà. Con il completamento dei primi due lotti dell’opera, di oltre 35 km, sabato 3 giugno 2023, alla presenza degli amministratori locali, è stato tagliato ufficialmente il nastro a questo grande progetto di promozione turistica del territorio in chiave sostenibile realizzato dall’Unione Montana Valle Susa. Un percorso cicloturistico lungo il tratto piemontese della Via Francigena – la cui realizzazione era stata avviata durante la precedente amministrazione – che si innesta nelle  grandi ciclovie VenTo (Venezia – Torino) di 680 km e AIdA (Alta Italia da Attraversare).

Cliccando qui è possibile scoprire il tracciato della ciclovia in Val di Susa. La mappa interattiva della Francigena può invece essere seguita durante il viaggio scaricando l’App di AllTrails.

Un’opera, che si snoda dolcemente nel fondovalle permettendo di godersi le bellezze del paesaggio fuori dalle strade trafficate, che è ancora work in progress. Stanno partendo infatti i lavori di prosecuzione della ciclovia, con l’obiettivo di collegare Villar Focchiardo a Bussoleno (terzo lotto). Ma l’ambizione vera è di arrivare fino al Moncenisio, realizzando un itinerario complessivo da 62 km. Si chiuderà infatti a breve la progettazione partecipata con i Comuni della Val Cenischia: una volta ultimata, occorrerà quindi cercare i fondi per l’attuazione del quarto lotto, quello conclusivo.

Cliccando qui è possibile scoprire tutti i nostri consigli per prepararsi a percorrere la Francigena in bicicletta.

“Chi mi ha preceduto ha giustamente pensato alla bicicletta come volano di sviluppo per il territorio”, ha spiegato il presidente dell’Unione Montana Pacifico Banchieri. “Purtroppo da quando si pensa a un’opera di questo tipo a quando si riesce ad realizzarla, passano tanti anni e tante difficoltà da superare. Se quindi si arriva, con tanta fatica, ad inaugurare un pezzo così importante della ciclabile, possiamo dire che è un successo e una grande soddisfazione per tutti, dai funzionari che ci hanno lavorato, agli amministratori che si sono avvicendati. Io sono convinto che questa ciclovia serva innanzitutto come servizio per il nostro territorio, a disposizione dei cittadini che vogliono muoversi con la bicicletta o fare sport. Però può servire anche per portare sviluppo e turismo e per far sì che la valle diventi più ricca, bella e attrattiva”. 

Per l’ex presidente Sandro Plano: “quest’opera è il simbolo di come le Unioni Montane rappresentino davvero l’essenza delle politiche di territorio. La ciclabile abbraccia un’intera valle e il fatto un organismo abbia pensato a un’infrastruttura che lega tutto il territorio è un elemento che ci fa riflettere. Voglio quindi ringraziare gli amministratori che hanno portato avanti il progetto, ma soprattutto i tecnici, in particolare Mauro Parisio e i suoi colleghi, che hanno fatto un lavoro eccezionale”.

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[Comunicato Stampa dell’Ufficio Stampa Unione Montana Valle Susa]