Via Francigena

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Ten marathons in 7 days: the challenge of Miles Skinner on Via Francigena

Miles Skinner, an English marathon runner, set off from Lucca on the 25th of April for a real challenge: running 420 km, the equivalent of ten marathons, in 7 days, following the Via Francigena from Lucca to Rome.

Miles runs to raise funds for the Monte San Martino Trust, an English charity that offers scholarships to deserving Italian students, founded to repay the Italian people who during the World War II gave shelter to allied war prisoners.
AEVF and sloWays have been partners in the organization of the travel, assisting Miles in the itinerary definition and booking of accomodation along the path. 

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10 maratone in 7 giorni: l’impresa di Miles Skinner lungo la Via Francigena

Miles Skinner, maratoneta inglese, è partito il 25 Aprile da Lucca per una vera impresa: percorrere 420 km, l’equivalente di 10 maratone, in 7 giorni, seguendo il percorso della Via Francigena da Lucca a Roma. 
Miles corre per raccogliere fondi per il Monte San Martino Trust, fondazione inglese che offre borse di studio a studenti Italiani meritevoli, istituita per ripagare gli Italiani che durante la seconda Guerra Mondiale diedero riparo ai prigionieri di guerra Alleati.
AEVF e sloWays sono stati partner nell’organizzazione del viaggio, assistendo Miles nella definizione dell’itinerario e l’individuazione di strutture di accoglienza lungo il percorso. 

Leggi il suo blog

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Restaurant Da Benedetta in Vetralla

In Vetralla, on the Via Francigena, you will come across the restaurant and bar Da Benedetta. In a cozy, familiar setting you’ll be able to taste dishes cooked on the basis of classic Tuscia recipes: local meat cooked on charcoal fire, home made pasta, recipes made with organic eggs, vegan and gluten free dishes. Quick, tasty breaks are also available in the bar: cheese and meat platters, panzanella, sandwiches, home made desserts, juices, seasonal fruit and ice creams.

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Da Benedetta: ristorante tradizionale a Vetralla

A Vetralla, sulla Via Francigena, incontrerete il ristorante e caffé Da Benedetta. In un ambiente familiare e caratteristico, vi sarà possibile assaporare piatti realizzati secondo le antiche ricette della Tuscia: carne alla brace locale, pasta fatta in casa, preparazioni anche con uova bio, anche per celiaci e vegani. Nel caffé sono possibili pause di gusto veloci: tagliere di formaggi e salumi, panzanella, panini, dolci fatti in casa, spremute, frutta di stagione e gelati.

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Via Francigena nel Sud, itinerario culturale del Consiglio d’Europa

Giovedì 30 aprile a Roma presso la Camera dei Deputati si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del tracciato della “Via Francigena nel Sud” approvato dall’Assemblea generale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), rete portante (réseau porteur) della Via Francigena per delega del Consiglio d’Europa.

Sarà così possibile conoscere lo stato d’avanzamento dell’estensione della certificazione del Consiglio d’Europa al Meridione d’Italia e di progetti, attività, documenti, mappe che interessano, attraverso varie direttrici, territori delle Regioni Lazio, Campania, Molise, Basilicata, Puglia.

L’Associazione Europea delle Vie Francigene, nel ruolo delegato dal Consiglio d’Europa, ha individuato il tracciato attraverso un’azione di analisi e di coordinamento che ha trovato in Società Geografica Italiana un partner scientifico di grande autorevolezza per la predisposizione del Dossier di candidatura al riconoscimento ufficiale.

Prosegue così lo sviluppo del progetto europeo “Via Francigena”, che già coinvolge su scala continentale numerose regioni: 14 lungo l’itinerario Canterbury/Roma (Kent; Nord-Pas-de- Calais; Picardie; Champagne-Ardenne; Franche-Comté; Vaud; Vallese; Valle d’Aosta; Piemonte; Lombardia; Emilia-Romagna; Liguria; Toscana; Lazio) e 4 nel Meridione d’Italia (Campania, Molise, Basilicata, Puglia).

“Un modello europeo che interessa tutto il Paese, da nord a sud” fa sapere il presidente AEVF Massimo Tedeschi “e che, nella programmazione comunitaria 2014-2020, sarà la base di un grande progetto riguardante infrastrutture, sicurezza dei percorsi, segnaletica, accoglienza, ospitalità, informazione (anche con modernissime tecnologie), comunicazione, animazione culturale dei territori”.

Il riconoscimento della “Via Francigena nel sud” quale Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa “assume ancor più rilievo se lo si considera come fattore essenziale di sviluppo territoriale e turistico, in una visione di rilancio del Mezzogiorno nelle politiche euromediterranee” spiega il Segretario Generale di Società Geografica Italiana Simone Bozzato.

La conferenza stampa è organizzata in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare “Amici delle Vie Francigene”.

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Aigle Région adhère à l’Association européenne des chemins de la Via Francigena

L’association des communes du district d’Aigle dans le canton de Vaud en Suisse a décidé d’adhérer à l’AEVF.

Aigle Région rassemble les quinze communes qui composent le Chablais vaudois, sur la rive droite du Rhône. Les syndics de ces dernières ont choisi avec enthousiasme d’adhérer à l’AEVF. Située sur le tracé de l’antique voie de circulation reliant la péninsule italienne aux territoires transalpins, la région du Chablais a vu cheminer l’archevêque Sigéric lors de son voyage de Rome à Canterbury en 990. Il a fait halte à Versvey (Burbulei), village de la commune d’Yvorne, après avoir franchi le col du Grand-Saint-Bernard et s’être arrêté à Saint-Maurice.

Aigle Région rejoint Région Bas-Valais au sein de l’AEVF. L’intégralité du territoire suisse parcouru par la Via Francigena entre les Alpes et le lac Léman est ainsi représenté dans le cadre de l’AEVF, association de référence auprès de l’Institut européen des itinéraires culturels pour le développement, la tutelle, la sauvegarde et la promotion de la Via Francigena.

Parallèlement, l’Association du Chablais a également décidé d’adhérer à l’AEVF, en tant qu’association amie. Sans buts lucratifs, elle vise à un développement harmonieux de la région dans les domaines de la culture, du bien-être et des loisirs.

L’adhésion d’Aigle Région et de l’Association du Chablais reflète la volonté de la région de s’engager pour la valorisation et le rayonnement de la Via Francigena dans un esprit de collaboration, d’échange et d’amitié avec les partenaires italiens, suisses, français et anglais de ce Grand itinéraire culturel du Conseil de l’Europe.

Aigle Région
http://www.aigleregion.ch/ 

Association du Chablais
http://www.association-chablais.ch/

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La regione Aigle aderisce all’Associazione Europea delle Vie Francigene

L’associazione dei comuni del Distretto di Aigle all’interno del Cantone Vaud in Svizzera aderisce all’Associazione Europea delle Vie Francigene.

La Regione Aigle coinvoge quindici comuni che compongono lo Chablais vaudois e si aggiunge all’adesione della Regione Bas-Valais che già fa parte della rete europea AEVF, organo di riferimento per il Consiglio d’Europa per la tutela, valorizzazzione e salvaguardia della Via Francigena.

Parallelamente anche l’Associazione Chablais ha deciso di aderire formalmente all’AEVF nella categoria “Amici”.

Regione Aigle
http://www.aigleregion.ch/ 

Associazione Chablais
http://www.association-chablais.ch/

 

 

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Studenti campani alla scoperta della Francigena

In attuazione del proprio Piano di Sviluppo Locale, il GAL Titerno ha previsto, nell’ambito del Progetto di Cooperazione interterritoriale “Cammini d’Europa: Rete Europea di Storia, Cultura e Turismo”, l’organizzazione e la realizzazione di un viaggio studio alla scoperta della Via Francigena e dei Cammini storici del piacentino, in programma da oggi al 30 aprile.

Nel diario di viaggio di Sigerico, Piacenza viene espressamente menzionata come la tappa numero trentotto lungo la Via Francigena, infatti, l’arcivescovo britannico vi soggiornò dimorando presso l’Ospitale di S. Brigida, luogo di accoglienza espressamente riservato ai pellegrini anglosassoni.

Intento del “viaggio studio”, promosso e curato dal GAL Titerno, è quello di incontrare istituzioni locali, esperti e scuole del territorio, che da anni lavorano al recupero, alla tutela e alla valorizzazione della Via Francigena e di altri itinerari storici che attraversano il piacentino, ma anche di ripercorrere alcuni tratti del cammino che da secoli solcano i “pellegrini” diretti a Roma, visitando luoghi di particolare pregio storico ed architettonico, al fine di costruire una rete di partenariato turistico e culturale che valorizzi le tipicità dei tratti della Via Francigena in Italia e ponga le basi per lo scambio di buone prassi e per una compiuta, diretta presa di conoscenza soprattutto da parte dei più giovani, degli studenti delle scuole superiori, principali destinatari dell’azione, delle modalità organizzative e delle potenzialità turistiche, culturali e sociali che un itinerario storico – culturale e religioso come la Francigena può innescare in un dato territorio.

Tuttavia, l’ambizione del GAL è più ampia. Avvalersi di tale pretesto, del favorevole assist, per avviare con talune scuole del territorio un percorso virtuoso, un circuito di relazioni, esperienze ed emozioni il cui cuore pulsante sia rappresentato dalla Francigena, dagli Itinerari Storici, dal camminare che significa aprirsi al mondo.

Fonte: Ottopagine

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Il Lazio riparte dalla Francigena, i territori uniti per promuovere l’itinerario

I tecnici lo definiscono senza mezzi termini “povero”. E’ il turismo dei pellegrini, di coloro che per scelta e convinzione decidono di arrivare a Roma a piedi, utilizzando un’antichissima strada che da secoli collega l’Europa al centro della cristianità. La via Francigena serviva proprio a questo e ancora oggi viene utilizzata per questo scopo. Aver costituito un consorzio con i comuni della Tuscia e della provincia di Roma attraversati dal percorso (che va da Acquapendente fino a Formello, quindi alle porte della capitale) è impresa valida, soprattutto alla vigilia dell’anno santo straordinario che convoglierà milioni di pellegrini e fedeli, alcuni dei quali sceglieranno appunto di arrivarci a piedi, come si faceva in passato.

Quanto saranno ? Impossibile dirlo oggi. Ciò che si può affermare con certezza è che a queste persone vanno garantiti la possibilità di riposarsi, di lavarsi, di consumare la cena e la colazione, poiché il resto della giornata viene utilizzato per camminare. Insomma, vitto e alloggio a costi concorrenziali e in linea con le aspettative di chi opta per questo tipo di turismo, che sarà probabilmente povero, ma di sicuro non è né minore né scarsamente importante. Nello studio approntato dalla Regione Lazio, che ha fornito un importante supporto organizzativo all’iniziativa, si analizzano nel dettaglio le varie necessità. Si parte innanzitutto dal tema della sicurezza, che si traduce non solo nel garantire percorsi sicuri e utilizzabili sempre (e quindi manutenzione costante), ma anche segnaletica chiara e precisa. Sembrano faccende scontate e banali: in realtà non è così, perché nell’ambito dello stesso Tavolo appena costituito ci sono comuni che da tempo si sono dedicati con impegno a questi temi (Acquapendente, Montefiascone, Formello, Campagnano) e altri che li hanno decisamente trascurati, come ha riconosciuto con sincerità il sindaco di Caprarola, Stelliferi.

Il secondo aspetto riguarda la valorizzazione, che passa da tre fattori decisivi: comunicazione, sensibilizzazione, conoscenza. Anche in questo campo, finora si è proceduto in ordine sparso. Nel senso che ognuno ha pensato per sé. In altre Regioni (la Toscana, ad esempio) da tempo sono nati consorzi ed enti che si interessano di pubblicizzare il percorso in chiave globale: non ha alcun senso farlo per un pezzetto o per un chilometro. Ancora: la gestione, che comprende servizi, logistica e fund raising (ricerca fondi). Gli obiettivi sono molteplici: creare presidi di accoglienza povera ogni 20 chilometri, aumento dei posti letto e delle aree comuni, transfer bagagli, possibilità di affittare biciclette (perché il camminatore/pellegrino è di solito anche un buon pedalatore).

La Rocca di Nepi

Quando tutte le municipalità attraversate dalla via Francigena agiranno finalmente all’unisono, si sarà compiuto già un consistente passo in avanti. Un altro passaggio è recentissimo ed è un’idea lanciata dal sindaco Leonardo Michelini al collega di Nepi, Pietro Soldatelli: creare momenti culturali collegati, ad esempio, alle opere dei due Antonio da Sangallo (il Vecchio e il Giovane), o ai Borgia o ai Farnese. Personalità e famiglie che hanno un filo diretto con la Tuscia, e quindi anche anche con la via Francigena, attraverso eventi focalizzati che siano in grado di coinvolgere non solo i camminatori, ma anche la ben più vasta platea dei pellegrini. Sarà uno dei temi sul tavolo dei prossimi incontri che saranno promossi proprio dal Comune di Viterbo (capofila del progetto e affiancato dalle municipalità di Acquapendente e di Formello): ad occuparsene sarà probabilmente la vice sindaca Luisa Ciambella, con la collaborazione dei primi cittadini Alberto Bambini e Sergio Celestino.

Nello studio regionale si indicano sinteticamente 5 bisogni (abbastanza urgenti): migliorare la manutenzione e la segnaletica lungo il percorso francigeno; migliorare la comunicazione e la promozione del territorio; migliorare la sensibilizzazione di giovani e residenti; migliorare i servizi generici e di ricezione del pellegrino; coinvolgimento delle piccole e medie imprese di servizi, artigianato ed enogastronomia del territorio.

I compiti per le vacanze sono questi: non sono difficili, ma neppure semplicissimi. Vanno comunque affrontati subito con impegno, passione e dedizione. Di tempo da perdere ancora non se ne sente proprio la necessità.

Fonte: Viterbo Post

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50 élèves sur la Francigena: rencontre et partage

Sollicité par l’Instituto Barandiaran, lycée basque situé à Leioa, le Centre de Culture Européenne a élaboré un séjour (23-30 avril) à la découverte de la culture et des traditions italiennes le long de la Francigena.

La cinquantaine d’élèves et d’enseignants accompagnés de Juliette Rivens, interprète-coordinatrice, iront à Fidenza et Salsomaggiore à la rencontre de lycéens italiens de l’Istituto A. Berenini avec lesquels un débat est organisé autour de la mobilité de la jeunesse en Europe et l’importance des langues pour la communication entre les peuples. Aussi, les jeunes Basques se rendront compte de l’importance de la conservation du patrimoine immatériel lors d’une marche sur le « chemin de la Via Francigena ». L’occasion d’expliquer à ces élèves ce que représente cet itinéraire culturel européen pour les habitants de Salsomaggiore, ville de leur résidence, et ils pourront aussi interroger les acteurs (culturels, économiques, sociaux) vis-à-vis des projets développés pour promouvoir ce « site » touristique, culturel et religieux. Des visites au cœur de Parme et Modena, entre autre, enrichiront les connaissances de ces jeunes à propos du patrimoine.


Le Centre de Culture Européenne, c’est rendre concret l’Europe et la vivre au quotidien: permettre aux Européens de se rencontrer et de se comprendre.