Via Francigena

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Un simbolo di fraternità, il bordone del pellegrino

L’itinerario della Via  Francigena unisce Canterbury a Roma con un tratto relatvamente corto nella parte inglese, ma sicuramente essenziale. Un gruppo di pellegrini francesi provenienti da diverse regioni hanno deciso di camminare insieme su queso tracciato, accompagnati dal “bordone” del pellegrino.

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Il cammino dei Diritti. Incontro a Pavia

E’ partito a ferragosto un pellegrinaggio laico organizzato col patrocinio di Regione Piemonte e della Città di Torino in larga parte lungo la ‪Via Francigenai e il cui arrivo a Roma è previsto per il 20 settembre a Porta Pia.
L’Assessorato al Turismo della Provincia di Pavia ha sostenuto l’iniziativa e ha dato loro tutto il supporto. 
Lo scopo è sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di una legge che garantisca i diritti anche alle coppie di fatto, indipendentemente dall’orientamento sessuale.
L’assessore Marchiafava ha incontrato ieri il Presidente del Comitato e alcuni rappresentanti all’Abbazia di Sant’Albino a Mortara.
La località è significativa perché proprio a Mortara è in corso una raccolta firme presso il Municipio contro la riforma della “Buona Scuola” che introduce l’educazione di genere contro le discriminazioni e che invece è oggetto di dissennate strumentalizzazioni politiche, del tutto fuori luogo, ricolte verso una riforma che educa al rispetto di genere e a non discriminare.

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Pilgrim Crossing Border, step by step

Procede il cammino Pilgrim Crossing Borders partito da Trondheim, in Norvegia, diretto a Roma e Gerusalemme. Con piacere pubblichiamo la comunicazione degli amici della Via Romea.

Cari amici,

Il nostro pellegrinaggio avanza come previsto. I pellegrini hanno finora camminato per quasi quattro mesi e coperto quasi 2.000 chilometri.  La dimensione del nostro gruppo è variato da 3 a circa 25 perosne e a volte anche di più. La staffetta  attira l’attenzione di giornali e media radiotelevisivi e i nostri sostenitori stanno “seguendo” il nostro blog e la pagina Facebook.  I  locali ci ricevono con cordiale ospitalità, tra cui molti sindaci delle città che visitiamo. Stiamo facendo nuove amicizie, e la Via Romea  è davvero  ” Weg der Begegnungen”,  La via degli Incontri. Abbiamo apprezzato gli incontri  con rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane in Würzburg e Donauwürth: questo è veramente in sintonia con lo spirito del nostro pellegrinaggio.

I nostri  pellegrini raggiungeranno Reith bei Seefeld, in Austria, il 25 agosto. L’Associazione Jakobsgemeinschaft Tirol  ci condurrà lungo la strada attraverso l’Austria, e hanno in programma di raggiungere il Brennero 28 agosto. Il nostro  cammino verso Roma continuerà insieme con la Via Romea Germanica e il CAI. E’ rassicurante  sapere che  sia ben organizzato e curato. Molte  grazie a tutti per l’aiuto e il sostegno.

Il 25 ottobre alle 09:30 siamo invitati a un incontro seguito da una riunione per festeggiare il nostro arrivo a Roma. Questo incontro si svolge in Sala Campidoglio, una aula consiliare prestigiosa al Campidoglio, nel cuore di Roma. I rappresentanti del Sindaco di Roma e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo saranno presenti per darci il benvenuto. In questo incontro saremo raggiunti da circa 200 pellegrini che hanno camminato da Assisi a Roma. Il loro pellegrinaggio ‘da Francesco a Francesco’ (da Francis a Francesco) è organizzato in collaborazione con l’Unione Nazionale Proloco Italiane (UNPLI). Apprezziamo questo essere fraternamente insieme. Nel corso della riunione i rappresentanti delle associazioni dei pellegrini partecipanti (PiCroBo e i pellegrini di Assisi) faranno brevi resoconti dei rispettivi pellegrinaggi verso Roma.

F. Foietta (Via Romea Germanica) e A. Alberti (Gruppo dei 12, Via Francigena del Sud, Rete dei Cammini) faranno da moderatori durante la sessione pomeridiana dove si parlerà delle esperienze di cammino.

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Gli amici di Ivrea danno il benvenuto all’Abate di Saint-Maurice

Il 20 agosto è stato accolto ad Ivrea un piccolo di gruppo di pellegrini, guidato dall’Abate Joseph Roduit, attualmente in cammino verso l’Abbazia di Saint-Maurice nel Cantone Vallese per la ricorrenza del 1500esimo anno della fondazione. Il 29 agosto sono previste le celebrazioni ufficiali.

L’Associazione “La Via Francigena di Sigerico” di Ivrea, ha dato loro il benvenuto e li ha accompagnati per una breve visita ai monumenti dell’Ivrea Medievale, alla Chiea di S. Bernardino ed al Duomo, dove hanno potuto incontrare il Vescovo Mons. Edoardo Cerrato.
 
L’Abate Roduit ha fatto dono al Vescovo di un libro sull’Abazia e di un oggetto originale svizzero, esprimendo il proprio augurio di “Buon Cammino” ai pellegrini in partenza .

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Cammino dei Diritti. Tanti passi per l’uguaglianza

E’ partita il 15 agosto da Torino, la marcia ‘Cammino dei Diritti‘, promossa da Piero Spina per rivendicare i diritti delle coppie di fatto di tutte, etero e no, sostenuta dai Radicali.

La meta da raggiungere è Roma il 20 settembre percorrendo la Via Francigena. presenti alla partenza esponenti di associazioni per i diritti come Angelo Pezzana, fondatore del Fuori, e Paola Bragantini, parlamentare Pd che ha annunciato che il 20 sarà a Roma. Hanno mandato il loro saluto, tra gli altri, il sindaco Piero Fassino e l’assessore Ilda Curti.

Lo scopo e le motivazioni sono spiegate nel dettaglio da Piero Spina nella pagina del “Cammino dei diritti“.

Sono tante le storie di soprusi che ogni giorno coinvolgono le coppie di fatto”, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione del governo su una legge che garantisca alle coppie di fatto di qualsiasi orientamento sessuale diritti equiparabili a quelli delle coppie sposate, compresa la reversibilità della pensione e la possibilità per gli omosessuali di sposarsi civilmente.

4 settembre 2011: Rossana Podestà, compagna per trent’anni dell’alpinista esploratore Walter Bonatti, viene allontanata dalla rianimazione di un ospedale romano (“tanto lei non è la moglie”).

24 maggio 2014: un mio caro amico muore di cancro. Il compagno di una vita non può autorizzare l’espianto delle cornee perché “non è un parente”, con grave danno per la collettività.

Questi sono solo due tra i numerosi episodi di ingiustizia sociale che continuano a succedere nel nostro Paese, che non vuole dare tutele alle coppie di fatto, spesso invocando la priorità, quando non l’esclusiva nelle scelte, alla sola famiglia tradizionale. 

Dal Dopoguerra ad oggi, tutti i Governi che si sono succeduti hanno colpevolmente ignorato i diritti di milioni di persone.

Questo Cammino dei Diritti vuole sensibilizzare l’Opinione Pubblica e chiedere al Governo Italiano:

una legge che garantisca alle coppie di fatto di qualsiasi orientamento sessuale, diritti equiparabili a quelli delle coppie sposate (possibilità di stare accanto al proprio compagno in ospedale, reversibilità della pensione, ecc.)
una legge che garantisca alle coppie dello stesso sesso che lo desiderano, di potersi sposare civilmente
Negli altri Paesi europei dove queste leggi già esistono, la famiglia tradizionale non ha subito contraccolpi di alcun tipo e tutto procede come prima, con una sola differenza: è stato posto rimedio a una grave ingiustizia e finalmente tutti i cittadini sono garantiti allo stesso modo. Piero Spina – Presidente del Comitato promotore del Cammino dei Diritti”

Erano circa una ventina il 15 agosto tutti con la t-shirt bianca e la scritta “Camminata dei diritti”, il percorso e le esperienze dei “pellegrini” è aggiornato sulla pagina Facebook e da Radiofrancigena queste le tappe del cammino:

15 agosto: Torino-Castiglione Torinese km 15,6

16 agosto: Castiglione Torinese-Lamporo km 32,9

17 agosto: Lamporo-Vercelli km 29,9

18 agosto: Vercelli-Robbio km 18,5

19 agosto: Robbio-Mortara km 15,6

20 agosto: Mortara-Gropello Cairoli km 24,6

21 agosto: Gropello Cairoli-Belgioioso km 33,1

22 agosto: Belgioioso-Orio Litta km 24,1

23 agosto: Orio Litta-Montale km 26,3

24 agosto: Montale-Fiorenzuola km 22,7

25 agosto: Fiorenzuola-Costamezzana km 28,5

26 agosto: RIPOSO

27 agosto: Costamezzana-Sivizzano km 26,8

28 agosto: Sivizzano-Berceto km 22,8

29 agosto: Berceto-Pontremoli km 26,3

30 agosto: Pontremoli-Aulla km 27,9

31 agosto: Aulla-Sarzana km 15,8

01 sett-: Sarzana-Pietrasanta km 33,9

02 sett.: Pietrasanta-Lucca km 32,3

03 sett.: Lucca-Altopascio km 16,4

04 sett.: Altopascio-San Miniato km 23,5

05 sett.: San Miniato-Gambassi Terme km 23,6

06 sett.: Gambassi T. – San Gimignano km 13,5

07 sett.: RIPOSO

08 sett.: San Gimignano-Monteriggioni km 24,8

09 sett.: Monteriggioni-Siena km 15,3

10 sett.: Siena-Ponte d’Arbia km 26,2

11 sett.: Ponte d’Arbia-San Quirico km 22,3

12 sett.: San Quirico – Radicofani km 28,6

13 sett.: Radicofani-Acquapendente km 23,8

14 sett.: Acquapendente-Bolsena km 20,0

15 sett.: Bolsena-Viterbo km 32,4

16 sett.: Viterbo-Capranica km 30,9

17 sett.: Capranica-Campagnano km 25,8

18 sett.: Campagnano – La Storta km 24,3

19 sett.: La Storta – Roma km 14,5

Fonte: TazebaoNews

 

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Arte in tavola sulla Francigena, a Berceto

A Berceto fino al 13 settembre si può sostare per «gustare l’arte». Quarantaquattro artisti sulla strada del gusto e dell’arte, lungo la via Francigena che va da Roma a Canterbury e che in questo caso interessa solo la tratta italiana, con tutti i comuni aderenti all’iniziativa promossa dall’Associazione Sentieri dell’Arte e patrocinata dall’Associazione Europea Vie Francigene.

Li troviamo esposti in ordine topografico (dalla Valle d’Aosta a Roma) nella mostra al Museo Pier Maria Rossi di Berceto, una delle tappe più significative di un percorso che vuole valorizzare le tradizioni del gusto associate a quelle dell’arte figurativa; quindi ricette sui tavoli e pitture, sculture, fotografie, installazioni nelle sale. Una dedicata a 9 artisti bercetesi: Claudia Tebaldi con una natura morta pop a confronto con quella tradizionale di Maria Manghi, Mara Carrescia con il suo “Volto d’anziana” a celebrare i depositari della tradizione, come fa Giuseppina Pioli con l’intenso ritratto del nonno a puntasecca su lastra di zinco. Alan Alfieri evoca la figura dello “Spaccapietre” con segno marcato, espressivo, Luciana Zucchelli dipinge volti femminili lunari, evocativi e Paolo Delpiano si spinge nell’astrazione estrema, geometria di linee purissime, mentre Giuseppe Bigliardi, anche lui molto sintetico e simbolico propone la “Babele”, struttura di legno e piombo con la scritta Genesi in tutte le lingue e il numero 01, ovvero la lingua binaria, a ricordare come la via sia da sempre stata il mezzo di comunicazione, nel Medioevo come e forse più di ora. Infine due sculture differenti per stile e per dinamica nello spazio ma unite nel segno del cammino e della fede che conduce: il bozzetto ligneo per la statua di S. Moderanno di Claudio Marchetti e “il Pellegrino” in trucioli di ferro dipinti di Pino Carcelli.

Da segnalare l’imponente scultura de “Il viandante” di Mario Tonino di Carema, gigante di terra uscito dalla fantasia di Tolkien, “Il mercato delle donne” del piacentino Alberto Gallerati, vago ricordo di Guttuso ma con figure tra la ferma iconicità di Campigli, la composta bellezza di Cassinari nei volti e la gioiosa esuberanza corporea di Botero.

A fianco un suggestivo quadro dalle tinte ocra e i corposi spessori a spatola del fidentino Rino Sgavetta rievoca il passo del viandante a cavallo “Sulla via Francigena”, mentre il fornovese Ermanno Ponzi apre “Una finestra sul Taro” da dove entrano solo le tinte delle emozioni, del fango e della sera, informi sensazioni. Nell’altra sala s’ammira l’ariosa natura morta dell’acquerellista inglese Jannina Veit Teuten che aveva già presentato una personale in questa sede, quindi l’intenso “Angelo del pellegrino”, dalle linee in stile “Scuola romana” dell’artista, poeta, scultore Massimo Lippi di Siena. Il pontremolese Luciano Preti propone un’arca bronzea con lo sfondo di un sole ripreso da un arredo liturgico barocco, mescolando tempo e spazio e creando la dimensione di un viaggio eterno, tra aldiqua e aldilà, tra passato e futuro, umano e divino. Roberto Joppolo di Viterbo ha dipinto una sinfonia di corpi intrecciati, puzzle colorato che è abbraccio universale e corale preghiera di vita e d’amore, la stessa fusione che si ritrova nelle sue celebri sculture. E questa commistione introduce all’interessante collaterale al secondo piano con le opere delle creative del “Parma Patchwork Club” che celebrano l’arte e il gusto della via Francigena con lavori non più definibili come mero artigianato. Nell’anno dell’Expo, ecco l’esaltazione delle eccellenze italiane lungo la via da sempre più famosa d’Europa.

Manuela Bartolotti su Gazzetta di Parma

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VIIème réunion interregionale, le compte-rendu

Le compte-rendu de la VIIème réunion interregionale sur la Francigena qui a eu lieu à l’Abbaye de Saint-Maurice en collaboration avec l’Association Européenne Chemins Via Francigena, le 26 juin.Un remerciement à tous les participants pour les importantes contributions aux débats et aux résultats de la réunion ainsi que les partenaires de Saint-Maurice et du Canton Valais pour l’accueil chaleureux et généreux.

Compte-rendu en-pièce ci jointe

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The report of the VIIth interregional meeting

The report of the VIIth interregional meeting hosted last 26 June in Saint-Maurice Abbaye, in cooperation with the European Association of Vie Francigene.


Many thanks to all participants for their valuable contributions to the debates and conclusions of the meeting. We would also like to thank our partners in Saint-Maurice and in the Canton Valais for their warm andgenerous hospitality.

Document attached.

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Il report della VII riunione interregionale

Il rapporto della VII riunione di coordinamento tra le Regioni europee della Via Francigena, svoltasi il 26 giugno u.s. negli spazi dell’Abbazia di Saint-Maurice in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno portato il loro significativo contributo, funzionale per il dibattito e ai risultati della riunione, ed ai partner di Saint-Maurice e del Canton Vaud per la calorosa e generosa ospitalità.

Report in allegato

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Tra Santiago e Roma, lungo la Via Tolosana

Da Arles a Toulouse, attraverso la Provenza, Linguadoca e Midi-Pirenei. Luca Bruschi racconta l’esperienza di questo affascinante cammino che da una parte guarda a Santiago di Compostela, dall’altra volge lo sguardo verso Roma e la Francigena.

IL TRACCIATO
In cammino per quasi 400km lungo la Via Tolosana, una delle quattro vie storiche che portano a Santiago de Compostela e che si riuniscono in un solo itinerario in Spagna, a Puente-la-Reina. Questo primo cammino parte da Arles passando da altri splendidi luoghi come Saint-Gilles, Montpellier, Toulouse e Somport; un altro parte invece da Puy-en-Velay, verso Conques e Moissac; Il terzo inizia da Vezelay e l’ultimo da Tour, in direzione Saint-Jean d’Angely e Bordeaux. Cammini carichi di storia, di cultura, di spiritualità.

Oggi la Via Tolosana è ben segnalata con l’indicazione GR653. Questo cammino è lungo in totale circa 700km. Una volta arrivato al colle di Somport si unisce al cammino aragonese ed entra in Navarra, dove poi incomincia il celeberrimo Camino Francés. Questa via viene percorsa nella doppia direzione, cioè verso Santiago e verso Roma: attualmente il percorso è aperto anche ai pellegrini nella parte francese fino alle Alpi del Monginevro (GR653D) e nella tratta fino al confine con la Liguria (GR653A), verso l’Italia.

Una via che racchiude al suo interno numerosi siti inseriti all’interno del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1998. Diventa difficile sintetizzare i motivi per cui vale la pena scoprire “lentamente” questo percorso, a piedi o in bicicletta. Personalmente ho apprezzato i piccoli villaggi attraversati intrisi di colore e mediterreneità, i paesaggi selvaggi della Camargue, l’impronta romana legata alla storia passata, le distese di vigneti che si attraversano, il Ponte del Diavolo ed la splendida abbazia di Saint-Guilhem, il parco naturale regionale dell’Alta Linguadoca, il patrimonio gastronomico, l’accoglienza verso i pellegrini.

IL COLLEGAMENTO CON LA VIA FRANCIGENA
Il collegamento con la Francigena ed il potenziale che lega i due itinerari è di indubbio valore storico. Da una parte il cammino si innesta al valico del Monginevro, in Piemonte, dall’altra in Liguria, seguendo quella che viene definita “Via della Costa”. In entrambi i casi il percorso francese – segnalato dalla Federazione Francese della Randonnée Pedestre (FFRP) in collaborazione con le istituzioni locali- si collega alla Francigena europea di Sigerico e ne diventa la naturale estensione verso Roma.

L’Associazione Chemins Saint-Jacques Compostelle (ACIR) è il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono approfondire e percorrere questo cammino. Ho avuto la possibilità di incontrare Sebastian Penari e Laetitia Marin, due dei responsabili della rete europea fondata nel 1990 dalle regioni- Midi-Pyrenées e Aquitaine, supportata dalla città di Toulouse (oggi riunisce oltre 80 città e 30 associazioni amiche). Dalle loro parole si percepisce tanto del grande lavoro che stanno facendo per promuovere la via, oggi ancora poco fequentata (sono solo 2.000 pellegrini all’anno) e per preservarne il valore culturale. Grazie al prezioso lavoro dell’associazione, in collaborazione con la FFRP ed il Ministero della Cultura Francese, i Cammini di Santiago di Compostela in Francia sono stati iscritti al Patrimonio Mondiale dell’UNESCO attarverso la messa in rete di 64 monumenti individuali e 7 d’insieme. Una attività comune tra la ACIR e l’AEVF è auspicabile, soprattutto per lavorare congiuntamente su temi quali segnaletica, manuenzione, accoglienza, percorso, promozione, progettazione transfrontaliera, scambio di buone prassi.
Per maggiori info:
Agence de Coopération Interregional et Réseau Chemins de Saint-Jacques de Compostelle (Touluse)
www.chemins-compostelle.com

LE IMPRESSIONI DI VIAGGIO
Mi sono lasciato trasportare dal cammino, come sempre mi accade. Ho scelto volutamente questo “angolo” di Francia poco frequentato dai pellegrini ed ancora poco conosciuto. Esso mi ha restituito un tempo prezioso per fermarmi, per guardare lontano, per riflettere. In cammino riesco a prendere appunti, chiacchierare senza fretta con persone lungo la via, faccio vagare e fluttuare i miei pensieri con il tempo che scorre senza il minimo affanno. Tutto si relativizza alla velocità di 4km/h con il ritmo cadenzato del bastone che, ogni volta che tocca il terreno, sostituisce idealmente la lancetta del mio orologio.

Da undici anni trovo in questo modo di viaggiare una autenticità che ogni volta riesce a sorprendermi. E’ bello lasciarsi trasportare verso posti nuovi, ascoltare la gente, le loro voci e le loro storie, vedere le facce delle persone. Si tratta poi di esperienze di viaggio che racchiudono una forte dimensione spirituale e di ricerca personale, anche legata alle radici culturali di questi cammini. Su questi sentieri e in questi luoghi riesco a sentire la voce della storia.

Mi piace viaggiare cosi. Viaggiare alla fine penso sia un’arte semplice, fatta di pochi ingredienti e senza nulla di superfluo. Parafrasando Tiziano Terzani, più il viaggio è lento, più riesco a farlo con passione e amore. Trovo anche nella solitudine del viaggiatore una magnifica compagna. Di questo cammino mi rimangono ovviamente gli incontri, quelli che magari fai per caso e che per tutta la vita porti con te: il giramondo esploratore Philipphe conosciuto a cena a Saint-Gervais-sur-Mare, alcuni hospitaleri come il folle “pasionario” Nicolas a Vauvert, Jean Claude che si fa in quattro per accompagnarmi nel punto tappa ad Anians, l’anziana signora di Lodeve che si preoccupa per rifornirci le provviste di cibo per la lunga tappa successiva, il pittore ed artista Catalo di Boissezon che mi apre le porte della sua casa/atelier per offrimi il caffè.

Ci sono i bei compagni di viaggio con i quali ho condiviso parte dell’esperienza: Irina che ha viaggiato con me la prima parte di cammino e che presto partirà per un tour di un anno in giro per il mondo; la musicista tedesca Laura, il generoso Hugo e le sue mitiche omelettes (che non si staccano dalla pentola); l’estroversa Eva che è riuscita a fare alcune tappe impegnative con l’infradito, la rassicurante e colta Caroline, l’artista “on the road” Viola alla ricerca di un nuovo cammino personale, la giovane studentessa Angie che viaggiava con uno zaino da quasi 20kg.

Jacques Lanzamann dice che “camminare diei giorni con qualcuno, è come aver vissuto dieci anni con lui“. Non posso che confermare questa affermazione, la trova assolutamente vera.

Come sempre trovo nella condivisione a fine tappa uno dei momenti più forti del cammino, fatto di racconti, di stanchezza, di aneddoti, di partecipazione. Mi rimangono poi i risvegli e le immagini avvolgenti dell’alba: la giornata assume un colore differente quando hai la possibilità di vedere il sorgere il sole e sei immerso nel slilenzio della natura e del cammino. Questi eterni momenti mi restituiscono una impagabile energia, difficile da spiegare. Tutto ciò mi fa sentire un atomo infinitesimale e mi fa entrare in un’altra dimensione dove spazio e tempo si fondono in un’unica onda emozionale. Mi sento davvero vivo.

Nel cammino riesco a spogliarmi di tutto. Nello zaino prima di partire tendo a mettere solo l’essenziale (che non supera 8kg!), comprese le mie imperfezioni e le mie paure, le ansie, le preoccupazioni che via via si fanno più leggere con l’intercedere lento del cammino. L’essenza e la semplicità del cammino le trovo poi ogni giorno, nei sorrisi gratuiti delle persone e nelle piccole cose: un grappolo di lamponi o frutta trovata lungo il percorso, una fetta di anguria o il gusto dissetante di una birra dopo la doccia a fine tappa, la scoperta di uno dei tanti prodotti gastronomici del territorio.

Ora è tempo di pensare al prossimo viaggio, come sempre inizierà con il primo passo. Penso di avere una irreversibile sindrome per questi cammini, ognuno dei quali ha una sua storia da raccontare.

Luca Bruschi